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Apologia di Maradona l´Eroe del Sud
Celebrare l’immensità di Diego Armendo Maradona calciatore è difficile, se non impossibile, perché è stato così strepitoso che non ci sono parole in grado neanche di avvicinarsi alla sua grandezza in campo. Io invece voglio celebrare Diego Maradona come uomo del Sud; del Sud del mondo. Argentino di nascita e dunque sudamericano, napoletano di elezione, quindi del sud Italia, cubano di adozione, quindi al Sud geografico e ideologico degli Stati Uniti. A Barcellona, nel nord della Spagna non si era ambientato a sufficienza tanto è vero che lo cedettero; così come a Torino, alla Juve, nel Nord dell’Italia, un po’ non l’hanno voluto e un po’ non ci è voluto andare. La sua dimensione umana e spirituale era il SUD, era la parte “debole” del mondo, era la parte del mondo in cui si soffre di più. E il SUD del mondo si è identificato in lui, egli è diventato l’eroe del riscatto, è diventato quello che “da solo” ha dimostrato che si può vincere anche il pregiudizio, anche l’ostilità del “superiore”. Non potrà mai più esserci uno come lui in un campo di calcio perché è già dimostrato che nessuno può vincere da solo una coppa del mondo come ha fatto lui. L’irripetibilità di Maradona è proprio quella coppa del mondo in Messico e nella successiva finale della coppa in Italia. Io non ci metto gli scudetti vinti con il Napoli anche se quelli senza di lui non sarebbero arrivati mai; ma altre squadre c.d. “a sorpresa” hanno vinto campionati (vedi il Verona di Bagnoli, il Leicester di Ranieri e la Lazio di Maestrelli), ma il mondiale no, lì è un’altra cosa. Il campionato si può vincere anche pareggiando e “approfittando” di scivoloni delle altre rivali (la “pareggite” di Conte del suo primo scudetto alla Juve), ma per vincere il mondiale non puoi pareggiare, devi vincere le partite: gli scontri sono diretti, gli scontri sono come piacevano a Maradona, a tu per tu. E quel mondiale Maradona lo ha vinto da solo. L’accostamento con Pelè, con Messi e con Cristiano Ronaldo non può reggere. Pelè ha vinto i mondiali con squadre del Brasile composte da 11 fuoriclasse, addirittura i primi due con un tale Garrincha in campo che, a mio avviso, era più forte di lui (perlomeno in quel periodo 1958/1962). Messi non è arrivato neanche a disputare una finale del campionato del mondo in squadre composte da calciatori c.d. “top player” da 100.000.000 di euro di valore ognuno. Ronaldo anche non è riuscito a disputare nessuna finale di coppa del mondo. Maradona ne ha fatte due di finali vincendone una nel 1986 con compagni di squadra di cui si è persa memoria, tranne per qualcuno (Valdano e Passarella) che giocavano già in Europa in squadre importanti. E che Maradona ha vinto da solo quel mondiale lo dimostrano i suoi gol all’Inghilterra e al Belgio. Quel famoso gol, definito a torto il più bel gol del secolo ma che invece potremmo già definire da ora il più bel gol di tutti i tempi, è la dimostrazione di chi era quell’uomo. In quel gol c’è il calciatore capace di saltare 5 nazionali inglesi (non 5 calciatori della Cavese), e mettere in porta il pallone calciato mentre cadeva; ma in quel gol c’è “l’uomo in rivolta” capace di affrontare da solo l’avversario potente e di vincerlo; quel gol è un atto di rivoluzione nel quale non si protesta per qualcosa che non si ha, ma si afferma ciò che si è: il più forte e basta. Ma quale è lo “schema” di quel gol? Qual è la preparazione in allenamento di quel gol? Quale è il consiglio, la “mossa”, suggerito dalla panchina? Ripeto, quel gol non è stato fatto in allenamento o in una partita di campionato magari sul 3 a 0, e quindi a “giochi fatti”, quel gol è stato segnato, in quel