Caselle in Pittari: dal 1 giugno riaprono ristoranti e pizzerie
TRASITI, L'ACQUA VUDDI: DAL 1 GIUGNO RIAPRONO RISTORANTI E PIZZERIE DI CASELLE IN PITTARI.
Trasìti, l'acqua vuddi Le cucine e i forni dei ristoranti e delle pizzerie di Caselle in Pittari si riaccendono dal primo Giugno, tutti insieme con un flashmob in live streaming. Dal primo giugno i nostri ristoranti e le nostre pizzerie riapriranno al pubblico. Rispettando le norme di sicurezza, garantendo gli spazi e i supporti necessari ricominceremo a mettere a tavola i nostri piatti, le nostre pizze, il nostro pane e il nostro vino. “Trasìti, l’acqua vuddi” e` un’iniziativa nata per raccontare questa ripartenza post quarantena. I ristoratori di Caselle in Pittari hanno deciso di agire insieme per dare un segnale forte, di unione e di lavoro condiviso. Questo periodo ci ha uniti, ci siamo confrontati, abbiamo trovato il tempo e il modo di raccontarci quello che siamo, i nostri limiti e le nostre potenzialita`, come singoli ma soprattutto come collettivo. Siamo consapevoli che le porte dei nostri locali, rappresentano per molti dei nostri ospiti, le porte della nostra comunita`, questo e` per tutti noi un onore ma anche una grande responsabilita`. Al centro di questa ripartenza c’e` innanzitutto lo spirito ospitale che ci contraddistingue da sempre, il cibo e` sociale ed e` con questo spirito che ricominceremo a lavorare. Ricominceremo a stare di nuovo insieme, attorno ad un piatto, a guardarci negli occhi e a vivere bene, anche grazie a quello che mangiamo. I Ristoratori di Caselle in Pittari Michele, Mario, Clorinda, Angelo, Donatello, Nicola e Massimo (Comune di Caselle in Pittari - Ufficio Sindaco)
Il 25 maggio 2020 è un giorno importantissimo per Torraca, il piccolo borgo cilentano adagiato sulla collina a ridosso di Sapri. In questa data alle ore 09,45 si celebrerà il primo processo in questo paese. Ci sarà, perciò, l'inaugurazione del Tribunale. La sede è quella di via Palamolla 24, ai piedi del castello baronale nella casa dell'avv. Giovanni Falci che si collegherà in streaming con il Tribunale di Sorveglianza di Siena per celebrare l'udienza in camera di consiglio nel procedimento a carico di A.M. di Nocera Inferiore, detenuto nella Casa Circondariale di San Gimignano. Il processo sarà, perciò, discusso dalla difesa a Torraca anche se la decisione sarà, poi, presa a Siena. L'oggetto della prima causa di Torraca sarà un ricorso inoltrato dal sig. A.M. per violazione dell'art. 35 ter Ordinamento Penitenziario. Questa norma consente una riduzione della pena per il detenuto che è stato ristretto in condizioni tali da violare l'articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. La norma dispone che "nessuno può essere sottoposto a tortura nè a pene o trattamenti inumani o degradanti". E' quella norma, per intenderci, che ha fatto condannare più volte l'Italia da parte della Corte Europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo, per la cronica situazione del sovraffollamento dei nostri carceri. Tutto ha avuto inizio con la sentenza Torreggiani, emessa dalla Corte EDU l'8.1.2013 che aveva ravvisato la violazione sistematica e strutturale, da parte dell'Italia, dell'art.3, Convenzione EDU verso i cittadini detenuti, per il fatto di infliggere pene inumane e degradanti, consistenti per lo più nel predisporre spazi troppo angusti o servizi del tutto inadeguati all'interno delle strutture carcerarie. La sentenza della Corte Europea imponeva allora di introdurre rimedi preventivi, per impedire sul nascere la violazione, e rimedi compensatori, in caso di violazione ormai compiuta. Nel percorso tracciato dalla Corte Europea venne allora adottato il d.l. 26.6.2014, n. 92, convertito in L. 11.8.2014, n.117, che introdusse modifiche additive all'interno delle norme di Ordinamento Penitenziario attraverso due autonome azioni. L'art.35 ter O.P. contiene, perciò, due rimedi definiti di tipo "compensatorio", tesi cioè a risarcire il soggetto detenuto in condizioni contrarie all'art.3 della Convenzione. Il primo consiste nella riparazione in forma specifica attraverso la riduzione di un giorno di pena ogni dieci di pregiudizio subito, in favore dei detenuti che stiano