Caselle in Pittari aderisce a «M´illumino di meno»
ADESIONE ALLA GIORNATA NAZIONALE DEL RISPARMIO ENERGETICO "M'ILLUMINO DI MENO" INIZIATIVA "M'ILLUMINO DI MENO" 16 FEBBRAIO 2023 - GIORNATA NAZIONALE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DEGLI STILI DI VITA SOSTENIBILI. INIZIATIVA DEL "SILENZIO ENERGETICO" DALLE ORE 20.00. Anche quest'anno il Comune di Caselle in Pittari ha inteso aderire alla manifestazione "M'ILLUMINO DI MENO", che Rai Radio2 con Caterpillar organizza annualmente dal 2005 per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. In segno di adesione e condivisione, il Comune ha promosso per questa sera a partire dalle ore 20.00 un Simbolico “SILENZIO ENERGETICO”, che prevede lo spegnimento di tutte le luci della pubblica illuminazione lungo la piazza principale del Paese, lungo il corso del Viale Roma e delle strade adiacenti, oltre alle insegne degli esercizi commerciali. L’Amministrazione Comunale di Caselle in Pittari, da anni impegnata su un’attenta razionalizzazione dei consumi elettrici, in tal modo intende offrire un ulteriore doveroso contributo alla sensibilizzazione su una tematica socio-economica importante, quale quella del risparmio energetico e valorizzazione delle energie alternative, che purtroppo si è ulteriormente accentuata in questi ultimi mesi. E' il momento di pensare a come illuminarsi di meno. (Comune di Caselle in Pittari)
Sapri: presentato il libro del dott. Claudio Mondelli
Presentato il libro che racconta la vita di un piccolo Paese nel Cilento antico a firma del direttore sanitario dell'Ospedale "dell'Immacolata" di Sapri il dott. Claudio Mondelli.
Il dott. Claudio Mondelli, brillante direttore sanitario del Presidio Ospedaliero "dell'Immacolata" di Sapri si riscopre scrittore e presenta alla platea dell'Auditorium "G. Cesarino" in via "F. Magellano", per l'occasione gremita in ogni ordine di posti, la sua recente fatica letteraria "Le Radici del Cuore. Vita di Paese nel Cilento antico: Perdifumo"; tomo che descrive la vita di un tempo nel suo paese natio. La presentazione, sia nel formato cartaceo che "canoro" si è tenuta venerdì 3 febbraio alle ore 19.50, fortemente voluta dall'Assessorato alle Politiche Sociali e Politiche della Salute nella persona della dottoressa Gerardina Madonna, presenti il Sindaco della Città della Spigolatrice, dott. Antonio Gentile e l'Assessore al Turismo, Cultura e Spettacolo, Amalia Morabito. La serata è stata allietata e accompagnata da intermezzi musicali e canori ad opera della regina della musica folk cilentana Piera Lombardi accompagnata alla chitarra dal maestro Roberto Guariglia premiati dal folto pubblico con applausi a scena aperta. I lavori, sono stati introdotti dal prof. Pompeo Cafiero che ha dialogato con l'autore. Complice una cornice magica fatta di stelle distese sul bianco candore degli Appennini che degradano dolcemente verso il basso fino a lambire e specchiarsi nella baia di Sapri, il dott. Claudio Mondelli stimato e apprezzato medico dal settembre 2021 al timone di comando del P.O. di Sapri, si è presentato al folto pubblico dell'Auditorium "G. Cesarino" nell'insolita veste di "scrittore" con la sua opera "prima", il libro "Le Radici del Cuore. Vita di Paese nel Cilento antico: Perdifumo". "Più che un libro uno "scrigno" - come lo definisce nella sua prefazione il docente universitario La Greca - di valori di un tempo, un caleidoscopio straordinario, virtuoso, complesso e articolato di suoni, odori, sapori, voci, luoghi, persone da lasciare in eredità alle future generazioni, come il più prezioso dei lasciti". In attesa che iniziassero i lavori, ne abbiamo parlato con l'autore ed ecco cosa gli abbiamo chiesto: Chi è lo scrittore Claudio Mondelli? "Non mi ritengo uno scrittore, ma solo un medico che al pari di tutte le persone nate in un piccolo Paese di questa Terra meravigliosa, che è il Cilento, ha vissuto il Paese come un momento di crescita, sia fisica che