Gerardo Di Giacomo: ennesima beffa per il Golfo di Policastro
La riunione convocata ieri a Napoli presso la Regione Campania dal Governatore, con al tavolo il comitato di lotta per la tutela dell'ospedale di Sapri, non ha prodotto nessun risultato e, pertanto, dal 1 gennaio 2019 il punto nascita presso il nosocomio saprese chiuderà i battenti. Nel precedente comunicato avevamo espresso il nostro scetticismo e la convinzione che il governatore non avrebbe fatto passi indietro, confermando con ciò l'efficacia del decreto in questione. Riunione inutile, nessuna novità, ma solo tanta delusione, per l'insensibilità dimostrata ancora una volta. Era chiaro e, l'avevamo detto, che il governatore non avesse assolutamente nessuna soluzione se non una ribadita e salomonica, già rappresentata, riproposizione della richiesta di proroga per il punto nascite e udite-udite la proposizione degli ospedali di Sapri, Polla e Sarno quali DEA di 1° livello. Insomma assistiamo ad un vero e proprio rilancio che a ben vedere convince veramente poco. In altri termini, è come dire non ci avete dato la porta ( proroga punto nascita) e noi a questo punto vi chiediamo non solo la porta, ma addirittura l'intera casa ( riconoscimento di DEA di 1° livello). Ma basta, si sta oltrepassando ogni limite, alle favole oramai non crede più nessuno. Questo territorio merita almeno un pò di rispetto che ad oggi è stato decisamente disatteso. Come sempre, laddove si vuole, come in altre occasioni, le soluzioni si trovano, tranne che per questa parte di territorio che evidentemente ai fini elettorali non conta niente, al pari evidentemente di chi ci rappresenta, che pure per la quasi totalità appartiene direttamente o indirettamente al partito o alla coalizione che governa la Regione. Ma allora, dinanzi a tutto questo, non resta che provvedere a mettere in campo soluzioni forti che in un certo qual modo devono smuovere le coscienze di chi ha commesso l'ennesimo torto al territorio. Ed allora, altro non si può fare, alla luce delle ultime notizie, che mettere in campo azioni ancora più incisive che coinvolgano ancora con più determinazione la società civile. Non bisogna, comunque, disperare e continuare a tenere i riflettori accesi su questa vicenda e, quindi, assolutamente non mollare dinanzi a cotanta prepotenza e prevaricazione. Vibonati 27.11.2018 (Il Consigliere di minoranza del comune di Vibonati Gerardo Di Giacomo)
Punti Nascita: conclusa l´audizione della V commissione sanità della Regione
Si è conclusa l’audizione della V commissione sanità della Regione Campania alla presenza del presidente Stefano Graziano, dei consiglieri regionali Picarone, Ricchiuti, Gambino, Sommese, Cammarano, Oliviero e Ciarambino e della CGIL provinciale di Salerno. Con i sindaci di Polla e Piedimonte Matese abbiamo ribadito le nostre posizioni. Nel mio intervento ho avanzato la posizione definita all’unanimità dal comitato dei sindaci del distretto sanitario 71 in merito alla richiesta di revoca urgente del decreto 87 concernente la soppressione del punto nascita del nostro ospedale, la necessità dell’approvazione di un piano di investimenti per garantire le mancanze esistenti, la necessità di una riorganizzazione del sistema sanitario territoriale a supporto della proposta di riconoscimento del DEA di primo livello avanzata dal Commissario straordinario in ossequio al dettato del DM 70 per arrivare quindi ad una risoluzione definitiva della problematica e che adesso non ci servono i rimpalli di responsabilità ma è prioritario salvaguardare il nostro ospedale e i nostri diritti. Il presidente Graziano a chiusura dei lavori ha assicurato l’impegno prioritario della Regione nella risoluzione della problematica annunciando il deposito del nuovo piano ospedaliero il 5 dicembre p.v. contenente tra l’altro la proprietà del DEA I livello per il nostro ospedale. La seduta della commissione si aggiornerà dopo il 5 dicembre. Avanti insieme a tutela del nostro ospedale. (Antonio Gentile - Sindaco di Sapri)
Giornata Mondiale del Diabete: a Sapri fa tappa il truck dell´Asl Salerno
Giornata Mondiale del Diabete. Sul lungomare di Sapri fa tappa il truck dell'Asl Salerno, con a bordo un team di specialisti per informare la popolazione ed effettuare test gratuiti.