modo, nei quarti di finale della coppa del mondo in uno scontro diretto. In quel gol Maradona, quando ha ricevuto la palla nella sua metà campo, ha preso una boccata di ossigeno ed è partito, e si è preso addosso tutto il Sud del Mondo, tutti i poveri e diseredati a cui apparteneva, tutti quelli a cui non poteva dare niente in concreto, perché non gli competeva, ma poteva solo dargli la dignità della vittoria. Quel gol è un grande gesto tecnico sorretto da un grande valore morale. Non lo ha segnato un calciatore, ma un Uomo. C’è una celebre frase di Bertrand Russel che mi sembri calzi alla perfezione per commentare quel gol e più in generale quella impresa: “gli innocenti non sapevano che il progetto che volevano realizzare era impossibile. E proprio per questo lo realizzarono!”; Maradona con quella impresa ha dimostrato tutto il suo coraggio, quello dei grandi. Non ha regolato, cioè, la sua vita sul minimo sufficiente, ma ha puntato verso l’infinito, verso ciò che appare impossibile. Egli ha realizzato l’Utopia del suo e del nostro Sud che deve essere la carica necessaria per vivere, per creare, per amare. Se tutto si riducesse a mero calcolo o a un modesto quieto vivere, ci si rassegnerebbe a una esistenza grigia e triste. Perciò prendiamo esempio e ringraziamo Maradona, soprattutto noi del Sud, che ci ha insegnato a tendere verso l’alto, a provare il fremito di coraggio altrimenti ci si ridurrà a trascinare stancamente la vita in piccoli ambiti senza respiro. Ricordiamo per sempre quel respiro con il quale ha iniziato quella azione del gol all’Inghilterra. (Avv. Giovanni Falci)
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Avv. Giovanni Falci (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Comune di Vibonati: Rio Cacafava, affidati i lavori di somma urgenza
Questa mattina sono stati affidati i lavori di somma urgenza per il rifacimento della sponda dell'argine del lato sinistro, alla foce del torrente Cacafava. L'intervento consentirà di ripristinare tutti i sottoservizi e la sede stradale. Abbiamo, inoltre, effettuato un sopralluogo con i tecnici della Comunitá Montana e nelle prossime ore saranno affidati i lavori, che inizieranno il primo Dicembre, per ripristinare le briglie crollate lungo i vari torrenti del territorio. Sono tuttora in corso i lavori di sistemazione della frana in via Roma(zona Scarpone) e lungo le zone danneggiate dall’evento calamitoso del 16-17 novembre. (Comune di Vibonati)
L´angolo del Nonimestre Costituzionale (1820-21): I Legionari
Il nuovo governo, in massima parte composto da elementi che ebbero esperienza di governo durante il Decennio francese, propose, per il mantenimento dell'ordine pubblico a livello locale e per la tranquillità delle Province, Distretti e Circondari il ripristino delle "Guardie Civiche", create, appunto, sotto i francesi e che scomparvero dopo la Restaurazione. Il 3 settembre 1820 fu emanato il decreto n. 101 riguardante l'organizzazione delle legioni provinciali che prevedeva, in ogni provincia, oltre i militi già esistenti, la formazione di una legione composta d'individui dell'età di 21 fino a 40 anni. Per formare le nuove legioni ogni comune doveva fornire i migliori cittadini, probi ed onesti. Non potevano farne parte i religiosi e gli impiegati della pubblica amministrazione, tranne che su loro espressa richiesta volontaria. L'Intendente, ciascuno nella provincia di competenza, doveva completare le compagnie entro il 20 settembre, perciò si adoperarono subito predisponendo le disposizioni da inviare a tutti i Sindaci invitandoli a preparare la lista dei cittadini per prestare tale servizio. Una specie di libera milizia formata da liberi cittadini. Poiché si verificò che in alcuni Circondari vi