SapriDemocratica: dopo bella notizia di Italo arriva bocciatura di Trenitalia
SAPRI NON C’E’ #restiamoinquarantena, dopo la bella notizia di ITALO arriva la bocciatura di TRENITALIA. Da mercoledì 3 giugno, per la prima volta, il Frecciarossa arriva in Calabria, unendo il Sud Italia alle grandi città del Nord già servite dall’Alta velocità. Ogni giorno una coppia di Frecciarossa collegherà senza cambi Reggio Calabria con Torino. NESSUNA fermata dopo Salerno, una decisione inaccettabile che penalizza la nostra città e l’intero territorio, dopo l’esclusione di Sapri dai due Frecciargento Bolzano/Sibari, ancora una mortificazione che hanno il suono di “campane a morte” per un territorio che deve affrontare la più grave crisi sociale ed economica dopo il dopoguerra. E' NECESSARIA una reazione forte e coraggiosa da parte delle istituzioni (locali, provinciali, regionali e nazionali) e delle associazioni sindacali e di categoria per difendere i nostri diritti, non possiamo accettare in silenzio decisioni che ci feriscono e sottraggono futuro ai nostri figli. Uniti si vince. (Sapri Democratica)
Torre Orsaia: imprenditoria giovanile,progetto di servizi finanziari integrati
TORRE ORSAIA - In un Cilento che invecchia, in cui i giovani e le aziende sono in via d’estinzione, il Comune di Torre Orsaia si è “speso” per fare qualcosa a sostegno dei più giovani, a partire da quelli che hanno ancora voglia di fare impresa. E’ una generazione che l’Italia ha messo in panchina, giovani tra i 20 e 30 anni che hanno perso tutte le certezze che hanno invece animato la vita dei loro padri: il "posto fisso", una pensione sicura, basi solide per costruirsi una famiglia o una casa, una carriera lineare. Ma da quella panchina, il Comune di Torre Orsaia ha provato a farli alzare, favorendo proprio l’imprenditorialità. Così ha messo in campo, in collaborazione con il Gruppo Iovine di Salerno, un progetto di servizi finanziari integrati che da da ottobre a dicembre scorso ha messo in condizione i giovani di essere formati e aiutati a finanziare la propria idea di impresa nei settori che offrono maggiore possibilità di occupazione: quello commerciale, con l’artigianato; quello primario, con l’agricoltura specializzata, quello del turismo sostenibile perfettamente integrato con il contesto produttivo, naturale e paesaggistico circostante. In quel periodo i ragazzi sono stati formati, elaborando i loro progetti. Dei 12 partecipanti in 8 vogliono diventare imprenditori e tra questi il primo progetto è stato approvato. Altri due sono in attesa di approvazione della domanda ed altri 3 aspettano il bando giusto per finanziare la propria attività d'impresa nel settore agricolo. Un'iniziativa che si chiama «Yes I Start up» attraverso la quale i ragazzi con un corso di 80 ore sono stati formati e preparati per creare la propria impresa. Nei giorni scorsi è stata approvata la prima pratica, un giovane del posto potrà avviare ora la sua attività d'impresa, finanziata con i fondi dell'ente nazionale per il microcredito. «Il progetto del laboratorio d'impresa comincia a dare i primi frutti, è stata approvata la prima pratica e finanziato il primo giovane imprenditore di Torre Orsaia. E' un segnale di ripresa importante, dopo la tempesta, c'è quiete, voglia di andare avanti e d entusiasmo. - commenta Luca Iovine del Gruppo Iovine - Ci sono tante aspettative ed ottimismo. Un ragazzo premiato che farà strada. E' un bel segnale per Torre Orsaia, il Cilento e il Sud». «E' un primo passo, ancora forse insufficiente, che ci testimonia che la strada è quella giusta. Proseguiremo per questa strada, è l'unica cosa che c'è da fare seria per i nostri giovani nel nostro territorio», ha commentato il sindaco di Torre Orsaia, Pietro Vicino. «Un cambio di rotta verso i giovani e il territorio. - ha commentato l'assessore del comune di Torre Orsaia, Gianfranco Caputo - Abbiamo spronato i giovani del posto per avviarli verso il loro futuro, sfruttando un corso per la formazione e l'avviamento alle attività. Un corso interessante, un laboratorio d'impresa, che ha avuto un bel risultato e che ha coinvolto il territorio con altre iniziative collegate come passeggiate nei sentieri coinvolgendo la popolazione. I ragazzi che hanno partecipato hanno grandi capacità. Tutti hanno notevoli qualità, non solo chi ha presentato il progetto, forse non credono nelle loro potenzialità. Ed è su questo che bisogna lavorare. Intanto, è un primo passo», ha concluso Caputo. (Marianna Vallone)