Sapri- Giovedì 15 novembre, numerose le piazze d'Italia coinvolte nella Giornata Mondiale per la prevenzione e la sensibilizzazione sul Diabete, tra queste anche quella di Sapri, dove sul lungomare, il salotto bene della città della Spigolatrice, dalle ore 8.00 alle 18.00, ha fatto tappa il truck info-point dell'Asl Salerno.Sul veicolo mobile ha operato un team di specialisti così composto: la dottoressa Mara Pizzo (responsabile del Servizio di Diabetologia nell'ambito dell'U.O. di Medicina), il dott. Orlando Balbi (responsabile dell'ambulatorio di Diabetologia distrettuale), la biologa nutrizionista dottoressa Mimma Zimarra (Rete Diabetologica Aziendale) che, supportati dall'infermiere professionale Rosa Soprano, dal responsabile dell'Ufficio Relazioni col Pubblico dell'Ospedale dell'Immacolata di Sapri Giuseppe Di Donato (giornalista pubblicista) e dal personale di "scorta" al truck, si avvaleva nel funzionare da show-room mobile di tre suoi operatori: Massimo Nisita (responsabile della struttura, autista e operatore del drone Phantom IV che da un'altezza variabile ha eseguito video e foto in 4K), Daniele Felipo (stuart) e Ludovica (hostess, con compiti di assistenza al pubblico). La squadra ha informato la piazza di Sapri, eseguito test gratuiti alla popolazione (composta da volontari) ed interagito con gli alunni delle classi: prima, seconda e terza media dell'Istituto Comprensivo Santa Croce di Sapri alla presenza delle loro insegnanti (Caterina Leone, Carla De Lucia, Sonia Masulli, Camillo Del Duca) e i vertici della FAND (Federazione Associazione Nazionale di Diabetologia), nella persona del presidente Eugenio Iudice e del segretario prof. Nicola Femminella (sezione Sassano) che oltre ad essere attiva nell'area del golfo di Policastro è attiva anche su Vallo della Lucania e, di recente, nel Vallo di Diano. Queste le tappe del truck: il 12 e il 13 novembre a Salerno, il 14 a Nocera Inferiore, il 15 a Sapri ed il 17 a Vallo della Lucania. A Sapri il team di diabetologi, di Asl (Rete Diabetologica Aziendale), Ospedale e Distretto hanno incontrato, informato e visitato un target di popolazione così da rilevare eventuali "anomalie" del tasso glicemico demandato ai diabetologi, per cure ed altro. A Sala Consilina l'Amministrazione Comunale, ha aderito al progetto disponendo che il Castello Normanno fosse illuminato di "blu", il colore "simbolo" universale del diabete. "La presenza oggi, in occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione del diabete, sul lungomare del truck dell'Asl - spiega la dottoressa Mara Pizzo - è la quarta tappa, di un tour itinerante organizzato dall'Asl Salerno e coordinato dalla dottoressa Paki Memoli, responsabile dell'organizzazione del Servizio di Diabetologia interno all'Asl Salerno che, attraverso questa presenza, vuol sensibilizzare e sottoporre a screening gratuiti la popolazione locale. La biologa nutrizionista Mimma Zimarra che sta seguendo e coordinando le varie tappe di questo tour, ha avuto il compito di interagire mediante attività didattica interattiva/ informativa con gli alunni dell'Istituto Comprensivo "Santa Croce" di Sapri per informarli su quella che è la patologia diabetica e su quali possono essere le cause e i sintomi, soffermandosi anche sul diabete di tipo 1, che è quello che riguarda soprattutto la fascia d'età scolastica. I diabetologi Mara Pizzo e Orlando Balbi, hanno interagito con gli adulti sottoponendoli a visita nell'ambulatorio itinerante e, con l'ausilio dell'infermiera Rosa Soprano, rilevando la glicemia e misurando altri parametri (pressione, saturimetria, peso, indice di massa corporea, ecc), così da individuare eventuali soggetti "a rischio" diabete. Inoltre, si è fatta informazione circa le "conseguenze" della patologia diabetica se non curata in modo adeguato sia farmacologicamente che a tavola. Quanti tipi di diabete ci sono? "Esistono due sottogruppi: di tipo 1, giovanile o autoimmune caratterizzato dalla distruzione delle cellule beta pancreatiche (colpisce principalmente la fascia di età dei giovani) e c'è poi il tipo 2, una forma di diabete associato a obesità (insulino resistenza) la cui trasmissione avviene per via genetica (familiare). In Italia, ci sono 3 milioni di diabetici tipo 2 e 18.000 pazienti tipo 1. Si