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Ex Edificio Scolastico Villammare, comunicato Comune di Vibonati
Il comune di Vibonati ha indetto la procedura di gara per la demolizione e la ricostruzione dell’Ex Edificio Scolastico di via della Repubblica. Un intervento atteso da tempo e per cui l’amministrazione aveva ottenuto un finanziamento P.N.R.R. di ben 1,387 milioni di euro. Con la pubblicazione del bando di gara ci saranno 30 giorni di tempo per rispondere e subito dopo si inizieranno i lavori che riqualificheranno uno spazio vitale per la frazione rivierasca che avrà un Centro Polifunzionale con un Auditorium per iniziative e manifestazioni. Per la presentazione dalla propria offerta da parte delle ditte interesssate il termine ultimo è l’11 Aprile 2023. (Comune di Vibonati)
Chiusura Punto Nascite P.O. Sapri, si prepara la mobilitazione
A Sapri e nel Golfo di Policastro si prepara la mobilitazione per scongiurare nuovamente la chiusura del Punto Nascite dell’ospedale. Nel mirino c’è la Regione Campania ed il presidente Vincenzo De Luca, con un obiettivo ben preciso: riformulare la richiesta di deroga che sia conforme alle direttive del Decreto Balduzzi (500 parti l’anno, ndr) ma che tenga conto anche dell’orografia del territorio e di altre caratteristiche. Le parti sono pronte a preparare un documento circostanziato da sottoporre al Governatore, affinché quest'ultimo invii al Ministro Schillaci una nuova richiesta di deroga per il PN saprese. È quanto emerso dal primo incontro organizzato dal Comitato di Lotta in difesa dell’ospedale di Sapri, a cui hanno partecipato i sindaci di Sapri (capofila del distretto 71 che comprende i comuni del Basso Cilento), Torraca, Vibonati, Ispani e Caselle in Pittari, l’assessore comunale di Sapri alle Politiche della Salute Gerardina Madonna, l’assessore comunale di Sapri al Governo del Territorio, Rapporti con altri Enti, Porto, Personale, Aree periferiche Tommaso Cetrangolo, la Cgil con il Responsabile Area Sud ASL Salerno della Fp Domenico Vrenna ed il responsabile dello SPI-CGIL di Sapri-Camerota Gerardo Triani, il gruppo di minoranza "SiAmo Sapri", oltre ad un centinaio di cittadini ed ai rappresentanti di diverse associazioni, movimenti politici, al dirigente scolastico dell’IIS Da Vinci di Sapri Corrado Limongi ed al dottor Giuseppe Di Vita – già primario del reparto di rianimazione del presidio ospedaliero dell’Immacolata. Il presidente del Comitato di Lotta Luciano De Geronimo, ha lanciato un appello ad aggregare le forze per concertare un'iniziativa comune preparando una documentazione circostanziata da proporre alla Regione. Il sindaco di Sapri ha detto che è pronto a preparare insieme agli altri primi cittadini una nuova bozza di deroga. Ma il colpo a sorpresa arriva dall’intervento del primo cittadino di Vibonati, Manuel Borrelli, il quale ha detto e confermato che sarà proprio la Regione Campania che presenterà una nuova richiesta di deroga per i punti nascite di Sapri e Polla. «C’è bisogno, nella formulazione della nuova richiesta di deroga per il Punto Nascite di puntare sulla sicurezza delle partorienti a Sapri – rimarca il dottor Giuseppe Di Vita – Quindi occorre una nuova check-list, va indicato che sarà attivato il concorso a responsabile del reparto e che verrà completato il concorso per nuovi ostetrici ginecologi. Questo concorso pare che si completerà entro giorno 17 marzo. Va attivata inoltre la partoanalgesia, cioè il parto senza dolore, facendo dei corsi di formazione per ostetriche e ginecologi». Nei mesi scorsi si è parlato anche di accorpamento tra Sapri e Vallo, in realtà, in attesa delle assunzioni