Anas: lavori di nuova pavimentazione lungo la SS18/Var Cilentana
CAMPANIA, ANAS: ULTIMATO UN ULTERIORE STRALCIO DEI LAVORI DI NUOVA PAVIMENTAZIONE LUNGO LA STRADA STATALE 18/VAR “CILENTANA”, IN PROVINCIA DI SALERNO - In fase di avvio nuovi lavori che, sommati a quelli precedentemente eseguiti, consentiranno il rifacimento del manto stradale dell’intera arteria viaria, svincoli compresi;
- l’intervento complessivo ha un valore di circa 18 milioni di euro
Lungo la strada statale 18/VAR “Cilentana”, in provincia di Salerno, Anas ha ultimato un ulteriore stralcio dei lavori di nuova pavimentazione, che – unitamente all’esecuzione di interventi già eseguiti o di prossimo avvio – permette la ripavimentazione completa dell’intera statale 18/VAR “Cilentana” (lunga oltre 70km), svincoli compresi, per un investimento complessivo di oltre 18 milioni di euro. Nel dettaglio, le attività di nuova pavimentazione ultimate oggi – del valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro – sono state eseguito tra il km 139,000 ed il km 158,000, nella tratta tra Ceraso e Celle di Bulgheria. In precedenza, lavori già ultimati avevano permesso di ripavimentare l’asse principale tra Prignano Cilento ed Omignano (ad eccezione degli svincoli) e, contestualmente, la tratta tra Paestum (km 97,950) ed Agropoli (106,200), compreso lo svincolo di Capaccio; inoltre erano stati già completati anche i lavori di nuova pavimentazione tra lo svincolo di Ceraso (km 139,500) e Celle di Bulgheria-Poderia (km 158,200). Infine, tra maggio e giugno, Anas consegnerà alle imprese aggiudicatarie degli appalti ulteriori quattro stralci: il primo dal km 158,000 al km, 170,600, nella tratta tra Celle di Bulgheria e Policastro Bussentino per un investimento complessivo di oltre 2,6 milioni di euro; il secondo dal km 126,700 al km 139,000 ovvero tra Vallo Scalo e Ceraso, per un investimento complessivo di 4 milioni di euro; il terzo, per un valore complessivo di oltre 1,9 milioni di euro per ripavimentare l’intera tratta da Agropoli Sud (km 106,200) a Prignano Cilento (km 110,000), compresi gli svincoli di Agropoli ed un quarto stralcio, del valore complessivo di circa 600mila euro, per l’intervento sugli svincoli di Prignano Cilento, Diga Alento e Perito. Tali lavori di manutenzione programmata, eseguiti nel rispetto delle norme vigenti in materia di contenimento del contagio da Covid-19, riguardano sia l'asse principale che gli svincoli e permettono il risanamento della pavimentazione ed il rifacimento della segnaletica orizzontale. Per l’esecuzione delle attività è necessaria, principalmente, l’istituzione di sensi unici alternati o restringimenti di carreggiata; brevi interruzioni della circolazione, se strettamente necessarie per l’esecuzione di lavori puntuali, sono state comunque programmate in esclusivo orario notturno. Anas, società del Gruppo FS Italiane, ricorda che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri. (Biggi Chiara)