tratta di cifre, molto alte, importanti. Questo vuol dire che bisogna lavorare sulla prevenzione delle complicanze, che portano ad un aumento dei costi della spesa sanitaria e ad un aumento delle degenze; salgono quindi i costi rispetto alla spesa sanitaria complessiva". Ultimamente si sente parlare anche di un diabete di tipo 3 e tipo 4; di cosa si tratta? "Non è proprio così, anche se esistono altri tipi di diabete. Diciamo che si è usciti un pò fuori dallo schema standard di suddivisione del diabete in tipo1 e tipo2. Esistono forme "secondarie" ad altre patologie: come la fibrosi cistica, la pancreatite, secondarie a terapie "particolari"; per esempio, le pazienti che fanno a lungo termine, terapie con corticosteroidi possono andare incontro a diabete. Esistono forme "molto rare" di patologia diabetica quali: il Modi, una forma di diabete a trasmissione genetica". Il soggetto adulto che ne è affetto può trasmetterlo in linea diretta a un consanguineo (un nipote)? "Ebbene si! Il Modi è una patologia a carattere autosomico dominante, ereditaria, che si trasmette geneticamente!" Quali sono le armi che ha il medico per combattere e si spera sconfiggere questa pandemia? "Quello che stiamo facendo oggi è a monte del problema facendo prevenzione, "informando" a partire dalle fasce di pazienti in età scolare sulle cause e, a seguire, sulle conseguenze cui si va incontro". La miglior medicina? "La prima medicina in assoluto è una sana dieta a tavola e un corretto stile di vita che include un esercizio fisico giornaliero, quale importante e buon approccio". Gli fa eco il dottor Orlando Balbi a cui abbiamo chiesto Qual'è il compito primario di un diabetologo? "Personalmente faccio visite giornaliere su vari ambulatori del Distretto Sanitario: Sapri, Camerota, Palinuro e Torre Orsaia. La visita consiste nella misurazione della curva glicemica, peso, altezza e per la prima visita della circonferenza vita; a seguire il colloquio col paziente circa la terapia da intraprendere, la visione degli esami oppure l'esecuzione di ulteriori più approfonditi accertamenti, quali: fondo oculare, una visita cardiologica, ecc. cercando di instaurare al contempo, un rapporto di empatia col paziente, affinché segua la terapia. Alla fine è il paziente stesso che determina i risultati, a seconda se si attiene o meno alle prescrizioni del diabetologo. Se il paziente a tavola non segue una corretta dieta alimentare, non fa alcuna attività fisica, non rispetta la terapia medica, dimenticandosi di assumere quotidianamente le compresse o di fare regolarmente l'insulina alla fine si scompensa!" Perché talvolta è richiesta la visita oculistica? "Si richiede la visita oculistica per accertarsi che il diabete non abbia creato danni al fondo oculare (retinopatia); altre complicanze sono la complicazione cardiovascolare, neuropatia, l'insufficienza renale. Praticamente, il diabete investe tutto l'organismo perché il sangue è carico di zuccheri che vanno dappertutto, anche a livello cerebrale: è stato dimostrato che può causare deficit cognitivi. Ecco perché il diabete è una malattia importante, che non va sottovalutata per le sue tante complicanze, molto pericolose! Mi riferisco al "piede diabetico", che porta ad amputazioni ed altre gravi conseguenze". Come si arriva al piede diabetico? "Per una cattiva gestione della terapia, dell'alimentazione a tavola e per scarso movimento. Naturalmente, alla base del piede diabetico, c'è sempre una neuropatia; per cui il paziente avverte meno o è poco sensibile. E così capita che si ferisce e non se ne accorga, la ferita si infetta e alla fine degenera in piede diabetico; da normale il piede si trasforma in piede con dita a griffe. Con l'aumento del carico, questi pazienti rischiano di procurarsi un'ulcera al piede che poi, infettandosi, diventa sempre più complicata da curare fino a giungere all'estrema ratio dell'amputazione". Perché si arriva allo stadio del piede diabetico? Perché l'arto si infetta e c'è anche una cattiva circolazione! Per cui, il diabete lo si può definire come una malattia tipicamente cardiovascolare, in cui si misura la glicemia ma in atto c'è già una complicanza cardiovascolare. Prima si ammalano le piccole arterie e poi, quelle grandi; per cui in periferia il flusso diventa