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Maltempo, Golfo di Policastro: inserita Centola tra richiedenti stato calamità
Regione Campania: Attilio Pierro (Lega) - maltempo, Golfo di Policastro: inserita anche la localita' di Centola (Sa) tra le richiedenti stato calamita' grazie a mia richiesta
Napoli 30 novembre 2020 – “Grazie ad un mio intervento, anche il comune di Centola (SA), per quanto accaduto in occasione del maltempo che ha flagellato il golfo di Policastro alle foci dei fiumi Lambro e Mingardo, verrà inserito nei comuni per i quali si richiede lo stato di calamità naturale. E’ passata in Consiglio la mozione del sottoscritto e degli altri consiglieri della provincia di Salerno con la quale si richiede al Presidente della Giunta Regionale, facendo voti al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Capo della Protezione Civile Nazionale il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i Comuni di Ispani, Vibonati, Santa Marina e appunto Centola”. Così in una nota il consigliere regionale della Lega Attilio Pierro commenta favorevolmente l’approvazione della mozione nella quale si richiede lo stato di calamità naturale per le zone in provincia di Salerno colpite dal maltempo due settimane fa.. (Giancarlo Borriello - Lega Campania - Il Portavoce)
Emergenza Covid-19: donati all´ospedale di Sapri due container
Emergenza “Covid-19”: l’Ospedale dell’Immacolata di Sapri si dota di due punti di osservazione esterni, “grazie” a due benefattori che hanno donato 2 container.
SAPRI- Emergenza sanitaria Covid-19, l’Ospedale dell’Immacolata di Sapri, si dota di due punti di osservazione esterni, “grazie” a due benefattori del golfo di Policastro: la nobildonna Adriana Bossa (proprietaria del Camping Uliveto) e il costruttore Tonino Cessari (Sapri) che nei giorni scorsi hanno donato all’Ospedale cittadino dell’Immacolata, retto da un infaticabile dott. Rocco Mario Calabrese, due container, con cui la struttura sanitaria, preposta alla salvaguardia della salute dei cittadini del golfo di Policastro, ne ha ricavato due stanze munite di bagno, utilizzate per osservare i pazienti “sospetti” (di essere positivi), in attesa di tampone. Di conseguenza, con l’arrivo e relativo posizionamento nel largo adiacente al Pronto Soccorso, dei due container (il primo bianco e verde e l’altro giallo ocra e verde) è stata rimossa la tenda pneumatica per “bio contenimento”, fornita dalla Protezione Civile Nazionale (Comitato di Salerno) trasportata e montata presso l’Ospedale di Sapri (scorso marzo) dai volontari della locale delegazione della Croce Rossa Italiana. Da qui la riconoscenza e la gratitudine di tutto il personale sanitario di ogni ordine e grado che presta servizio all’Ospedale dell’Immacolata. Il direttore medico, dott. Rocco Mario Calabrese, facendosi giusto interprete del senso comune, che pervade e accomuna il personale medico e non, da lui diretto, ha sentito il dovere di intervenire con il ringraziare ed esprimere sentimenti di gratitudine e riconoscenza, a questi due sensibili cittadini e “benefattori” del golfo di Policastro: la signora Adriana Bossa ed il costruttore Tonino Cessari, per il loro “munifico” gesto. “Si tratta - afferma Calabrese - di due donazioni molto importanti per il nostro Presidio, che oltre ad aiutarci nello svolgimento quotidiano del nostro lavoro, sono un attestato di stima e apprezzamento verso il nostro Presidio Ospedaliero di cui d’ora innanzi ne costituiscono un valore aggiunto!” (Pino Di Donato)