La pandemia che stiamo vivendo, causata dal covid-19, spesso, da tanti, viene paragonata a una guerra e, la diatriba/incomprensione tra governo e farmacisti sul costo delle mascherine che siamo costretti ad utilizzare, porta alla mente una importante imposizione da sempre adottata in epoca di carestie e di guerra: Il Calmiere. Il Calmiere fu (ed è) un provvedimento necessario, indispensabile. Solo che fu applicato così, ovunque senza l'abitudine di prendere in considerazione, prudentemente e tempestivamente, le necessità del futuro nonostante il Ministro degli Interni, per vigilare sull'applicazione delle norme dirette a facilitare gli approvvigionamenti e regolare la vendita di generi di comune e largo consumo, in tutta Italia, avesse istituito appositi Circoli di Ispezione. Il suo compito era (ed è) quello di tenere sotto controllo i prezzi dei generi di prima necessità e farli rispettare, imposti dal governo centrale o dalle autorità periferiche, al fine di evitare avidità di guadagno che certamente nuoceva (e nuoce) alla salute dei cittadini. Durante la Grande Guerra i prodotti su cui si speculava erano quelli alimentari, in primis farina e pane. Molte furono le denunce ed i processi per sottrazioni e contrabbando di alimenti dall'ammasso per il popolo. Soprattutto nei grossi centri si avvertiva la necessità che il pane non dovesse aumentare ed essere di buona qualità. Invece la paura di possibile pessima qualità e di rincari sull'alimento primo del sostentamento giornaliero erano costantemente in agguato, anche se la vendita a prezzi superiori a quelli stabiliti era punita con la multa. Il Prefetto di Cosenza, non avendo avuto ricezione e ottemperanza di un suo disposto da molti comuni, dovette ordinare la convocazione forzosa delle diverse Giunte Municipali per dare corso al suo decreto sui generi di primissima necessità che stabiliva il prezzo della farina a £. 0,58 il kg; quello dello zucchero a £.1,70 il kg; la pasta a £. 0,80 il kg ed il pane a £. 0,50 il kg. (In provincia di Catanzaro i prezzi erano così previsti: farina £. 0,55 il kg, zucchero £.1,65 il kg; pasta £. 0,75 il kg e pane £. 0,55 il kg.) A maggio del 1916, negozianti ingordi della provincia, per non ottemperare all'ordinanza prefettizia e mantenere i prezzi precedenti, con i quali si vendeva il pane a £. 0,90 il kg e la farina a £. 0,65 il kg, negarono la vendita ai nuovi prezzi. I prezzi, ovunque, oscillavano in continuazione. Le tabelle dei costi venivano aggiornate ogni 15 giorni. Il calmiere poco o niente, dai rivenditori, veniva osservato, e continue erano le esortazioni, alle autorità municipali, di essere più attente e più precise nella formazione delle tabelle in rapporto alle norme e ai provvedimenti adottati dai comuni limitrofi. Per la regolazione e la distribuzione dei prodotti alle singole famiglie, i municipi si dovettero dotare di appositi stampati, ossia un registro con le indicazioni dei prelevamenti delle famiglie e del quantitativo; ed altro registro, con madre e figlia, per le consegne dal magazziniere ai privati. Per ragione di pubblico interesse, i Prefetti furono anche autorizzati, occorrendo, a vietare l'esportazione dei prodotti dalla provincia. Quello di Salerno, con decreto n. 2043 del 19 aprile 1916 vietò l'esportazione delle farine (di grano duro e tenero) e della crusca. I prodotti da consumare, oltre che limitati e cari, erano anche pessimi. Il 18 gennaio 1917 il giornale Cronache di Calabria, interventista, scriveva: […] PANE IMPOSSIBILE. Ancora una volta siamo costretti tornare sull'argomento, tanti sono i reclami, le pressioni, gli inviti, le preghiere ad occuparcene che ci giungono da ogni parte. Sono tanti e tanti i guai della guerra che non dovrebbero essere accresciuti dalla mancanza del primo elemento della vita! Poiché è proprio così a Cosenza "siamo senza pane" in quanto quello che si vende per tale è una miscela puzzolente che muove la nausea! Che sia nero, passi; ma che sia fabbricato chi sa con quali farine guaste non dovrebbe essere consentito; e nemmeno dovrebbe essere consentito che sia crudo! Ciò che accadeva in zona di guerra lo rivela, nel suo diario, il fante Luigi De Duonni: […] Cercai di sciogliere la neve nella gavetta, avevamo le stufe con legna di riserva e così, a forza di sciogliere la neve riuscii a procurare acqua abbastanza per fare un po' di polenta. La farina era ordinaria come quella che nelle nostre parti si usa per i maiali, comunque per noi era ottima perché la fame è terribile. Il fatto fu che, appena la polenta fu pronta, venni assalito dai miei compagni i quali non me la fecero neanche assaggiare per vedere come fosse venuta e in un batter d'occhio essa fu tutta consumata. […] I Prefetti, stabilendo anche il tipo di compenso (moneta o - assai più diffuso - natura), furono costretti, per ordine del Commissario Generale per gli approvvigionamenti e consumi generali, ad emanare ordinanze con cui veniva vietato di macinare cereali senza speciale autorizzazione. Ovviamente anche i mulini dovevano essere legittimati alla molitura. I mugnai del basso salernitano autorizzati alla molitura erano:
