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Ci sono 3874 News in 388 pagine e voi siete nella pagina numero 13

Gragnano: nota stampa Nello D´Auria

Omicidio a Gragnano, ucciso in un agguato 35enne vicino al clan De Martino

** Nota stampa Nello D'Auria **
Nelle ore successive al grave agguato di ieri ho avuto un colloquio con il Prefetto di Napoli Michele Di Bari che mi ha assicurato che lunedì pomeriggio avrà luogo una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e, nel contempo, nell’immediatezza, saranno intensificati i servizi di vigilanza e controllo del territorio.
È chiaro ed evidente che il nostro territorio non si piega alla violenza.
Il nostro compito è tracciare un confine netto tra chi costruisce e chi distrugge: da un lato ci sono il lavoro, l’impegno civile, la cultura, la speranza di futuro; dall’altro la camorra e la paura, che non devono avere spazio.
I cittadini meritano sicurezza, legalità e occasioni di crescita. È su questi valori che vogliamo edificare la comunità: mettendo al centro la persona, la dignità del lavoro e la fiducia in un domani migliore. Nessuno potrà mettere in discussione questa scelta di vita e di civiltà.
(Ufficio stampa Nello D'Auria - Sindaco di Gragnano)

Inserito da Golfonetwork sabato 30 agosto 2025 alle 18:04 -

Carinola (Ce), aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria

Lo scorso 27 Agosto, presso la Casa Circondariale di Carinola, si è verificata una grave aggressione ai danni di alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Secondo una prima ricostruzione, nella sezione detentiva Bdx un gruppo di ristretti ha dato luogo a una violenta protesta, danneggiando locali e arredi. Nel corso dell’intervento di contenimento, necessario per ristabilire l’ordine, alcuni agenti sono stati aggrediti da un detenuto armato di oggetti impropri. L’episodio ha comportato il ferimento di tre unità di personale, prontamente trasportate in ospedale: uno di loro ha riportato una ferita alla testa che ha richiesto dieci punti di sutura, mentre altri due hanno subito fratture e lesioni agli arti superiori.
L’Amministrazione penitenziaria locale sottolinea che già da tempo erano stati segnalati comportamenti problematici da parte di alcuni detenuti, destinatari di provvedimenti disciplinari. Nonostante le ripetute richieste di trasferimento avanzate dalla direzione dell’istituto, la gestione delle assegnazioni ha comportato l’arrivo a Carinola di detenuti con elevato indice di pericolosità, rimarca il SAPPE.
Attualmente, la Casa Circondariale ospita circa 460 detenuti, a fronte della chiusura di due sezioni per lavori di ristrutturazione, che ha ridotto la possibilità di adottare misure di isolamento o di tutela per i ristretti. Il SAPPE, a nome del personale di Polizia Penitenziaria che quotidianamente affronta situazioni di elevata complessità e rischio, chiede con forza che venga garantita maggiore attenzione alla sicurezza, sia per gli operatori che per l’intera comunità penitenziaria.
Il Sindacato la professionalità, l’impegno e il senso del dovere degli agenti coinvolti, ai quali va la massima solidarietà e vicinanza. Allo stesso tempo, auspichiamo interventi urgenti e concreti da parte delle autorità competenti, affinché situazioni di questo tipo non si ripetano e venga assicurato un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso della dignità del personale.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, coglie l’occasione per rivendicare l’insostituibile ruolo sociale del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ambito del sistema sicurezza della Nazione e della Regione Campania in particolare: “è tempo di guardare al futuro con rinnovata maturità, superando le incertezze giovanili, consapevoli di un ruolo ormai consolidato nel quadro delle Forze di Polizia e nel complessivo sistema di sicurezza del Paese. Un Paese che domanda maggiore sicurezza e la Polizia Penitenziaria è pronta per proseguire il suo compito così peculiare, così prezioso, così insostituibile. Il nostro sforzo oggi non è più quello di un'affermazione o una visibilità che ritengo ben salda e condivisa, sicché non è necessaria alcuna azione di definizione dei confini. La sfida con la quale siamo chiamati a misurarci riguarda il cuore del nostro mandato istituzionale, così orgogliosamente espresso dal motto che orna il nostro fregio: Despondére spem munus nostrum: garantire e sostenere la speranza è il nostro compito, il nostro impegno, il nostro orizzonte e la nostra stella polare”. Lo storico leader del SAPPE riconosce il cambiamento nel clima politico attuale: “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi.”
Capece rivolge un appello alle istituzioni politiche: “Il nostro terreno d’elezione, la nostra palestra d'esercizio è l’Istituto penitenziario perché è lì che siamo chiamati a profondere quotidianamente le nostre tante energie professionali ed umane: luogo di espiazione ma anche luogo di riscatto. E non solo per caratteristiche oggettive, ma per la qualità e l’impegno di coloro che vi operano”.
“Ed è per questo”, conclude Capece, “che torniamo a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane”.
(Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)