subendo un pregiudizio grave e attuale dei propri diritti, per effetto di condizioni detentive in violazione dell'art.3 CEDU, per un periodo di tempo non inferiore ai 15 giorni; l'altro è un risarcimento di natura patrimoniale, pari a 8 euro per ogni giorno di pregiudizio. Nel processo di domani a Torraca l'avv. Falci analizzerà le condizioni in cui è stato ristretto il suo cliente A.M. nei carceri di Milano, Napoli, Spoleto, Saluzzo, Salerno e San Gimignano e cercherà di dimostrare l'assoluta situazione di degrado dei vari periodi di detenzione. E' triste che l'argomento di analisi delle parti, e quindi della decisione del giudice, sarà un calcolo geometrico dei mq pro capite per detenuto all'interno della cella. La giurisprudenza ha, infatti, elaborato un principio per cui al di sotto di 3 mq lo spazio è presunto non sufficiente per una corretta condizione di vita detentiva. In effetti l'avv. Falci non è convinto che tutta la tematica si possa ridurre a un semplice calcolo aritmetico. Il giudizio su un luogo in cui si svolge comunque la vita di un essere umano che ha commesso un reato ma non per questo deve essere torturato o tormentato è qualcosa di più complesso. Secondo l'avv. Giovanni Falci "Il concetto di "luogo" non è qualcosa di geografico o geometrico, ma è un concetto esistenziale. Il "luogo" è qualcosa che evoca sentimenti, ricordi. E' un posto oltre che del corpo, anche dell'anima. Non a caso si dice "sei fuori luogo" oppure "mi sento fuori luogo"". La domanda, più ampia, da porsi è, allora, sul perché della pena. La risposta non è solo tecnica, ma anche e soprattutto politica e sta nelle ragioni per le quali le società puniscono i reati. In maniera del tutto sommaria, si può dire che si tratta di ragioni che sono alla base della convivenza sociale ordinata, rispetto alle cui regole il sistema impone reazioni legali a comportamenti illegali che lo Stato predetermina e, poi, punisce. La pena è declinata secondo varie modalità ma, particolarmente dal XI secolo, il carcere è diventato lo strumento privilegiato delle punizioni statali: la privazione della libertà personale come bene indifferenziato di cui tutti, ricchi e poveri, sono ugualmente dotati e l'attribuzione del valore patrimoniale connesso a quello, puramente economico, del tempo di durata della privazione della libertà personale, ha coinciso, nella coscienza collettiva, con la giustizia della punizione. Eppure la funzione costituzionale della pena è la rieducazione e la sua contrarietà al senso di umanità. La Costituzione, del resto, parla di pena, non di carcere, termine che non usa in nessuno dei suoi articoli. Si tratta di concetti estremamente semplici da enunciare, ma di grande complessità. Non a caso, in un momento storico in cui si sovrappongono vari significati alla pena sembra doveroso affermare e ribadire il diritto costituzionale alla rieducazione, nella complessità dei suoi significati e risvolti. D'altro canto, la prassi non è stata sempre adeguata alla Costituzione e la situazione attuale ha condotto al confronto obbligato con le nuove frontiere del diritto internazionale e, in particolare, con il dettato dell'art.3 CEDU, che vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti nei momenti nei quali la pena, quella stessa pena che deve avere valenza e funzione rieducativa, viene espiata. La ricerca dell'equilibrio tra diritti e reinserimento, da un lato, ed espiazione della pena attraverso la privazione della libertà personale, dall'altro, è in effetti realmente di difficile realizzazione, anche - e in maniera sempre più assillante, crescendo i numeri - a causa di una serie di fattori legati alle difficoltà operative nelle quali versano le strutture penitenziarie e, con esse, tutti gli operatori del sistema, compresi i Magistrati di Sorveglianza. Il tema delle condizioni di vita detentive, che sottende l'intero sistema dell'art.35 ter O.P., è venuto allora a costituire, nella prospettiva del legislatore, una modalità, imposta nelle sue caratteristiche essenziali dall'Europa, per il rispetto dei diritti nella vita detentiva. Domani perciò, per il tema della prima causa che si celebrerà in paese, ci sarà un ponte ideale tra Strasburgo e Torraca. (Giovanni Falci)
