Alta Velocità: trionfa la Calabria, esulta anche il Vallo di Diano, amarezza a Sapri e nel Golfo di Policastro per una decisione che rischia di danneggiare le future generazioni. Ma non è il momento di fasciarsi la testa. L'ultima relazione tecnica riguardante il progetto della nuova linea ferroviaria AV/AC Salerno-Reggio Calabria boccia il 'Corridoio Tirrenico', promuove il Vallo di Diano che avrà la stazione nel Comune di Buonabitacolo (come annunciato tempo fa da un noto politico locale) e decreta un vero e proprio trionfo per la Calabria. Il territorio calabro, in poco più di 150 km di nuova linea da Praia a Lamezia, incassa tre fermate (Praia, Cosenza, Lamezia) e ben cinque interconnessioni: a Praia, tra nuova e vecchia linea; a Tarsia per Sibari; a Cosenza per Paola (con la linea storica); due a Lamezia (con la vecchia linea e per Catanzaro). Ben collegati con l'AV/AC anche i porti. In pratica, nel territorio calabrese la eccellente equivalenza di funzionalità tra le diverse linee permetterà di istradare i treni a piacimento dei vettori e in rispetto alle varie esigenze: sviluppo socioeconomico, turismo, flussi stagionali di passeggeri eccetera. Eventualità inibita nel territorio meridionale della provincia di Salerno, con le due linee ferroviarie (lenta e veloce) completamente staccate per oltre 100 km. Cosicché la nuova linea AV sarà dedicata specificamente alla Calabria (e speriamo, in futuro, anche alla Sicilia) e al Vallo di Diano. Si nega anche la possibilità di avvicinare territori limitrofi (Golfo di Policastro e Diano) attraverso un collegamento sostenibile e veloce. Ne esce con le ossa rotte la Bassa Campania. In particolare, il territorio appartenente alla Vecchia Lucania. Da Battipaglia a Praia è prevista un'interconnessione a Romagnano (con Taranto) e una sola fermata a Buonabitacolo. Nessuna via di fuga con la vecchia linea per circa 130 km! Circostanza, crediamo senza precedenti, che sicuramente non favorirà la circolazione in casi di guasti e interruzioni di linea. Resta esclusa la Città di Sapri: punto di riferimento del traffico ferroviario da oltre un secolo per una cinquantina di Comuni di tre regioni. La Città della Spigolatrice viene scartata, pur rientrando per ben due volte nelle ipotesi progettuali (nuove Alternative 2 e 3 della 'relazione tecnica': rispettivamente 'Corridoio Tirrenico' e 'Autostradale+Corridoio Tirrenico'). Un provvedimento che potrebbe creare problemi al turismo nell'intera fascia costiera da Palinuro/Camerota a Maratea. Ignorate anche le opportunità fornite dall'approdo di Sapri: unico porto di IV classe presente sul Tirreno da Salerno a Gioia Tauro. Una prospettiva che non tiene assolutamente conto di quanto affermato a pag. 9 primo capoverso della stessa 'Relazione Generale Tecnica': "Il nuovo collegamento consentirà di incrementare i livelli di accessibilità alla rete per diverse zone a elevata valenza territoriale quali il Cilento e il Vallo di Diano, la costa Jonica, l'alto e il basso Cosentino, l'area del Porto di Gioia Tauro e il Reggino, oltre che velocizzare anche i collegamenti verso Potenza, verso la Sicilia, verso i territori della Calabria sul Mar Jonio (Sibari, Crotone) e verso Cosenza e, allo stesso tempo, contribuirà in maniera significativa al potenziamento dell'itinerario merci Gioia Tauro-Paola-Bari (corridoio adriatico)". Tutto vero quanto scritto, fatta eccezione per il solo territorio cilentano che, scartando l'interconnessione per Sapri (prospettata con l'Alternativa 3 'Corridoio Autostradale + Corridoio Tirrenico del nuovo 'Documento'), rischia di ritrovarsi con soli treni regionali. Inimmaginabili i danni per le future generazioni! Solo per fare qualche esempio