deficitario. La neuropatia fa il resto! Queste due cose insieme sono una bomba esplosiva". A seguire la biologa nutrizionista Mimma Zimarra che in quanto espressione delle Rete Diabetica Aziendale, segue il truck in tutte le tappe interagendo coi più piccoli, ci spiega: "la mia attività oggi qui a Sapri è consistita innanzitutto nel dare informazioni su quella che è la dieta Mediterranea e la corretta alimentazione perché costituiscono praticamente il mezzo più potente per fare prevenzione. Deve passare il messaggio: "non è solo col farmaco che si cura il diabete, ma a tavola con un corretto e sano stile di vita! E solo successivamente, il farmaco!" Ho interagito coi ragazzi, attraverso un quiz, dopo aver fornito loro delle informazioni e gli ho posto delle domande, per capire se avevano assimilato i concetti che avevo snocciolato loro. L'intento di questa iniziativa, non è fare prevenzione solo con gli adulti ma informare correttamente i più piccoli poichè in molti casi, nelle loro famiglie, ci sono già episodi di diabete in tenera età. Predisposti per il fattore ereditario, vogliamo evitare che crescendo, possano diventare dei pazienti". Ci sta dicendo che la medicina migliore è un corretto stile di vita? Per questo tra le informazioni che ha fornito loro molto utili e importanti per la salute, gli ha parlato della piramide alimentare? Ci spiega di cosa si tratta? "Esatto! La piramide alimentare è uno schema alimentare nato per facilitare la "compliance" ad un sano stile di vita! Negli ultimi anni, è stata modificata, tant'è che oggi alla base c'è l'attività fisica. Questo significa che non si può pensare di condurre uno stile di vita, cosiddetto "sano", senza fare un'adeguata attività fisica, che può variare dall'ora di camminata al giorno (che ognuno di noi dovrebbe fare), fino ad arrivare alle diverse attività: nuoto, danza, calcio secondo le preferenze individuali. È uno schema basato su più livelli; partendo dal livello più basso fino ad arrivare a quello più alto, abbiamo una distribuzione che ci fa capire quali sono le azioni da fare in maniera più preponderante durante la giornata fino all'apice e quali sono gli alimenti da consumare di meno". Lei ha menzionato anche un terzo tipo di diabete, quello da gestazione: cos'è e come si manifesta? "Si manifesta durante la gravidanza; per cui successivamente al parto "dovrebbe" scomparire! Resta il fatto che queste donne sono più predisposte in una fase avanzata a riavere il diabete rispetto alle altre donne che invece hanno avuto una gravidanza normale". Anche i farmaci possono indurre l'insorgenza del diabete? "Si! Alcuni tipi di farmaci. In realtà, più che di farmaci, c'è una particolare attenzione ad alcune malattie autoimmuni, come la celiachia; stando ad alcuni studi pare che ci sia quasi un nesso, un tratto d'unione tra queste due malattie, entrambe autoimmuni: cioè il diabete di tipo 1 e la celiachia. Ci sono sempre più bambini, che sono sia celiaci che diabetici". Esistono solo due tipi di diabete o recentemente ce ne sono di nuovi? "Il diabete ha due sottogruppi: il tipo 1 e il tipo 2; se vogliamo il tipo 3 è quello gestazionale". Lei ha poi parlato della insulino-resistenza; ci dice cos'è? "E' la condizione in cui, un paziente inconsapevole e male educato a livello alimentare, per diverso tempo assume una quantità di zuccheri superiore all'apporto consentito. Tra gli alimenti incriminati: pizza, crema di nocciole, dolci, bevande gassate, perché contengono una quantità di zuccheri elevatissima. Tant'è vero che nel caso di bambini diabetici di tipo 1, in ipoglicemia, si utilizza una bevanda gassata che gli fa subito alzare la glicemia! Immaginiamo in un soggetto adulto sano, quanto possa incidere sulla glicemia, uno stile alimentare sbagliato dopo aver assunto per tanto tempo una quantità di zuccheri poco adeguata: il pancreas si stanca e fondamentalmente va "in pensione!". Per cui dobbiamo aiutarlo con un'alimentazione sana a tavola" A base di cosa? "Fondamentalmente con la dieta mediterranea! Introducendo nella nostra alimentazione il consumo di cereali integrali, quali: farro, orzo, miglio, grano saraceno, pasta integrale. Inoltre, sarebbe ideale consumare del pesce, che tra l'altro in queste zone abbonda, almeno 4 volte a settimana; la