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Carmelo Fasano, il poeta amanuense, nominato Capitano dal Sindaco Palazzo
San Giovanni a Piro- Quella del mio carissimo amico, dal lontano 1976, Carmelo Fasano è stata una vita esemplare, piena di emozioni, di soddisfazioni e di devozione alla Mamma Celeste. Di recente, l'Arcivescovo di Loreto e Delegato Pontificio per il Santuario della Santa Casa, Monsignor Fabio Dal Cin, attraverso il Postulatore accreditato presso la Santa Sede, dottor Nicola Giampaolo, gli ha dato una Pergamena per la sua profonda devozione al culto Mariano, e, lo scorso anno, a Lecce, gli è stato consegnato il prestigioso Premio "Il Pensatore" per i diritti civili e l'impegno nel sociale! Ebbene, in questi giorni, il primo cittadino di San Giovanni a Piro-Bosco-Scario, avvocato Ferdinando Palazzo, con Decreto, lo ha nominato Capitano della locale Polizia Municipale! Che bello: due Sindaci, zio e nipote (avvocati Felice e Ferdinando), hanno segnato la carriera di questo mio grande amico, che ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicini con una lunga lettera-manifesto! Per la cronaca, fu lo storico Sindaco, avv. Felice Palazzo, nel 1982, a nominarlo Comandante della locale Polizia Municipale! Carmelo Fasano, valente Comandante, poeta innamorato da sempre della Mamma Celeste, e anche grande Maestro amanuense, è stimato da tutti, residenti e turisti, che gli riconoscono grandi doti umane, in una società così disastrata come la nostra, che si caratterizza, ahinoi!, per la dilagante cattiveria e l'egoismo senza limiti! Carmelo Fasano, però, galantuomo d'altri tempi, con il suo grande senso degli altri, ci fa riflettere e rimane un esempio per i giovani, sempre più smarriti e senza solidi punti di riferimento! Grazie, caro Capitano Fasano, e Auguri SuperRadiofonici dal tuo carissimo Amico Toni Elle! (Tonino Luppino)
Il Tenente Carmelo Fasano (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Il Tenente Carmelo Fasano con il Sindaco di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo
Sapri: domenica 23 Giugno primo convegno di Ufologia
Domenica 23 Giugno primo convegno di Ufologia Città di Sapri promosso dal Centro Ufologico Mediterraneo in collaborazione con la Pro Loco Sapri e con il patrocinio del Comune di Sapri. (Pro Loco Sapri)
Cosenza onora con un parco verde le mitiche Radio libere
E' il primo capoluogo di provincia!
E' una splendida notizia, sul fronte della libertà di espressione, un segnale forte che dà grande valore all'articolo 21 della nostra Costituzione! Il Sindaco di Cosenza, arch. Mario Occhiuto, ha intitolato alle mitiche "Radio libere 1976", su proposta dello storico speaker radiofonico degli anni Settanta il saprese Tonino Luppino (nella foto), un Parco verde tra le vie Medaglie d'oro e Luigi Maria Greco, a cinquanta metri dalla splendida piazza Bilotti! La città calabrese è il primo capoluogo di provincia italiano ad onorare le Radio libere, che caratterizzarono un magico periodo storico, influenzando i decenni seguenti dal punto di vista sociale, politico e culturale. "Riconosco -osserva Tonino Luppino- al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto grande sensibilità e professionalità: gliene saranno grate le future generazioni. Ringrazio per la collaborazione anche la Dirigente del Comune, Angela Carbone, e il funzionario Francesco Montalto"! Per la cronaca, va aggiunto che, con Cosenza, sono venti le location che hanno intitolato, in questi anni, piazze, piazzette ed aree verdi alle "Radio libere 1976", ricordando una data: quella della sentenza della Corte Costituzionale, che liberalizzò l'etere, facendo uscire dalla clandestinità i "pirati-pionieri" come Tonino Luppino, la cui iniziativa è stata sempre supportata dalla R.E.A., potente Associazione che raggruppa 430 emittenti radiotelevisive su tutto il territorio nazionale!