pratico: a) la facilità/comodità di trasporto potrebbe dirottare importanti flussi turistici nazionali e internazionali (soprattutto estivi) verso l'Alta Calabria danneggiando irreparabilmente la più importante fonte economica del territorio; b) le popolazioni del Golfo di Policastro per poter fruire della nuova linea veloce dovranno recarsi a Praia (in pratica, tornare indietro per andare verso Nord), a Buonabitacolo (in pullman o in macchina, percorrendo circa 50 km!) oppure sobbarcarsi un paio d'ore di 'regionale' per prendere la coincidenza a Salerno. Veri e propri 'viaggi del calvario' a rievocare le partenze con i vecchi treni degli emigranti: ma allora fermavano almeno a Sapri! La medesima 'Relazione Generale Tecnica' presentata da RFI e Italferr, nell'excursus delle varie alternative, a pag. 12 terzo capoverso, evidenzia che le scelte sono state compiute, in linea con gli obiettivi prioritari del Paese (perseguire una 'mobilità sostenibile'), per: "rendere il sistema ferroviario veloce più accessibile, ricercando soluzioni tali da ampliare l'area di influenza, sia in termini di capillarità dei servizi AV offerti che di soluzioni infrastrutturali, prevedendo nuove interconnessioni, piuttosto che nuove fermate lungo linea, in un'ottica di mobilità integrata". Alla luce di quanto affermato nel 'documento ufficiale - nel rispetto di ogni legittima aspirazione dei vari territori cui si augura tutto il bene possibile - il 'Comitato 1987', costituitosi a inizio estate per evitare di essere esclusi illegittimamente da un'opera così importante, dovrebbe perseverare tale scopo. Nel 'Documento' il passaggio da Sapri viene ipotizzato per ben due volte, ma alla fine si sceglie il tracciato che confluisce direttamente a Praia, pur essendo l'unica alternativa che consentirebbe di collegare direttamente il Golfo di Policastro e di avvicinare, quantomeno, il Basso Cilento. L'interconnessione nel Golfo di Policastro includerebbe tutti i territori citati nel 'Documento di Fattibilità' senza nuocere alla percorrenza dei treni veloci: entrambi i percorsi verrebbero stimati in 127 km di cui poco più di 50 di trafori. Non ci sarebbero aggravi di spesa e verrebbe salvaguardato il principio di equità relativamente alla distribuzione dei benefici ai territori delle tre regioni che si affacciano sul Golfo di Policastro. Si fa fatica ad accettare che si possa costruire una siffatta opera con il rischio di creare squilibri ancora prima di mettere in moto le ruspe. La perplessità che salta agli occhi. Se nel tracciato calabrese, in 150 km, si prevedono tre fermate e ben cinque interconnessioni (di cui tre con la linea storica: Praia, Paola e Lamezia), non si comprende perché in quello Salernitano, di oltre 100 km, non si possa concretamente pretendere una sola connessione per venire incontro alle esigenze della Città di Sapri, del Golfo di Policastro e del Basso Cilento. È ciò che si dovrebbe reclamare, con il pieno appoggio delle Istituzioni e della politica locale senza distinzione di appartenenza e di casacche. Dobbiamo esigere il sostegno politico della nostra Regione, perché il territorio ad essere danneggiato da questa vicenda appartiene alla Campania. Nessuna guerra tra poveri. Amicizia e piena solidarietà tra territori preoccupati dagli stessi problemi: occupazione, emigrazione e sviluppo. Nel rispetto di tali principi, una persona attenta qual è il Governatore De Luca non farà mancare il Suo autorevole intervento per sanare un eventuale errore e per dare risposte certe alla gente che attende da decenni un'opera così importante per migliorare le proprie condizioni di vita. (Mario Fortunato) 
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