carne 3 volte a settimana (con la variante, 2 volte la carne bianca e 1, quella rossa); "limitare" il consumo dei latticini, per via della concentrazione di grassi al loro interno; consumare verdure variegate possibilmente di diverso colore perché il colore rispecchia le diverse proprietà!". Ad esempio? "Il pomodoro contiene il licopene, la carota la vitamina E, le arance la vitamina A e K, gli spinaci il ferro. La carne rossa va consumata perché contiene vitamina B12 che è presente solo nella carne ed è di fondamentale importanza; ad esempio, i vegani, i vegetariani devono prendere il "sostitutivo". Lei ha parlato di grassi saturi ed insaturi. Ci spiega cosa sono? "Sono categorie di cibo. Quelli saturi, generalmente sono quelli di origine animale, burro, strutto; sono quei grassi che tendono ad accumularsi all'interno del nostro organismo. Ecco perché è preferibile evitarli, preferendo invece, fonti di grassi vegetali (grassi insaturi), come l'olio extra vergine di oliva, le noci, le nocciole, il salmone che contengono omega 3 e omega 6. Sono acidi grassi, a catena più o meno lunga, che il nostro corpo, non è in grado di produrre. 3 e 6, indicano il grado di saturazione di queste catene che il nostro organismo non è in grado di produrre; produciamo omega da 9 in su". Cos'è la steatosi? "È un deposito di grasso a livello del fegato. Trattandosi di un organo estremamente attivo nel metabolismo dell'uomo, la presenza di grassi chiaramente lo appesantisce". Che impressione le hanno fatto i ragazzi? Li ha trovati preparati? Hanno mostrato interesse alla sua lezione o erano apatici? "Le dico subito che due di loro in particolare erano "preparatissimi" essendo purtroppo già pazienti diabetici di tipo 1. Gli altri, erano attenti, ma più che altro curiosi di scoprire; devo dire che tutti sono stati molto attenti, tant'è che hanno risposto bene a tutte le domande del quiz che consisteva in una domanda a cui erano abbinate "tre" risposte; l'intento era quello di verificare il loro grado di apprendimento sul diabete. Devo dire che abbiamo avuto ottimi risultati. Sono stati costituiti diversi gruppi, costituiti chi da tre e chi da quattro persone; ciascuno dei quali, col proprio capo gruppo". Quante tappe prevede il tour? "Siamo partiti il 12 e il 13 con Salerno, il 14 a Nocera Inferiore, oggi 15 a Sapri e il 17 a Vallo della Lucania". I dati che avrete raccolto alla fine del tour, come saranno utilizzati? "Servono innanzitutto a capire se ci sono state persone che grazie al nostro screening hanno avuto una diagnosi di diabete: molti, cosiddetti "sani", sono inconsapevoli di essere diabetici. Considerato che il diabete è una pandemia mondiale, i dati raccolti serviranno a capire l'andamento della malattia e a sensibilizzare i più giovani!". Alla tappa saprese, era presente anche il Presidente dell'Associazione diabetici golfo di Policastro, Vallo della Lucania e Vallo di Diano Eugenio Iudice, radioso per come si sta muovendo sul territorio la sua "creatura" e l'attenzione che la stessa riscuote da Enti, Istituzioni e dall'ASL di Salerno. Ecco cosa gli abbiamo chiesto. Presidente, perché la necessità di costituire un'associazione di diabetici? "L'Associazione, nasce dall'esigenza di dare un'identità al "soggetto diabetico" difendendone i diritti e cercando di accompagnarlo nella vita di tutti i giorni, che purtroppo la patologia impone. È un'associazione che segue il diabetico e tutte le figure che gli ruotano intorno a 360° sempre propensa all'attuazione dei diritti relativi alla Diabetologia e propensa a favorire attimi, come quello di oggi, di informazione, prevenzione e una corretta gestione della patologia, sia del diabete di tipo 2 che per quanto riguarda la prevenzione e la corretta gestione della patologia del diabete di tipo 1 (di origine autoimmune), ahimè purtroppo "dilagante" su tutto il territorio nazionale". A che età, è diventato diabetico? Come lo ha scoperto? "Me ne sono accorto a causa della sintomatologia che caratterizza questa malattia: sete eccessiva, dimagrimento; è stato un evento abbastanza traumatizzante nella mia vita; avevo solo 14 anni quando mi sono affacciato ad un qualcosa che fino a quel momento mi era sconosciuto: il diabete. Per non dire di quelle persone che vivevano questa malattia