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Dott. Rocco Mario Calabrese (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Comunicato Protezione Civile Gruppo Lucano Vibonati-Villammare
Molto spesso le azioni di pochi hanno ripercussioni inevitabili anche su molti. Abbiamo appreso di un atto pubblico in cui al gruppo operativo di Vallo della Lucania è stata revocata l'utilizzo di una sede. Tralasciando le beghe politiche, che poco interessano a chi agisce a tutela e salvaguardia delle comunità, ci duole constatare il danno arrecato con tale azione anche a tutte le altre comunità del basso Cilento. Vallo della Lucania rappresenta punto nevralgico di assistenza. La sede-base operativa della colonna mobile era dislocata nella stessa comunità. In queste settimane la posizione strategica di tale colonna ha permesso soccorsi in tempi rapidi anche alle popolazioni del Golfo di Policastro colpite duramente dall'alluvione. I tempi di intervento in queste circostanze sono un valore imprescindibile. La stessa colonna mobile garantiva alla popolazione di Vallo della Lucania interventi ancora più tempestivi. Non vogliamo come gruppo fare supposizioni di natura politica sulla scelta fatta ma constatare che ancora una volta la percezione dell'emergenza e del momento storico non è comune a molti. Il Gruppo Lucano agisce a tutela non dei singoli. La sezione di Vallo della Lucania è forza centrale territoriale assistenziale ; sottrarre al Gruppo Lucano la sede per tale dispiegamento di mezzi e risorse andrà a discapito non solo alla stessa comunità Vallese ma anche e soprattutto di tutte le comunità confinanti e limitrofe. I volontari del gruppo della sezione di Vallo sono accorsi ,nel Golfo di Policastro, per primi garantendo assistenza a chi aveva perso tutto. Sono rimasti fedeli e coerenti ad un percorso di anni, rispettando regole interne e trasparenza nell'operato. Vallo della Lucania ha ancora la sezione del Gruppo Lucano. Non tenere conto dell'importanza centrale di una base per la colonna mobile può sembrare , e forse lo è, una scelta immotivata e irresponsabile. Se i numeri hanno un valore in molte circostanze, si tenga conto anche dei numeri delle comunità danneggiate da tale scelta. Il Gruppo Lucano e la Colonna Mobile continueranno ad essere operativi sul territorio ma sicuramente con tempistiche diverse ed anche questo, ad oggi, è un dato imprescindibile. (Protezione Civile Gruppo Lucano Vibonati-Villammare)
Comunicato Protezione Civile Gruppo Lucano Vibonati-Villammare
Ciò che ci ha colto impreparati ci è stato d'insegnamento.... Abbiamo capito sulla nostra pelle i nostri limiti...ciò che ci serve per essere pronti in futuro a sostegno della nostra comunità e di altre. Aiutaci a crescere.....aiutaci ad aiutare....sostieni il nostro percorso.....per essere ancora più autonomi sul territorio...per essere ancora più presenti con i mezzi giusti! Grazie di cuore a tutti. (Protezione Civile Gruppo Lucano Vibonati-Villammare)
La foce del Rio Cacafava dopo il nubifragio del 17/11/2020
Vi proponiamo un reportage fotografico ed un video della foce del Rio Cacafava di Villammare dopo il nubifragio del 17 novembre 2020. Nelle immagini è ben visibile la metamorfosi dei luoghi. Il servizio è stato realizzato dal nostro collaboratore Massimo Cerquaglia.