culturale! Nei nostri Paesi, a cavallo degli anni 60/80 si respirava un tipo di vita completamente diversa da quella che vi si svolge oggi! Nel mio libro, ho voluto testimoniare raccontandola, la "vita rurale" di un tempo, cosa faceva in un piccolo Paese, un giovane. Le tradizioni, qual'erano le Famiglie, cosa faceva un giovane come me che praticamente qui iniziava. C'era poco, ma era una vita genuina intrisa dei "veri valori" della vita, inculcatomi dai miei genitori, che ringrazio! C'era tanta voglia di fare, migliorare di riscattarsi! Il fatto che faccia anche altro nella vita quotidiana, ha fatto sì che qualcuno mi abbia chiesto: "Dove ha trovato il tempo per scrivere un libro visto che dirige sia l'Ospedale che il Distretto Sanitario di Sapri? Non le nascondo, che per me, è stato anche motivo di orgoglio, l'aver potuto trasmettere alle generazioni future, qualcosa che in altri luoghi, è andato irrimediabilmente perduto!" Come nasce il Mondelli scrittore? "Come già ribadito prima, il Mondelli scrittore, non è mai nato! Mi ritengo, una persona molto umile, che ha steso su carta degli appunti al fine di passarli ai suoi figli!" Quanti figli ha? "Due, un maschietto ed una femminuccia". Quanti anni hanno? "Il primo 31, mentre la seconda 30 anni". Hanno calcato le impronte professionali del papà? "Mia figlia lavora a Roma, dove dirige un'Azienda; mentre il maschio fa l'archeologo!" Ottimo, quest'ultimo impiego è in linea con quello che è il territorio cilentano, non crede? Intriso com'è di storia, tradizioni, culture, sapori, colori, e di tanto altro, in ogni suo angolo, anche il più ameno e nascosto, di cui rappresenta al contempo forza e peculiarità. Qual'è la musa ispiratrice, il filo conduttore di questo libro? "La musa ispiratrice, è la vita di un tempo nel Cilento antico, nel Cilento che non c'è più, che mi ha sempre affascinato e che ha sempre affascinato, tutti coloro che ne hanno fatto parte. Il Cilento, è una terra ricca di storia, di tradizioni e cultura! Ne dobbiamo essere fieri e salvaguardare e tramandare ai posteri il nostro passato!". Oltre a quello di stasera, ha scritto altri libri? Quali? "No! Quello di stasera, è il primo libro che do alle stampe". Quanto tempo ha richiesto la stesura? "Trattasi di appunti che ho appreso e assemblato nel giro di 7/10 mesi, e raccolti in tomo. Sono stati presi in considerazione dal prof. La Greca Fernando, docente di Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Salerno, ne ha curato la prefazione e da quì è nato il libro che presento stasera edito dalla Casa Editrice Magna Graecia di Roccadaspide". Ebbene, noi che abbiamo avuto il piacere di leggerlo, possiamo confermare che le tematiche in esso trattate affascinano il lettore; il linguaggio è semplice e lineare, per cui la lettura risulta gradevole e si legge con piacere! Direttore, da piccolo cosa Le sarebbe piaciuto fare da "grande"? "Questa è una domanda che solitamente si pone ai ragazzi, ma non ho problemi a risponderle. Ritengo che ciò che si vuole conta fino a un certo punto, perché poi è la vita a indirizzarTi verso la meta professionale!" Suo padre era medico? "No! Era un semplice operaio che mi ha insegnato e inculcato i veri valori della vita. Desideravo fare il medico fin da piccolo, perché mi piace aiutare gli altri; così ho portato avanti la mia convinzione". Cosa c'è nel futuro del dott. Mondelli? "Per quanto attiene il mio futuro professionale, mi ritengo già soddisfatto, di quello che ho fatto! Ringrazio Dio, per quello che mi ha dato, la famiglia, il mio lavoro, le persone che mi vogliono bene!" Sua moglie è anche Lei medico? "No! Fa l'insegnante!" Si ritiene soddisfatto di quello che ha fatto? "In molte cose lo sono, per altre meno; credo, mi abbia molto aiutato il fatto di credere in dei valori importanti che mi hanno sempre aiutato e indirizzato nella vita, in cui ho speso parte delle mie energie per gli altri. Anche nel Lavoro attuale mi spendo molto