Inserito da Golfonetwork sabato 30 agosto 2025 alle 17:51 -

Sanità. Vietri (FdI): da De Luca attacco scomposto a Ministero

Sanità. Vietri (FdI): da De Luca attacco scomposto a Ministero per nascondere accordo su figlio e Fico.

“L’ennesimo attacco scomposto del presidente De Luca contro il Ministero della Salute e contro Fratelli d’Italia è il segnale più evidente del nervosismo di un presidente ormai a fine corsa, che cerca capri espiatori per coprire il suo fallimento politico e amministrativo e deviare l’attenzione dall’accordo sulla nomina del figlio a segretario del Pd campano in cambio dell’appoggio alla candidatura a governatore di Fico, di cui tutti hanno capito la vera natura”.
Lo dichiara il deputato campano di Fratelli d’Italia, Imma Vietri, commentando le dichiarazioni di De Luca sul no all’uscita della Campania dal Piano di rientro sanitario.
“Le accuse di ‘discriminazione politica’ e ‘ricatto’ sono gravi e infondate, ma soprattutto rivelano la debolezza di chi, dopo dieci anni di governo ininterrotto, non riesce a presentare risultati concreti. La verità è semplice: De Luca non è stato in grado di creare un sistema sanitario regionale efficiente, e ora tenta di trasformare una questione tecnica in una polemica ideologica per nascondere la realtà ai cittadini campani. Fratelli d’Italia non ha messo le mani su nulla, se non sulle regole che tutti devono rispettare. I criteri per uscire dal Piano di rientro sono chiari, oggettivi e non si prestano a propaganda o scorciatoie. De Luca parli piuttosto dei reparti chiusi, dei pronto soccorso al collasso, delle liste d’attesa infinite, della fuga di personale sanitario e della disperazione di migliaia di famiglie costrette a curarsi altrove. Il tempo delle sceneggiate e delle accuse teatrali è finito. I campani hanno bisogno di risposte, non di comizi in diretta Facebook. E presto avranno l’occasione di voltare pagina”, conclude Vietri.
(Ufficio stampa Fratelli d'Italia Camera dei deputati)


Imma Vietri

Inserito da Golfonetwork venerdì 29 agosto 2025 alle 19:21 -

Regione, audizioni in Commissione Sanità su Pdl per l´assistenza psicologica

Regione, audizioni in Commissione Sanità su Pdl per l’assistenza psicologica ai pazienti oncologici. Pellegrino: “Rafforzare la rete oncologica campana con il supporto psicologico ai pazienti”.

Si sono svolte in Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Campania le audizioni relative alla proposta di legge “Disposizioni per l’istituzione, il potenziamento e l’integrazione dei servizi di assistenza psicologica ai pazienti oncologici”, presentata dal consigliere regionale Tommaso Pellegrino insieme ai colleghi Massimiliano Manfredi, Bruna Fiola e Vincenzina Alaia.
"Con questa proposta di legge, ha dichiarato Tommaso Pellegrino Capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, vogliamo garantire un sostegno concreto e qualificato ai pazienti e alle loro famiglie, integrando l’assistenza psicologica come parte essenziale del percorso di cura oncologico, nel segno di una sanità sempre più umana, vicina e completa".
“Un ringraziamento sentito va agli autorevoli esperti intervenuti, ha aggiunto Pellegrino, che con i loro contributi ci hanno offerto ulteriori spunti per rafforzare il testo della proposta di legge, rendendola ancora più solida ed efficace. Tra gli obiettivi principali della norma vi è quello di rafforzare la Rete Oncologica Campana, un vero fiore all’occhiello della nostra regione, riconosciuto a livello nazionale come modello di eccellenza. L’assistenza psicologica è fondamentale in ogni fase del percorso oncologico: fin dal momento della diagnosi, quando il paziente e la sua famiglia vivono uno shock emotivo che spesso fa crollare il mondo addosso, fino al periodo delle terapie, siano esse chemioterapiche o chirurgiche, che inevitabilmente hanno un forte impatto psicologico".
"È scientificamente provato, ha concluso Pellegrino, che chi affronta la malattia con maggiore determinazione e spirito reattivo ha più probabilità di guarigione, oltre a una risposta migliore alle cure, che risultano più efficaci quando si evita di indebolire il sistema immunitario".
(Ufficio stampa Tommaso Pellegrino)


