Candidatura per una «Spigolatrice» differente: Angelamaria Viggiano
Candidatura per una «Spigolatrice» differente: Angelamaria Viggiano
È risaputo che Luigi Mercantini, per esaltare la sfortunata impresa tentata da Carlo Pisacane contro la tirannia del Borbone, diede voce ad una giovane contadina, la spigolatrice, perché proprio nel periodo in cui avvenne la spedizione, fine giugno, viene effettuata la mietitura del grano. A chi soffre di nostalgia borbonica, invece, piace che la spigolatrice sia identificata in una donna che esercitava la prostituzione. Lo scrivente, che tale infermità non avverte, anche per far conoscere l'indole e l'inclinazione di Carlo Pisacane, segnala, esibendone il documento, un episodio avvenuto a Torraca il 29.6.1857 quando due ignoti della "banda dei rivoltosi" rubarono sette ducati e venti grana contanti a Carmine Viggiano fu Pietro. L'episodio venne immediatamente divulgato e, commessa l'eccedenza, legittimamente, fu aperto un fascicolo. Il giorno 8 settembre 1857 a Francesco Pacifico, Procuratore Generale del Re presso la Gran Corte Criminale di Salerno, portatosi in Torraca, il derubato, conosciuto come "persona dabbene ed incapace di ideare furti e di riferire cose non vere alla giustizia", a.d.r.: (si trascrive parte del verbale allegato per agevolarne l'eventuale lettura)
[…] nel giorno 29 giugno ultimo arrivò in questo comune l'orda di circa 300 rivoltosi sbarcati in Sapri, quasi tutti armati di fucile ed altre armi bianche, che si divisero in più parti del paese, e buona parte di essi si accampò in questa piazza: nel rincontro io mi trovavo in casa con la mia famiglia, quando vennero quivi due di que' ribaldi, uno più alto e snello e l'altro più basso e con barba / Che appena giunti in mia casa armati entrambi di fucile a due colpi, mi imposero di consegnar loro tutte le armi che avessi avuto, ed alla mia risposta di non averne, immantinente frugarono e diligenziarono tutta la mia casa, aprendo le casse, ed armadi che vi si trovavano: indi mi appuntarono due coltelli a molla, con la lamina a fronda d'olivo, ed avendomi rovistato anche sulla persona, mi tolsero sei piastre che tenevo in tasca, lasciandone altre tre, forse perché commossi a' pianti della mia famiglia; e dopo consumato tal furto ed assicuratisi che non tenevo nessun schioppo, se ne andarono via. Non vi taccio che mia figlia Angelamaria Viggiano uscì subito di casa, si portò ad intercedere presso il loro sedicente Generale, di cui ignoro il nome, e che commosso a' pianti della stessa, le fece riconoscere i ladri, e trovandone uno, lo fece perquisire sulla persona, e l'obbligò a restituire tre piastre che aveva addosso: l'altro ladro non fu ravvisato, e perciò lo stesso Generale di sue monete diede carlini diciotto a mia figlia. […]
Interrogata Angelamaria, di anni 25, contadina, e questa sì che poteva essere una spigolatrice anche perché andò a "raccogliere" il suo denaro, a.d.r.:
[…] dopo il furto consumato a danno di mio padre essa si portò a dolersene presso uno de' rivoltosi, il quale avendomi fatto conoscere uno di quelli che commisero il furto, lo fece rovistare, e trovatogli in tasca tre piastre, me le fece restituire, ed indi di sua borsa mi dette due monete d'argento, una di carlini dieci e l'altra di carlini sei […].
(Ferruccio Policicchio)
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Inserito da Golfonetwork lunedì 18 ottobre 2021 alle 19:59
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- Ip: 80.182.90xxx - da: Sapri. Scritto mercoledì 20 ottobre 2021 alle 21:02
Egr. dott. De Marco, lei dichiarando di aver "maggiore rispetto di Casa Borbonica che di Casa Savoia" parteggia. Pisacane, nel suo testamento politico dice: "io credo che la dominazione della Casa d'Austria e quella di Casa Savoja sieno la stessa cosa. Credo al pari, che il governo costituzionale del Piemonte sia più nocevole all'Italia, che no la tirannia di Ferdinando II." Mi auguro abbia letto anche i commenti dell'anonimo sig. 37.100.76xxx che alle 3.24 chissà da quale punto dell'Italia scriveva; e alle 14.36 forse dallo stesso punto ed infine alle 14.54 ha scritto da Sapri. forse avrà sofferto di incubi durante la notte. Ricambio i saluti Ferruccio Policicchio
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- Ip: 37.100.76.xxx - da: Sapri. Scritto martedì 19 ottobre 2021 alle 14:54
Una domanda allo storico Policicchio, ma i 300 di Pisacane, notoriamente detenuti nelle patrie galere napoletane per furti e stupri, saranno stati assunti anche loro per ricompensa dalle istituzioni della nascente Italia? So che i camorristi a Napoli furono assunti da Garibaldi nelle nuove istituzioni.
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- Ip: 37.100.76.xxx - da: Italia. Scritto martedì 19 ottobre 2021 alle 14:36
Angela Maria Viggiano di Torraca, altra vittima derubata dai 300 " patrioti" di Pisacane, volevo vedere se ad essere derubato dai 300 ladroni (pardon) patrioti così si chiamano,fosse stato un uomo, volevo vedere se il corri dietro gonnelle di Pisacane avrebbe restituito il maltolto, lui che per primo rubo' alla sua famiglia. Ma vi rendete conto chi ha fatto l'Italia,ma con questi padri della patria che hanno dato questo esempio come possiamo pretendere l'onesta' oggigiorno...
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- Ip: 37.100.76.xxx - da: Italia. Scritto martedì 19 ottobre 2021 alle 03:24
Non dimentichiamo che lo stesso Nicotera, dopo aver preso il potere e facente parte ormai del nuovo regno affaristico-massonico, si vantava di aver preso in giro ed aver raccontato un mucchio di frottole ai giudici della Gran Corte Criminale di Salerno dove vigliaccamente aveva tentato di scagionarsi incolpando lo stesso Pisacane cercando di incolpare e sminuire l'impresa. Stranamente protetto dalla diplomazia inglese che cerco' di intercedere con la giustizia napoletana salvandogli la vita. Le cartuscelle del processo sono state inserite e modificate dopo l'Unita' per coprire le porcherie e i latrocini che sono stati fatti sulla pelle della povera gente del sud.
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- Ip: 80.183.212.xxx - da: Italia. Scritto lunedì 18 ottobre 2021 alle 23:51
Egregio signor Policicchio, non credo si possa "soffrire" di borbonismo, pertanto vorrei portasse rispetto per le opinioni di quanti, come me, hanno maggior rispetto di Casa Borbone che di Casa Savoia. Per il resto, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma con civiltà e rispetto di quelle altrui. Cordiali saluti. Dott. Biagio De Marco
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