con sentimento di solitudine: abbiamo deciso di costituirci in Associazione e dar vita a questo soggetto, che rappresenta una seconda famiglia allargata". Come cambia la vita di chi scopre di essere diabetico? "Diciamo che il diabete se lo conosci, impari a conviverci e condurre una vita tranquilla! Innanzitutto, occorre operare una distinzione della patologia in due sottogruppi: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2. Sebbene la sintomatologia sia pressappoco simile la cura però è totalmente differente! Occorre puntualizzare che il soggetto diabetico, è una persona normale a tutti gli effetti; quindi svolge tutte le funzioni a cui la vita di tutti i giorni lo sottopone: sport, lavoro, ecc. Ovviamente, deve tenere un ritmo di vita costante e il più sano possibile, consumando alimenti, che sono espressione dei nostri territori (dieta mediterranea) e a tavola osservare una dieta che sia povera di carboidrati e zuccheri, che causano innalzamenti glicemici. Questo, non significa che zuccheri e i carboidrati, necessari al nostro corpo, non possono essere assunti dal soggetto glicemico! Vanno sì assunti ma con moderazione, secondo quanto stabilito dal diabetologo di riferimento". Quanti iscritti fa la vostra associazione? "Tanti! …al di sopra delle 100 unità. Nel Vallo di Diano abbiamo da poco aperto una filiale. Nel 2019, quando riapriremo la "campagna adesioni", le potrò dire con precisione, quanti siamo". Perché associarsi? "Perché la FAND, è una Associazione che protegge a 360° il diabetico! Ci prendiamo cura di lui, e lo sosteniamo in ogni atto della vita, con progettualità molto importanti: il diabete nelle scuole, l'organizzazione di eventi che riguardano la prevenzione e l'educazione del paziente diabetico e, di recente, ci siamo specializzati nell'iter legislativo che deve sostenere per quanto attiene la normativa vigente atta ad ottenere l'invalidità civile e quant'altro. In pratica, forniamo un'assistenza sia "verbale che morale" ai diabetici che ogni giorno ci chiedono di essere assistiti, informazioni per quanto concerne la gestione anche a livello legale della patologia diabetica". Le prospettive future dell'associazione? "Ci proponiamo di realizzare tantissime cose. Basti dire che negli ultimi cinque anni, abbiamo raggiunto livelli di assoluta eccellenza che ci sono riconosciuti anche in ambito regionale. Recentemente, abbiamo siglato un protocollo d'intesa con il Dipartimento di Prevenzione dell'ASL di Salerno. Il mio particolare ringraziamento, va alla dottoressa Rosa Zampetti, per la sensibilità mostrata alla nostra causa, che ci ha permesso di poter interagire in ambito scolastico, relativamente al diabete di tipo 1 e per le corrette abitudini alimentari. Per i prossimi anni contiamo di impegnarci nell'organizzazione di iniziative, come quella odierna, volte a "risvegliare" la coscienza e dare un'ulteriore "identità" al paziente diabetico. È intenzione comune, se il Consiglio lo delibererà, di procedere ad un ingrandimento dell'associazione, aprendo ulteriori Comitati territoriali, previsti dallo Statuto. Il nostro slogan è: "Soli, si è emarginati! L'insieme fa la forza e soprattutto, si vince!". È mia intenzione, fare nostro e portare avanti, un vecchio adagio che recita: "l'unione fa la forza!" Voglio che l'Associazione Diabetici, diventi un "collante" tra i diabetici innanzitutto e tra i diabetici e le Istituzioni Sanitarie che ci sono sempre vicino e ci danno sempre un sostegno forte! Il mio ringraziamento va soprattutto ai diabetici che sono sempre propensi all'ascolto e all'attenzione particolare nei confronti di tutti gli altri soggetti interessati dalla malattia. C'è un'assistenza "forte" per cui dico grazie a tutti gli associati, che giorno dopo giorno, credono e si spendono per l'associazione, perché credono e spero che lo facciano a lungo, nell'attuale Amministrazione dell'associazione, che è la mia Amministrazione! Credo di aver risvegliato le coscienze su tutti i fronti, ma sono fiducioso che si possa fare ancora di più e meglio! Per cui concludo auspicando che vi siano sempre più iscritti perché come si dice a Sapri, "…più noci in un sacco fanno tanto rumore!" (Pino Di Donato)
Ospedale di Sapri: chiusura Punto Nascita, mossa a sorpresa del Rotary Club
