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Massimo Calise: Sapri. Cosa augurarci per il nuovo anno? Un pò di coraggio
Massimo Calise: Sapri. Cosa augurarci per il nuovo anno? Un pò di coraggio

Tutti i commentatori, tutti gli indicatori e le statistiche confermano il perdurare di una crisi che ormai dura da sette anni e della quale non si intravede la fine.
Nel sud essa si innesta e si sovrappone all'irrisolta questione meridionale. Il Rapporto Svimez 2014 denuncia, pensate. il "rischio di desertificazione" del Mezzogiorno.
La situazione di Sapri, con le sue specificità, ovviamente non fa eccezione.
Tuttavia non credo che, qui, vi sia una consapevolezza piena che porti a comportamenti conseguenti. La perfetta comprensione della crisi presupporrebbe una novità di pensiero e di azione, uno spirito critico e autocritico di cui non si vede traccia. Siamo una collettività appiattita sulla consuetudine, bloccata dai personalismi e da "piccole beghe".
Vi è una completa disattenzione ai beni immateriali; intendo valori e concetti che modellano i comportamenti come: coesione sociale, cittadinanza, partecipazione civica, democrazia … . Quisquiglie, direbbe Totò. altrove, invece, sono i fondamenti di una società civile e, anche il presupposto per la crescita economica. I beni materiali come la costruzione di una scuola, la manutenzione delle strade, ecc., sono importanti ma non hanno un impatto incisivo, duraturo come avrebbe la valorizzazione dei citati beni immateriali.
Solo con questa consapevolezza possiamo formulare seriamente proposte per uscire dalla crisi o, più realisticamente, mitigarne gli effetti.
Possiamo facilmente comprendere che non vi sono ricette semplici, soluzioni veloci. La migliore ordinaria amministrazione oggi non basta, occorre discontinuità!
A mio avviso, ciascuno di noi può scegliere tra TRE comportamenti diversi:
1. La RINUNCIA. Qualcuno si scoraggia di fronte alle grandi difficoltà, rinuncia a qualsiasi impegno; salvo poi, in molti casi, a proclamare l'amore per la città e ad indicare gli altri come colpevoli della situazione negativa.
2. L'ATTIVISMO gratificante. Cioè affrontare i problemi abbordabili pur sapendo che la loro eventuale soluzione non incide in modo significativo e duraturo sui destini della collettività. Un modo per apparire e "salvarsi l'anima".
3. La SFIDA. Assodato che non esistono soluzioni semplici per affrontare problemi concreti, radicati e strutturali. occorre lavorare contemporaneamente su due fronti: con il primo affrontare i problemi immediati, urgenti, con il secondo porre mano a un progetto che affronti problemi strutturali. una sfida necessaria, difficile, esaltante e di possibile successo.

Io, personalmente, scelgo e propongo quest'ultima soluzione.
Credo che sia il momento di superare anacronistici campanilismi e divisioni basate sull'appartenenza a gruppi parentali allargati.
La situazione è grave, i nostri territori già pagano un grave ritardo.
Non possiamo attendere "salvatori" che non arriveranno e che sarebbero, oltretutto, un colpo alla nostra dignità.
Le soluzioni strutturali, profonde e concrete, a volerle vedere, esistono. Non ci sono alibi!
Noi, e ciascuno deve dire io, dobbiamo, ora e qui, mettere in campo azioni meditate, incisive e coraggiose che diano, realisticamente, fiducia in un futuro migliore anche alle giovani generazioni del nostro territorio.
Solo mobilitazioni collettive e responsabili possono avviare quei processi di aggregazione e discussione che sono la premessa di un possibile e vero cambiamento.
Cari concittadini per il 2015, un augurio: facciamo tutti un coraggioso passo avanti!
(Massimo Calise)

Inserito da Golfonetwork martedì 30 dicembre 2014 alle 11:41


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Commento di: Utente non registrato - Ip: 79.26.198.xxx - da: Sapri. Scritto martedì 30 dicembre 2014 alle 19:05
Valori e concetti che modellano i comportamenti !
Massimo Calise, con la sua news, ha ricordato, tra l'altro, che, proprio dalla crisi ricorrente di valori, sono derivate tutte le altre: politiche, economiche, culturali, ecc.
Per un futuro migliore, ha aggiunto, necessita, da parte di ognuno, un sussulto di orgoglio che porti a rivendicare dignità e spazio per i
progetti che riguardano le Comunità.
Ne discende, che voltare le spalle ai problemi e prenderne le distanze non paga, come insegna la Storia.
Pietro, che fuggiva da Roma per le persecuzioni di Nerone nei confronti dei cristiani, incontrando Cristo all'incrocio tra la via Appia e la via Ardeatina gli domandò:"Domine, quo vadis ?" e Gesù rispose: "Eo Romam iterum crucifigi". In quel momento Pietro capì che doveva tornare a
Roma per il suo martirio ... e così fu.
In un contesto con problematiche complesse, che vengono da lontano,
per uscire dal buio del tunnel, effettivamente, necessitano coraggiose mobilitazioni pacifiche collettive, che
portino a cambiamenti radicali.
Le fiaccolate, realizzate o promesse a
sostegno del centro Juventus di Vibonati,aprono una breccia in un muro di compiacenze, responsabile del negato
sviluppo di tanti piccoli borghi del
Golfo e non solo. Vincit, qui se vincit.
prof. Nicola Pisani





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