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Al Dorothy Dream Day Valentina Cetrangolo si aggiudica il 6°contest fotografico
In un formato ridotto e nel rispetto delle norme anti-Covid, è andata in scena a Casa Stella di San Giovanni a Piro la 6^edizione del Dorothy Dream Day, evento organizzato dall'associazione Dorothy Dream con il patrocinio del Comune in ricordo di Maria Dorotea Di Sia nel giorno del suo compleanno. Apertura affidata al convegno sulla sicurezza stradale al tempo del Covid a cui, oltre al sindaco Ferdinando Palazzo ed ai genitori di Dorotea, Donato e Pietrina, sono intervenuti la Protezione Civile Gruppo Lucano di San Giovanni a Piro, con il vicepresidente Giuseppe Martinelli, ed il vicesindaco Pasquale Sorrentino, il quale ha illustrato le finalità dell'installazione, nel territorio comunale sangiovannese, di un cartello e di due pannelli che invitano alla prudenza nei comportamenti alla guida e sulle strade. Preceduta e seguita da alcuni momenti di musica popolare a cura di Pino Castelluccio "'U Massaro", la premiazione del contest fotografico dedicato alla giovane artista di Policastro Bussentino. Ad aggiudicarsi l'edizione 2020 è stata Valentina Cetrangolo con lo scatto "L'abbraccio"; a lei è andato un disegno originale ed incompiuto di Dorotea. Secondo posto per "Certezza" di Giovanna Cetrangolo. Terza posizione per la foto di Annamaria Milo. Gran finale con il volo di cento palloncini a memoria di Dorotea. (Vito Sansone)
Si realizza oggi uno dei tanti propositi di questa amministrazione: riservare ai più piccoli un idoneo luogo di svago, nella frazione rivierasca di Villammare. Presto anche i bambini di Vibonati avranno il loro. (Comune di Vibonati)
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Interviste di Tonino Luppino a Franco Brusco (Sindaco di Vibonati) e Attilio Angrisano (Vicesindaco di Vibonati)
Comune di Vibonati: Ordinanza contro le deiezioni canine
Il Sindaco del Comune di Vibonati ha emesso una nuova ordinanza per debellare il triste fenomeno delle deiezioni canine che da diverso tempo stanno causando enormi problemi ai tanti cittadini che vivono nel centro storico di Vibonati e sul lungomare di Villammare. Saranno elevate le sanzioni ai proprietari dei cani che non raccoglieranno gli escrementi, ma anche a coloro i quali non saranno muniti del kit per la raccolta. Abbiamo richiesto -afferma il Sindaco Brusco- al servizio veterinario del ds 71 Sapri-Camerota di effettuare insieme con i Vigili Urbani un mirato controllo per verificare il rispetto delle norme e per controllare le colonie feline che, purtroppo, costituiscono un grave problema igienico sanitario. Nei prossimi giorni installeremo dei contenitori per la raccolta delle deiezioni e consegneremo gratuitamente delle buste ai proprietari degli animali. (Comune di Vibonati)
Ordinanza contro le deiezioni canine (Fare clic sull'immagine per leggere -formato .pdf-)
Santa Marina: si è tenuto questa mattina un proficuo Consiglio Comunale
Si è svolto questa mattina presso la Sala Consiliare del Comune di Santa Marina, un Consiglio Comunale, tra i vari punti all'ordine del giorno anche l'approvazione del bilancio di previsione.
“Un Consiglio Comunale proficuo quello che si è svolto questa mattina -ha dichiarato il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato- abbiamo approvato il bilancio di previsione, forse il nostro è uno dei pochi comuni, che in un periodo così particolare, riesce a chiudere in attivo. Un altro punto importante è quello della rinegoziazione dei mutui, questo ci consente un risparmio di circa 100.000 euro annui, che equivale ad un potenziale investimento infrastrutturale per la crescita del nostro territorio, nei prossimi anni, di circa 5 milioni di euro in opere pubbliche. Posso già annunciare -continua il primo cittadino- che il Conto Consuntivo, che sarà approvato nei prossimi giorni, segnerà il grande traguardo di un avanzo di Amministrazione di quasi mezzo milione di euro, un risultato straordinario in un momento di grande crisi. Questo ci permetterà di investire per offrire servizi sempre migliori ai nostri cittadini e a chi sceglie il nostro Comune per trascorrere le vacanze. Oggi è stata una giornata particolare -spiega Fortunato- dopo un lungo periodo di assenza per malattia è tornato a sedere tra i banchi del Consiglio Comunale il caro amico Antonio Giudice, a lui auguro una pronta ripresa perché possa continuare a realizzare i suoi sogni e proseguire il nostro cammino verso la realizzazione della Città del Futuro”. Santa Marina lì 10.07.2020 (Comune di Santa Marina)
Consiglio Comunale Santa Marina (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Antonio Giudice con il Sindaco Giovanni Fortunato (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Villammare: cumulo di materiale di risulta,interrogazione di Gerardo Di Giacomo
Al Sindaco del Comune di Vibonati Al Sig. Responsabile del servizio
Io sottoscritto consigliere comunale Di Giacomo Gerardo premesso che:
Nei pressi dell'ufficio anagrafe in frazione Villammare vi è un cumulo di materiale di risulta ove spesso alcuni si recano addirittura a svolgere i propri bisogni personali; che potrebbe tanto creare problemi igienico sanitari oltre che d'immagine negativa del territorio. Tanto premesso chiedo l'immediata e urgentissima rimozione del cumulo di cui in premessa, al fine dell'eliminazione dell'inconveniente che potrebbe creare condizioni igienico sanitarie precarie. Vibonati 10/07/2020 Allego documentazione fotografica. (Gerardo Di Giacomo)
