In merito alle problematiche relative al favismo, il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute con Parere N.9 del 19/11/2012 ritiene che attualmente non vi siano evidenze sufficienti per poter affermare che esista una correlazione tra l'esposizione a pollini di fave e l'insorgenza di crisi emolitiche acute in soggetti affetti da deficit di G6PDH.
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Il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare ha rassicurato sul fatto che le sostanze contenute nelle fave che sono responsabili della sintomatologia, non sono presenti nei fiori e non sono neanche volatili. Oltretutto, il numero di prove che correla l’inalazione di polline nei campi di fave in fiore e il malessere nei soggetti è tutt’oggi molto esiguo. Da qui la necessità di chiarire definitivamente gli aspetti relativi all’insorgenza delle crisi emolitiche e, soprattutto, di uniformare la normativa per ritornare a privilegiarne la coltivazione e il commercio. Patrimonio delle nostre tradizioni culinarie, nel 2012 la produzione nazionale di fave, sia fresca che da granella, è stata in totale di più di 1.366.000 quintali con un totale di quasi 53.000 ettari di terreno destinati a questa coltura, dati che pongono il nostro paese in ottava posizione a livello mondiale (2011). (Coldiretti)
Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare Parere n. 9 del 19/11/2012 Problematiche relative al favismo (Fare clic per leggere)
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