Celebrare l’immensità di Diego Armendo Maradona calciatore è difficile, se non impossibile, perché è stato così strepitoso che non ci sono parole in grado neanche di avvicinarsi alla sua grandezza in campo. Io invece voglio celebrare Diego Maradona come uomo del Sud; del Sud del mondo. Argentino di nascita e dunque sudamericano, napoletano di elezione, quindi del sud Italia, cubano di adozione, quindi al Sud geografico e ideologico degli Stati Uniti. A Barcellona, nel nord della Spagna non si era ambientato a sufficienza tanto è vero che lo cedettero; così come a Torino, alla Juve, nel Nord dell’Italia, un po’ non l’hanno voluto e un po’ non ci è voluto andare. La sua dimensione umana e spirituale era il SUD, era la parte “debole” del mondo, era la parte del mondo in cui si soffre di più. E il SUD del mondo si è identificato in lui, egli è diventato l’eroe del riscatto, è diventato quello che “da solo” ha dimostrato che si può vincere anche il pregiudizio, anche l’ostilità del “superiore”. Non potrà mai più esserci uno come lui in un campo di calcio perché è già dimostrato che nessuno può vincere da solo una coppa del mondo come ha fatto lui. L’irripetibilità di Maradona è proprio quella coppa del mondo in Messico e nella successiva finale della coppa in Italia. Io non ci metto gli scudetti vinti con il Napoli anche se quelli senza di lui non sarebbero arrivati mai; ma altre squadre c.d. “a sorpresa” hanno vinto campionati (vedi il Verona di Bagnoli, il Leicester di Ranieri e la Lazio di Maestrelli), ma il mondiale no, lì è un’altra cosa. Il campionato si può vincere anche pareggiando e “approfittando” di scivoloni delle altre rivali (la “pareggite” di Conte del suo primo scudetto alla Juve), ma per vincere il mondiale non puoi pareggiare, devi vincere le partite: gli scontri sono diretti, gli scontri sono come piacevano a Maradona, a tu per tu. E quel mondiale Maradona lo ha vinto da solo. L’accostamento con Pelè, con Messi e con Cristiano Ronaldo non può reggere. Pelè ha vinto i mondiali con squadre del Brasile composte da 11 fuoriclasse, addirittura i primi due con un tale Garrincha in campo che, a mio avviso, era più forte di lui (perlomeno in quel periodo 1958/1962). Messi non è arrivato neanche a disputare una finale del campionato del mondo in squadre composte da calciatori c.d. “top player” da 100.000.000 di euro di valore ognuno. Ronaldo anche non è riuscito a disputare nessuna finale di coppa del mondo. Maradona ne ha fatte due di finali vincendone una nel 1986 con compagni di squadra di cui si è persa memoria, tranne per qualcuno (Valdano e Passarella) che giocavano già in Europa in squadre importanti. E che Maradona ha vinto da solo quel mondiale lo dimostrano i suoi gol all’Inghilterra e al Belgio. Quel famoso gol, definito a torto il più bel gol del secolo ma che invece potremmo già definire da ora il più bel gol di tutti i tempi, è la dimostrazione di chi era quell’uomo. In quel gol c’è il calciatore capace di saltare 5 nazionali inglesi (non 5 calciatori della Cavese), e mettere in porta il pallone calciato mentre cadeva; ma in quel gol c’è “l’uomo in rivolta” capace di affrontare da solo l’avversario potente e di vincerlo; quel gol è un atto di rivoluzione nel quale non si protesta per qualcosa che non si ha, ma si afferma ciò che si è: il più forte e basta. Ma quale è lo “schema” di quel gol? Qual è la preparazione in allenamento di quel gol? Quale è il consiglio, la “mossa”, suggerito dalla panchina? Ripeto, quel gol non è stato fatto in allenamento o in una partita di campionato magari sul 3 a 0, e quindi a “giochi fatti”, quel gol è stato segnato, in quel modo, nei quarti di finale della coppa del mondo in uno scontro diretto. In quel gol Maradona, quando ha ricevuto la palla nella sua metà campo, ha preso una boccata di ossigeno ed è partito, e si è preso addosso tutto il Sud del Mondo, tutti i poveri e diseredati a cui apparteneva, tutti quelli a cui non poteva dare niente in concreto, perché non gli competeva, ma poteva solo dargli la dignità della vittoria. Quel gol è un grande gesto tecnico sorretto da un grande valore morale. Non lo ha segnato un calciatore, ma un Uomo. C’è una celebre frase di Bertrand Russel che mi sembri calzi alla perfezione per commentare quel gol e più in generale quella impresa: “gli innocenti non sapevano che il progetto che