Da oggi, lo chiamerò "lo scatolone magico"! Eh sì, perchè in questo scatolone, depositato in mansarda molti anni or sono, sto ritrovando autentici tesori editoriali. L' ultimo, nel corso di queste "quasi estive" festività natalizie: una monografia del 1975 di 39 pagine dell'indimenticato preside Giuseppe Campanaro! Consentitemi di chiamarlo preside: aborro il "burocratese", con tutte le sue sigle e siglette! Il titolo della monografia: "Aspetti della perenne vitalità di Terenzio e Catullo", Ed. Cantelmi-Salerno, 1975, che Campanaro dedica "A Mimmo, studente liceale"! Vitalità, quindi, perenne di due grandi: l'erudito Terenzio, che Francesco Petrarca definì "il terzo gran lume romano", e Catullo, le cui liriche, che ebbero subito un grande successo, danno voce al sentimento individuale! Ho riletto con piacere queste 39 pagine. E subito dopo, la mia mente è andata a ritroso nel tempo per ricordare il Prof. Campanaro, stimato docente e preside della storica scuola media "Santa Croce" fino al 1992, al quale ero legato da un saldo vincolo di amicizia e reciproca stima. Ai giovani, mi piace ricordare che Campanaro, originario di Castelcivita (Sa), laureatosi nel 1946 a Napoli in lettere e filosofia e diplomatosi in paleografia e dottrina archivistica, ha formato generazioni di studenti, insegnando materie umanistiche nell'Istituto Tecnico prima e nel Liceo Classico dopo. Va sottolineato, che ha anche svolto funzioni di direttore e relatore in Corsi di aggiornamento per docenti e personale direttivo. Va aggiunto, infine, che duemila suoi libri, per volontà della moglie, professoressa Anna Basile, e della figlia, avvocatessa (come suggerisce Treccani.it ed anche chi scrive...ah,ah,ah!) Simona, sono stati donati, nel 2013, al Comune di Sapri, "...per permettere a tutti -osserva Simona- di usufruire d'un patrimonio culturale inestimabile!". (Tonino Luppino) 

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