Avv. Giovanni Falci (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Sapri: Giuseppe Del Medico (Sapri Democratica) risponde al Sindaco Gentile
Nessuna denuncia sul 25 Aprile e mai scritte lettere anonime. Antonio, smettila di piagnucolare, di dire menzogne e prova ad agire da uomo. Le regole vanno rispettate sempre e le istituzioni devono dare l’esempio. Nessuno può sentirsi “privilegiato” e agire in dispregio dello Stato, in particolare nella giornata del 25 Aprile. Era mio dovere informare S.E. il Prefetto di Salerno di come il Sindaco di Sapri avesse onorato chi ha dato la vita per la nostra libertà. Il suo mancato rispetto delle disposizioni del Governo, alle quali si è attenuto scrupolosamente anche il Sig.Presidente della Repubblica, hanno offeso le nostre istituzioni e la nostra comunità. Una brutta pagina per Sapri, che spero abbia insegnato qualcosa a chi spesso parla di legalità. Infine rispetto all’attribuzione alla mia persona degli esposti anonimi, una calunnia di bassissimo profilo pari al valore di chi la muove buttando fango in assenza di argomenti. Nella mia vita non ho mai fatto un esposto anonimo, perché sono un uomo libero che non ha mai avuto padroni e paura di metterci la faccia. (Giuseppe Del Medico)
Non nascondo che, nella evidente tragicità del momento che tutti stiamo vivendo, speravo almeno che una situazione di tale enorme portata potesse ridimensionare le solite manie di protagonismo e creare un’atmosfera più proficua e costruttiva per la città e il mondo economico Poi, però, subito dopo la prima fase, ho iniziato a contare gli esposti e i soliti tentativi di screditare l’amministrazione che altro non fanno che infliggere colpi alle imprese locali e alla tranquillità di una popolazione già stremata da quasi due mesi di lockdown Esposti anonimi e non; notizie artefatte, qualche like ‘richiesto’ e imbarazzanti pseudo-silenzi al ritmo di tastiere incandescenti che sortiscono il solo effetto di ingolfare il delicato e prezioso lavoro delle autorità competenti. A chi giova? A nessuno se non a qualche portaseccia che impegnato nella sua lotta continua per far dimenticare due mandati insipienti, cerca di cucirsi un vestito nuovo con panni vecchi, stantio e aromatizzato alla naftalina E mentre di giorno si annuncia sincera e piena collaborazione in tv, di notte, probabilmente, con la ben nota coerenza, si stabilisce di denunciarmi al Prefetto per aver promosso un assembramento in occasione dell’apposizione della corona di alloro il 25 aprile. Esposto a firma del capogruppo di minoranza e dei suoi consiglieri. Ecco la tanto millantata disponibilità a lavorare insieme. Geometrie esistenziali. Sono stato denunciato per aver omaggiato chi ha liberato l’Italia -lo metto nel curriculum-. Probabilmente distratti, però, gli stessi, non hanno mai speso una parola per i circa 12 milioni di euro di opere pubbliche ottenuti in questi primi 3 anni di mandato e per i 6 cantieri già partiti (viabilità, Piazza Plebiscito, Porto, apprezzami l’asino, scuola Dante Alighieri), per i fondi e i servizi del PdZ e per i tanti altri importanti risultati ottenuti per Sapri e di prossima realizzazione. Evidentemente troppo impegnati ad aspettare il momento per lanciare un nuovo hashtag -tra l’altro anche di cattivo gusto-. Italo Treno ferma a Sapri. 4 corse giornaliere, 7 giorni su 7, da e per Milano-Torino/Reggio Calabria. Evento importantissimo e accolto, questa volta, senza scenette alla Peppone e Don Camillo. Il problema per l’opposizione diventa stavolta che il Frecciarossa Trenitalia non duplica la fermata sulla stessa tratta. Ansia da prestazione. Rassicuro tutti che, come anticipatomi dal consigliere regionale Luca Cascone, il servizio Frecciarossa Milano-Sapri finanziato dalla Regione Campania è confermato anche quest’anno e a breve sarà presente nell’orario. Chi ha imparato a conoscermi sa che non amo soffermarmi su dinamiche che non siano costruttive. Immagino l’imbarazzo di chi, non avendo spazi e virtù, le tenti tutte; però qui l’emergenza è nazionale e il paese per ripartire ha bisogno di altro. Di cuore e cervello, di lacrime e sangue, di unità e appartenenza. Forza Sapri, andiamo avanti!