volevano realizzare era impossibile. E proprio per questo lo realizzarono!”; Maradona con quella impresa ha dimostrato tutto il suo coraggio, quello dei grandi. Non ha regolato, cioè, la sua vita sul minimo sufficiente, ma ha puntato verso l’infinito, verso ciò che appare impossibile. Egli ha realizzato l’Utopia del suo e del nostro Sud che deve essere la carica necessaria per vivere, per creare, per amare. Se tutto si riducesse a mero calcolo o a un modesto quieto vivere, ci si rassegnerebbe a una esistenza grigia e triste. Perciò prendiamo esempio e ringraziamo Maradona, soprattutto noi del Sud, che ci ha insegnato a tendere verso l’alto, a provare il fremito di coraggio altrimenti ci si ridurrà a trascinare stancamente la vita in piccoli ambiti senza respiro. Ricordiamo per sempre quel respiro con il quale ha iniziato quella azione del gol all’Inghilterra. (Avv. Giovanni Falci)
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Avv. Giovanni Falci (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Comune di Vibonati: Rio Cacafava, affidati i lavori di somma urgenza
Questa mattina sono stati affidati i lavori di somma urgenza per il rifacimento della sponda dell'argine del lato sinistro, alla foce del torrente Cacafava. L'intervento consentirà di ripristinare tutti i sottoservizi e la sede stradale. Abbiamo, inoltre, effettuato un sopralluogo con i tecnici della Comunitá Montana e nelle prossime ore saranno affidati i lavori, che inizieranno il primo Dicembre, per ripristinare le briglie crollate lungo i vari torrenti del territorio. Sono tuttora in corso i lavori di sistemazione della frana in via Roma(zona Scarpone) e lungo le zone danneggiate dall’evento calamitoso del 16-17 novembre. (Comune di Vibonati)
L´angolo del Nonimestre Costituzionale (1820-21): I Legionari
Il nuovo governo, in massima parte composto da elementi che ebbero esperienza di governo durante il Decennio francese, propose, per il mantenimento dell'ordine pubblico a livello locale e per la tranquillità delle Province, Distretti e Circondari il ripristino delle "Guardie Civiche", create, appunto, sotto i francesi e che scomparvero dopo la Restaurazione. Il 3 settembre 1820 fu emanato il decreto n. 101 riguardante l'organizzazione delle legioni provinciali che prevedeva, in ogni provincia, oltre i militi già esistenti, la formazione di una legione composta d'individui dell'età di 21 fino a 40 anni. Per formare le nuove legioni ogni comune doveva fornire i migliori cittadini, probi ed onesti. Non potevano farne parte i religiosi e gli impiegati della pubblica amministrazione, tranne che su loro espressa richiesta volontaria. L'Intendente, ciascuno nella provincia di competenza, doveva completare le compagnie entro il 20 settembre, perciò si adoperarono subito predisponendo le disposizioni da inviare a tutti i Sindaci invitandoli a preparare la lista dei cittadini per prestare tale servizio. Una specie di libera milizia formata da liberi cittadini. Poiché si verificò che in alcuni Circondari vi fu una straordinaria affluenza di volontari fu acconsentito che i Comuni di uno stesso Circondario potessero organizzare una seconda o una terza compagnia tra esse separate. Ogni compagnia doveva essere composta da un minimo di 90 uomini ad un massimo di 180. I legionari potevano essere utilizzati fuori provincia solo in caso di guerra corrispondendo loro una indennità di 25grana giornaliere dovendo il legionario armarsi e vestirsi a proprie spese. Quando si avvertirono i venti guerra conseguenti al congresso di Lubiana dove si erano riuniti i regnanti contrari alla forma costituzionale, nel Regno si formarono i battaglioni di guerra costituiti dalle milizie e dai legionari dovendo fornire, i diversi comuni, un certo numero di uomini scelti, per i battaglioni attivi preferendo i volontari. Qualora il numero fosse stato superiore al bisogno dovevano preferirsi i più giovani. Non essendovi volontari il sorteggio avrebbe dato i nomi di coloro che dovevano far parte del battaglione di guerra preferendosi i celibi ed i vedovi senza prole, a seguire gli ammogliati e per ultimi i maritati senza figli. E da qui, tanti coraggiosi, tra gli impiegati, vennero meno. Con la sconfitta di questo esercito, contro quello austriaco, il governo costituzionale fu destituito e le compagnie dei legionari sciolte. (Ferruccio Policicchio)