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Ci si augura che con la ripartenza, dopo lo stop causato dal covid-19, oggi, non si sveglino famelici appetiti. (Ferruccio Policicchio)
Scarico del grano nella Chiesa di San Giorgio a Reggio Emilia (1915) (Fototeca Biblioteca Panizzi) (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Scario, Comitato Terra Nostra: Comunicato Stampa Spiaggia Resima
Resima: la spiaggia riaperta...mai chiusa! Si rendano pubblici i lavori di messa in sicurezza se esistono, altrimenti è pura propaganda!
In questi giorni abbiamo appreso dalle dichiarazioni del Sindaco di San Giovanni a Piro, prima e del Presidente del Parco del Cilento, poi, della "riapertura della spiaggia della Resima". Notizia che è stata ripresa (legittimamente) dai media. Peccato che, a volte, l'Informazione abbia perso la buona abitudine di porsi delle domande, di porle agli interlocutori e soprattutto di chiedere conto degli atti sui quali certe affermazioni si basano. Chiusa parentesi. Premesso che per chi scrive, così come per ogni persona sana di mente e che non può non "amare il bello", la Resima è quanto di più vicino al Paradiso dantesco esista. Che questo angolo di madre natura ritorni fruibile è essenziale a maggior ragione in un momento in cui si parla tanto di spazi e distanziamento. Lo è ancora di più per l'economia non solo di Scario ma dell'intero territorio essendo la quinta perla dell'area Marina Protetta degli Infreschi e della Masseta, attrazione naturalistica per tutti coloro che visitano il Cilento. Per gli armatori che in questo momento andrebbero sostenuti con iniziative concrete. Tuttavia, è altrettanto essenziale che la stessa ritorni fruibile in completa SICUREZZA, per tutti coloro che avranno l'onore di godere di tanta bellezza. Dunque, per questa ritrovata fruibilità, qualunque sia la ragione della stessa, non può che dirsi GRAZIE. Ci sia consentito, tuttavia, di porre delle domande alle quali magari seguiranno delle risposte, che oltre alla vanteria abbiano il sapore del contenuto. La spiaggia della Resima è stata mai chiusa? Sarebbe bastato recuperare gli atti per rispondere a questa domanda. Vale a dire l'Ordinanza della Guardia Costiera n°41 del 2009 e la n°22 del 2011. Scorrendo la stessa al punto A si legge chiaramente "Gli specchi acquei, fino ad una distanza di 30 metri dai Costoni rocciosi a picco sul Mare di seguito elencati potrebbero essere interessati da fenomeni di movimenti franosi", per tale ragione prosegue l'Ordinanza all'articolo 1, "sono vietati la navigazione, la sosta e l'ancoraggio di qualsiasi unità navale". Per cui ad essere CHIUSO è stato lo specchio d'acqua antistante la spiaggia fino a 30 metri. Ciò è stato confermato dal fatto che in questi nove anni la spiaggia è stata raggiunta a piedi, da escursionisti esperti, attraverso uno dei percorsi trekking più suggestivi del comprensorio. La spiaggia, dunque, non è stata mai chiusa, non avendo l'Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro alcun potere di ordinarne la chiusura. Nell'immediatezza dei fatti e negli anni a venire, fino all'insediamento dell'attuale Amministrazione nel 2015, ci si è affidati ad un'equipe di esperti (in prevalenza geologi) che hanno analizzato la problematica relativa a possibili smottamenti dalla parete rocciosa e dai costoni che sprofondano a picco nel mare, mettendo in pericolo la sicurezza di quanti affollano la caletta ed il mare che la bagna. Lo stesso Parco del Cilento si era