complete, è più corretto parlare di interscambio e di rotazione di personale, essendo i due presidi ospedalieri nel raggio di 50 km. «Oggi è emerso che siamo ancora in partita, anche alla luce di quanto ci ha riportato il sindaco di Vibonati – tuona De Geronimo – Ci siamo candidati a dare una mano per preparare questa deroga ed anche la check-list che arriverà dopo questa deroga. È chiaro che tutto questo prevede la modalità di stato di agitazione. Rimarremo all’erta. Dobbiamo prendere atto che finalmente c’è da parte dell’opinione pubblica un’unione ed una compattezza su questo tema fondamentale» «Era doveroso informare anche sul procedimento che in questi mesi è stato portato avanti a tutela della nostra struttura e del punto nascita – aggiunge il sindaco di Sapri, Antonio Gentile – C’è bisogno di una deroga che sia richiesta nei modi e con i canoni previsti dal Decreto Balduzzi. Ci attiveremo anche noi per scriverla e sottoporla alla Regione e per sottoporla al Governo. La sottoporremo a tutte le parti politiche ed a tutte le istituzioni per dimostrare che i numeri della nostra struttura sono in sicurezza e possono rispettare i canoni del decreto Balduzzi. Mancano degli investimenti da parte della Regione Campania che non comportano particolari difficoltà e che, siamo certi, potranno e dovranno prendere. I sindaci sono a fianco del Comitato di Lotta>>. Staremo a vedere. Ora la palla passa al governatore della Campania, De Luca, il quale lo ricordiamo mercoledì scorso aveva definito, durante un incontro a Roccagloriosa, i sindaci del territorio dei pellegrini, addossando tutta la responsabilità in capo al Ministero della Salute ed a quello dello Sviluppo Economico invitandoli a protestare a Roma. (Vito Sansone)
Josè Ortega «incontra» gli studenti del golfo di Policastro
Decaologo per la democrazia: Josè Ortega 'incontra' gli studenti del golfo di Policastro Ortega incontra gli studenti del Golfo di Policastro. Dopo esser rimasto in mostra per due mesi a Palazzo Sant’Agostino (sede della Provincia di Salerno) ed incontrato il favore del pubblico, soprattutto giovanile, degli istituti superiori salernitani, delle associazioni culturali, il Decalogo per la Democrazia arriva a Sapri. Mercoledì 15 marzo alle ore 16.00, presso l’Auditorium 'G. Cesarino' di Sapri, si terra` l’apertura dell'esposizione. All'inaugurazione parteciperanno i sindaci di Sapri e San Giovanni a Piro, Antonio Gentile e Ferdinando Palazzo, il consigliere provinciale delegato al Turismo e promozione Pasquale Sorrentino e il consigliere regionale Andrea Volpe. Sono previsti i saluti dei dirigenti scolastici Maria De Biase, Franca Principe e Corrado Limongi. Concludera` i lavori l’assessore regionale al turismo Felice Casucci. La mostra, a cura di Franco Maldonato, direttore del Polo Museale di San Giovanni a Piro, raccoglie i dieci ‘cartelli’ che Jose´ Ortega consegno` ai suoi conterranei quale auspicio e, al contempo, ammonimento per l’avvento della monarchia costituzionale dopo la triste parentesi franchista e testimonia il fascino e il valore universale della poetica civile del Pinto`r. L’esposizione rimarra` aperta al pubblico fino al 29 marzo 2023, con ingresso gratuito. (Luigi Martino)
Volley A2: Cave del Sole Lagonegro - Agnelli Tipiesse Bergamo 1-3
