Rivello (Pz)- La Corte d’Assise di Potenza ha condannato all’ergastolo - per violazione di domicilio, rapina, e omicidio - Giovannina Gagliardi, in relazione all’uccisione, nel 2004, di due anziani coniugi di Rivello: Donato Carlomagno e Maria Rossini. La Corte ha anche disposto per la donna l’isolamento diurno per sei mesi, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento alle parti civili. Sono stati assolti, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste, Michele Aldino, Emilio Russo (Luogotenente dei Carabinieri originari di Ispani ed ex comandante della stazione dei Carabinieri di Lauria -Pz- difeso dagli avvocati Francesco Leonasi e successivamente dal figlio Giovanni), Luciano Carlomagno, Antonio Carlomagno, Nicola Viceconti, Nicola Manfredelli, e Antonella Gagliardi. Secondo l’accusa, Giovannina Gagliardi sarebbe l'ideatrice e il mandante di una serie di truffe ad anziani nella provincia di Potenza, presso i quali si faceva assumere come badante per rubare loro i risparmi e la pensione, attraverso raggiri o minacce: il 9 novembre 2004 i coniugi Carlomagno (suoceri di Giovannina Gagliardi) furono picchiati dall’ex Carabiniere Pietro Mango (già condannato all’ergastolo per la stessa vicenda) per farsi rivelare dove custodivano denaro e gioielli, ma le violenti percosse causarono la morte dei due anziani. I cadaveri dei due coniugi furono scoperti dai Carabinieri la mattina del giorno seguente nella cucina della loro abitazione. Nella vicenda, secondo gli inquirenti, furono coinvolte anche altre persone, tutte assolte dalla Corte d’Assise: Giovannina Gagliardi - in base a quanto appurato dalle indagini - veniva a conoscenza dei conti correnti posseduti dagli anziani attraverso un impiegato delle Poste (assolto, per il quale il pm aveva chiesto l’ergastolo), e un Carabiniere (assolto, rispetto a una richiesta di sei anni di reclusione) avrebbe poi tentato di «coprire» le truffe. Assolto anche il marito di Giovannina Gagliardi, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a dieci anni di reclusione.
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