La ricorrenza storica: 2 Giugno 1946 nasce la Repubblica
Settantacinque anni fa gli italiani, a distanza di due mesi, furono chiamati due volte a votare quando, alla fine della guerra, l'Italia era coperta da cicatrici e ridotta allo stremo. La produzione agricola risultava dimezzata rispetto al 1938 e quella industriale era scesa a meno di un terzo. Pochi erano i servizi pubblici che continuavano a funzionare. Le strade e le ferrovie erano interrotte in più punti. Ovunque si potevano incontrare cumuli di macerie per i numerosi edifici sventrati dai bombardamenti; accadde a Sapri alla stazione ferroviaria, alla zona San Giovanni e al Timpone versante nord nel Brizzi. La lira valeva sempre meno, il potere d'acquisto dei salari si era ridotto a oltre la metà rispetto all'ante guerra. Le casse comunali e dello Stato erano quasi vuote. Ovunque c'era fame. Usciti dalla dittatura e dalla guerra, con maggiore incisività, nello scenario sociale, apparve un nuovo mondo: l'universo femminile che, in precedenza, aveva assunto il ruolo madre della ricostruzione sociale, già durante e dopo la Grande Guerra. Durante le cinque domeniche di marzo del 1946 si svolsero le elezioni comunali assegnandosi, ai diversi comuni di ciascuna provincia, una domenica per recarsi a votare. La seconda volta fu il 2 giugno 1946 per il referendum istituzionale dovendo scegliere tra monarchia e repubblica ed eleggere, con sistema proporzionale, un'assemblea Costituente che desse al Paese una nuova Costituzione. Un peso determinante sul voto lo ebbero le donne perché a votare furono circa un milione in più rispetto agli uomini. E qui va ricordato che le donne elette nell'assemblea Costituente furono 21. La più nota tra esse fu Nilde Jotti perché, poi, fu la prima donna eletta presidente della Camera. Nonostante il Ventennio esaurito, la fine del conflitto e la sconfitta, vi fu una spaccatura tra il nord del Paese, a maggioranza repubblicana, ed il sud a maggioranza monarchico. Nel salernitano il 27,1% fu per la Repubblica ed il 72,9% per la Monarchia; in Basilicata il 40,6% fu per la Repubblica ed il 59,4% per la Monarchia; in Calabria il 39,7% fu per la Repubblica ed il 60,3% per la Monarchia. A Sapri, anche quest'anno, come già accade da un decennio, questo compleanno verrà ricordato da Matteo Petti in via Roma, nel punto dove la strada incrocia via Marsala. Il posto viene abbellito da bandiere tricolori e dall'esposizione di documentazione varia, allietato dal suono dell'inno nazionale. Ai passanti/partecipanti viene sempre offerto, soprattutto ai ragazzi, un piccolo oggetto che ricorda l'Italia repubblicana e un caffè con dolcetto casareccio fatto in famiglia. Una ricorrenza che, anno dopo anno, sta sempre più affermandosi. (Ferruccio Policicchio)
Scheda Referendaria (Fare clic sull'immagine per ingrandire)
Emblema della Repubblica
Inserito da Golfonetwork martedì 1 giugno 2021 alle 12:57
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- Ip: 5.171.105.xxx - da: Torraca. Scritto martedì 1 giugno 2021 alle 21:02
Siamo semplicemente una colonia americana. E' il frutto della Seconda Guerra Mondiale e della nostra sconfitta. Comunque meglio colonia americana (con forti influenze inglesi) che colonia cinese! Indipendenti a quando ?
Commento di: Utente non registrato
- Ip: 5.168.206.1xxx - da: Sapri. Scritto martedì 1 giugno 2021 alle 17:19
Ma se la dittatura la vollero i liberali Savoia che in nome dei banchieri mandarono via i cristianissimi borbone, e i massoni anglo-americani vollero la repubblica, ma di cosa parliamo
Commento di: Utente non registrato
- Ip: 80.64.214xxx - da: Estero. Scritto martedì 1 giugno 2021 alle 15:21
Prima era una repubblica adesso una repubblica dittatoriale
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