Mi chiamo Antonio Grasso e sono un vecchio pescatore, membro di una grande famiglia dedita alla pesca da quattro generazioni.
Vivo il mare, e vivo di mare, sin da quando avevo sette anni e mio padre mi portò con sé per la prima volta sulla sua barca a remi, di umile pescatore.
Da allora il mare non ha mai tradito le mie aspettative di una vita dignitosa e, seppure tra mille difficoltà ed affanni, nonostante la fatica e i rischi, ho sempre potuto vivere con onestà e decoro.
Eppure oggi, dopo quasi sessant'anni di vita in mare, un pensiero mi affligge: i sacrifici fatti, i rischi corsi, i sogni coltivati non varranno a garantire un futuro alla mia famiglia ... e non per mia colpa, non per mia stanchezza, non perché la vecchiaia richieda sonni più tranquilli delle umide notti in mare ... No!!!
Sono le leggi sciagurate che mettono in ginocchio la categoria dei pescatori. A nulla vale rialzarsi, che già nella giungla normativa una nuova disposizione arriva a porre nuovi veti, nuovi limiti in netta contraddizione con le leggi precedenti.
Burocrati, politici, arroganti, incompetenti, che nulla o poco più conoscono di pesca e di mare, hanno ben saputo svuotare le nostre reti con leggi restrittive e inconcludenti.
Tutelare il mare, certo! Tutti sono d'accordo!!!
Ma la nostra vita, la sopravvivenza e il nostro futuro a chi stanno a cuore?
Non ai politici, ma neanche alle associazioni di categoria dalle quali non ci sentiamo più rappresentati e tutelati che non hanno visto il mare, probabilmente, se non dalle navi da crociera!
E oggi che, in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, il mio telefono ha ripreso a squillare e abbondano sms con sfrontate richieste di consenso elettorale ... voglio far sentire la mia voce! E forse, qualcuno fingerà d'ascoltare ...
Purtroppo, la produzione ittica è calata pesantemente nonostante l'abbondanza di pesce in mare. I giovani non possono più contare nemmeno su un imbarco stagionale e le leggi sempre più punitive hanno portato la pesca al limite della sopravvivenza.
Amici politici chiamatemi un giorno, per conoscere il mio pensiero, le preoccupazioni del mio mestiere e del mio mondo.
Scusate, però, se nel frattempo, non vi rispondo: le vostre richieste di voto, oggi, mi offendono!
Mi auguro che qualcuno possa raccogliere questo mio appello e salvare uno dei mestieri più antichi e nobili del mondo. (Antonio Grasso)
|