Vincoli ambientali (ZPS e ZSC) ostacolerebbero la costruzione di un'opera che potrà cambiare i destini dei territori. Ma la gente si chiede: "Se i volatili devono essere protetti, che fine faranno le preziose cicogne del Vallo di Diano? Resisteranno al rumore dei treni che sfrecciano a 300 km/h orari?" La brutta notizia per Sapri e il Golfo di Policastro è giunta al 34° minuto del Dibattito Pubblico allorché l'ingegnere Ilaria D'Amore - nel corso della presentazione delle slide riguardanti le varie alternative - ha rappresentato l'impossibilità di accedere a Sapri per vincoli ambientali. Si riportano le sue parole: "Vedete: abbiamo fatto un focus, qui sul Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ovviamente, l'alternativa che abbiamo proposto è risultata la più vincente evita, peraltro l'attraversamento di tale Parco che, invece, non può essere evitato con l'attraversamento via Sapri". Ha, poi, continuato: "Andando avanti, vedete anche qui, con un focus sui siti SIC ZSC e ZPS (Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale) vedete, appunto, l'interferenza del corridoio di Sapri rispetto agli altri corridoi…" A questo punto è stata interrotta dal Prof. Roberto Zucchetti, coordinatore del dibattito pubblico: "Scusi, queste sigle io non le conosco". L'ingegnere di RFI ha spiegato che sono delle sigle relative ai siti vincolati, riferiti a delle zone protette, precisando che l'argomento sarà meglio trattato in un focus specifico. Ha poi evidenziato che il percorso autostradale contribuirà in modo determinante alla riduzione dei tempi di percorrenza (20' da Roma a Potenza e 30' per Praia), aggiungendo che la scelta della fermata intermedia di Buonabitacolo permetterà di raccogliere un bacino diverso a quello tirrenico; ma il maggiore contributo atteso dal corridoio autostradale sarebbe rappresentato dal fatto che dopo 33 km da Battipaglia si avrà l'interconnessione con la linea Battipaglia-Potenza, con la possibilità di velocizzare, attraverso un unico intervento, sia la linea diretta in Basilicata sia la direttrice per Reggio Calabria. Riteniamo utili alcune considerazioni. Giusta la fermata intermedia nel Vallo di Diano che contribuirà sicuramente a raccogliere nuova e diversa utenza, ma anticipando la discesa tra Policastro/Sapri -anche attraverso la Valle del Bussento che non sembrerebbe avere vincoli- si darebbe l'opportunità ai vettori di aggiungere (con la fermata di alcuni treni veloci) la grande utenza che viene dal mare. La costa comprendente Palinuro, Marina di Camerota, Scario, Policastro Bussentino, Capitello, Villammare, Sapri, Acquafredda, Maratea, nei mesi estivi, fa registrare all'incirca 4 milioni di presenze! Sarebbe una soluzione equa e inclusiva che accontenterebbe tutti i territori indicati nello Studio di Fattibilità e allontanerebbe il rischio di deviare importanti flussi turistici sulla costa dell'Alta Calabria, come osservato anche dal Prof. Pasquale Colonna dell'Università di Bari nella relazione tecnica commissionata dalla Consac gestioni idriche spa di Vallo della Lucania. Senza trascurare un rilevante elemento tecnico. Far confluire il nuovo tracciato sulla Tirrenica tra Policastro/Sapri anticiperebbe di ben 40 km un'importante via di fuga fra le due linee (nuova e storica). Eventualità sicuramente utile anche alla circolazione ferroviaria in caso di guasti e interruzioni. Le notizie fornite dall'ingegnere D'Amore, che ha illustrato i motivi delle scelte e gli obiettivi attesi dalla nuova infrastruttura, hanno creato stupore e amarezza. Suscita rabbia che un'opera di tale portata possa trovare ostacoli a causa di vincoli ambientali nel tratto dal Vallo di Diano al Golfo di Policastro, quando il tracciato dell'AV attraversa ampiamente il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Evidentemente, sfuggono alle nostre conoscenze elementi importanti che si spera di poter chiarire con il dibattito pubblico. Spiegazioni che divulgheremo volentieri attraverso gli stessi mezzi mediatici. I siti speciale (ZPS), che ostacolerebbero il passaggio da Sapri, sono zone di protezione poste lungo le rotte di migrazione dell'avifauna, finalizzate al mantenimento ed alla sistemazione di idonei habitat per la conservazione e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici migratori (Wikipedia). Sorgono spontanee alcune domande. Che fine faranno, con il transito a 300 all'ora dei treni, le preziose cicogne che da 1996 nidificano nel Vallo di Diano? Non sono delle specie migratorie protette? A quanti km di distanza passerà il nuovo tracciato AV dai luoghi che hanno scelto come abituale dimora? Se tali sono i motivi che determinano il mancato passaggio della linea veloce dalla storica stazione della città di Sapri - da oltre un secolo punto di riferimento a livello ferroviario per oltre 50 Comuni del Basso Cilento, Golfo di Policastro, Potentino Meridionale e Alta Calabria- sembrerebbero ragioni da contrastare democraticamente in ogni sede. Occorre trovare le opportune soluzioni per tutelare l'ambiente senza