MARSICOVETERE. Alla fine conta l'esperienza nei momenti cruciali, ed è quella che mette sotto rete Bergamo, corsara al palasport di Villa d'Agri contro una Cave del Sole Lagonegro grintosa e coriacea nel tener testa al sestetto di coach Morato. Una sconfitta indolore per i biancorossi lucani; infatti, grazie al KO subìto da Reggio Emilia (penultima in classifica), i lucani restano al terz'ultimo posto a quota 24 con un punto di vantaggio sugli emiliani. Ora per il sestetto di coach Lorizio inizieranno tre finali. L'obiettivo è di staccare Reggio Emilia e lasciarla ad almeno 3 punti per evitare, in questo modo, le forche caudine del play-out retrocessione. Nel primo set Bergamo sempre avanti con l'allungo al 16-21. A questo punto Lagonegro sul turno di battuta di Wagner piazza un parziale di 6-0 conducendo i suoi sul 23-21. La prima palla set viene annullata da Padura Diaz; quindi una lunga serie di tira e molla con la Cave del Sole che ha altre sette occasioni per aggiudicarsi il parziale. Alla fine, però, sono i bergamaschi a chiudere, dopo 43 minuti sul 33-35. Secondo set combattuto solo nelle prime battute poi Bergamo prende il largo sul 15-19 e Lagonegro non riesce più a rimettersi in corsa. Nel terzo arriva la reazione dei padroni di casa che conducono sempre e riescono a vincere il set. La situazione si ribalta nel quarto con Bergamo che conduce dal 9-12 e incrementa il vantaggio fino alla fine vincendo 19-25. Secondo set in equilibrio fino al 7 pari, quando Padura sale in cattedra con due aces di fila: 7-10. Ma i biancorossi non mollano ed agguantano il pari sul 14-14 grazie al servizio vincente di Izzo. Padura va nuovamente al servizio e mette in difficoltà la ricezione dei padroni di casa, già abbastanza deficitaria nel primo parziale. Bergamo va a +4 (15-19) ed incrementa con Held che attacca sul 16-21 e mette la parola fine sul secondo set. Alla Cave del Sole stavolta non riesce la rimonta e Bergamo va sul 2-0. Coach Lorizio striglia i suoi ragazzi e l'effetto positivo si vede. Lagonegro va sul 7-3 e riesce a tener testa alle velleità di rimonta di Held e compagni. Una pipe di Urbanowicz porta la Cave del Sole sul 13-9. Il polacco è protagonista anche nelle fasi successive con un mani e fuori e la diagonale del 18-12. Quindi l'ace di Izzo. Bergamo, però, recupera un break e si porta sul 23-17. Cominetti manda out e si arriva al set-point per i biancorossi, che chiudono vittoriosamente sul 25-19. Galvanizzata dall'aver rimesso il match in carreggiata, Lagonegro prova a far sentire il fiato sul collo all'Agnelli Tipiesse. Gli ospiti trovano, però, il vantaggio sul 7-9, complice anche l'asta toccata da Urbanowicz. Il polacco si fa perdonare con un mani out (10-12), Bergamo con Copelli allunga sul 12-15 e poi 12-16. Un distacco che sostanzialmente viene mantenuto fino alla fine, con Cargioli e compagni che si impongono 20-25 portandosi a casa i 3 punti. (Vito Sansone)
Cave del Sole Lagonegro vs Agnelli Tipiesse Bergamo 1-3 (33-35, 19-25, 25-19, 20-25)
43', 30', 27', 28' tot 2h 08'
Cave del Sole Lagonegro: Boscardini 5, Biasotto Man, Izzo 7, El Moudden (L), Panciocco 12, Biasotto Morgan, Mastrangelo, Bonola 5, Wagner 18, Di Carlo (L), Armenante 5, Urbanowicz 12. All. Lorizio
Agnelli Tipiessse Bergamo: Copelli 12, Held 23, Catone, Lavorato, Cargioli 11, Cominetti 8, Toscani (L), Pahor, Baldi 2, Mazzon, Cioffi, Padura 19, De Luca, Jovanovic 4. All. Morato
Interviste di Vito Sansone a Pino Lorizio (coach Cave del Sole Lagonegro) e Nicola Carlomagno (presidente Cave del Sole Lagonegro) www.telearcobaleno1.it
La ricorrenza storica: Joe Petrosino, l´assassinio