Tommaso Pellegrino

Inserito da Golfonetwork venerdì 29 agosto 2025 alle 18:48 -

L´Associazione Panuozzo di Gragnano tutela il marchio collettivo

L’Associazione Panuozzo di Gragnano tutela il marchio collettivo e rilancia gli eventi di valorizzazione del territorio

L’Associazione Panuozzo di Gragnano, guidata dal presidente Ciro Minopoli, rende noto di aver intrapreso le opportune azioni a tutela del marchio collettivo “Il Panuozzo di Gragnano”, registrato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, a seguito di un utilizzo improprio all’interno di un contenuto video diffuso online.
A seguito della diffida trasmessa dall’Associazione, la testata responsabile ha provveduto a rimuovere il video e si è impegnata a pubblicare le rettifiche dovute, riconoscendo pienamente la titolarità e la specificità del marchio.
Questo episodio conferma quanto l’Associazione resti vigile e pronta ad intervenire ogniqualvolta sia necessario difendere un patrimonio gastronomico e identitario che appartiene non solo ai produttori locali ma a tutta la comunità.
Nonostante l’impegno sia in queste settimane fortemente concentrato sull’organizzazione di una serie di eventi imminenti – primo tra tutti Wine and Jazz con Panuozzo, in programma il 30 e 31 agosto nella suggestiva cornice della Valle dei Mulini a Gragnano – il Direttivo continua a porre al centro della propria missione la salvaguardia di un prodotto che rappresenta artigianalità, creatività e radici autentiche.
Accanto alle iniziative promosse sul territorio, l’Associazione annuncia anche la partecipazione a eventi gastronomici regionali e nazionali, per promuovere e far degustare il prodotto originale, troppo spesso oggetto di tentativi di imitazione. In tale direzione, già da questa sera l’Associazione è presente al prestigioso “Gusta Minori” con uno stand dedicato, dove viene proposto il panuozzo classico con pancetta dei Monti Lattari e fior di latte di Gragnano, insieme alla intramontabile variante “Tommaso” con l’aggiunta di funghi e salsa piccante.
«Il Panuozzo di Gragnano non è soltanto un'eccellenza gastronomica, è anche un simbolo di identità culturale e territoriale che ci appartiene e ci rappresenta. Per questo l’Associazione continuerà ad impegnarsi con determinazione nella sua tutela e nella sua valorizzazione, difendendo sempre la creatività e l’artigianalità che lo rendono unico» – ha dichiarato il presidente Ciro Minopoli.
Con questa azione, l’Associazione ribadisce il proprio duplice impegno: da un lato la difesa legale e istituzionale del marchio, dall’altro la promozione culturale e turistica attraverso eventi di qualità, capaci di esaltare il panuozzo, il valore del territorio di Gragnano e delle sue eccellenze.
(Associazione Panuozzo di Gragnano)

Inserito da Golfonetwork mercoledì 27 agosto 2025 alle 12:44 -

Carceri, la denuncia del Sappe: Cinque evasi in cinque giorni,serve l´Esercito

Carceri, la denuncia del Sappe: "Cinque evasi in cinque giorni, in attesa di interventi strutturali serve l'intervento dell'Esercito".
Appello al Governo: “diamo il via all'operazione Carceri sicure”.