fu una straordinaria affluenza di volontari fu acconsentito che i Comuni di uno stesso Circondario potessero organizzare una seconda o una terza compagnia tra esse separate. Ogni compagnia doveva essere composta da un minimo di 90 uomini ad un massimo di 180. I legionari potevano essere utilizzati fuori provincia solo in caso di guerra corrispondendo loro una indennità di 25grana giornaliere dovendo il legionario armarsi e vestirsi a proprie spese. Quando si avvertirono i venti guerra conseguenti al congresso di Lubiana dove si erano riuniti i regnanti contrari alla forma costituzionale, nel Regno si formarono i battaglioni di guerra costituiti dalle milizie e dai legionari dovendo fornire, i diversi comuni, un certo numero di uomini scelti, per i battaglioni attivi preferendo i volontari. Qualora il numero fosse stato superiore al bisogno dovevano preferirsi i più giovani. Non essendovi volontari il sorteggio avrebbe dato i nomi di coloro che dovevano far parte del battaglione di guerra preferendosi i celibi ed i vedovi senza prole, a seguire gli ammogliati e per ultimi i maritati senza figli. E da qui, tanti coraggiosi, tra gli impiegati, vennero meno. Con la sconfitta di questo esercito, contro quello austriaco, il governo costituzionale fu destituito e le compagnie dei legionari sciolte. (Ferruccio Policicchio)
A Santa Marina la visita dell’on. Carpentieri, Fortunato: “Vicinanza alle persone colpite da calamità”
Continuano incessanti i lavori e i sopralluoghi nel territorio comunale di Santa Marina, per verificare i danni e mettere in sicurezza il territorio. Questa mattina a Policastro Bussentino la visita di Nunzio Carpentieri, consigliere regionale presso la Regione Campania con Fratelli d’Italia. “Sono felice dell'attenzione che tutti gli organi statali stanno riservando al nostro territorio, questa mattina abbiamo ricevuto la visita dell'amico Nunzio Carpentieri, consigliere regionale con Fratelli d'Italia, lo ringrazio personalmente per questa visita e per la solidarietà mostrata a tutte le persone che, in questo evento calamitoso, hanno visto svanire in pochi attimi i sacrifici di una vita -spiega il Sindaco Giovanni Fortunato- mi auguro che arrivi presto anche un sostegno concreto con aiuti economici immediati. Il nostro lavoro -continua il primo cittadino- e il nostro impegno in questi giorni prosegue, stiamo facendo sopralluoghi sul territorio per verificare la situazione e per capire come poter prevenire e ridurre la minaccia di questi eventi avversi e, soprattutto, per stare vicino ai cittadini ai quali va la mia continua ed assidua solidarietà. In questo momento così difficile è importante non lasciare sole le persone colpite da questa calamità naturale. Ne approfitto -conclude Fortunato- per ricordare che è stato pubblicato, ed è ora scaricabile dal sito del Comune di Santa Marina, il modello di richiesta risarcimento danni, è anche possibile ritirare il modello in formato cartaceo presso le sedi comunali di Santa Marina e Policastro Bussentino. Inoltre, per tutti coloro che necessitano di un aiuto nella compilazione dello stesso, rimane a disposizione l'Ufficio Tecnico Comunale nella sede di Santa Marina o raggiungibile via telefono al numero 0974989005”. Santa Marina lì 24.11.2020 (Comune di Santa Marina)
Ringraziamo tutti coloro che continuano a lavorare sul territorio, in particolare la Protezione Civile “Gruppo Lucano” e i tanti gruppi accorsi per aiutarci. Siete stati e siete encomiabili ed instancabili. Ringraziamo,inoltre, il consigliere regionale Tommaso Pellegrino ed il vicepresidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, Cono D’Elia , per la vicinanza dimostrata alla nostra comunità, con la loro presenza. (Comune di Vibonati)