Comune di Santa Marina: 1 marzo intervento di disinfestazione e sanificazione
Oggi, domenica primo marzo 2020 con inizio dalle ore 24, sarà effettuato intervento di disinfestazione e sanificazione contro batteri e virus nel Comune di Santa Marina. “Dopo aver sanificato le scuole e di altri edifici comunali, continuiamo l’intervento straordinario per la tutela della salute e per garantire la difesa della pubblica e privata incolumità -Spiega il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato- Saranno interessate le aree verdi, muri di cinta esterni e interni, parchi e viali. Si raccomanda alla cittadinanza di chiudere porte e finestre, rientrare eventualmente biancheria, gabbia ed animali domestici posti all'esterno delle abitazioni”. Santa Marina lì 01.03.2020 (Comune di Santa Marina)
San Giovanni a Piro: un antidoto chiamato rispetto!
Proviamo a distrarci dal virus. Sia chiaro che sono e siamo contenti che partano i lavori di somma urgenza sul Porto di Scario. Era il momento visto l'approssimarsi della stagione estiva, auspicando che la stessa non venga compromessa dalla follia italiota legata alle vicende più note di questi giorni. Avremmo potuto "gridare" allo scandalo dopo 30 giorni. Non l'abbiamo fatto. In altri tempi ci avete abituato così. Non appartiene ai nostri modi di fare. I miei passaggi in Regione sono stati fatti con il chiaro intento di stimolare quei lavori e di capire lo stato dell'arte, perché voglio dare un contributo per la mia Terra. Ciò che mi preoccupa, è questo "rapporto di immedesimazione organica" che pare una costante di questo quinquennio amministrativo e reso più acuto nell'ultimo periodo, testimonianza di un preoccupante appiattimento, conseguenza dell'uno che decide tutto. Non dovrebbe essere "io sono stato autorizzato" ma ad essere autorizzato è l'Ente che si rappresenta. Un Comune che non può essere amministrato in maniera familistica. Non si può sempre lasciare da parte la responsabilità verso il gruppo sociale intero e creare cerchi di affiliati. Restare legati ai modi di fare politica di un tempo e/o di manovrare e tenere sotto controllo sarebbe deleterio per il nostro vivere e per le nostre terre. Riempirsi la bocca di democrazia e non riuscire ad applicarla nel quotidiano è ancora più triste del non parlarne affatto. Il primo atto di un sindaco, dopo aver carpito che avevo un progetto politico diverso dal suo, è stato quello di epurarmi da facebook (bloccandomi) e revocare gli incarichi che il mio papà aveva presso questo Ente. Una persona, Enzo, mio padre, che si è sempre spesa per questo Paese, senza interessi, e non ho bisogno di provarlo. Un gesto che non ha bisogno di essere qualificato e di cui mi avrebbe fatto molto più piacere non parlare. Se ne parlo, è perché ritengo questo atteggiamento molto grave e pericoloso. Il lavoro e l'impegno verso il mio territorio non sono mai stati dettati da vendette o convenienze. Ritengo davvero retrogradi i tentativi di infangamento verso persone che vogliono solo poter esprimere un pensiero che, anche se diverso (è qui il sostanziale nodo) andrebbe semplicemente rispettato. San Giovanni a Piro, 29.02.2020 (Avv. Alberico Sorrentino)
Iniziata nel Comune di Santa Marina la sanificazione degli ambienti pubblici
Iniziata nel Comune di Santa Marina la sanificazione a scopo preventivo degli ambienti pubblici del territorio comunale. “Abbiamo cominciato questa mattina un intervento straordinario di sanificazione delle scuole e di altri edifici comunali -Spiega il Sindaco di Santa Marina Giovanni Fortunato- sono stati sanificati il plesso scolastico di Policastro Bussentino, il Convento di San Francesco, il Cineteatro Tempio del Popolo e la Delegazione Comunale. Nel Capoluogo l’edificio scolastico e la Casa Comunale. L’obbiettivo è quello di rendere sicuri tutti gli edifici pubblici di nostra competenza, per la tutela della salute e per garantire la difesa della pubblica e privata incolumità”. Santa Marina lì 28.02.2020 (Comune di Santa Marina)
Il previsto incontro del 29/02 p.v. è stato rinviato a data da destinarsi. L'Associazione Culturale Proudhon preso atto dell'evoluzione della situazione relativa alla potenziale diffusione del "corona virus" anche nel Cilento, per senso di responsabilità ed in sinergia con l'Assessorato alla cultura del Comune di Sapri, ha deciso per il differimento dell'evento al fine di tutelare al meglio gli interessi della cittadinanza. (Associazione Proudhon Golfo di Policastro)
Il terrore che si sta vivendo, causato dal "coronavirus" resistente a tutte le cure conosciute, ha imposto di guardare al passato, che esiste in un presente caotico, per un futuro che fa paura.