Sapri- Mentre nelle fredde stanze ministeriali e regionali si decide di chiudere il punto nascita di Sapri, il Rotary Club del Golfo di Policastro continua a lavorare per sostenere, con una convinzione mai affievolitasi, il reparto di maternità-pediatria con iniziative e servizi a supporto dell’attività sanitaria ed a beneficio della nostra comunità. «Rispondiamo al decreto di chiusura del punto nascita di Sapri – incalza l’attuale Presidente Sergio Felicino - con la donazione all’Ospedale dell’Immacolata di un più moderno ed idoneo sistema di ossigenoterapia pediatrico». Il progetto e l’acquisto del sistema di ossigenoterapia è stato condiviso e sostenuto anche dalla sempre vivace Associazione “Carmine Speranza”, presieduta da Filomena Caputo, grazie al cui indispensabile contributo si è potuto finalmente concretizzare un sogno che il Club coltivava già da alcuni anni. Non è la prima volta che il Rotary Club Sapri-Golfo di Policastro scende in campo per il locale presidio ospedaliero. Già nel 2017 ha provveduto ad animare pittoricamente le grigie pareti del reparto di pediatria e ad acquistare dei giocattoli al fine di alleggerire il percorso di degenza dei piccoli ospiti. La consegna del sistema di ossigenoterapia avverrà entro la fine dell’anno in corso. (Rotary Club Sapri-Golfo di Policastro)
Caselle in Pittari: nota di protesta in merito a «Geo&Geo» di Rai 3
Nota di protesta del Sindaco e Amministrazione Comunale in merito alla recente trasmissione televisiva "Geo & Geo" di Rai 3, sul Parco Nazioanle del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ritenuto Vergognoso ed offensivo per il Nostro Comune e la Nostra Comunità, aver trascurato il Nostro Paese, dove nasce e si realizza il fenomeno carsico lungo il Bussento. Di seguito la comunicazione inoltrata in data odierna ai vertici dell'Ente Parco e per conoscenza alla Redazione della trasmissione di Rai Tre.
Egregio Signor Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, del Cilento,Vallo di Diano e Alburni dott. Tommaso Pellegrino –Vallo della Lucania (SA)- Egregio Signor Vice Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, del Cilento,Vallo di Diano e Alburni dott. Cono d’Elia -Vallo della Lucania (SA)- E p.c. Alla Redazione della trasmissione televisiva “Geo & Geo” RAI TRE -Sede- Oggetto: Trasmissione televisiva sul Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Comunicazione. “Vergognosa ed offensiva“ sono i soli aggettivi con i quali si può definire l’impostazione della trasmissione “Geo & Geo”, andata in onda venerdì novembre 23 u.s. su Rai Tre e riguardante il nostro territorio. Vergognosa perché, dalle cartine che illustravano il progetto “tre grotte tre fiumi“, non solo si è eliminato geograficamente un paese (Caselle in Pittari), ma si è addirittura falsificata la realtà non parlando ed illustrando l’origine del fenomeno carsico del Bussento che ha sede proprio da noi. Offensiva perché, tale gravissima omissione, non ha leso tanto noi amministratori che non siamo stati coinvolti, ma ha offeso un’intera comunità! Eppure caro Presidente, la nostra Amministrazione aveva accolto con entusiasmo la sua nomina ed ha addirittura votato il vice Presidente, dott. Cono D’Elia, che in trasmissione ha nominato Caselle solo per un evidente lapsus nelle battute finali. Siccome spesso, e alla luce dei fatti accaduti, (s)parlate di “valorizzazione del territorio” chiaramente in modo strumentale è bene fare un piccolo ripasso. A Caselle, ha origine il fenomeno carsico oggetto del servizio; meta di numerose escursioni e studi speleologici fin dagli anni 50! A Caselle fu tenuto anni fa il congresso regionale di speleologia! L’imponente e suggestiva grotta che dà origine a tale fenomeno è raggiungibile con un sentiero immerso in uno splendido scenario panoramico, che è stato di recente adeguato proprio con un finanziamento del Parco, ottenuto alcuni anni fa! A Caselle nel 2009 fu inaugurato ed è tuttora funzionante il MU.VI.: il primo museo virtuale del Parco. Lo visitano turisti e gite scolastiche ed è stato uno dei siti più apprezzati allorquando il Parco fu incluso nella rete dei geoparchi mondiali. A Caselle, sul monte Pittari (casualmente citato dal giornalista), oltre a grotte sede del culto micaelico, così caro ai nostri concittadini, vi