Lo Stadio di Sapri a Matteo Covone: calciatore, allenatore e Presidente |
Don Matteo Covone, mio caro amico da sempre, era volato in Cielo nel 1997, dopo aver dedicato gran parte della sua vita al calcio, la sua passione, per il quale, ci “rimetteva spesso di tasca propria”, come ricordano tanti sportivi. Ebbene, dopo vent’anni, l’Amministrazione Comunale, guidata dall’arch. Giuseppe Del Medico, su proposta della Commissione per la Toponomastica, gli ha intitolato lo Stadio Comunale, denominato fino ad oggi “Stadio Italia”. Dopo appena due settimane dalla scomparsa, con la preziosa collaborazione dei giornalisti del Golfo di Policastro (fare clic qui per vedere il documento della richiesta di intitolazione), mi sono adoperato, come primo firmatario, per l’intitolazione dello Stadio a don Matteo, che, sento il dovere di evidenziarlo, è stata ampiamente sostenuta dagli Assessori Giuseppe Ricciardi e Gerardo Bove. Una richiesta legittima, perché Covone è stato calciatore, allenatore e Presidente del Sapri Calcio: oserei dire è stato “il calcio” nella Città della Spigolatrice! Amato da tutti gli sportivi sapresi, ai quali ha dato tante soddisfazioni, don Matteo era il titolare di un noto bar di Sapri che, nella sua denominazione, onora i colori della sua amata squadra di calcio: il Milan! Un episodio personale, mi culla dolcemente a ritroso nel tempo! Siamo a Catanzaro (29 aprile 1979) dove si gioca la partita che farà vincere il Campionato ai rossoneri. Prima della partita, nella mattinata, presento don Matteo a Carletto Mazzone, allenatore del mio Catanzaro. Ricordo che si strinsero la mano e scambiarono qualche battuta: un’energica stretta di mano tra due galantuomini, seppur “sanguigni”, del calcio nostrano! Di Matteo Covone, conservo l’immagine nitida di una bell’anima, grande competente di calcio. Il suo bar, che oggi ha cambiato gestione, è stato, per lunghi anni, il ritrovo degli sportivi sapresi: un luogo di grande aggregazione sociale oltre che sportiva. “Matteo Covone -osserva l’Assessore Gerardo Bove- è stato un uomo che ha educato allo sport, in particolar modo al calcio, diverse generazioni di giovani sapresi, che, oggi, avanti negli anni, ancora lo ricordano con tanto affetto e gratitudine, perché don Matteo insegnò loro ad essere uomini e poi calciatori!”. (Tonino Luppino)
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