“Considerate le cinque evasioni registrate in soli cinque giorni e in attesa di interventi strutturali che tardano ad arrivare, la soluzione migliore è quella di valutare l’intervento dell’Esercito all’esterno degli istituti penitenziari attraverso un’operazione che definiremmo “Carceri sicure”, sul modello di quanto già realizzato per il carcere di Nuoro”. A metterlo, nero su bianco, è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo del Corpo, che fornisce sul blog poliziapenitenziaria.it un’analisi della situazione penitenziaria attuale. “Non c’è nulla da scandalizzarsi per questa proposta. In passato, in situazioni di grave emergenza, si è già fatto ricorso all’Esercito, che salì sui muri di cinta assumendo il servizio di sentinella. Basti ricordare l’Operazione Vespri siciliani, successiva alle stragi di Capaci e via D’Amelio, durata dal 1992 al 1998, o la più recente disposizione del Prefetto di Nuoro per la sorveglianza dell’esterno del carcere di quella città dopo la clamorosa evasione di un boss”, evidenzia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. Il leader storico dei Baschi Azzurri rimarca la grave situazione che si è determinata, negli anni, con politiche sbagliate: “I dati parlano chiaro e non lasciano spazio a interpretazioni. Venti anni fa, con un organico stabilito per legge in 45.121 unità, c’erano in servizio più di quarantamila poliziotti penitenziari per gestire 53.000 detenuti distribuiti in 202 carceri (compresi 6 OPG poi soppressi)”, precisa. “I numeri ufficiali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria attestavano 41.808 unità di Polizia Penitenziaria presenti in servizio al 31 dicembre 2006 e 40.152 unità al 31 dicembre 2009. Oggi la situazione è drammaticamente peggiorata. Con un organico previsto per legge – tagliato dalla riforma della Pubblica Amministrazione nota come “legge Madia” – a circa 42.000 unità, sono presenti poco più di trentaseimila poliziotti penitenziari per gestire sessantatremila detenuti distribuiti in 207 carceri (18 minorili), più circa 30 REMS e altrettanti UEPE, per un totale di 267 strutture da controllare e gestire. La tendenza pensionistica completa il quadro allarmante: se venti anni fa andavano in pensione cinquecento poliziotti all’anno, oggi ce ne vanno tremila ogni dodici mesi. Un’emorragia di personale, peraltro esperto, che impoverisce ulteriormente un sistema già al limite”. Il sindacalista, che parla di “collasso del sistema ormai alle porte – per altro tutte spalancate, come dimostrano le recenti evasioni”, conclude con un monito “che deve risuonare forte e chiaro: nessuno, e sottolineiamo nessuno, può più ignorare o fingere di ignorare la drammaticità della situazione delle carceri italiane.
Come recita il brocardo latino “Ignorantia legis non excusat” – l’ignoranza della legge non scusa – così oggi l’ignoranza della crisi carceraria non potrà esentare nessuno dalle proprie responsabilità quando, inevitabilmente, succederà qualcosa di irreparabile. Il tempo delle mezze misure e dei rinvii è finito. Il sistema carcerario italiano ha bisogno di interventi immediati, strutturali e radicali. La sicurezza dei cittadini, la vita dei detenuti e la dignità del lavoro dei poliziotti penitenziari non possono più aspettare”. Da qui, la proposta del SAPPE di “valutare l’intervento dell’Esercito all’esterno degli istituti penitenziari attraverso un’operazione che definiremmo “Carceri sicure”.
(Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)