A partire dal 1829 l'Europa occidentale cominciò a conoscere una nuova forma di malattia epidemica: il colera. Questa malattia, divenuta quella del secolo, più di ogni altra, aveva bisogno dell'uomo per diffondersi. Infatti fu l'uomo a creare le propizie condizioni alla emigrazione del male con i suoi repentini spostamenti (non paragonabili, ovviamente, a quelli dei nostri tempi): viaggi d'affari, pellegrinaggi e guerre coloniali. I luoghi più colpiti furono le città portuali. Il decreto 504 del 26 agosto 1831 affidò al cordone sanitario, lungo il litorale, la custodia del nostro Regno a mezzo della catena delle torri costiere, dovendo i bilanci comunali sopportare grosse spese per fornire i posti di riscaldamento, olio, pece, aceto e zolfo. Nicola Farano in quell'anno, concesse al Comune, per tre anni, una stanza a beneficio della Commissione Sanitaria nel cui contratto si pattuivano complessivi 9 ducati. Ma il 27 aprile 1835, il Decurionato deliberò il pagamento di soli 17 carlini e grana 5 da prelevarsi dal resto di cassa dell'anno precedente. Il proprietario si lagnò con l'Intendente per la mancata differenza e il Sindaco si giustificò adducendo che il cordone sanitario era durato solo otto mesi. Su parere delle Deputazione Sanitaria, furono espurgati i canali fino a mare onde ben incanalare a mare le acque piovane. Per tale urgente operazione, il 14 ottobre 1836 si deliberarono 10 ducati da stornarsi dall'art. 34 del bilancio in cui erano previste riparazioni alla Chiesa Madre. Giusto l'anno dopo, il 22 ottobre fu deliberato lo stesso lavoro, per lo stesso importo da prelevarsi i fondi dallo stesso articolo. Pur essendo il Regno ben guardato dal mare, il colera giunse anche da terra. Partito dall'Asia passò in Russia, Germania, Spagna, Francia e da qui in Liguria per scendere nel sud dell'Italia. Biase, Vincenzo, Marcantonio, Benedetto, Francesco e Antonio Farano, Giuseppe Lacorte, Felice e Biase Pasquale, dopo essere stati assenti da Sapri 28 giorni per esercitare la loro professione di ramaj, vi rientrarono il 19 settembre 1836. Asserirono che durante la loro assenza erano stati nel comune di S. Angelo, in Basilicata e che la mattina del 10 settembre si spostarono in Castel Saraceno dove le autorità di detti paesi, anziché munirli delle debite carte sanitarie, imposero loro il rientro in patria, per poi qui ne fossero forniti. Il Sindaco credette prudente inibirli al contatto con i cittadini, domandò disposizioni al Sottintendente che, per l'emergenza del morbo, ritenne grave l'irregolarità e, sospettando d'esser potuti passare da luoghi contagiati, perchè col loro comportamento contravvennero al regolamento dell'8 agosto 1835, pur godendo ottima salute, dispose la continuazione della purga sanitaria. Il 16 ottobre, al ricevere la segnalazione l'Intendente, ordinò che: "elassi 15 giorni ed essendone buono lo stato di salute li faccia mettere in libera pratica". Questa malattia epidemica, come la maggior parte di esse, arrivò da levante e i forti e rigorosi cordoni sanitari, soprattutto sulla sponda adriatica, non furono di impedimento al male. Il cholera morbus o bacillo virgola, cominciò a mietere le sue prime vittime, nel Regno, ai primi di ottobre del 1836. Per far fronte al morbo furono anche istituiti posti di blocco nei tre principali punti d'accesso al paese denominati: uno Calabria, sito in contrada Chiappe, il quale controllava la provenienza da Lagonegro, Rivello, Lauria e la Calabria; un altro Cilento, sito in contrada Cammarelle, il quale controllava le provenienze da Capitello, Ispani e altri siti dell'intero Cilento; il terzo chiamato Napoli, sito al Camposanto (odierna Trovatella), controllava la Strada proveniente da Napoli e il Vallo di Diano. La spesa affrontata per il mantenimento dei tre posti dal 21 novembre 1836 al 10 febbraio 1837 ammontò a ducati 38,46. Altra nota spese, per un totale ducati 40,10, relativa al periodo 24 maggio 30 settembre 1837, sostenuta per fronteggiare il male, non poté fare a meno di denunciare un sospetto decesso per Cholera Morbus.