Un uomo alto e robusto, rubicondo e sbarbato, con le mani piene, le dita grosse e corte, i capelli cortissimi quasi da farlo apparire calvo a prima vista, fu barbaramente assassinato a Palermo la sera del 12 marzo 1909, intorno alle ore 21, con tre colpi di rivoltella calibro nove. Calzava scarpe nere, indossava un vestito nero, cravatta marrone e soprabito grigio scuro. Nel taschino del gilé, legato al secondo occhiello, aveva un orologio con catena d'oro. Vicino al cadavere c'era l'ombrello e il duro cappello. Le poche persone presenti, prese dal panico, si dileguarono, ma, poco dopo, alcuni più coraggiosi e curiosi si avvicinarono all'uomo disteso per terra, già cadavere, all'estremità della piazza Marina; centro del movimento commerciale, finanziario e giudiziario cittadino; popolato al mattino, ma di sera con poche persone. Tra loro vi erano un marinaio della regia nave "Calabria" e un tenente medico il quale, nel dubbio che il colpito fosse ancora vivo, per esaminarlo attentamente lo girò dalla posizione in cui si trovava. Ma avendone constatata la morte lo affidò alla custodia del marinaio che nel frattempo aveva recuperato una rivoltella poco lontana. Non tardarono ad arrivare polizia e Giudice istruttore, cav. Cosentino, il quale agli astanti domandò se qualcuno lo conoscesse. Ovviamente le risposte furono negative e dopo le sommarie constatazioni sul corpo, ordinò la perquisizione. Non si impiegò molto tempo a capire che si trattava di Giuseppe Petrosino, il noto e famoso poliziotto italo-americano che si trovava a Palermo dal 28 febbraio. Sul cadavere vennero riscontrate tre ferite: una alle spalle penetrante in cavità senza foro di uscita; una seconda al collo nella regione posteriore con il foro d'entrata nella regione anteriore e la terza strisciante la tempia destra. Le prime due ne causarono la morte, principalmente la prima, quella alle spalle. Quel giorno era uscito dall'hotel alle 9 per espletare delle pratiche e nel pomeriggio si era recato a due appuntamenti: uno verso le 15 e l'altro alle 16,30. Alle 20, come al solito, cenò al "caffè Loreto" e, dopo il pasto, si allontanò dal locale verso l'estremità della piazza, nell'oscurità, dove terminava il binario del tram. Lì si consumò il delitto, colpito alle spalle mentre era inerme. La rivoltella ritrovata a terra, con un colpo esploso, apparteneva a uno degli assassini; la sua fu rinvenuta nella valigia. Addosso gli trovarono una carta di riconoscimento rilasciata dal Console Generale degli Stati Uniti; un foglio di riconoscimento rilasciato dal nostro Ministero degli Interni, a firma del Comm. Leonardi, in cui si pregavano Prefetti e Questori del Regno a fornire al Petrosino le informazioni che occorressero per adempiere al mandato affidatogli dalla polizia americana; una lettera di presentazione, che non ebbe tempo a presentare, scritta da L. Bonanno il 2 febbraio 1909, per il sindaco di Palermo e senatore del Regno, Comm. Di Martino; una lettera per il Cav. Enrico Ghilardi commissario del porto di Palermo e altre lettere per altrettante autorità locali. Sir Bishop - Console statunitense a Palermo e suo interlocutore privilegiato col quale si incontrava quasi giornalmente - dichiarò: "Abbiamo avuto frequenti discussioni. Io lo esortavo a farsi scortare dai carabinieri, eguale esortazione ebbe da un suo agente". Infatti addosso gli fu anche rinvenuto un biglietto su cui era scritto: "Abbiatevi riguardi, siate cauto, non andate solo perché costì non siete in mezzo ad amici e non ci siamo noi per difendervi", e rimase vittima dei malavitosi per aver avuto troppo coraggio. Gli Statunitensi sentirono la morte del "loro" eroe come una forte offesa proprio mentre i loro falegnami stavano costruendo baracche per calabresi e siciliani colpiti da un tremendo terremoto alla fine del 1908 (28 dicembre), e mentre i terremotati, tra le rovine, ancora mangiavano le razioni militari americane. Le indagini conclusero che l'assassinio fu compiuto da "La Mano Nera" per ordine di persone che dal Petrosino erano state espulse da New York e tradito da persone che aveva come confidenti. Da alcuni, invece, si disse che "La Mano Nera" non esisteva, che era una invenzione del Petrosino per giustificare insuccessi. Purtroppo è doloroso, ma dobbiamo avere il coraggio di ammettere che alcuni dei nostri connazionali, sul suolo americano, produssero quella vasta e mostruosa congiura del delitto e il disgraziato dovette provare la verità delle sue asserzioni morendo, come oggi, 114 anni fa! (Ferruccio Policicchio)
