PIAZZA PLEBISCITO: CHI SI NASCONDE DIETRO (I POCHI) CONTESTATORI ? Non era ancora stata mossa una sola pietra per i lavori di ammodernamento della più grande ed importante piazza della città della Spigolatrice e già si erano levate inutili quanto sterili contestazioni alla realizzazione di uno dei progetti più ambiziosi che Sapri abbia avuto nella sua storia. Al solo annuncio che la cittadina aveva chiesto ed ottenuto dalla Regione Campania la cospicua somma di 2,5 mln di euro fece si che nei rari capannelli (ormai un ricordo anche quelli) per strada “sobillavano” sottovoce, ma non troppo, atteggiamenti di malcontento oltre ai mal di pancia di qualcuno. E' chiaro che quando si stravolge (in meglio) un sistema (malato) basato principalmente su interessi ed assurde logiche e vecchie abitudini clientelistiche che si trasformano in un abusivismo, lassismo sfrenato fino al degrado, esagerati permissivismi della politica del ”tira a campare” ha già da tempo,in questo luogo, fatto traboccare il vaso della pazienza e della decenza. Coloro i quali hanno beneficiato (irregolarmente) di un sistema, giunto nel frattempo alla resa dei conti ed al collasso, si ribellano, non ci stanno, tutto sommato a loro quel “vecchiume” oggi rimosso, andava più che bene. Ed ecco venir, come acqua a catinelle, ricorsi, ribellioni, scioperi e contestazioni di ogni tipo...tanto da tirare in ballo il detto Manzoniano ”Quella piazza non s'ha da fare”. Fino a sfiorare persino il fatidico ”Io non mi muovo di qui, potessero venire anche le ruspe!”. Ma, (Ndr), le ruspe(quelle vere) sono arrivate anche se a bordo non c'era il noto politico locale che avrebbe voluto emulare il più famoso ex ministro oggi capo della Lega. E si...la politica è politica...guai a capirne o giudicarne i tortuosi giri, le capriole, le giravolte alle quali ci ha abituati ogni giorno. Non illudiamoci...purtroppo si va avanti così esattamente come quarant'anni fa... A volte sembra proprio che il tempo non sia passato e non abbia insegnato nulla! Pretendiamo troppo? Meglio lasciar perdere... Sapri - sarà bene ricordarlo - è ancora un paese spaccato a metà, sebbene oggi siamo prossimi ad esplorare Marte, per certi versi qui a volte si ha l'impressione di vivere persino ricordando le due fazioni contrapposte della politica italiana del medioevo, i Guelfi e i Ghibellini. Ma aldilà delle considerazioni politiche facciamo un banale ragionamento; a chi gioverebbe una eventuale polemica, una sorta di referendum tanto per intenderci, su piazza si o piazza no? Senza ombra di dubbio a quell'opposizione incapace e muta che, guarda caso, è entrata solo di “striscio” in questa diatriba politica. E' di dominio pubblico la posizione del capo dell'opposizione, dichiaratosi immediatamente non favorevole alla realizzazione dei lavori di ammodernamento. (Peccato però che lui stesso sotto il “suo” governo chiese (senza risultati) il contributo alla regione Campania per la medesima opera). Dicevamo “dell'altra parte di Sapri” entrata, stranamente senza clamori nella “diatriba politica” a dimostrazione che da queste parti si fa politica e si governa, (e soprattutto si fa opposizione) esclusivamente mediante promesse... Più che sul lavoro, insomma, siamo un Paese fondato sulle chiacchiere e sui giri di parole, infatti anche la nostra Costituzione altro non è che una straordinaria collezione di giri di parole, di eufemismi, di non detti o detti in modo che sia vero tutto e il contrario di tutto, a seconda della mediazione del momento. Ma sono cambiati i tempi, i linguaggi e soprattutto sono cambiati gli Italiani (i sapresi chissà...!) che di “fare all’italiana”, quando si tratta di cosa pubblica, non ne vogliono più sapere. La nuova piazza Plebiscito, checchè se ne dica, sarà il fiore all'occhiello della nostra cittadina, l'alternativa al lungomare, sarà di tutti e non di pochi che finora se n'erano “impadroniti”. Sarà la piazza delle famiglie, degli invalidi, dei bambini, lontano da auto e da fonti inquinanti, ove si potrà ritrovare la gioia di vivere. Ove le attività commerciali, i bar, le cantine, i pub, i ristoranti, con degli eleganti Dehors all'esterno, potranno finalmente dare un tocco di classe e modernità ad una piazza che era divenuta un esempio di degrado. (Nicola Filizola) Nella foto un esempio di Dehors
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