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Durante il corso del secolo la malattia si manifestò ancora nel periodo 1846 - 1857. Nei giorni 13 e 21 settembre 1855 si verificarono due morti causate dal colera, e quando il Sindaco ne diede notizia al Sottintendente, questi, all'Intendente rapportò d'aver dato disposizioni affinché la Commissione Sanitaria avesse adempiuto scrupolosamente a quanto prescritto dalle ordinanze sanitarie. All'alba del XX secolo, quando il mondo era ancora in guerra, tra il 1918 e il 1920, il pianeta fu invaso da una influenza chiamata Spagnola, così detta perché i primi giorni di febbraio del 1918 la Spagna, per prima, denunciò in Madrid la strana forma di malattia il cui virus fu isolato nel 1933. Definita "la più grande pandemia della storia dell'umanità", per lo più colpì le persone dai 15 ai 40 anni e soprattutto le donne, stando gli uomini al fronte. In Italia le regioni meridionali furono le più colpite. Il governo centrale impose una severa censura alla stampa, fu proibito il rintocco funebre delle campane, banditi gli annunci mortuari, cortei e funerali, al fine di evitare la demoralizzazione della gente. (Ferruccio Policicchio)
Comunicato n. 3 Comitato dei Sindaci D.S. 71 - Chiusura scuole
I sindaci del DS 71 comunicano che il governatore Vincenzo De Luca con l’ordinanza n. 4 del 26.02.20 ha disposto la sospensione dei servizi educativi a far data da oggi 27 febbraio e fino a tutto il giorno 1 marzo 2020 in tutte le scuole dell’infanzia, di ogni ordine e grado nonché delle università ricadenti nel territorio della regione Campania per la realizzazione di un programma di disinfezione straordinario dei locali sedi di attività didattiche e formative. Comuni afferenti: Sapri, Alfano, Camerota, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Celle di Bulgheria, Centola, Ispani, Morigerati, Roccagloriosa, Rofrano, San Giovanni a Piro, Santa Marina, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Vibonati (Comitato dei Sindaci Distretto Sanitario 71)
Caselle in Pittari: chiusura scuole per igienizzazione e sanificazione
Comunicazione di servizio.URGENTE. AVVISO IMPORTANTE: PROGRAMMA STRAORDINARIO DI IGIENIZZAZIONE E SANIFICAZIONE. CHIUSURA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI DI OGNI ORDINE E GRADO DI CASELLE IN PITTARI FINO AL 29.02.2020 Con Ordinanza odierna del Sindaco dott. Giampiero Nuzzo, è stata disposta la CHIUSURA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI DI OGNI ORDINE E GRADO DEL TERRITORIO COMUNALE, per consentire interventi di sanificazione e disinfestazione, fino a SABATO 29 FEBBRAIO 2020. Di seguito Ordinanza n.4 del 26 Febbraio 2020. (Comune di Caselle in Pittari)
Sapri: sabato 29 Febbraio Ricerca/Studio a cura di Dario Marino
“Le petizioni al Parlamento Nazionale del Regno delle due Sicilie nel periodo 1820/1821”
Sabato 29 febbraio alle ore 18.30 si terrà presso la Biblioteca Comunale in Sapri la presentazione della ricerca/studio “Le petizioni al Parlamento Nazionale del Regno delle due Sicilie nel periodo 1820/1821” a cura di Dario Marino, secondo appuntamento nell’ambito della rassegna culturale “Venti/Venti: Storie-Idee-Persone” ideata da Vincenzo Folgieri presidente dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro. L’incontro verrà introdotto da Gianfrancesco Caputo saggista e scrittore componente dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro. La breve esperienza parlamentare del 1820-21, durata meno di sei mesi, attivò dinamiche sociali e processi di politicizzazione destinati a lasciare un segno duraturo nella storia del Regno delle Due Sicilie. Nei primi quattro mesi di lavoro della rappresentanza nazionale, circa 2.300 petizioni furono inviate al Parlamento, che nel suo primo annuncio ai popoli delle Due Sicilie aveva invitato la popolazione a ricorrere a tale diritto per conoscere i bisogni e i desideri della nazione. L’appello del Parlamento mirava a sanare quel distacco del governo dal “paese reale”, la grande mobilitazione pubblica delle petizioni, scritte da cittadini e istituzioni locali, interessò ogni angolo remoto del Regno, esprimendo un notevole fervore di speranze civili, e si pose come un importante meccanismo della comunicazione, della negoziazione politica e del consenso.
Dario Marino Ha conseguito nel 2010 la laurea specialistica in Scienze Internazionali presso la Facoltà di scienze politiche dell’Università degli Studi di Siena con una votazione di centodieci su centodieci e lode. Dal 2012 è membro del consiglio d’amministrazione della cooperativa sociale Terra di Resilienza, che si occupa di agricoltura, innovazione sociale e sviluppo locale. Nel 2005 ha contribuito alla redazione del volume Democrazia, laicità e società multireligiosa (FrancoAngeli, 2005) con una ricerca dal titolo Olanda, fine di un sogno. Ha redatto il saggio Introduzione al pensiero politico di Carlo Pisacane, in Torraca: il Risorgimento, Pisacane ed altre vicende (2011). Nel 2017 ha pubblicato la monografia L’annessione, violenza politica nell’Italia postunitaria (GOG Edizioni, 2017), libro finalista del premio Acqui Storia 2018 nella sezione storico-divulgativa. Dal 2017 è redattore di articoli di divulgazione storica per BBC History Italia, edizione italiana della omonima rivista di contenuto storico lanciata da BBC Magazines. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e conferenze su tematiche storiche. I suoi ambiti di ricerca riguardano la storia del Mezzogiorno d’Italia nel XIX secolo, l’America Latina e gli studi di psicologia della storia. (Associazione Culturale Proudhon)