dichiarato, sempre a parole, disponibile a valutare uno studio di fattibilità relativo alla messa in sicurezza di tutto il litorale da Centola a San Giovanni a Piro. Ecco, di questo ambizioso progetto, negli ultimi 9 anni, cosa è venuto alla luce? Nulla. Ad oggi non esiste una sola perizia tecnica firmata (sarebbe da irresponsabili) che asseveri le condizioni di messa in sicurezza del costone di Cala delle Vipere. Per calmierare i rischi, infatti, occorrono interventi per i quali non si è visto nemmeno l'ombra di un centesimo. Nessuno degli attori preposti si è fatto carico, nonostante la vanteria di cui sopra, di recuperare le risorse economiche necessarie a porre in essere le opere di sicurezza che possano garantire a noi tutti di godere dello splendore di Cala delle Vipere. Se al contrario questi documenti esistono, il Sindaco di San Giovanni a Piro ed il Presidente del Parco li pubblichino indicando anche i soldi spesi per gli interventi, visto che entrambi i rappresentanti istituzionali parlano di messa in sicurezza (per vanteria?). È ancora più grave poi che nel giugno dello scorso anno il Comune di San Giovanni a Piro impegnava € 4000,00 per la concessione demaniale marittima finalizzata all'occupazione per uso pubblico di quella stessa spiaggia per la quale oggi si parla di riapertura (si veda Concessione demaniale suppletiva 35 bis). Allora la spiaggia era già aperta lo scorso anno? Perché chiedere la concessione di 842 mq di spiaggia se sulla stessa (vedi Regolamento del Parco) non è possibile installare chioschetti, lidi o ombrelloni. La Capitaneria infatti non ha revocato le sue precedenti ordinanze ma solo espresso (legittimamente) un parere favorevole relativo alla navigazione entro un certo perimetro delimitato dalle boe. Le ordinanze del 2009 e del 2011 restano vive e vegete paventando un pericolo concreto e non presunto. Orbene, chi si assumerà la responsabilità in caso di lesioni a persone o cose? Sulla base di quali opere di messa in sicurezza la Capitaneria di Porto di Palinuro ha rilasciato i propri pareri favorevoli alla navigazione? Il Comune di San Giovanni a Piro non avrebbe potuto impegnare le somme di cui sopra (ed altre risorse) per la messa in sicurezza dell'intera area? Ed il Parco cosa ha fatto? Lo stesso Parco che lo scorso anno ha cofinanziato (con 25.000 euro), nel Comune di San Giovanni a Piro, un intervento di riqualificazione realizzando nuovi volumi in una zona (A) altamente vincolata. Ed è altrettanto grave che il Presidente di un Parco intervenga con delle dichiarazioni che non sono accompagnate da documenti a supporto, nell'ambito di un Comune che, in assenza di Pandemia, si sarebbe recato alle urne. Un inciucio politico che ha il sapore della propaganda elettorale. D'altronde siamo ancora curiosi di scoprire la consistenza di un Parco di cui tutti conosciamo l'esistenza, che si specchia nell'allodole di una bellezza discendente direttamente dal divino e non per le virtù di chi l'amministra. Le azioni parlano, le parole celano. San Giovanni a Piro, 20 maggio 2020 (Avv. Alberico Sorrentino - Portavoce del Comitato Civico Terra Nostra)
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Riapre la meravigliosa spiaggia della “Resima” a Scario. Dopo 9 anni, grazie all’azione sinergica tra il Comune di San Giovanni a Piro, la Capitaneria di Porto e il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, riapre la quinta perla della Costa della Masseta, Area Marina Protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Un particolare plauso e ringraziamento al Sindaco Ferdinando Palazzo per la tenacia, la determinazione e per l’infinito amore per il proprio Territorio. Nel nostro Parco è possibile un turismo bello e sicuro. (Tommaso Pellegrino)
Comune di Vibonati: Dimissioni Carica Assessore Manuel Borrelli
Al Sindaco di Vibonati On.Franco Brusco E p.c. Al Segretario Comunale Dr.Antonio Di Brizzi