L´angolo del Nonimestre Costituzionale (1820-1821): Motivi del malcontento
Caduto Napoleone, nuovo mutamento e nuova crisi. Il congresso di Vienna, nel 1815, ripristinò la Restaurazione dei precedenti regnanti ed ovunque, le monarchie restaurate, tentarono di cancellare l’esperienza napoleonica che con sé aveva portato i nuovi valori di giustizia e di libertà. Ai Borbone del nuovo Regno delle Due Sicilie, il Congresso impose che le norme promulgate e adottate dai francesi, durante il Decennio 1806-15, per i troppi benefici effetti da esse riportate, dovevano essere mantenute e dovevano restare ai loro posti gli impiegati assunti dagli stessi francesi. Ciò anche al fine di evitare ritorsioni come avvennero nel 1799 quando il Borbone non mantenne fede al capitolato di resa sottoscritto dal Cardinale Fabrizio Ruffo e dai Repubblicani. Il ritorno dei vecchi sovrani fu in parte accolto con gioia dalle popolazioni che, desiderose di rinnovamenti politici e sociali, credettero che esso avrebbe messo fine alle guerre, alle esazioni fiscali ed alle leve obbligatorie. Ma così non fu. Il malessere era vivo non solo tra i proprietari terrieri, ma in tutta la popolazione. Tutti desideravano un nuovo cambiamento e tutti lo speravano. lo sperava il popolo basso, mal nutrito per la scarsità di generi alimentari, mal vestito e spesso rovinato dalla pellagra o dalla malaria, lo sperava per la disperazione. Lo desiderava la borghesia agraria impossibilitata di continuare a subire un governo accentratore dove l’esecutivo e il legislativo erano esclusivamente nella nelle mani del sovrano. L’accentramento politico nella capitale fu una caratteristica del Borbone, esso generò un diffuso malcontento e condizioni di arretratezza nelle province. Il malcontento era anche fra i nobili intelligenti, dolenti a soggiacere nel vedere l’Italia ancora divisa, e soprattutto era presente nella classe degli impiegati. Insomma, il promesso sviluppo con la Restaurazione, soprattutto in Italia, non si ebbe e, la ripresa dei vecchi metodi di governo causò solo amarezza ed insoddisfazione. Immediatamente dopo la Restaurazione cominciarono a manifestarsi tutte quelle forme di fermento popolare contro le autorità che diedero vita a diversi reati politici quali costituzione di sette segrete, detenzione di emblemi ed oggetti settari, discorsi contro il governo, epiteti e frasi ingiuriose verso i sovrani. Le diverse categorie di persone assunte dai francesi non furono considerate come al resto degli altri colleghi, furono trattate con poca benevolenza, escluse dalle promozioni, da incarichi o da guadagni straordinari. Così, via via, nella burocrazia, cominciò a formarsi una selezione non meritoria ma “raccomandata”. L’accentramento dei poteri ed il tecnicismo del Governo non poteva cogliere le aspirazioni di una società decisa alla partecipazione: «aspirazione ad un più vivace progresso civile – scrive A. Scirocco – il desiderio di essere cittadini e non sudditi, che stavano alla radice delle richieste di istituzioni consultive, non erano comprese da lui. (Luigi de’ Medici) Così cresceva il distacco tra il governo e la classe dirigente.» La carriera militare, scossa nel 1799 e nel 1806, si era risollevata con Murat. Ma il Borbone, diffidente dell’elemento murattiano, mal funzionando la “politica dell’amalgama”, mirò a ridurre l’esercito a strumento di polizia. Gli uomini dell’esercito erano stati notevolmente ridimenzionati numericamente ed economicamente. Molti ufficiali napoleonici furono congedati con tenue pensione per la riduzione dei quadri, o per lo scioglimento dei corpi. Altri funzionari furono messi in pensione per la soppressione dei loro uffici o per altro motivo qualsiasi. In chi rimase in servizio si annidò il timore del domani perché le minacce e le provocazioni impunite dei reazionari fecero temere che la Restaurazione non si sarebbe fermata a quei primi atti e che presto avrebbe abrogato le concessioni accordate dal Congresso. Fra questi si ricorda Gerardo Mazziotti da Celso di Pollica, giudice della Gran Corte Criminale di Salerno, fedele agli ideali liberali, iscritto alla Carboneria sin dai tempi del Decennio, faceva parte dell’alta vendita di Salerno. Sospettato di contatti con la setta, il Governo lo trasferì, nel luglio del 1918, alla Corte Criminale di Reggio Calabria. Ma egli, rimanendone contrariato, per non accettare il provvedimento, fece domanda di pensionamento. La richiesta fu rifiutata e preferì lasciare la magistratura per tornare alla professione di avvocato. Con la concessione della Costituzione fu poi eletto deputato al Parlamento Napoletano. La tensione sociale era forte, la mancata politica dell’amalgama aveva generato una spaccatura forte tra murattiani e fedeli della corona. Una politica così concepita, reazionaria, fondata sull'arbitrio, sulla prepotenza, diede maggior spazio alle società segrete, in particolare alla Carboneria, e la speranza universale di un nuovo mutamento venne ravvivata, nel 1820, dalla rivoluzione di Spagna. La svolta era necessaria. (Ferruccio Policicchio)
LUIGI DE' MEDICI (1759 - 1830) Primo Ministro e Massone Consolidando l'influenza austriaca nel regno, rese inevitabili i moti (Fare clic sull'immagine per ingrandire)