Alta Velocità Sapri-Golfo di Policastro: si lotta per salvare 30 treni
Alta Velocità Sapri-Golfo di Policastro: si lotta per salvare 30 treni
Colpe e responsabilità antiche. Il progetto che avrebbe potuto cambiare le sorti dei trasporti nel nostro territorio giace nei cassetti della Regione Campania. Coloro che supplicavano per anticipare di decenni il futuro venivano scambiati per "cani che abbaiavano alla luna". Le responsabilità sono solo della politica?
"Frecce e Intercity" che effettuano la fermata nella stazione di Sapri Ottenere il passaggio dell'Alta Velocità da Policastro/Sapri significherebbe garantire soprattutto il mantenimento dell'attuale offerta di fermate di treni importanti: una coppia di 'Frecciarossa' per Milano/Torino e viceversa; due coppie di 'FrecciArgento' per Roma e viceversa; due coppie di 'Italo' a lunga percorrenza e una per Roma; diciotto Intercity di cui due notturni a lunga percorrenza. Ben trenta fermate di treni di qualità! Volendo calcolare una media di venti persone (arrivo/partenza per ciascun convoglio) si ha un movimento di circa 600 persone al giorno. Negli anni Settanta/Ottanta, nello scalo capofila del Cilento Meridionale, fermavano quasi tutti i treni (98% fatta eccezione per una coppia di 'merci') con un movimento di circa 1.000 persone nelle ventiquattro ore. Con l'entrata in vigore della legge 210 del 1985 (trasformazione delle FS in Ente di Diritto Pubblico Economico), la cosiddetta 'politica dei tagli' colpì anche la 'Linea Tirrenica Sud'. Non venne risparmiata Sapri: forte di una centennale storia di scalo di seconda fascia nel panorama nazionale, alla stregua di Salerno come fermate di treni e al di sopra di città importanti come Latina, Orvieto, Arezzo, Prato, Modena, Parma, Piacenza, solo per fare qualche esempio. Giova ricordare, tra le altre cose, che presso il salone del Ferrotel si tenevano continuamente corsi di formazione professionale per i ferrovieri (anche dirigenti) provenienti da tutta Italia. La bozza orari del 1987 si presentava come un vero e proprio 'necrologio' dei treni più importanti. Una grande battaglia condotta dal 'Comitato civico 1987' -che portò alla proclamazione di uno sciopero ferroviario di 24 ore sulla linea Sapri-Battipaglia e di diverse manifestazioni pubbliche- consentì di recuperare ben otto fermate, tra cui: il 'Treno del Sole', il 'Milano-Siracusa', la 'Conca d'Oro', il 'Roma-Siracusa', il 'Peloritano' eccetera. Fondamentale il supporto dei Sindacati locali, provinciali e regionali e il sostegno della Politica a ogni livello, comprese le Amministrazioni Comunali del Comprensorio.
La vecchia idea per salvaguardare la Stazione Ferroviaria Nella convinzione che solo un buon livello di affluenza di viaggiatori avrebbe permesso di evitare ulteriori declassamenti, il 'Comitato civico' e i Sindacati presentarono un programma di 'trasporto integrato'. Il progetto acquisito dall'Amministrazione Comunale di Sapri, e partecipato all'Assessorato ai Trasporti della Regione Campania, prevedeva: 1) il 'Terminal Bus' con parcheggio sotterraneo; 2) la 'Circolare del Golfo con Minibus'; 3) la 'Metropolitana leggera delle Tre Regioni' (Bassa Campania, Potentino Meridionale e Alta Calabria); 4) il Terminale auto a seguito nello scalo di Policastro Bussentino: attrezzato di specifico binario e ben collegato con le due superstrade (Cilentana e Bussentina). Quest'ultima idea, purtroppo, non è più realizzabile perché, dal 2011, il trasporto auto a seguito non viene più svolto da Trenitalia ma a 'Bisarca' (chiamata anche cicogna): con autotreni, autoarticolati a due piani per il trasporto dei veicoli!