Trafiletto della morte apparsa sul Corriere della Sera (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
A Torre Orsaia il primo evento dedicato alla microchippatura dei cani
Appuntamento domenica 26 marzo in Piazza Lorenzo Padulo Una domenica all'insegna degli amici pelosetti ed anche degli umani. Il 26 marzo 2023, a partire dalle ore 10, in piazza Lorenzo Padulo a Torre Orsaia si svolgerà la "Giornata a 6 zampe". L'evento, il primo dedicato alla microchippatura dei nostri amici a quattro zampe, è stato ideato ed organizzato dal NOGRA - Guardia Rurale Ausiliaria, con il patrocinio del Comune di Torre Orsaia. La manifestazione è aperta ai cani di tutte le taglie e l'iscrizione è gratuita. Si partirà alle ore 9 quando, al quartier generale, ci sarà l'accoglienza e l'iscrizione. Alle 10:30 verranno installati e registrati, sempre gratuitamente, i microchips. A seguire la benedizione di cani ed umani da parte del parroco di Torre Orsaia, don Antonio Marotta. Subito dopo, in programma una dimostrazione dell'Unità cinofila NOGRA, e ancora la sfilata ed infine la premiazione, con tante sorprese. "Se lo ami, lo chippi", questo il leit-motiv dell'evento. «Una volta qualcuno mi ha detto: "Un cane ti insegnerà l'amore incondizionato. Se puoi averlo nella tua vita, le cose non andranno poi così male". - racconta la coordinatrice di zona del NOGRA, Valentina Pepe - Solo chi ha avuto la fortuna di vivere con un cane può capire l'amore, la forza che un amico a 4 zampe può dare. Non è solo un cane, è famiglia. Dedichiamo questa giornata all'essere speciale che ha salvato me e tanti come me. Ricambieremo il suo amore, chippandolo. Difatti lo slogan della manifestazione è "Se lo ami, lo chippi"». «È doveroso ricordare che l'applicazione del microchip è previsto dalla Legge Regionale n°3 dell'11 Aprile 2019 ed è quindi obbligatorio ed ha come obiettivo il contrasto al randagismo - sottolinea il responsabile provinciale salernitano di Nogra Guardia Rurale Ausiliaria Angelo Cautillo - Una volta applicato il dispositivo è possibile identificare l'animale ed il relativo proprietario, favorendo il ritrovamento degli animali smarriti e il loro censimento. Si tratta di un gesto di civiltà, oltre che di rispetto per gli animali con i quali viviamo a contatto quotidianamente. La Guardia Rurale Ausiliaria, associazione di G.P.G. Zoofile, guarda con attenzione al fenomeno del randagismo ed alla condizione degli animali che popolano il nostro territorio e quindi, ritiene fondamentale promuovere vere e proprie attività di sensibilizzazione, insieme agli Enti preposti. Oggi, tutto questo è stato possibile grazie ai volontari di Torre Orsaia che rappresento fieramente: un gruppo di ragazzi volenterosi e pieni di idee per il loro territorio. Un ringraziamento particolare al sindaco di Torre Orsaia Pietro Vicino che ci ha dato la possibilità di proporre questo evento a servizio di questa comunità e ai dottori veterinari dell'ASL per aver subito accettato l'invito». Per info e modulo di iscrizione si può telefonare ai seguenti numeri: 3450211615 - 3394863623 oppure tramite e-mail scrivendo a nogratorreorsaia_sa@libero.it (Vito Sansone)