bloccare il progresso e lo sviluppo. Servono urgenti perizie tecniche che possano affermare inconfutabilmente le valide ragioni di un popolo che si vedrebbe, altrimenti, privato della più importante opera mai realizzata sul proprio territorio. Deve intervenire la politica locale. Devono far sentire la loro voce i sindaci dell'intero comprensorio, con in testa il primo cittadino di Sapri. Sono i rappresentanti della nostra terra e hanno il dovere di agire al più presto. Pensiamo sia necessario chiedere un incontro immediato al Presidente della Regione Campania per chiarire le affermazioni dei tecnici, che contrastano palesemente con quanto scritto nel documento presentato alla stampa (pagina 2 secondo capoverso): "Il corridoio prescelto si orienta verso quello autostradale, mentre come scendere sulla costa del Golfo di Policastro sarà oggetto del dibattito pubblico sulla seconda tratta scendendo dal Nord". Decisioni in contrapposizione anche con le dichiarazioni fatte dallo stesso Governatore De Luca nel corso della conferenza di presentazione: "Con questo lotto dell'Alta Velocità e con quello successivo raggiungiamo il Cilento Meridionale e il Golfo di Policastro che è un'area di sviluppo alla quale noi stiamo lavorando per quanto riguarda gli investimenti turistici. Un'area che può avere davvero una grandissima suscettività economica". Pensiero ribadito dall'On. Luca Cascone: "Esiste il tema di Sapri, altra questione che la regione ha attenzionato e ha evidenziato a RFI, come l'importanza di valutare e studiare anche il passaggio da Sapri, proprio per non tenere fuori una parte del Cilento almeno dall'infrastruttura". Non va dimenticato che il Cilento Meridionale e il Golfo di Policastro sono privi di autostrada e aeroporti. Il Presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania, intervenuto nel corso del DP, ha concluso il suo intervento affermando il sostegno regionale e l'importanza di fare in fretta: "Ovviamente restiamo a disposizione, ci siamo e ci saremo per un confronto e per supportare le istanze del territorio regionale, ma soprattutto per far sì che queste scelte si chiudano in tempi brevi in modo da iniziare subito con la parte operativa". L'esigenza di non perdere tempo giunge anche dalle parole del Prof. Roberto Zucchetti intervistato dalla giornalista Antonietta Nicodemo: "Decidere si deve e decidere in fretta, perché abbiamo una finestra dove ci saranno dei finanziamenti che poi non ci saranno più. Quindi, non vuol dire che è tutto deciso, però, non possiamo immaginare di avere molto tempo per discutere. La decisione va presa adesso". C'è poco tempo e bisogna sfruttarlo bene, senza tentennamenti. Chi può deve dare una mano. Bisogna rispondere al grido di aiuto che giunge dalla nostra terra! L'interessante dibattito pubblico di martedì scorso (8 marzo 2022) ha dato possibilità di conoscere pareri e istanze dei diversi territori e di ascoltare i tecnici che hanno redatto il progetto della nuova linea ferroviaria. Gli ingegneri di RFI hanno illustrato con professionalità e linguaggio chiaro il grande lavoro che hanno svolto. Ma alcuni punti meritano di essere approfonditi per favorire il sereno confronto democratico. Occorre chiarire perché si continua a scrivere sui documenti ufficiali (Studio di Fattibilità, Relazione di fattibilità eccetera) che la nuova linea AV collega il Cilento, quando, bocciando il passaggio da Sapri non si collega nemmeno il Cilento Meridionale. Crediamo sia opportuno ribadire che non si tratta di guerre tra poveri o lotte di campanile. Si ribadisce il plauso alla nuova stazione di Buonabitacolo, ma nessuno può pretendere che possa essere considerata hub di riferimento per Sapri e il Golfo di Policastro. La città di Sapri dista ben 51 km e Marina di Camerota più di 60. Giova precisare che in estate per percorrere solo il litorale da Sapri a Policastro (poco più di 10 km) si può impiegare quasi un'ora! Né si può immaginare che le popolazioni di Sapri e dei centri limitrofi debbano fare la marcia del gambero: tornare indietro a Praia, attraversando due regioni, per recarsi ai propri capoluoghi di provincia e di regione. Sarebbe veramente assurdo! Simili prospettive rappresenterebbero modelli vecchi di oltre cent'anni, sicuramente non in sintonia con gli obiettivi e i criteri auspicati dal PNRR. Le speranze del Cilento Meridionale/Golfo di Policastro sono nelle mani della Regione Campania. Si ha piena fiducia nell'autorevole intervento dell'Onorevole Vincenzo De Luca. Il Presidente, nel corso della sua lunga carriera politica, ha dimostrato con i fatti di non trascurare i territori amministrati. Il progetto dell'AV Salerno-Reggio Calabria, in base a quanto stabilito dall'Ordinanza n. 1 di RFI, dovrà essere approvato d'intesa tra il Commissario Straordinario Vera Fiorani e i Presidenti delle Regioni interessati. Un punto che fa ben sperare. È il momento di farsi sentire. Bisogna farlo con in testa i sindaci in fascia tricolore. (Mario Fortunato)
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