Mi rincresce far presente che la richiesta di partecipazione dei cittadini alle azioni che riguardano la cura di interessi aventi rilevanza sociale, presenti nella nostra realtà, ha oggi la legittimazione nella nostra legge fondamentale. Quest’ultima prevede, dopo la riforma del Titolo V, anche il dovere da parte delle amministrazioni pubbliche di favorire tale partecipazione nella consapevolezza delle conseguenze positive che ne possono derivare per le persone e per la collettività in termini di benessere spirituale e materiale. In effetti l’applicazione di questo principio ha un elevato potenziale di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche in quanto la partecipazione attiva dei cittadini alla vita collettiva può concorrere a migliorare la capacità delle istituzioni di dare risposte più efficaci ai bisogni delle persone e alla soddisfazione dei diritti sociali che la Costituzione ci riconosce e garantisce. Da qui le mie richieste passate e recenti d’interventi manutentivi di manufatti comunali (guard rail, specchi angolari, segnaletica, verde, catitoie, zanelle, ecc.), non sempre esaudite. Ultimamente il Geom. Donato Cavaliere, in un breve colloquio tenuto al corso Garibaldi in prossimità del fabbricato civico 66-68, riguardante proprio lo svuotamento di caditoie intasate e maleodoranti in quelle vicinanze, ha risposto testualmente: “al momento posso fare intervenire gli operai, ma per non più di due siti, dato che il Comune non dispone di mezzi finanziari per le altre, fatta eccezione per i casi critici, soggetti ad allagamenti: via Kennedy, piazza Regina Elena, ecc.”. Ciò premesso e considerato, correttezza amministrativa avrebbe dovuto comportare risposte ai cittadini, per evitarne l’allontanamento dall’Istituzione. Per la fattispecie, se l’inadempienza ha veramente tale giustificazione, la risposta avrebbe dovuto autorizzare “il fai da te”, in ossequio all’indicato dettato costituzionale. L’accaduto mostra che, in assenza di un lifting dell’apparato burocratico, la Città di Sapri incagliata nei bassifondi non riprenderà il largo, nonostante le professionalità del suo capitano ammiraglio. (prof. Nicola Pisani)  Nicola Pisani
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