L´opinione:Cilento,Valdiano,golfo di Policastro,una scommessa persa
L' opinione Cilento, Valdiano, golfo di Policastro, una scommessa persa di Pasquale Scaldaferri
Quando nel 2006, una schiera di sani visionari promosse l'ambizioso ed esaltante progetto della "Grande Lucania", sapientemente elaborato dal procuratore della Corte dei Conti, Raffaele de Dominicis -cilentano doc- con il supporto di giuristi e studiosi, di cui facevano parte tra le altre personalità il cassazionista, Franco Maldonato, il già dirigente amministrativo del Polo liceale di Sapri, Luciano Ignacchiti, l'imprenditore turistico, Nicola Rosa e soprattutto il coraggioso, libero e indomito popolo del Cilento, golfo di Policastro e Vallo di Diano, le maggiori resistenze furono registrate proprio nell'ultima enclave della provincia salernitana. Partendo da Vallo della Lucania (nomen omen), fino alla propaggine estrema del territorio ai confini con Acquafredda di Maratea, i penosi comportamenti di una classe dirigente succuba del bolscevico salernitano, che godeva e continua a godere anche delle orgiastiche attenzioni di alcune paranoiche strutture di destra, bollarono tout court l'avveniristico movimento culturale e sociale del magistrato de Dominicis. Anzi ci fu chi, come l'allora vicepresidente cooptato della Regione Campania e braccio destro di Bassolino, dal suo scranno di Palazzo Santa Lucia proferì un'espressione infelice e maldestra, paventando che saremmo passati "dal castello al vascio". Di quale fantomatico castello parlasse non fu mai chiarito, ma le persone serie, laboriose, pervicacemente legate all'amata terra, scoprirono sulla propria pelle quanto fosse devastante la politica-politicante locale, provinciale e regionale al punto da sprofondare, stavolta sì, in un putrido e nauseabondo "vascio". In qualità di portavoce nazionale della "Grande Lucania", seguii tutti gli appuntamenti che l'ideologo de Dominicis e il segretario generale Ignacchiti organizzarono nell'entroterra cilentano o lungo la fascia costiera. Incontri, conferenze, forum, giornate di studio che videro la partecipazione di una moltitudine di cittadini, pronti a riappropriarsi della propria identità. Insomma, uscire dal limbo di una provincia di Salerno sterminata e onnivora, che diffondeva nell'area della Magna Grecia solo briciole e povertà, altresì spezzare definitivamente le opprimenti catene di una regione-matrigna. Pur gettando sempre il cuore oltre l'ostacolo, la "Grande Lucania" fu stroncata proprio a ridosso del traguardo, in cui il popolo sovrano avrebbe trionfato. Il referendum di separazione dalla Campania e aggregazione alla Basilicata non fu mai indetto, poiché i parlamentini cittadini -ad eccezione di rarissimi esempi di sindaci indipendenti e consiglieri comunali onesti e competenti-preferirono soggiacere ai diktat del governo centrale votato al "napolicentrismo", piuttosto che rispettare la Costituzione e far scegliere liberamente l'elettorato. Una scelta antidemocratica che l'intero territorio continuerà a pagare senza soluzione di continuità. Ma quella opzione sciagurata e scellerata di non deliberare per la consultazione popolare, non potrà mai sopprimere l' Idea che una squadra di persone, scevra di sofismi e pregiudizi, partorì all'alba del XXI secolo e che il coacervo di portaborse, salamelecchi, replicanti, parvenu, tromboni sfiatati, pifferai impenitenti, intese artatamente soffocare per perseverare nelle consuete piroette con il cappello in mano, come fece 200 anni prima il massone Giuseppe Bonaparte, fondatore del Grande Oriente partenopeo, che con un tratto di penna d'oca cancellò quelle terre dalla Lucania per annetterle al Regno di Napoli. (Pasquale Scaldaferri)