per gli altri". Possiamo riassumere le sue tappe professionali? Prima di fare il direttore sanitario di Ospedale e Distretto a Sapri ho diretto il Distretto Sanitario a Sala Consilina; prima di quel momento sono stato a Roccadaspide e ancor prima, ho lavorato in Direzione Sanitaria a Vallo della Lucania e nella Direzione Strategica dell'Asl a Salerno". Complimenti! Tutti incarichi di enorme prestigio, che nell'arricchire il suo già notevole bagaglio di conoscenze e professionalità, l'hanno formata sul campo e fatto di Lei, un top manager della Sanità Campana capace di far fronte a ogni genere di situazione in Sanità e in grado di ricoprire incarichi ancor più di prestigio! Ci parla del momento più bello e di quello più brutto della sua vita? "Il momento più bello fu quando (1986) mi laureai in Medicina a Napoli. Quello più brutto, quando persi mio padre! …morì giovane a causa di un tumore; ed io, non riuscii a far niente per salvarlo! Fortunatamente mamma, è morta lo scorso anno, alla veneranda età di 96 anni!". Cosa consiglia ai ragazzi di oggi? "Di credere in tutto ciò che fanno! Di andarne fieri, migliorarsi, leggere perché la lettura ci spalanca le porte della conoscenza e ci aiuta a crescere! Di credere nei veri valori della vita!". Perché i giovani di oggi, non scrivono ma soprattutto non leggono più come un tempo? "Non le so dire! Forse è più indicato che a risponderle sia qualche sociologo! Anche se a mio modesto avviso i giovani di oggi, credo siano troppo distratti da internet, telefonini e dalla televisione. Per rispondere in modo adeguato, ci vorrebbe uno "studio" appropriato del fenomeno! Mi sento di concludere, lanciando l'appello a che ognuno di noi, al di là del lavoro svolto, nel corso della giornata, deve ricavarsi un spazio in cui rilassarsi, facendo ciò che più gli aggrada!". A seguire l'intervento del primo cittadino della Città della Spigolatrice Gentile il quale ha esordito col dicendo: "Siamo onorati, di tenere qui stasera a battesimo, la presentazione del libro del dott. Claudio Mondelli, che racconta in maniera capillare e precisa, il senso di comunanza, le radici di appartenenza di un territorio. Un tomo, che ci fa riportare alla mente quei bei momenti che all'interno delle nostre Comunità molti di noi, ricordano grazie a chi le ha trasferite, coi racconti da parte dei nonni, dei genitori, che hanno vissuto in prima persona, quella magica realtà di cui oggi in tante, troppe comunità (Paesi), non si ha più traccia! E' un modo per ripercorrere le nostre radici, ma soprattutto per riportarci all'autenticità del nostro vivere di Comunità! Credo all'interno del tuo testo, l'importanza vera sia andare a coniugare l'elemento della territorialità con l'elemento delle nostre radici, che si fonde questa sera anche con la musica di Piera Lombardi, il cui progetto è quello di riscoprire le nostre "radici", attraverso musiche che ci riportano indietro con la mente a un "passato" non troppo remoto fatto non solo di momenti felici, anche di momenti tristi e di rivolta nel nostro territorio!". Ad onore del vero, non va sottaciuto che la rappresentazione canora oltre che visiva (intermezzi musicali) della Regina della musica folk cilentana, Piera Lombardi accompagnata alla chitarra dal mastro Roberto Guariglia ha riscosso "grande consenso" venendo premiata dal folto pubblico presente in sala con scrosci di applausi a scena aperta. Quello di Mondelli è un testo che ci riporta alla mente "momenti", del nostro passato collettivo, anche in periodi di "difficoltà". A quello di Gentile, ha fatto seguito l'intervento dell'Assessorato alle Politiche Sociali e Politiche della Salute dott. Gerardina Madonna, che ha esordito dicendo "Siamo lieti di ospitare quì stasera nella nostra città il direttore sanitario del nostro Ospedale, il dott. Claudio Mondelli con la sua opera: "Le Radici del Cuore. Vita di Paese nel Cilento antico: Perdifumo". Si parte sempre dal cuore per