Una breve sintesi del progetto presentato nel 1987 - Terminal Bus in Piazza S. Giovanni, con accluso parcheggio sotterraneo (si parlava di alcune centinaia di posti auto) al di sotto di Piazza Vittorio Veneto e tunnel di collegamento ai binari e all'ascensore per abbattere le barriere architettoniche (impianto che, finalmente, sta per essere realizzato!) L'intero piazzale veniva destinato alla corsia dei pullman per accedere al punto di fermata, mentre la sosta degli stessi mezzi era stata prevista in un apposito spazio in fondo al piazzale (verso l'Istituto Professionale). Al posto delle gradinate era stata ideata una bella struttura più o meno ad altezza della strada: la parte inferiore, a livello del piazzale, sarebbe stata adibita alla sosta dei passeggeri, con ufficio d'informazione, biglietteria e comoda sala d'attesa; nel piano superiore si prevedeva la costruzione di confortevoli locali da utilizzare come uffici e luogo di ristoro (bar/ristorante); a copertura della struttura (da realizzare, possibilmente con ampie vetrate su ogni lato) si pensava di realizzare una terrazza (con accesso dalla strada e da una gradinata) che sarebbe dovuta servire come luogo di 'socializzazione' per studenti, visitatori e gente del posto; nell'angolo destro, guardando la gradinata, veniva individuato l'ampio accesso (entrata/uscita) delle auto dirette al parcheggio sotterraneo, che avrebbero potuto fruire di apposita corsia. Nel progetto, il tunnel veniva arricchito di vetrine e di locali commerciali. Si prevedeva, inoltre, la sistemazione dell'area all'interno della sede ferroviaria (dietro il Dopolavoro e fino al Ferrotel) che avrebbe potuto garantire altre centinaia di parcheggi custoditi.
- 'Circolare del Golfo' con Minibus elettrici. Una decina di minibus elettrici (11 posti) avrebbe permesso di collegare gli antichi borghi collinari con la costa e la ferrovia. Garantendo la coincidenza (partenza/arrivo) con tutti i treni importanti e una rete di collegamenti per la comunità residente e i vacanzieri, che con il passare del tempo avrebbe contribuito sicuramente a ridurre l'utilizzo dell'auto. Per incentivare il futuro utilizzo della rete green si chiedeva di prevedere abbonamenti e biglietti economici con la gratuità per le fasce più deboli e gli anziani.
Venivano previste cinque linee: a) 1 'Litoranea' Sapri-Villammare-Capitello-Scario-San Giovanni a Piro-Bosco-Acquavena-Roccagloriosa-Cilentana-Scario-Policastro-Capitello-Villammare-Sapri. b) 2 'Capelli di Venere': Sapri-Torraca-Tortorella-Battaglia-Casaletto Spartano-Battaglia-Tortorella-Torraca-Sapri; c) 3 'Oasi Morigerati': Sapri-Villammare-Vibonati-Morigerati-Sicilì-Caselle in Pittari-Sicilì-Morigerati-Vibonati-Sapri; d) 4 'Torri e Castello': Sapri-Villammare-Capitello-Ispani-San Cristoforo-Santa Marina-Policastro-Scario-Policastro-Capitello-Villammare-Sapri e) 5 'Bulgheria': Sapri-Policastro-Foria-San Severino di Centola-Poderia-Celle di Bulgheria-Roccagloriosa-Torre Orsaia-Scalo Torre Orsaia-Policastro-Sapri. Un'adeguata programmazione delle corse dei minibus avrebbe permesso la copertura completa del territorio garantendo le coincidenze (arrivo/partenza) con tutti i treni di qualità. Si sarebbero potute prevedere ulteriori corse per garantire i collegamenti per Rofrano, Alfano, Laurito, Montano Antilia nonché tra le stazioni di Maratea (con i relativi borghi), di Centola (con Palinuro e Camerota) eccetera. La rete di Minibus elettrici si sarebbe dovuta realizzare attraverso il contributo dei Comuni, delle Comunità Montana, del Parco e della Provincia.
- 'Metropolitana delle tre Regioni' Altro punto rilevante del progetto era rappresentato dalla possibilità di realizzare una 'metropolitana leggera' nel tratto di linea ferroviaria: Vallo della Lucania (Città capoluogo del Cilento) - Centola (sede strategica per raccogliere l'utenza proveniente da Palinuro, Camerota, Licusati, Centola e Foria) - Policastro (per l'utenza proveniente anche da Scario, centri limitrofi e numerosi villaggi turistici) - Maratea (noto centro rivierasco della Basilicata) - Praia a Mare e Scalea (località balneari dell'Alta Calabria ricadenti nel Golfo di Policastro). Nel programma si ipotizzava di riaprire - per i servizi offerti dalla 'Metropolitana' - le vecchie fermate di Capitello, Villammare e Acquafredda: in estate frequentate da tantissimi turisti costretti, altrimenti, a spostarsi con le auto.
Programma in sintonia con il PNRR I minibus elettrici avrebbero permesso un'importante rete di connessione tra i diversi centri rivieraschi e collinari, i sub bacini ferroviari, il mare e la Stazione di Sapri: da sempre punto di riferimento per oltre 50 Comuni appartenenti a tre regioni e una popolazione residente superiore alle 200mila unità. La Metropolitana ferroviaria assicurava un collegamento comodo, veloce e puntuale fra i treni veloci e il Cilento Meridionale/Golfo di Policastro: un'area che in estate fa registrare alcuni milioni di presenze. Il Terminal Bus a pochi passi dalla Sede ferroviaria realizzava l'ideale punto di raccolta del trasporto integrato: ferro, gomma (sostenibile) e mare (oggi la Città di Sapri offre anche il servizio con le Isole Eolie). Un modo per venire incontro alle popolazioni locali, ai turisti, agli studenti, a coloro che non possono o non vorrebbero più utilizzare l'auto, e per creare sicuramente posti di lavoro e sviluppo. Una grande opportunità per sposare appieno le strategie tese alla salvaguardia del nostro Pianeta. Oggi perfettamente in sintonia con i dettami del PNRR.