sono i resti di un antico insediamento di monaci basiliani! Non ultimo, a Caselle vi è un importante e visitabile sito archeologico di origini lucane (Laurelli). Ogni anno, grazie alla collaborazione con la Sovrintendenza Archeologica, ospitiamo per un mese un gruppo di studenti dell’Universita’ di Salerno che vi lavorano e portano alla luce nuove scoperte. Tale sito è stato definito dalla stessa Sovrintendenza (non da noi!) di notevole importanza e collegato ai suoi tempi a Velia! Infine, a Caselle e sul Bussento viene già da alcuni anni praticata una suggestiva attività di torrentismo! Per tutti questi motivi ribadiamo che non aver tenuto conto di quanto elencato è stato vergognoso ed offensivo per la nostra comunità! Ora, caro Presidente e Vice Presidente, delle due l’una: o amministrate il Parco senza conoscere il territorio che amministrate o che tali, volute, omissioni dipendano da altri e miseri motivi! Onestamente, non sappiamo quali delle due sia la spiegazione meno grave! Caselle e i Casellesi continueranno a valorizzare le proprie bellezze senza nessun aiuto o partecipazione a trasmissioni televisive, ma se questo è il Parco non ha senso più avere all’ingresso del nostro paese la sua insegna, che ovviamente, per questo motivo, verrà tolta! Dalla Casa Comunale, lì 26 Novembre 2018 Il Sindaco dott. Maurizio Tancredi e tutta l’Amministrazione Comunale (Ufficio comunicazione Comune di Caselle in Pittari)
Punti Nascita Ospedale Sapri-Polla: niente di nuovo sotto il sole
L'assenza del Presidente della regione Campania all'incontro che doveva tenersi nella giornata di sabato 24.11 c.a. a Villammare presso l'hotel Royal, a dire il vero, non ha colto di sorpresa quasi nessuno se non pochi. Era una notizia che poteva essere data, eufemisticamente, con notevole anticipo, credo sin dalla manifestazione svoltasi a Sapri il 22 novembre scorso, per protestare contro il decreto del Presidente della Regione che decretava la chiusura del punto nascita presso il nosocomio saprese. Non avendo, al momento, nessuna soluzione per il problema attuale e, temendo l'ennesima contestazione, il governatore ha pensato bene di rinunciare all'incontro. Questa è la dimostrazione plastica di un disinteresse ed un ulteriore sfregio e una mancanza di attenzione verso questo territorio. Per non parlare, poi, di voci sconsiderate che si sono rincorse in questi ultimi giorni, foriere di notizie fuorvianti, in cui venivano rappresentati interessamenti della regione per soluzioni che accrescerebbero addirittura il presidio. Ma perché tutto questo, perché ancora una volta si mortifica il territorio che chiede solo rispetto e il mantenimento di reparti e servizi essenziali per una corretta salvaguardia del sacrosanto diritto alla salute. Nelle ultime ore, poi, sono venuti fuori documenti in cui si evidenziano le vere responsabilità, altro che rimpallo delle stesse. Il governatore, però, invece di rendere conto di quanto deciso e cosa intende fare per risolvere il danno provocato dalla chiusura del punto nascite cosa fa, convoca per oggi lunedi 26.11 c.m. solo il comitato di lotta, davvero molto attento e determinato, e non anche gli altri attori istituzionali del territorio. Come mai non ha convocato anche i Sindaci. Mistero. In ogni caso l'augurio è che si abbia un sostanziale, immediato ed urgente ravvedimento, affinchè si possa recuperare quanto con il decreto viene tolto, al fine di restituire la dignità ad un popolo che non può continuare ad essere ulteriormente bistrattato. (Il Consigliere comunale di minoranza del Comune di Vibonati Gerardo Di Giacomo)
Sanità, Vallo della Lucania: assemblea organizzata dal comitato «noicisiamo»
Oggi a Vallo della Lucania all’assemblea organizzata dal comitato #noicisiamo a tutela dei presidi ospedalieri di Sapri, Vallo della Lucania e Polla. Continuiamo a seguire passo dopo passo la situazione per arrivare ad una risoluzione definitiva. Domani (26/11/2018) il governatore Vincenzo De Luca incontrerà le delegazioni dei comitati mentre io ho convocato il Comitato dei Sindaci del distretto sanitario 71. Martedì mattina, invece, sarò in Regione in audizione della V commissione sanità. È una battaglia di tutti, avanti uniti per salvare i nostri ospedali. (Antonio Gentile - Sindaco di Sapri)