In anteprima il messaggio che il Vescovo di Teggiano-Policastro inviera' ai giovani della Diocesi in vista della visita a Papa Francesco prevista per mercoledi' 10 aprile. (Pasquale Scaldaferri)
Carissimi giovani, il 10 aprile andiamo a Roma. Ci andiamo insieme; tutti insieme. Io e tutto il popolo di Dio della Chiesa di Teggiano-Policastro. Io pastore e tutto il meraviglioso gregge di figli che il Signore mi ha chiesto di condurre, di riaggregare, di amare e come vorrei radunarvi tutti! Andiamo a Roma, pellegrini di fede, insieme a quelli che la cercano e ne inseguono l'eco dall'abisso del cuore; pellegrini di speranza, insieme a quelli che l'hanno perduta e scrutano in lontananza per vedere se ne riappare un lampo o se un altro ne ha un po' da regalare; pellegrini di carità, insieme a quelli che non la conoscono o l'hanno vista tradita e dimenticata tra i rifiuti e le cose inutili. Andiamo a Roma sulla tomba di Pietro e Paolo, apostoli di fede, profeti di speranza, testimoni di carità. Pietro e Paolo, i primi operai del Vangelo, manovali nella fabbrica del mondo nuovo di Cristo Gesù. Questa fabbrica non chiuderà mai, nonostante le minacce di crisi, i deficit di bilancio, la paura del domani. La fabbrica del Regno di Dio in questo mondo non licenzierà mai nessuno e ci sarà sempre più lavoro per tutti. Pagati con una felicità senza confini. Andiamo a Roma a chiedere forza a quelli che hanno dato vita a questa splendida storia di umanità nuova sulla rotta del Vangelo e a calpestare la terra dell'inizio della più grande avventura di tutti i tempi: quella della Chiesa di Gesù. A Roma è il motore di quella nave che è approdata ormai sulle spiagge di ogni continente e nel cuore di ogni civiltà della terra e ha sbarcato nuovi apostoli del Regno con l'incarico di annunciare la presenza di Dio in mezzo a noi, di curare i malati, di sfamare i poveri, di liberare i prigionieri da ogni schiavitù e di riprendere con loro il cammino della vita. A Roma, da quell'inizio a oggi, quei motori non si sono mai spenti. Noi ci andremo in un momento molto speciale, perché Benedetto XVI, con un gesto commovente di umiltà e di fede esemplare, ha raccontato al mondo la sua inarrestabile stanchezza di uomo provato dagli anni e dalle grandi fatiche del ministero e ha chiesto di riaffidare al Signore il timone della Chiesa. Noi andremo a Roma anche per condividere questo gesto di fede e per sostenere Benedetto nella sua debolezza di uomo anziano, così desideroso di essere anche lui, ancora una volta, testimone di una Chiesa che brilla sul volto di ogni uomo e ripercorre con energie nuove le strade del mondo intero. Forse avremo la gioia di incontrare il Papa Francesco e sarà un felicissimo incontro, per me e per voi. Il nuovo Papa ha conquistato il cuore di tutti, Egli ci conferma nella fede. Con lui vogliamo ricomprendere la fede che nel Battesimo abbiamo ricevuto, "la nostra fede, la fede della chiesa e la gioia di appartenere per sempre a Cristo Gesù". Il mandato che Cristo ci ha lasciato, tema della Giornata Mondiale della gioventù di Rio de Janeiro, «Andate e fate discepoli tutti i popoli!», in questo Anno della fede, deve risuonare davvero con forza nei nostri cuori. Cari giovani, il 10 aprile venite a Roma! Faremo la strada insieme per andare ad attingere linfa di fede e per tornare, nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie, nelle nostre scuole, dagli amici, a distribuire, in piccole dosi, il farmaco vitale contro il male di ogni stanchezza, di ogni noia, di ogni solitudine e abbandono. Trapianteremo sulle nostre terre e anche nei deserti il seme di una fede viva, di una speranza bella, di una carità sincera che avremo trovato nel grembo della madre Chiesa, nel coraggio degli apostoli e dei loro successori e nella festa della nostra amicizia e del nostro viaggio. Insieme ai nostri sacerdoti Vi attendo e tutti di cuore benedico. +Antonio Vescovo Teggiano-Policastro
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