Inserito da Golfonetwork lunedì 25 agosto 2025 alle 17:38 -

Aversa, agenti aggrediti e fiamme in cella. Violenza senza fine in carcere

Torna al centro delle cronache il carcere di Aversa Come spiega Raffaele Munno, vicesegretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “un detenuto che una settimana fa aveva aggredito un Sovrintendente del Corpo, ha ieri prima aggredito un altro poliziotto con una mazza rudimentale, rompendogli un sopracciglio, e poi, in serata, ha dato fuoco alla cella, provocando l’intossicazione per due poliziotti intervenuti a sua tutela”. Munno esprime “la solidarietà e la vicinanza del SAPPE ai colleghi, vittime della vile aggressione, augurando loro una pronta guarigione”. Il sindacalista denuncia: “siamo preoccupati dall’alto numero di eventi critici che si registrano, anche in relazione all’accorpamento di più posti di servizio per le carenze di organico della Polizia Penitenziaria. Ma ci aspettiamo efficaci provvedimenti contro coloro che si rendono responsabili di queste inaccettabili violenze, anche perché questo determina quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse, autolesionismo ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. Servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità ai circuiti penitenziari intervenendo in primis sul problema del sovraffollamento carcerario”. “Certo non servono indulti o amnistie”, conclude Munno, “ma piuttosto maggiore severità contro coloro che aggrediscono e offendono gli Agenti di Polizia Penitenziaria”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, riconosce un cambiamento nel clima politico attuale: “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi.” Capece rivolge un appello alle istituzioni politiche: “E’ necessario rivedere l’organizzazione delle carceri, classificandoli in tre livelli: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, atteso il fallimento degli attuali circuiti. Attraverso tale differenziazione si potrebbe differenziare anche la formazione del personale e prevedere un differente impiego di forze e di professionalità: in quelli di massima sicurezza più Polizia Penitenziaria, negli altri meno polizia e più educatori e assistenti sociali”. Il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo richiama un concetto fondamentale: “Sicurezza e diritti sono un binomio inscindibile anche quando si affronta la complessa realtà del sistema penitenziario, perché, salvi i casi più gravi, la doverosa esecuzione della pena deve costituire il presupposto per il ritornoalla vita civile del detenuto. In questa ottica, è necessario attivare al più presto i ruoli tecnici del Corpo: medici e psicologi nell’immediato e nel prossimo futuro anche quelli socio pedagogici. Professionisti del trattamento, evitando inutili commistioni e false illusioni, su un possibile ruolo della Polizia Penitenziaria in un compito che non è il suo”.  E’ chiara e netta la visione del SAPPE sul ruolo del Corpo: “La Polizia Penitenziaria deve occuparsi di osservazione e sicurezza, della sicurezza di tutte le strutture del Ministero della giustizia, compresi i tribunali: deve fare osservazione, garantendo collaborazione all’organo giudiziario inquirente, a quello di sorveglianza e, infine, anche quello di cognizione, per i rispettivi compiti. Una forza di polizia moderna, pienamente inserita nel contesto generale delle Forze di polizia, come in parte già avviene nell’attività investigativa, attraverso il Nucleo Investigativo Centrale, NIC, che andrebbe trasformato in Servizio Centrale di polizia giudiziaria, l pari delle altre Forze di polizia, per avere più efficaci ed incisivi strumenti investigativi, visti i grandi successi conseguiti negli ultimi anni, sul fronte della criminalità organizzata e del terrorismo di matrice confessionale”, conclude Capece.
(Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)



Inserito da Golfonetwork giovedì 21 agosto 2025 alle 11:53 -

Evasione lampo dal carcere di Poggioreale, ripresi due detenuti

Evasione lampo dal carcere di Poggioreale, ripresi due detenuti. Capece (Sappe): "Gravissimo episodio. Serve uno sforzo ulteriore dalla politica, che oggi ha mostrato maggiore attenzione rispetto al passato"

“L’evasione avvenuta nel carcere napoletano di Poggioreale è un fatto di estrema gravità che non può passare sotto silenzio. Due detenuti stranieri sono riusciti a fuggire aprendo un varco interno e calandosi con delle lenzuola dal muro di cinta. Entrambi sono stati già catturati. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a una vicenda che denuncia con forza la fragilità del sistema penitenziario italiano”. Lo dichiara in una nota Donato Capece, Segretario Generale del SAPPE – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – che da anni denuncia il collasso operativo e organizzativo del carcere di Poggioreale, uno dei più popolosi d’Italia, dove si registrano oltre 2.000 detenuti a fronte di una capienza regolamentare decisamente inferiore, e con una grave carenza di personale. Questa evasione non può essere ridotta a un episodio isolato: è il risultato di un sistema che da troppo tempo vive una condizione di emergenza continua,” prosegue Capece. “Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato, costretto a turni massacranti e all’accorpamento di posti di servizio, con conseguenze gravissime sul piano della sicurezza e della tenuta psico-fisica degli agenti.”
Il leader del primo Sindacato del Corpo denuncia il sovraffollamento della struttura di Poggioreale (2.150 detenuti a fronte di 1624 posti detentivi, con il 30% sono definitivi) e le carenze negli organici del personale: la pianta organica della Polizia Penitenziaria prevede in servizio 828 unità mentre attualmente sono 670 circa il 20% in meno,
Il SAPPE riconosce però un cambiamento nel clima politico attuale: “Dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore. Ma proprio per questo ci aspettiamo di più. Serve uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti, urgenti e coraggiosi.” Capece rivolge un appello alle istituzioni politiche: “Oggi è il momento della responsabilità. Bisogna intervenire con un piano straordinario di assunzioni, con investimenti veri sulla sicurezza e sull’infrastruttura carceraria, e con una revisione delle politiche di gestione dei flussi detentivi, soprattutto per quanto riguarda la presenza di detenuti stranieri che incidono fortemente sul sovraffollamento. Poggioreale non può essere lasciato solo”. E torna a sollecitare provvedimenti efficaci verso i detenuti violenti e che alterano ordine e sicurezza nelle carceri: “I responsabili degli atti di violenza in carcere o di evasioni devono essere assolutamente puniti. Se sono detenuti stranieri, devono essere subito espulsi dall’Italia: se invece sono connazionali, devono finire di scontare la pena in un’isola, magari riaprendo Pianosa e l’Asinara. E se invece si trattasse di detenuti con problemi psichiatrici, ebbene si riaprano gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari! Chiunque aggredisce un appartenente alle Forze di Polizia nell’esercizio delle sue funzioni istituzioni, aggredisce non solo la persona fisica ma attacca lo Stato. Lo stesso chi devasta le carceri. E la risposta deve essere ferma e tale da impedire gravi fenomeni di emulazione”.
(Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)



