Lettera aperta Sento il dovere di intervenire in merito alle notizie che negli ultimi giorni stanno interessando la gestione dell'emergenza Covid e la partecipazione o meno del nostro P.O. Immacolata di Sapri alla rete dell'emergenza regionale, notizie che vedono una contrapposizione tra istituzioni amministrative e sanitarie. La difficile realtà che stiamo vivendo come Nazione ci impegna tutti alla responsabilità. Mai come ora, nella storia d'Italia, siamo chiamati ad affrontare un'emergenza potenzialmente devastante e che, sicuramente, lascerà, dopo il suo passaggio, una società profondamente diversa. Siamo tutti impegnati, ormai da settimane, a sacrifici di comportamento che stanno modificando la ritualità della nostra quotidianità ma che tutti stiamo rispettando convinti, come siamo, che i comportamenti individuali siano fondamentali per garantire un più rilevante benessere collettivo. È basandoci su questa profonda convinzione di responsabilità individuale e collettiva che stiamo facendo tutti la nostra parte, sia con gesti semplici e piccoli sacrifici, sia con azioni più eclatanti e profonde. Non possiamo sottrarci ora, come collettività, ad una ulteriore responsabilità che siamo chiamati ad assumere. Il P.O. Immacola deve fare la propria parte nella gestione dell'emergenza coronavirus, non si può sottrarre al ruolo a cui è chiamato e devono fare la propria parte tutti gli operatori sanitari, e tutte le istituzioni che concorrono alla salvaguardia della salute pubblica. Dobbiamo prendere sulle nostre spalle la responsabilità che ci appartiene e farci carico della salute di cittadini di altri territori che a Sapri possono trovare umanità, calore e accoglienza in un difficile passaggio della loro vita e che li vede isolati dalle famiglie, dagli affetti, che in alcuni casi non rivedranno mai più. Tutti dobbiamo comprendere a pieno la gravità della minaccia che stiamo vivendo ed esprimere non solo a parole tutta la nostra solidarietà ma nei fatti, perchè oggi è nostro dovere agire da cittadini italiani ed eliminare le distinzioni e le barriere che ci dividono da concittadini residenti anche solo pochi chilometri più in là. Probabilmente la maggior parte di noi vive ancora in una bolla, pensando che il rischio di un contagio possa ormai venire solo dall'esterno. Questa è una percezione infondata e che, se perseguita, ci farà trovare impreparati nella gestione dell'emergenza internamente. Dobbiamo organizzarci per affrontare anche il contagio che può arrivare dall'interno e fidarci reciprocamente, riconoscendo capacità, competenze e responsabilità. Dobbiamo avere fiducia in chi ci amministra, in chi tutela la nostra salute tutti i giorni, in chi è in grado di garantirci un relativo benessere. Il P.O. di Sapri ha tutte le caratteristiche per poter affrontare la presa in carico di pazienti positivi. Ha gli spazi che possono essere adattati in percorsi dedicati, ha le strutture interne, si sta dotando dei DPI e delle tecnologie necessarie, sarebbe un puro atto di egoismo chiuderci e rifiutare aiuto, sostegno e possibilità di salvezza ad altri per la paura di essere coinvolti. Viviamo un periodo che scarseggia di adeguate definizioni, le parole non possono esprimere la realtà che stiamo vivendo, ma una parola deve essere al centro delle nostre riflessioni ed azioni: opportunità. Abbiamo la grande opportunità di esprimere i valori più profondi che la nostra Italia rappresenta e abbiamo l'opportunità di fare in modo che il nostro ospedale possa trasformarsi, nella fase di “ricostruzione”, nel dopo, in un reale presidio sanitario per l'intero territorio e per coloro che in questo territorio transitano. È questo il momento di mostrare a tutti quanta professionalità, quanta forza, quanta capacità di generare salute siamo in grado di esprimere e quanta umanità, solidarietà e dovere ci contraddistinguono. Come ricordava il Presidente della Repubblica Mattarella nel suo messaggio dell'altra sera è nei momenti di difficoltà che il popolo italiano esprime tutte le proprie potenzialità, ed è proprio questo il momento per rimboccarci le maniche, ognuno per la propria competenza, e collaborare per essere protagonisti di questa difficile crisi e non solo passivi spettatori. Mi appello ai Sindaci del territorio, al Direttore Sanitario, a tutti coloro interessati nella gestione di questa vicenda affinchè si basino sul senso di responsabilità che li ha contraddistinti finora e siano capaci di dialogo e collaborazione per dare risposte a chi chiede aiuto. Lorenzo Latella Segretario Regionale Cittadinanzattiva Campania
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