Napoli 25 marzo. Ci appelliamo alle istituzioni cittadine: Comune di Napoli, Regione Campania e Camera di Commercio affinchè nell'assemblea convocata per il 31 marzo p.v. nella loro qualità di soci della mostra d'oltremare nel corso della quale sono chiamati a prendere, tengano conto anche della loro duplice veste di amministratori dei più importanti Enti Pubblici del territorio. Auspichiamo che il Governatore De Luca di concerto con il Sindaco di Napoli, De Magistris e il Presidente della Camera di Commercio di Napoli, Fiola adottino i nuovi provvedimenti che anticipano quanto avrebbe già dovuto da tempo fare il Governo Nazionale, ovvero il BLOCCO DEI PAGAMENTI sino a data da stabilire di pari passo al blocco delle attività per il contenimento della pandemia mondiale. Diversamente si alimenterebbero diseguaglianze tra cittadini di serie A che possono lavorare e cittadini di serie B che non possono lavorare. Oltre a ledere la par condicio creditorium tra creditori che si devono pagare e creditori che si possono non pagare. La nostra società é stretta nella morsa tra i nostri debitori ( clienti ) che inviano lettere per comunicare che non potranno pagare le obbligazioni alle prossime scadenze per prestazioni già erogate a cui si aggiungono richieste secche di pagamento da parte di creditori tra queste anche la Mostra d'Oltremare a cui si aggiungono banche e Agenti riscossori. Si dia da Napoli e la Campania un forte segnale al Governo Nazionale affinché decreti d'urgenza oltre alla limitazione della libertà personale e la chiusura delle attività produttive anche il BLOCCO DEI PAGAMENTI. Oltretutto, dettaglio non da poco il legale rappresentante della scrivente società si trova costretta in quarantena poiché risultata positiva al tampone per COVID 19 e pur avendo terminato il periodo di quarantena, la sua referente ASL non vede la possibilità di effettuare il secondo tampone di fine quarantena rimanendo l'amministratrice suo malgrado bloccata in casa oltre il tempo necessario a scongiurare il contagio e rischiando inoltre l'arresto in caso di inosservanza all'obbligo delle misure restrittive vigenti. (Ufficio Stampa Tuttosposi) LETTERA APERTA A : Egregio Luigi De Magistris Sindaco del Comune di Napoli Egregio Vincenzo De Luca Presidente Regione Campania Egregio Ciro Fiola Presidente Camera di Commercio Egregio Remo Minopoli Presidente Mostra d’Oltremare di Napoli Egregia Valeria De Sieno Consigliere Delegato Mostra d’Oltremare di Napoli Sua Eccellenza Prefetto di Napoli Dott. Marco Valentini Oggetto: ASSEMBLEA DEI SOCI MOSTRA D’OLTREMARE 31 MARZO 2020 Egregio Sindaco De Magistris, Egregio Governatore De Luca, Egregio Presidente Fiola, mi rivolgo principalmente a Voi, che nella duplice veste di rappresentanti di importanti Enti Pubblici, ma anche soci della Mostra d’Oltremare di Napoli (nella quale esercito la mia attività di imprenditore fieristico da 25 anni), siete chiamati nella convocata assemblea dei soci del 31 marzo 2020, a prendere importanti decisioni da cui dipenderà buona parte della difficile ripresa economica, della filiera produttiva di questo territorio, una volta scongiurata l’emergenza pandemica mondiale, che ci vede tutti obbedire ai Decreti Legge ed Ordinanze Governative, che ci impongono di stare a casa e chiudere le proprie attività economiche. Nelle more della emanazione di un Decreto Legge del Presidente del Consiglio dei Ministri, che faccia chiarezza anche sul BLOCCO DEI PAGAMENTI, per sopraggiunta impossibilità ad adempiere ex Decreto Legge dell’8 marzo 2020, Vi invito ad essere precursori, anche in questa disposizione, rispetto al Governo Nazionale. Nell’assemblea dei soci dovrete prendere difficili decisioni, sia nei confronti dei locatari degli immobili di vostra proprietà, che delle società produttrici di eventi fieristici e congressuali (vostri partner fino al 7 marzo 2020 ?), le due maggiori voci di ricavi del bilancio Mostra d’Oltremare. Analizzerete diligentemente tanto i vincoli civilistici delle obbligazioni, reciprocamente, assunte prima dell’emergenza Corona Virus, quanto quelle che ci obbligano in futuro. Insomma, nonostante il combinato disposto degli art. 1256 c.c. e 1463 c.c., si pretenderà il rispetto di obbligazioni assunte prima del D.L 8 marzo 2020, ma scadenziate finanziariamente dopo detto Decreto e ci si troverà a dover essere obbligati in contratti di dubbia realizzazione secondo calendari programmati e parametri economici, che non hanno potuto tener conto della emergenza pandemica mondiale. Oltretutto, la diligenza professionale imporrebbe a molti imprenditori di portare i libri in Tribunale, in questo momento di grossa volatilità, subissati di lettere della clientela che preannunciano di non poter onorare i titoli che li obbligano alla prossima scadenza anche se sottostanti prestazioni erogate precedentemente il D.L 8 marzo 2020. Si è di fronte, oltre che alla responsabilità civile, anche ad un grande impegno etico considerando che cedendo alle “particolari pressioni” di un fornitore rispetto ad un altro od al paventato rischio di recesso contrattuale, si lederebbe anche la par condicio creditorium, e il privilegio dei propri dipendenti. Anticipare sul tempo, anche questa volta, il Governo Nazionale, con decisioni “rivoluzionarie” sarà utile anche politicamente a non alimentare ulteriormente il veleno delle diseguaglianze tra: - Commercianti e imprenditori di serie A) rientrati tra le attività da tenere aperte (con forti incrementi fatturali e sensibili riduzioni dei costi del personale in gran parte assorbiti dagli ammortizzatori sociali) - Commercianti e imprenditori di serie B) costretti a tenere chiuse le proprie attività (con blocco di ricavi e spese quasi invariate) Entrambi i cluster vostri concittadini, obbedientemente in difficoltà per Decreto Legge. Auspicando di leggerVi, quanto prima, impegnati nella solidale e rivoluzionaria Ordinanza di BLOCCO DEI PAGAMENTI, vogliate gradire distinti saluti. (Ufficio stampa Tuttosposi) 
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