Inserito da Golfonetwork mercoledì 20 agosto 2025 alle 12:50 -

3,8 milioni di immobili fermi: urge una strategia nazionale

3,8 milioni di immobili fermi: urge una strategia nazionale per il recupero e la rigenerazione del patrimonio dismesso
Roma/Salerno – Oltre 3,8 milioni di unità immobiliari in Italia risultano oggi non produttive di reddito, tra ruderi, aree urbane inutilizzate ed edifici in costruzione mai completati. È quanto emerge dalla pubblicazione Statistiche Catastali 2024 recentemente pubblicata dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
«Si tratta di una massa critica che rappresenta non un problema, ma un’enorme opportunità – commenta il Presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi - una vera e propria riserva strategica di edificabilità e rigenerazione urbana che potrebbe rilanciare l’intero comparto dell’edilizia e rispondere concretamente alla crescente domanda di spazi abitativi, produttivi e collettivi sicuri e sostenibili».
Circa la metà di queste unità è costituita da aree urbane, spesso collocate in posizioni strategiche ma abbandonate all’incuria, e che potrebbero essere rapidamente riattivate tramite interventi mirati di recupero, trasformazione e rifunzionalizzazione.
«È il momento di agire – aggiunge ancora il Presidente Lombardi - le amministrazioni locali e il Governo sono chiamati a definire una strategia strutturale di valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, sfruttando strumenti già disponibili come il Piano Casa, il Superbonus (dove ancora applicabile) e i programmi comunali di rigenerazione urbana, per innescare un circolo virtuoso tra investimento pubblico e privato, occupazione nel settore edilizio e riqualificazione del territorio, guardando anche a strumenti innovativi, come l’housing sociale e il co-housing, per garantire un tetto alle classi sociali più deboli e più fragili».
Rilanciare l’edilizia significa recuperare, non solo costruire. «Questi 3,8 milioni di immobili inattivi – conclude il presidente Lombardi – possono rappresentare la chiave di volta per coniugare sviluppo, sostenibilità e rigenerazione».
(Remo Ferrara)