ps oggi 23 maggio, data dell’anniversario della strage di Capaci, si festeggia la Giornata della Legalità. La lotta alla criminalità non si fermerà mai, mettiamo una bandiera italiana o un drappo bianco ai nostri balconi per ricordarlo ogni giorno. (Antonio Gentile - Sindaco di Sapri)
Il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato: «De Luca è contro i giovani»
“Una mia riflessione per il Governatore De Luca, la giovinezza è uno stato d’animo, si è giovani a 70 anni se si guarda al futuro e vecchi a 20 anni se si guarda al passato, decidi Tu!”
Il Sindaco Di Santa Marina Giovanni Fortunato chiede al Governatore De Luca libertà di decisioni ai sindaci del territorio e la possibilità, per i giovani del luogo e per le attività, di estendere l’orario di aperture dei locali oltre le 23. “Continuo a sostenere che in questa fase 2 dovrebbe essere demandata ai sindaci la possibilità di decidere per il proprio territorio. Non è possibile annunciare provvedimenti senza tener conto delle realtà locali che sono diverse -Ha dichiarato il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato- La fase 1 è finita fortunatamente, grazie ai comportamenti esemplari di tutti i cittadini e al lavoro brillante dei nostri sanitari, delle forze dell'ordine, del volontariato e di tutte le amministrazioni locali, che sono state in prima linea insieme al Popolo, a proteggere e difendere la propria terra da questo nemico invisibile. A questo punto credo che dovremo dare maggiore fiducia ai nostri cittadini, soprattutto ai giovani, che hanno avuto comportamenti ligi e rispettosi delle regole in questi mesi di chiusura. Il nostro territorio -Continua Fortunato- non è la grande metropoli, qui non esiste la movida delle città. Diamo fiducia ai nostri giovani e ai lavoratori la possibilità di estendere l’orario di apertura oltre le 23, sempre ovviamente nel rispetto delle norme sanitarie per evitare la circolazione del virus. Oggi, grazie agli sforzi e ai sacrifici di tutti, siamo nella fase 2, la fase della ripartenza, noi istituzioni abbiamo il dovere di aiutare chi a fine mese non prende lo stipendio fisso e sicuro”. (Comune di Santa Marina)
TeleArcobaleno 1: Cotto a Puntino - Le Ricette di Olga, Verza con cotica ripiena
Ritorna l'appuntamento, su TeleArcobaleno 1 e Golfonetwork, con la rubrica televisiva "Cotto a Puntino-Le Ricette di Olga" per l'edizione targata 2020. Il programma gastronomico vi propone tante succulente e stuzzicanti ricette originali soprattutto della cucina tipica cilentana ed italiana. La ricetta di questa settimana ce la propone Maddalena Marotta, già nostra ospite in una puntata del 2011, in quell’occasione cucinò per noi i Fichiti, un dolce tipico di Torre Orsaia, questa volta ci prepara la "verza con la cotica ripiena". Un piatto unico non proprio leggero, ma davvero saporito. A condurre il format, come sempre, Olga Marotta (e in occasioni speciali, in collegamenti telepatico-spirituali, Marianna Falese). Buona visione e buon appetito!
(Puntata registrata prima del DPCM del 4/3/2020 per fronteggiare l'emergenza Covid-19)