Gent.mo Sindaco, Nei giorni scorsi, dopo le dimissioni di due Assessori della sua Giunta, dimissioni che hanno di fatto aperto una crisi politica all'interno della maggioranza, le avevo manifestato la disponibilità, insieme al Consigliere Capano, di sostenere l'azione amministrativa in un momento particolare per il nostro paese, afflitto da una emergenza epidemiologica, sociale ed economica. Avevo palesato la necessità di collaborare per evitare un lungo commissariamento prefettizio e per dare al nostro paese delle risposte rapide, certe e indispensabili a ridosso della Stagione Estiva. Devo, tuttavia, amaramente constatare che non sussistono ad oggi le condizioni per un mio ingresso diretto nella Giunta Comunale, perché l'azione amministrativa rischia di essere ancora più paralizzata per colpa dei consueti e atavici individualismi che rappresentano l'antitesi di un qualsiasi ragionamento di carattere politico, oltre a costituire un freno per un reale cambiamento da più parti rivendicato. Nei mesi scorsi le ho offerto da semplice Consigliere Comunale di Opposizione una collaborazione per cercare di affrontare l'annosa tematica dell'erosione Costiera. Ci siamo recati almeno una dozzina di volte presso la Sede della Presidenza della Regione Campania, per presentare e sostenere la candidatura del Progetto Definitivo, il quale è oggi in attesa di finanziamento. Durante l'emergenza Covid-19 le ho offerto un aiuto ancora più concreto facendo in modo che Vibonati, prima di qualsiasi altro comune, potesse disporre di mascherine e di test sierologici. Ho svolto in quei giorni anche un ruolo di mera "manovalanza", soltanto per dare risposte pronte ed efficaci alla Cittadinanza. L'ho fatto senza pretendere nulla, così come ho sempre fatto durante tutti gli anni del mio impegno politico, che ho sempre interpretato in maniera disinteressata e cristallina. Le ribadisco ancora una volta la mia disponibilità ad offrire un contributo per risolvere una serie di problematiche ancora oggi aperte, come la Gestione del servizio dei Rifiuti, bloccato dal Sequestro del Centro di Raccolta, la pulizia, la velocizzazione di una serie di opere pubbliche, il progetto dell'erosione Costiera, e per seguire la candidatura dei progetti di Riqualificazione del Centro Storico di Vibonati ad un bando del Mibact e del Water Front di Villammare ad un bando del MIT. Sono queste le cose che mi interessano e che mi danno la forza di fare Politica, non le "chiacchiere", i personalismi e i bizantinismi. Chi è abituato a ragionare in termini politici può tranquillamente continuare ad impegnarsi anche senza incarichi diretti, a maggior ragione in virtù del fatto che, supportato dai solidi e sani principi sui quali è stata fondata la mia educazione, non ho MAI perseguito l'intento di realizzare aspirazioni personali per me o per chi mi sta vicino. Le comunico, pertanto, le mie Dimissioni dalla Carica di Assessore e le ribadisco la volontà di collaborare esclusivamente nell'interesse dell'ente in un momento davvero particolare per la vita dei nostri Concittadini. Cordialmente. Vibonati,20.05.2020 (Dr. Manuel Borrelli)
Il Presidente Vincenzo De Luca ha firmato l’ordinanza n. 48 che disciplina le riaperture previste dalla giornata di oggi, lunedì 18 maggio.
L'ordinanza prevede: - Per le attività commerciali, riaprono i "servizi alla persona" (parrucchieri, barbieri, centri estetici..), le attività commerciali al dettaglio, i bar (con servizio al banco, non ancora ai tavolini). La ristorazione ripartirà dal 21 maggio prossimo. - Riaprono musei, biblioteche, luoghi cultura. - Per gli esercizi commerciali si autorizza e si raccomanda l'apertura dalle 7 alle 23, senza obbligo di chiusura domenicale. - Per quanto riguarda le attività sportive è consentito il tennis e tutte le attività sportive con distanziamento di almeno due metri; anche circoli e associazioni sportive. - Restano chiuse piscine e palestre fino al 25 maggio. - Nell'ordinanza sono illustrate le linee guida da seguire. - Si conferma l'obbligo della mascherina all'aperto. (Regione Campania)
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