Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Compagnia di Vallo della Lucania, hanno dato esecuzione alla ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, nei confronti di un imprenditore e di tre soggetti, funzionari pubblici, ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, di "istigazione alla corruzione". I provvedimenti vengono eseguiti all'esito di una complessa indagine condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Pollica, avviata nel marzo u.s. e tempestivamente portata a termine. La vicenda processuale muove dalla denuncia del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Pollica che ha dichiarato di essere stato contattato da un imprenditore locale il quale richiedeva, previa corresponsione di un'utilità, l'aggiudicazione a suo favore della gara per il rifacimento della rete fognaria del comune di Pollica; lo stesso indagato suggeriva, per facilitare l'aggiudicazione della gara, la scelta di confacenti commissari di gara, dallo stesso successivamente indicati; i tre, mostratisi pienamente consapevoli della proposta corruttiva dell'imprenditore, rivestono il ruolo di funzionari pubblici nell'ambito di uffici tecnici dei comuni di Cannalonga, Castellabate, Santa Marina e Torchiara. Per la nomina dei suddetti commissari al responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Pollica veniva promesso un compenso di euro 10.000,00 in contanti da corrispondere proprio al momento della nomina della commissione composta dai compiacenti funzionari, a garanzia del buon esito della gara. (Procura della Repubblica di Vallo della Lucania) L’imprenditore coinvolto è Vincenzo Cammarota, titolare di un’impresa edile di Omignano che svolge lavori pubblici su tutto il territorio nazionale. In carcere anche l’ing. Carmine Del Verme, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Santa Marina e Torchiara; Carmine Rosalia, capo ufficio tecnico del Comune di Cannalonga, e Terenzio Stabile, da funzionario del Comune di Castellabate. Le indagini non sono terminate e proseguono, in quanto l'inchiesta potrebbe allargarsi ad ulteriori comuni del Cilento: al centro dell'attenzione della Procura anche altri appalti sospetti in 26 centri cilentani, presso i quali è in corso un'attività di acquisizione dei relativi atti. 
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