Il tracciato ferroviario Eboli - Reggio Calabria, sulla stretta fascia costiera tra l'Appennino e il mar Tirreno, seguendo prevalentemente la costa si sviluppò per circa 500 Km. Dalla costa, nella parte campana, si allontana solo nel Cilento fra Agropoli ed Ascea e nel tratto Pisciotta - Sapri. Il progetto, prendendo il nome dal progettista, onorevole ed ingegnere Francesco Giordano, fu detto anche "progetto Giordano". Questo progetto, però, entrò in competizione con altro che tagliava gli Appennini seguendo, grosso modo, un tracciato quasi simile a quello dell'odierna autostrada. Il comune di Vibonati, nella seduta consiliare del 16 marzo 1873, deliberò la somma di lire 20.000 per la società che avrebbe costruito la ferrovia, versante Tirreno, pagabile in venti anni iniziandosi a pagare 1.000 lire annue da quando i lavori sarebbero cominciati a vedersi attuati nel proprio territorio. Anche all'epoca, verificandosi beghe interne alle amministrazioni comunali, il sindaco poteva "cadere". Accadde a Maratea nel 1878 quando, come Commissario Prefettizio, giunse il dott. Francesco Salerno. Questi, consapevole dell'importanza, dei vantaggi e del benessere che la ferrovia avrebbe portato ai territori che essa attraversava, il 20 ottobre 1878, a Maratea, chiamò a raccolta tutti i sindaci, da Eboli a Paola, per far voti al Governo Centrale affinché, della realizzanda ferrovia Eboli-Reggio Calabria, venisse preferito il progetto sul litorale. Il comune di Vibonati decise di "farsi piena adesione, per questo Comune, al voto che sarà per esprimersi dal meeting sopradetto al Governo perché nella costruzione della ferrovia sia preferito il tracciato littoraneo progetto Giordano". L'anno dopo ebbero inizio i lavori del primo tratto Eboli (Battipaglia dal 1927) - Agropoli dato poi all'esercizio il 4 giugno 1883. Se oggi, quindi, i treni li vediamo passare da queste parti, un poco, forse, lo dobbiamo anche a Francesco Salerno, Commissario Prefettizio di Maratea. Da qualche giorno Maratea si è unita alla lotta che vuole nella parte campana del golfo di Policastro il punto di unione tra vecchio e realizzando nuovo tracciato. Era ora e, come un antico adagio recita: "meglio tardi che mai". Vibonati, tuttavia, non ha assunto posizione, forse perché troppo preso dalla politica; il prossimo 3 e 4 ottobre avrà le elezioni amministrative. Quando nella ex Azienda delle F.S. vi erano le "Unità per Progetti Speciali", le quali eseguivano grandi opere, nel corso dei primi anni Ottanta del Novecento, il progetto alternativo al progetto Giordano si pensò di riprenderlo per evitare l'erosione costiera ed ecco perché, oggi, a Scalea, si giustifica l'abbandono del vecchio tracciato verso l'interno per poi riprenderlo dopo Amantea. Il tratto in cui, nel recente passato, si sono verificate erosioni costiere che interessarono la ferrovia è compreso tra Amantea e Belvedere Marittimo. (Ferruccio Policicchio) 
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