Un progetto tuttora valido La sintesi del progetto di trasporto integrato presentato nel 1987 dimostra chiaramente la validità di quelle vecchie idee. Si è scelto di realizzare altre cose, sicuramente valide, ma che non sono risultate utili ad evitare il lento depotenziamento della stazione più importante del Basso Cilento. Si sa che nel trasporto ferroviario la richiesta è legata all'offerta; quando scade l'offerta viene meno anche la domanda e la diminuzione di clientela riduce ancora di più i servizi. Nelle ultime dichiarazioni dei tecnici di RFI e del Prof. Zucchetti, Coordinatore del Dibattito Pubblico, si evidenzia che vengono privilegiate come future Stazioni AV le strutture dotate proprio dei servizi indicati nel vecchio progetto già indicato. Dispiace molto di non essere stati ascoltati allora e non ci consola neanche il fatto di poter dire: l'avevamo detto. Lasciando da parte rimpianti e inutili polemiche che non gioverebbero al nostro territorio, occorre evitare di commettere altri passi falsi. Bisogna, soprattutto, avere la certezza che il nostro territorio non venga danneggiato da errori, superficialità, scelte politiche... Ci sono dubbi, perplessità che devono essere assolutamente dissipati. È doveroso farlo nel corso del Dibattito Pubblico. 1) Si preferisce il percorso ritenuto dagli stessi relatori "la parte orograficamente più complessa di tutto l'intervento". Devono dirci con chiarezza per quali ragioni viene fatta questa scelta. 2) I vincoli ambientali dovrebbero valere per tutti. Se un vincolo ambientale deve essere ostativo per passare da Sapri non si comprende perché possa essere superato allorché si attraversano altri territori aventi le medesime caratteristiche di 'zone protette'. I 'pesi' e le 'misure' - termini ascoltati più volte nel corso del Dibattito - devono avere sempre lo stesso valore. 3) Si continua con la confusione delle 'fermate'. Sappiamo bene la differenza tra stazione (struttura) e fermata (convogli che effettuano la temporanea sosta). Ci permettiamo di aggiungere che una linea AV potrà avere sul suo percorso anche 100 stazioni senza che il treno debba obbligatoriamente fermare. Ciò per chiarire che Sapri rivendica solo il passaggio dell'AV per consentire ai Vettori di effettuare qualche eventuale fermata come avviene oggigiorno. Si continua a sostenere che i treni AV fanno sosta solo nei cosiddetti hub (luoghi di grande raccolta di passeggeri). In una recente intervista rilasciata a una TV locale è stato affermato che i 'Treni Veloci' non fermerebbero neanche in una stazione come Rho (peraltro a pochi minuti da Milano). È doveroso rettificare che nella stazione di Rho (nell'arco di 14 ore) fermano ben 20 'Freccia' tra Italo e Trenitalia! Purtroppo, simili inesattezze, rischiano di creare ulteriore confusione. Perché i 'Treni AV' fermano in tantissime stazioni pur non essendo hub. Solo per fare un esempio, il FR 8803 Milano Bari in partenza alle 8.05 effettua ben 15 fermate in poco più di 7 ore di percorrenza: Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Rimini (10.40), Pesaro (11.00), Ancona (11.31), Civitanova Marche (11.55), Pescara (12.44), Termoli (13.34), Foggia (14.22), Barletta (14.49), Bari Centrale (15:27). Una media di meno di mezz'ora per ogni sosta. In alcuni casi anche dopo soli 20' di percorrenza! 4) Si continua a ribadire che la vecchia linea Salerno-Sapri non sarà depotenziata. A tal proposito, si chiede: se è così, perché è stato scritto a pag. 203 dello Studio di Fattibilità la frase "liberare l'intera linea costiera specializzandola al traffico regionale?" Uno dei punti fondamentali è proprio questo. Chi garantirà che dopo l'entrata in funzione della nuova linea AV si manterranno le fermate dei 30 treni di qualità che abbiamo oggi? Nella stessa intervista è stato anche detto che a causa delle complessità del territorio, da Praia si sta valutando anche la possibilità di proseguire lungo la costa. In pratica, verrebbe confermato il dubbio che avevamo espresso mesi fa: l'unico territorio a rimanere fuori da questa grande opera potrebbe essere il nostro! Per favore, se devono escluderci, ci dicano quantomeno i veri motivi. (Mario Fortunato)
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Inserito da Golfonetwork mercoledì 13 aprile 2022 alle 20:39
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