Ilaria Parlanti a Roccagloriosa per i 10 anni dell´associazione Effetto Donna
Ilaria Parlanti a Roccagloriosa per i 10 anni dell’associazione Effetto Donna: «Non abbiate timore, fate di tutto per i vostri sogni» Ilaria Parlanti, scrittrice e attivista toscana per i diritti della disabilità, è stata ospite, ieri, a Roccagloriosa, per festeggiare i dieci anni di attività dell’associazione culturale onlus "Effetto Donna" e per celebrare la Giornata internazionale della Donna. La giovane autrice ha presentato il suo libro “La verità delle cose negate”, Arsenio Editore, nella suggestiva cornice del Convento di San Mercurio, alla presenza di un pubblico curioso ed attento. Ad accompagnare l’evento le note e le voci del duo musicale Emanuele Montesano e Joseph Bruno, e un flash mob realizzato dalle studentesse della scuola media di Roccagloriosa sulle note di Freedom di Beyoncé. Era l’8 marzo 2013 quando l’associazione culturale Effetto Donna muoveva timidamente i primi passi. «In questa stessa data dieci anni fa è cominciata la nostra avventura con un evento organizzato in una delle sale di un ristorante di Acquavena - spiega l’associazione - Da dieci anni siamo attivi sul territorio di Roccagloriosa e Acquavena con le innumerevoli iniziative che toccano le tematiche femminili per la valorizzazione del ruolo della donna nella nostra società. La famiglia, i bambini, gli adolescenti, la violenza di genere, la valorizzazione del territorio, l'inquinamento, la cultura sono gli argomenti che ci stanno a cuore e costituiscono il fulcro delle nostre manifestazioni. Abbiamo cominciato come una sfida, per gioco, tutti pensavano che sarebbe durata poco ed invece abbiamo dimostrato di essere più forti di tutti nella volontà di voler portare a termine i nostri obiettivi, unite, coerenti ed entusiaste». Ilaria Parlanti, oggi affermata autrice, è stata una delle prime concorrenti del Premio Letterario Roccagloriosa 2014-2015. Aveva 17 anni ed era già autrice di raccolte di poesia e vincitrice di concorsi. Ed è stata premiata anche a Roccagloriosa. A dialogare con la scrittrice, la giornalista e socia, Marianna Vallone, che ha ripercorso in un'intervista le tappe più significative della vita di Ilaria Parlanti, il suo rapporto con la scrittura, la disabilità, l’accettazione di se stessi, il lavoro per il cinema e il futuro che l’attende tra successi e impegno. «Ho la sindrome di Jarcho Levin, una patologia genetica rara di cui ho avuto diagnosi certa solo poco tempo fa. Nel mio primo romanzo racconto la storia di Isabella, un giovane chirurgo affetto dalla mia stessa patologia. - spiega la scrittrice - Ad un certo punto della mia vita ho deciso che era importante far conoscere la mia storia. Ho capito che la mia storia poteva diventare un mezzo di riflessione per gli altri. Sono andata a prendermi tutti i miei sogni, è questo il messaggio che voglio dare: amatevi senza giudizi, siate le persone che volete essere». Nel romanzo racconta di Isabella, un giovane medico vertebrale tormentato dal passato. Quando scopre che l’ospedale Saint Victor di Parigi è stato chiuso e non esiste più, avverte l’esigenza di comprare un quaderno e, in un modo frenetico e convulso, inizia a scrivere e ricordare ogni dettaglio del luogo che ha da sempre segnato la sua vita. «Ilaria è una donna super tosta e consapevole di aver messo in campo tutte le sue energie, superando ostacoli anche fisici, per trasformare la passione per la scrittura in un'opera concreta, siamo orgogliose e onorate di averla avuta nostra ospite», ha concluso l’associazione. (Marianna Vallone)