In data 30 maggio alle ore 18,30, dopo il Saggio Musicale di fine anno scolastico 2015/2016, grande commozione ha suscitato la rievocazione storica dei MOTI del 1828 proposta dagli alunni della Scuola Secondaria di I Grado di Roccagloriosa. La chiesa di S. Mercurio che fa parte del grande complesso del Seminario è stato teatro ancora una volta di un evento raccapricciante, difatti fu proprio in questo luogo che il 10 luglio del 1828, ebbe luogo il forte contrasto tra il vescovo di Policastro Laudisio il tenente colonnello Giuseppe de Liguoro ed il maresciallo Francesco Saverio del Carretto per la consegna del canonico Antonio de Luca da Celle di Bulgheria. Momenti toccanti e di grande pathos sono stati certamente il proclama del 28 luglio 1828 che ordinava l'incendio e la soppressione di Bosco, e la sconsacrazione del canonico de Luca e del nipote Giovanni in Salerno il 24 luglio del 1828. Tale manifestazione è la conclusione del progetto, che il professore Abramo Vincenzo, studioso di Storia Locale ha tenuto presso la Scuola Secondaria di I Grado di Torre Orsaia e Roccagloriosa. Tale proposta ha inteso rafforzare e potenziare l'identità territoriale, ottimizzando le risorse culturali degli allievi e la memoria storica del territorio in cui essi vivono. I giovani ben guidati dalle professoresse di Lettere, Bevilacqua Emilia e D'Acerno Filomena, hanno rinvenuto documenti importanti, monografie, e canti cilentani che si ispiravano a quel preciso momento storico. Hanno analizzato le condizioni di vita, l'ingiustizia, e la crudeltà di un sistema autoritario e tirannico che sfociò nella ribellione del 1828. Il progetto oltre ad essere stato l'occasione di approfondimento di lapidi, cippi e toponomastica, e memoria diffusa sul nostro territorio, è stato un momento di stimolo a saper interpretare eventi lontani i cui effetti positivi sono ancora presenti nella nostra quotidianità. Grande partecipazione e commozione anche da parte della popolazione allo scandire dei nomi che furono fucilati in tale occasione. Ci onora riappropriarci del nostro vissuto storico. (Prof. Vincenzo Abramo)

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