- La quiete dopo la tempesta - La sera del dì di festa - Le ricordanze (Giacomo Leopardi)
Recitazione splendida. L' Artista procede pacato nella descrizione di quella notte del dì festivo, che al Poeta non concede riposo, quel riposo dell'anima che dá e riceve amore. Non nutre speranza di goderlo mai e ha uno sfogo disperato. Il tono si fa decisamente più fermo quando l'Artista vede e sembra avvertire su di sé il tempo che scorre inesorabile e lascia solo ricordi. "Tutto é pace e silenzio" delle glorie antiche come dei tempi più a noi vicini. Tutto scorre senza regalare uno sguardo e il cuore dell'uomo prova un dolore profondo. Da notare il suono della "e" larga, che amplia un momento, tanti momenti di sofferenza. E le ricordanze? Il ritmo mi pare più veloce, quasi sdegnato, come se esprimesse in prima persona il dolore di un poeta attento a tutti i particolari. Nelle parole tronche acquista particolare rilievo l'ultima lettera, quasi sempre la "r" forse a sottolineare l'impetuoso tumulto d'angoscia nel cuore del poeta. (Commenti di Franca Ruggeri)
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