Sapri: Sabato 4 maggio «Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani»
Sabato 4 maggio alle ore 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Sapri, si terrà lo spettacolo multimediale “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani” di e con Giulio Ripa nell’ambito della rassegna culturale “INTRECCI” di cui è curatore il critico letterario, poeta e scrittore Nicola Vacca insieme a Gianfrancesco Caputo dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Sapri. Scriveva Pasolini: “Noi, quando ricordiamo o quando sogniamo, giriamo dentro di noi dei piccoli film”. Attraverso i ricordi si rivivono le immagini e le storie di un passato che non passa. “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani” è uno spettacolo multimediale che si gioca nel ritrovare il filo della memoria, necessaria per ridare voce alle idee che sono i reali personaggi del “teatro di parola” teorizzato e promosso da P. P. Pasolini. Le problematiche irrisolte, sottolineate con forza dal poeta, come quelle sull'anarchia del potere, la ferocia della banalissima televisione e la mutazione antropologica degli italiani, nello spettacolo si confondono tra ricordo e sogno, presente e passato, finzione e realtà, immagine e parola: - La televisione è vissuta come un Totem, entità al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il culto della tv e dei mass media in generale, come pratica quotidiana istituita, si avvicina al concetto di possessione volontaria poiché gli individui ne entrano in un contatto così profondo da esserne completamente soggiogati, accettando così nuovi valori e modelli di vita proposti. Autocompiacimento e narcisismo dello spettatore nel credersi protagonista del palinsesto mediatico, portano la popolazione alla condizione di burattini manovrati da una informazione che ci rappresenta una realtà deformata e deformante. - L'anarchia del potere di oggi si presta alle amare considerazioni che Pasolini faceva allora: rapporto tra il potere dei forti e i deboli che ad esso sono sottoposti; la fine dell’umanesimo superato dall’applicazione tecnologica della scienza; la lotta di classe che si sarebbe logorata solo sulle differenze economiche e non più sul piano culturale, in particolare i rapporti sociali cambiati dal nuovo modo di produrre (enorme quantità di beni superflui) e consumare (funzione edonistica). - “La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l’una contro l’altra”. La mutazione antropologica provocata dall'edonismo consumistico, inteso come sistema totalizzante basato sulla ricerca del piacere individuale fine a se stesso, mediante il consumo smisurato di cose, ha modificato ed omologato il modo di vita degli italiani cioè ideali, valori, comportamenti, rapporti sociali e la stessa umanità. “Tuttavia il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci.” Giulio Ripa è laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Napoli, in qualità di autore, regista e attore promuove, in particolari ambienti culturali, lo spettacolo multimediale “Nzallanuto ovvero io, Pasolini e noi italiani”, produce lo spettacolo teatrale "Macchinazione infernale" liberamente tratto da "Histoire du soldat" di Charles-Ferdinand Ramuz, musica di Igor Stravinsky, vanta numerosissime attività in ambito artistico. (Associazione Proudhon Golfo di Policastro)
L´angolo della Grande Guerra: I Garibaldi e la guerra, una famiglia di valorosi!
L'essersi questa guerra definita anche "4ª guerra d'Indipendenza" ci porta a secolo decimonono e ci avvolge di Risorgimento, processo storico per il quale l'Italia, nel corso dell'Ottocento, si costituì in stato nazionale, indipendente e unitario. Dopo gli avvenimenti quarantotteschi, Giuseppe rientrò dal sud America e, per la liberazione dell'Italia ed allo scopo di unirla, mise la sua spada a disposizione dei Savoia. In qualità di maggiore generale, comandante i cacciatori delle Alpi, nel corso della seconda guerra d'Indipendenza, dal re, gli fu conferita, "per distinti atti di valore", la medaglia d'oro al valor militare con ordine n.16 del 8 giugno 1859. Con lo stesso provvedimento fu anche conferito: 1) croce di uffiziale dell'ordine militare di Savoia, a Giacomo Medici, luogotenente colonnello comandante il 2° reggimento cacciatori delle Alpi; 2) croce di cavaliere dell'ordine militare di Savoia, a Gaetano Sacchi, maggiore nel 2° reggimento cacciatori delle Alpi. Entrambi seguirono Garibaldi, poi, durante l'epica Spedizione dei Mille ed oltre. Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, Garibaldi, a capo di una parte dell'esercito composta da dieci reggimenti di volontari, agiva indipendentemente nella zona delle Alpi dove - dopo la sconfitta di Custoza (24.6.1866) a cui seguì l'infelice scontro navale a Lissa (20.7.1866) - si mise in luce la sua opera e dei suoi volontari lanciati arditamente tra i monti del Trentino che, dopo aver sconfitto gli austriaci a Bezzecca (21.7.1866), anche se sofferente per la ferita d'Aspromonte, puntò deciso su Trento per congiungersi col generale Medici che, dalla Val Sugana, si dirigeva sulla stessa meta. Trento poteva considerarsi preso se non fosse giunto l'armistizio che pose fine alle ostilità e Garibaldi, alle incalzanti ingiunzioni, fu costretto a cedere. Depose la spada rispondendo con quel stringato, malinconico e famosissimo "Obbedisco!" nel quale racchiuse tutta l'amarezza del suo animo insoddisfatto. E fu proprio allora che Menotti Garibaldi (1840-1903), suo figlio, fu insignito di medaglia d'oro al valor militare con la seguente motivazione: Spiegò capacità ed intelligenza rimarchevole durante la campagna conducendo il proprio reggimento in delicate ed importanti operazioni; si segnalò per colpo d'occhio pari alla risoluzione ed al valore nel combattimento il cui successo gli fu in gran parte dovuto. Bezzecca, 21 luglio 1866. Allo scoppio della Grande Guerra, mentre l'Italia indugiava nella neutralità e nella scelta delle alleanze, a Parigi si formò la Legione Garibaldina. Tra i tanti vi furono i fratelli Garibaldi, figli di Ricciotti, nipoti di Giuseppe, i quali si precipitarono a combattere in favore della Francia inquadrati come 4° Reggimento nella Legione Straniera francese. Oltre tremila uomini che, indossando la camicia rossa, combatterono sul fronte transalpino versando il proprio tributo di sangue e costando, alla illustre famiglia, due morti: Bruno (26.12.1914) e Costante (5.1.1915). A metà marzo del 1915 la Legione Garibaldina fu sciolta per ordine del Ministro della Guerra che trasmise l'ordine telegraficamente al colonnello Pethoy, comandante del deposito di Avignone, in un momento in cui Peppino Garibaldi, loro comandante, era a Parigi; ed i Garibaldini furono accompagnati, in gruppi, alla frontiera. "Siamo sconcertati" scrisse uno di loro arruolatosi da poco più di un mese. All'entrata in guerra dell'Italia, fu lo stesso generale Ricciotti senior che, al distretto militare di Roma, accompagnò i figli Peppino, Ricciotti jr, Menotti jr, Sante ed Ezio; poi decorati, anche più volte, fatta eccezione per Peppino. (Ferruccio Policicchio)
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Ricciotti Garibaldi jr (1881 - 1951) con la divisa della legione straniera
Menotti Garibaldi jr (1884 -1934)
Sante Garibaldi (1885 - 1946)
Ezio Garibaldi (1894 - 1969)
Peppino Garibaldi (1879 - 1950) con la divisa della legione straniera
Sapri: 2 Maggio presentazione del libro «Impegno e disincanto»
Giovedi 2 maggio alle ore 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Sapri, si terrà la presentazione del libro “Impegno e disincanto” di Annibale Gagliani, nell’ambito della rassegna culturale “INTRECCI” di cui è curatore il critico letterario, poeta e scrittore Nicola Vacca insieme a Gianfrancesco Caputo dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Sapri. Si tratta di un'opera lungamente pensata, in cui l'autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano. È un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro. Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. (Circolo Proudhon Golfo di Policastro)
Sapri: l´Uomo tra Finito e Infinito, tra Filosofia e Scienza
Sabato 27 aprile alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Sapri, si è tenuta la conversazione con il filosofo Alessandro Vergari sul tema: “l'Uomo tra Finito e Infinito, tra Filosofia e Scienza, verso la Gioia che ci attende...?”, nell’ambito della rassegna culturale “INTRECCI” di cui è curatore il critico letterario, poeta e scrittore Nicola Vacca insieme a Gianfrancesco Caputo dell’Associazione Culturale Proudhon Golfo di Policastro con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Sapri. Il curatore della rassegna Nicola Vacca ha commentato: “solo da una conversazione feconda tra uomini liberi nascono nuove idee. La rassegna Intrecci che curo insieme all'amico Gianfrancesco Caputo nella bellissima biblioteca di Sapri è entrata nel vivo inaugurando appunto il ciclo di conversazioni. Abbiamo avuto l'onore di ospitare Alessandro Vergari che ci ha deliziato con un interessante divagazione sulla filosofia e i destini dell'uomo. Abbiamo conversato su temi fondamentali dell'esistenza e della contemporaneità passando in rassegna attraverso la filosofia la complessità di un pensiero critico di cui oggi si avverte l'urgenza e la necessità. Conversando come sempre con un pubblico attento. Intrecci continua con lo spirito di sempre essendo una comunità di individui che hanno necessità di dialogare e di confrontarsi.” (Circolo Proudhon Golfo di Policastro)
Sapri, Rocco Hunt in concerto il 29 aprile per l'anteprima del Meeting del Mare. Lunedì 29 Aprile, sul palco della kermesse più amata dai giovani, ideata e voluta da Don Gianni Citro, si esibirà il Poeta Urbano Rocco Hunt. Sarà l’apertura della stagione del Meeting, che poi come di consueto si svilupperà a Marina di Camerota a fine maggio. (Meeting del Mare)