Invitato dal suo allievo saprese Ignazio Luppino, il Professore universitario (Genova) Dario Arkel, scrittore, poeta ed Autore di interessanti saggi di interesse sociale, nell’Auditorium Comunale di Sapri, alla presenza del primo cittadino, dottor Antonio Gentile, ha catturato l’attenzione di docenti e studenti, che, al termine della sua “Lectio magistralis” sulla Pedagogia della trasformazione, gli hanno tributato un caloroso applauso. “Il Professore Arkel -ha osservato Luppino- va oltre quel muro che spesso alziamo, oltre il nero, cioè la morte, e, con un messaggio chiaro, ti trasmette valori, non legati agli schemi didattici: trasmette emozioni”! Dopo le presentazioni di Ignazio Luppino e di Antonio Pisani, giovane universitario e stretto collaboratore del Sindaco, Arkel ha iniziato a parlare con un eloquio affascinante e diretto! ”La pedagogia -ha detto- è la scienza umana che non ha bisogno di essere confutata, la si può respirare e vivere direttamente, senza contraddittorio! insegna che, con la nostra creatività, dobbiamo stare insieme agli altri! Pensate: noi viviamo a rincorrere il tempo, il bimbo, invece, è un grande manipolatore del tempo, schiavizza il tempo! “Io non apprezzo -ha aggiunto, tra l’altro Arkel- la valutazione scolastica, perché non viene esercitata ma solo esibita...! La valutazione non è necessaria come non è necessaria la competizione! Noi dobbiamo saperci comparare e vedere insieme agli altri, al fine di andare insieme a vincere. L’insegnamento, è stato privilegiato rispetto all’educazione, alla pedagogia. Insegnare, significa cogliere un segno. Avrai una testa piena, come diceva Montaigne, ma non bella! Dunque, per fare delle belle teste, è necessaria non la nozione ma il ragionamento costante e comparativo”! Per Arkel, quindi, è necessario stabilire relazioni autentiche, fatte di altruismo, dove il bambino, poeta e pensatore creativo, ha molto da insegnare all’adulto. Dario Arkel, dunque, e’ un filosofo della condivisione, della innovazione pedagogica, che migliora la vita di relazione. Concludendo la sua “Lectio”, Arkel ha parlato del medico e pedagogo ebreo-polacco Janusz Korczak (1878-1942), figura centrale nella sua riflessione, suo modello di pensiero: una vita dedicata all’educazione e alla cura dei bambini, un uomo che ha donato la propria vita al mondo dell’infanzia! (Tonino Luppino)
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