arrivare a tutti Voi! Fa da moderatore e lo ringraziamo per aver accolto l'invito, il prof. Pompeo Cafiero. Siamo onorati di avere con noi, Piera Lombardi, indiscutibile "voce del Cilento". Abbiamo proprio voluto contestualizzare la presenza di Piera in questa serata, perché ci sembrava logico "raccontare" anche con la musica il libro composto dal nostro caro direttore, essendo il nostro obiettivo coniugare raffinatezza "umana" e "culturale" in un sol colpo! Ebbi il piacere di leggere alcuni mesi fa, il libro del caro direttore; libro, che consiglio soprattutto ai giovani, perché racconta un "pezzo di storia", di vissuto del Cilento, che naturalmente i ragazzi non hanno avuto la possibilità conoscere e di apprezzare. Nello stesso tempo, sfogliando le pagine di questo libro ho avuto la percezione di essere quasi catapultata nella realtà del passato e mi sono quasi sentita come nel film "Non ci resta che piangere!" Mi sembrava proprio di vivere la realtà del passato! Quasi si sentiva il profumo del pane appena sfornato, di cui parla il nostro direttore nel suo libro. Quasi si sentiva e si percepiva il calore del focolare domestico, il calore della Famiglia, di quella famiglia unita, che lui ha avuto la "fortuna" di avere. Oggi, non abbiamo più tanta meraviglia nelle nostre famiglie "distratte" da cose futili. Non apprezziamo più quella meraviglia, che è il pane appena sfornato, che viene così ben dettagliatamente descritto. Questi "profumi" sono per noi ormai "scontati", per cui non apprezziamo il pane che abbiamo la fortuna di avere sulle nostre tavole! Così come, le uova fresche di giornata, di cui parla nel suo libro; per noi, sono quasi roba scontata e nello stesso tempo, abbiamo quasi paura delle uova fresche oggi. Penso, che dovremmo un pò tornare ad avere questa meraviglia nelle nostre famiglie! Per cui, siamo felici di ospitare il nostro direttore e il suo libro, che ci ha fatto ritrovare il "vero senso della famiglia" di un tempo. Dell'una e l'altra cosa ne disserteranno egregiamente e dettagliatamente, stasera l'autore con il prof. Pompeo Cafiero. "La parola usata dal prof. Fernando La Greca nella sua prefazione del libro del dott. Mondelli - spiega il moderatore prof. Pompeo Cafiero - non è libro, bensì uno scrigno di valori di un tempo, una specie di caleidoscopio straordinario, virtuoso, complesso, articolato fatto di suoni, odori, sapori, voci, luoghi persone, da tramandare alle future generazioni come il più prezioso dei "lasciti". Ho molto riflettuto sulla dimensione del Paese in esso citato: Perdifumo. Un bellissimo borgo a cui sono personalmente molto legato, oltre che per il capoluogo, per la sua frazione Vatolla, dove Gianbattista Vico, verso la fine del XVII secolo soggiornò diversi anni, in quanto precettore dei figli di Domenico Rocca e lì si formò nella biblioteca dei cappuccini, sotto quei pini secolari, creando i presupposti della sua opera principale "La scienza nuova". A Vatolla, c'è la Fondazione Vico a Palazzo Vargas, che vale bene la pena di visitare, perchè quando il cielo è terso, dalle sue finestre si scorgono nitidamente le isole che troneggiano dinanzi a Napoli!" Ricco e autorevole il parterre delle Autorità presenti in aula per assistere alla presentazione del libro. Solo per citarne alcuni: il magistrato Antonio Esposito, già presidente di Collegio di Cassazione, il dott. Carmelo Stanziola vice Presidente uscente la Provincia di Salerno ed ex sindaco del Comune di Centola, stimato e apprezzato consigliere provinciale con deleghe fondamentali, quali viabilità e rapporti con l'Università, il Capitano Francesco Fedocci, comandante della Compagnia Carabinieri di Sapri, i primi cittadini di quasi tutti i paesi del golfo di Policastro che ricadono sotto la giurisdizione del Distretto Sanitario n. 71. Presenti inoltre, numerosi camici bianchi (infermieri e medici, sia ospedalieri che in servizio al Distretto Sanitario o al 118, medici di base e il suo