Inserito da Golfonetwork martedì 19 agosto 2025 alle 18:42 -

Agerola cresce: presenze turistiche +7,5% da gennaio a metà agosto

Trainano extralberghiero, trekking e il brand del Festival “Agerola Sui Sentieri degli Dei”
Contrariamente ai trend nazionali che, secondo numerose fonti, indicano contrazioni tra il 20% e il 30% delle presenze e dei consumi, Agerola registra un andamento in controtendenza. Nel periodo 1 gennaio – 16 agosto 2025 le presenze totali aumentano del 7,5% rispetto allo stesso arco temporale del 2024. La fotografia restituisce un comparto alberghiero in lieve flessione, ampiamente compensato da un forte incremento dell’extralberghiero: B&B, affittacamere e agriturismi segnano punte di crescita fino al 20% rispetto allo scorso anno. Anche il bimestre più caldo del mercato conferma la resilienza del territorio: luglio–agosto 2025 segna al momento +3,5% sul 2024, con picchi proprio nell’extralberghiero e prospettive particolarmente favorevoli per settembre e ottobre, quando si attende una ripresa anche del settore alberghiero grazie al pubblico degli escursionisti.
«Agerola sta dimostrando che la qualità paga: paesaggio, natura e ospitalità autentica stanno allungando la stagione e migliorando gli indici economici delle nostre imprese», afferma il sindaco Tommaso Naclerio. «Non è un caso se crescono sia le presenze sia gli arrivi, e se gli ospiti restano più a lungo: qui trovano bellezza vera e servizi pensati per chi ama camminare in sicurezza.»
I dati ufficiali estratti dal software dell’imposta di soggiorno del Comune di Agerola evidenziano anche un aumento degli arrivi del 3% e, soprattutto, una permanenza media in crescita: dai 2,82 giorni del 2024 ai 3,12 giorni del 2025. La domanda resta prevalentemente internazionale (80% estero, 20% Italia) e conferma la destagionalizzazione su nove mesi: da febbraio a novembre, con una linea di domanda che privilegia la fruizione lenta del territorio.
«Il Sentiero degli Dei è unico al mondo, ma la sua unicità merita investimenti all’altezza», prosegue Naclerio. «È in corso un intervento di oltre 2 milioni di euro per la riqualificazione e messa in sicurezza del tracciato, comprensivo anche di nuova segnaletica, upgrade tecnologico, 11 totem interattivi dotati di IA saranno in grado di fornire ai turisti tutte le informazioni utili, wifi gratuito con una copertura tale da consentire anche le chiamate ai soccorsi nei tratti più impegnativi del sentiero. A questi si aggiungono quasi 1,5 milioni di euro per la riqualificazione dell’intero patrimonio escursionistico interno: il progetto Lentopede punta a riportare alla luce antiche mulattiere che collegavano le frazioni e che per i nostri nonni rappresentavano vie di collegamento fondamentali. Il nostro futuro turistico parla la lingua del turismo lento e sostenibile, del binomio trekking e gastronomia, che oggi registra una domanda in continuo aumento.»
La valorizzazione passa anche dai belvedere panoramici: sono stati inaugurati il Belvedere Fausto Coppi e il Belvedere Punta Paipo, è stata liberata dalle auto Punta Miramare e sono in corso interventi finanziati dal PNRR per la nuova passeggiata panoramica alla Colonia Montana. In questa ottica prenderanno il via i lavori per il completamento del Parco Turistico Punta Corona, asset strategico del sistema di accoglienza locale. «Stiamo “cucendo” insieme i nostri punti di vista sul paesaggio – aggiunge il sindaco – per offrire al visitatore un mosaico di affacci e percorsi in cui ogni tappa è un’esperienza autentica.»
A sostenere il posizionamento del brand contribuisce in modo decisivo il Festival Agerola Sui Sentieri degli Dei, che ha consolidato la reputazione del Festival musicale più importante a livello nazionale. «Il Festival non è un cartellone di eventi, è una strategia, è un ricamo di talenti e bellezza», sottolinea Naclerio. «Unisce musica, teatro e natura, racconta Agerola al mondo e distribuisce valore lungo tutta la filiera: dagli operatori ricettivi alla ristorazione, fino ai produttori tipici. Un vasto cartellone, variegato e di grandissimo livello, due mesi di eventi che stanno dominando i tg nazionali, le radio e la carta stampata»
In sintesi, i numeri e le progettualità confermano i pilastri della strategia turistica di Agerola: paesaggio, natura, trekking ed enogastronomia, sostenuti da un sistema di servizi in costante evoluzione. Ma è nella dimensione umana che la destinazione trova la sua cifra più distintiva. «La nostra forza è l’ospitalità – conclude Tommaso Naclerio – quella capace di farti sentire a casa davanti a un piatto della nostra tradizione dopo un cammino tra cielo e mare. Qui la bellezza non è solo da guardare: è da vivere, passo dopo passo.»
(Comune di Agerola – Ufficio Comunicazione)



Inserito da Golfonetwork domenica 17 agosto 2025 alle 18:54 -

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