Un’azienda è un insieme di persone e di beni organizzati per il raggiungimento di un fine (lucrativo o non). I beni del Comune (demaniali o patrimoniali) devono essere inventariati e gestiti, con eventuali manutenzioni ordinarie e straordinarie. Le persone, invece, devono sapere “chi fa che cosa”, ossia i compiti da eseguire (mansionario) e le rispettive responsabilità (job description). L’Ente, poi, deve far sue le tecniche delle relazioni umane all’interno della struttura e quelle delle pubbliche relazioni al suo esterno. Una buona amministrazione, inoltre, deve poter poggiare su organi di linea e di staff, rispettivamente con autorità gerarchica sui sottomessi e di supporto (esperti esterni). La sua rappresentazione grafica (organigramma), per ovvi motivi, va resa pubblica virtualmente e concretamente nei luoghi opportuni. Gli utenti dei servizi devono poter esprimere il loro indice di gradimento, mediante interviste a campione o segnalazioni scritte. Da osservare che, ai sensi dell’art. 98 della Costituzione, i pubblici dipendenti sono al servizio esclusivo della nazione e devono osservare il codice di comportamento (dpr 62/2013) di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta, evitando di non rispondere a telefono o di esternare atteggiamenti di insofferenza. L’aggiornamento, che è una costante obbligatoria per professionisti e tecnici privati, dovrebbe essere il presupposto per conservare il posto di lavoro. La logica imperante del “carpe diem”, se non riconsiderata dalla nuova compagine amministrativa “Sapri al centro”, frenerà ogni impeto innovativo. La strada da percorrere per raggiungere la meta è tortuosa e richiede tempo e pazienza, ma si può muovere dall’inventario: finanziario (disponibilità di cassa, debiti e crediti) e immobiliare/mobiliare (demanio e patrimonio), da rendere noto ai contribuenti. Il tutto, non sarebbe niente di eccezionale, perché sempre osservato nelle Comunità già gestite dagli austriaci, con le quali si potrebbe fare gemellaggio per conoscere il Know-how. L’andazzo, tuttavia, non mi ha creato mai problemi personali, perché non ho difficoltà a mostrare i miei muscoli con la parola e con lo scritto. Il mio pensiero, però, va a chi non ha voce e non sa a chi rivolgersi, date le limitatezze culturali ed economiche. (prof. Nicola Pisani) Nicola Pisani
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