stretto collaboratore, l'infermiere CPS coordinatore Gianfranco Gallo, nella duplice veste di vice sindaco di Caselle in Pittari e di responsabile dell'Ufficio Infermieristico dell'Ospedale di Sapri. Auguri all'autore da parte della nostra Redazione, per questa sua opera "prima" che espone in maniera impeccabile e raffinata, uno spezzone di vita del nostro quotidiano scritta con un linguaggio semplice ma elegante, da risultare piacevole alla lettura, così da incuriosire il lettore "stimolandolo" a recarsi nel piccolo borgo cilentano di Perdifumo e nella sua frazione Vatolla, "entrambi" ricchi di storia. (Pino Di Donato)
Policastro: Celebrazione del IX Centenario della morte di S.Pietro Pappacarbone
Celebrazione del IX Centenario della morte di San Pietro Pappacarbone Patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro
La Chiesa di Teggiano-Policastro, continuando insieme il Cammino Sinodale proposto da Papa Francesco, fa memoria dei testimoni luminosi del Vangelo che la Provvidenza ha donato alla Diocesi e si appresta a vivere con gioia uno speciale Anno Giubilare nella ricorrenza del IX Centenario della morte di San Pietro Pappacarbone (4 marzo 1123-2023), che fu Vescovo di Policastro e III Abate dell’Abbazia di Cava de’ Tirreni. Nel Decreto di indizione dell’Anno Giubilare Diocesano, il Vescovo P. Antonio De Luca esorta i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli operatori pastorali e tutti i fedeli a vivere con fede e docilita` allo Spirito Santo questo tempo di grazia che il Signore dona alla nostra Chiesa. L’Anno Giubilare sara` aperto il prossimo 4 marzo, giorno della solennita` di San Pietro, alle ore 17:00, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Massimiliano Palinuro, Vicario Apostolico di Istanbul (Turchia), nella Concattedrale di Policastro Bussentino (SA). La Penitenzieria Apostolica, su richiesta del Vescovo, in occasione delle solenni celebrazioni in onore di San Pietro Pappacarbone, Patrono della Diocesi di Teggiano-Policastro, che si svolgeranno dal 4 marzo 2023 al 4 marzo 2024, ha concesso l’INDULGENZA PLENARIA alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice). Il dono dell’indulgenza si potra` ottenere compiendo il pellegrinaggio alla Concattedrale di Santa Maria Assunta in Policastro Bussentino in qualsiasi giorno dell’anno giubilare. Gli anziani, gli ammalati e tutti colori che per grave motivo sono impossibilitati ad uscire di casa, potranno ugualmente ottenere l’indulgenza, unendosi spiritualmente alle Celebrazioni giubilari e offrendo a Dio misericordioso le proprie preghiere e le proprie sofferenze. Numerosi gli eventi religiosi e culturali programmati nel corso dell’anno giubilare per riscoprire la figura del Santo e la spiritualita` benedettina. Particolarmente attesa e significativa la peregrinatio delle reliquie di San Pietro, che saranno a Policastro dal 22 al 29 aprile p.v. L’urna contenente le reliquie, custodita sotto l’altare della Cattedrale dell’Abbazia della SS. Trinita` di Cava de’ Tirreni, sara` accompagnata a Policastro dall’Abate Don Michele Petruzzelli. (Diocesi di Teggiano-Policastro - Ufficio per le comunicazioni sociali)
L´intervento: Il cocco di nonno Gianni (di Pasquale Scaldaferri)
L'incipriato mendace della decadente real casa continua la sua solenne opera di "nipotuccio" smemorato. Immemore degli incidenti (eufemismo) sesquipedali dell'azienda, John Elkann, figlio di Alain e Margherita Agnelli -marito e moglie dal 1975 al 1981- fratello dell'esuberante Lapo e della produttrice cinematografica Ginevra, è sempre più imbarazzante nelle uscite pubbliche, anche quando rilascia interviste ai giornali amici, con i "reggimicrofono" in servizio permanente effettivo. In una sequela di dichiarazioni alle testate di cui è proprietario, l'esterrefatto principino creato in provetta esalta la sua famiglia "capace di scelte decisive in momenti cruciali, anche nel 2003 nonostante attacchi molto duri dall'interno e dall'esterno, con il sistema bancario e finanziario che da sempre aveva beneficiato della Fiat e che in quel momento non ci ha sostenuto". Peccato che il damerino impomatato, amministratore delegato di Exor, società di investimento a capitale variabile, gigioneggiando dall'alto del suo sontuoso patrimonio stimato di 2,1 miliardi di dollari -che lo colloca al 1580° posto nella graduatoria di persone più ricche al mondo secondo la rivista statunitense di economia "Forbes"- tradisce una smaccata superficialità, evidentemente disinformato o scientemente malinformato, essendo all'epoca dei fatti un 27enne poco avvezzo alle questioni di famiglia. Ben altro stile aveva il suo trisavolo Giovanni Agnelli -fondatore dell'impero l'11 luglio 1899- senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura, il quale sarebbe arrossito davanti al pronipote, reticente e svagato quando fa finta di non ricordare il prestito da tre miliardi per salvare la Fiat, agli albori di questo secolo, negando il supporto ricevuto dalle banche, nonché il sostegno più che trentennale attraverso le partecipazioni statali. Salasso che lo Stato, cioè ogni cittadino che paga le tasse, ha dovuto sobbarcarsi per sfuggire al consueto ricatto occupazionale dei maggiorenti aziendali. Forse il senso di disorientamento, la palese confusione nel formulare un ragionamento in modo chiaro e rapido o la mente ottenebrata derivano, piuttosto, dalla incipiente preoccupazione inerente al verdetto atteso nella prossima primavera sull'infinita diàtriba che da 20 anni contrappone i tre germani alla mamma Margherita. La figlia di Gianni - già esclusa dai gangli vitali dell'impero- ha impugnato il testamento della madre vedova, Marella Caracciolo, che ha indicato i tre nipoti come suoi unici eredi. Esclusa di fatto dalla cassaforte di famiglia, la pugnace Margherita rivendica -attraverso i suoi legali- come la giurisdizione di competenza rappresenta l'aspetto dirimente della questione: Torino e non la Svizzera. Poiché la madre è morta in Italia il 23 febbraio 2019 e vista la diversità di legislazione tra i due Paesi (in Italia è possibile impugnare il testamento, in terra elvetica no), i legali di Margherita daranno battaglia per far invalidare i tre testamenti di Donna Marella. L' obiettivo è vincere la disputa legale per assicurarsi la "legittima", quota spettante agli eredi diretti, ovvero il 50% dei beni. Il tutto mentre il figlio Lapo -quello che nel 2016 si fa arrestare in America per simulazione di rapimento, reato pesantissimo negli Usa, dopo un festino a base di droga e sesso a Manhattan in compagnìa di un transessuale, nel 2020 finisce nella rete della polizia italiana per eccesso di velocità su una Ferrari e successivamente viene fermato perché trovato in possesso di cocaina- con ragionamenti annebbiati e contorti, definisce la mamma "autodistruttiva e autolesionista, colpevole di aver diviso la famiglia in due". Un discorso evidentemente surrettizio e stupefacente, simile soltanto alle farneticanti affermazioni di aver subito abusi sessuali all'età di 13 anni e di essere stato mandato a studiare in un collegio di gesuiti. Circostanza prontamente smentita dall'ordine religioso cattolico. Insomma, un perfetto modello di spergiuro in cachemire. Ecco perché, in attesa della "calda" primavera che vivrà la famiglia più lacerata d'Italia, il damerino del Lingotto è sempre più scosso dalle continue e infinite fibrillazioni che segneranno anche il suo fortunato percorso professionale. Una stagione che potrebbe vaticinare infausti scenari per i suoi grandi amori: Fiat e Juventus. Di qui le inenarrabili castronerie, la sfrenata agitazione, le analisi taroccate, le confessioni fallaci, i vaneggiamenti intellettuali, le deliranti espressioni lessicali e i vuoti di memoria del cocco di nonno Gianni, patrocinato dai falsi storici deliberatamente prodotti dagli zerbini dell'untuoso circuito mediatico. (Pasquale Scaldaferri)