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Ci sono 3688 News in 369 pagine e voi siete nella pagina numero 172

Cisl scuola: Dirigenti e responsabilità in materia di sicurezza

Dirigenti e responsabilità in materia di sicurezza, non più rinviabili le risposte da parte del Governo. Agisca subito.
È tempo di fornire risposte alle legittime aspettative dei dirigenti scolastici. Non possiamo più attendere, l’intervento su questo tema è un passo da compiere, non più rinviabile.
La Cisl Scuola ritiene che sia una condizione imprescindibile per il ritorno nelle aule e per lo svolgimento dell’Esame di Stato. Lo avevamo già chiesto, abbiamo sollecitato e sostenuto tutti i tentativi sino ad ora intrapresi, in una interlocuzione costante anche con la Vice ministra on. Ascani. Ora è tempo di agire.
La nostra Organizzazione afferma ancora una volta con forza che è necessario intervenite subito sulle responsabilità dei dirigenti scolastici in tema di sicurezza. Il quadro normativo pre-emergenza era già incongruo, con una pesante e grave confusione di responsabilità tra enti locali e dirigenti scolastici, impropriamente individuati come datori di lavoro per le responsabilità connesse alle strutture e agli impianti, di proprietà degli enti locali. Ora il problema è addirittura ulteriormente aggravato sia per le problematiche legate alle misure anti-contagio da Covid 19 sia rispetto all’eventualità di ristrutturazioni per la riapertura a settembre delle sedi scolastiche. Si ipotizza persino di dover utilizzare spazi usualmente non dedicati all’istruzione, senza indicare chi dovrebbe assumere la responsabilità dell’idoneità degli spazi. Tutto ciò non è assolutamente tollerabile.
La Cisl Scuola, insieme ad altre organizzazioni sindacali, siglato responsabilmente un protocollo per la sicurezza nelle aule scolastiche, ha contribuito con grande attenzione ad individuare condizioni di garanzia per l’eventualità in cui l’esame di Stato si svolga in presenza, ha chiesto la definizione di luoghi istituzionali affinché le decisioni potessero essere assunte direttamente nei territori anche in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica. Ora tocca al Governo e al Parlamento dimostrare la stessa responsabilità.
Le modifiche da introdurre nel quadro normativo devono tenere conto dell’emergenza in corso ma devono anche risolvere, una volta per tutte, le incredibili ed inaccettabili contraddizioni che hanno reso le procedure per la sicurezza nelle scuole insostenibili.
La gestione dell’emergenza da Covid 19 esige in primo luogo una precisazione sull’art. 42 del dl 18/2020. Non è ipotizzabile una responsabilità del datore di lavoro per rischio di contagio, quando ci si è attenuti ai protocolli di sicurezza. È davvero chiedere l’impossibile. Tale precisazione non va data solo a parole ma deve essere fornita da chi ha la responsabilità di farlo. La questione riguarda tutti i datori di lavoro e quindi anche i dirigenti scolastici. E non basta una circolare. Il legislatore non può assolutamente sottrarsi alle proprie responsabilità. Deve essere pertanto estesa anche ai dirigenti scolastici l’ipotesi di intervento legislativo di cui ha parlato il direttore generale dell’INAIL, dott. Lucibello, durante l’audizione del 19 maggio presso l’11a Commissione del Senato.
L’INAIL ha offerto supporto tecnico per scrivere questa norma, per “rassicurare il sistema paese” e il Ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, ha affermato che il Governo valuterà tutti i dispositivi normativi che il Parlamento proporrà su questo tema.
Per i dirigenti scolastici, in tema di imputabilità penale, la Cisl Scuola chiede che si preveda un meccanismo simile a quello inserito nell’art. 590 sexies c.p. per le professioni sanitarie. Il secondo comma recita “qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto”. Questa, con gli opportuni adattamenti al contesto scolastico, è la strada che può essere seguita ed è la logica conseguenza della definizione del protocollo con le OO.SS., è il passo che ora deve compiere il Governo sul versante della responsabilità penale e anche civile.
Ma occorre intervenire anche sulla responsabilità per le strutture edilizie e per gli impianti, analogamente a quanto è stato realizzato nel Regolamento emanato dal Ministero dell’Interno per la Polizia di Stato, con Decreto n. 127/2019. All’art. 2 è previsto che “la responsabilità del […] datore di lavoro è limitata agli effettivi poteri   di   gestione   posseduti”.
In Parlamento è attualmente in corso la conversione del dl 22/2020 e nella conferenza stampa sul DPCM relativo alle riaperture il Presidente del Consiglio ha annunciato un imminente decreto semplificazioni. Qualsiasi veicolo normativo si voglia scegliere, la Cisl Scuola ritiene che nella strategia per il rientro nelle aule scolastiche sia da inserire necessariamente un intervento sulla responsabilità in tema di sicurezza nelle scuole. E deve essere fatto prima dello svolgimento degli Esami di Stato, come doveroso atto di giustizia e di responsabilità; noi non intendiamo consentire che si continui ad abusare di quella responsabilità di cui i dirigenti stanno dando prova da anni.
Paola Serafin
Segretaria Nazionale CISL Scuola
responsabile per la Dirigenza Scolastica
(Cisl scuola nazionale)

Inserito da Golfonetwork giovedì 21 maggio 2020 alle 13:15 -

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Inserito da Golfonetwork martedì 19 maggio 2020 alle 20:45 -

Lega Campania, Turismo: aziende in ginocchio

Il coordinamento della Lega in Campania - “Turismo: aziende in ginocchio, De Luca penalizza settore”
Napoli 18 maggio 2020 - Le incapacità ed i ritardi del governo ed il rimpallo di responsabilità sulle riaperture da parte del presidente De Luca, danneggiano il settore turistico, un comparto strategico per la Campania. Inesistenti ed inefficaci gli aiuti messi in campo dall'esecutivo e dalla Regione. Solo confusione ed incertezza. Non si può decidere il 2 giugno, come annunciato da De Luca, un giorno prima della riapertura nazionale. Bisogna programmare. Gli imprenditori devono poter organizzare accoglienza, selezionare il personale ed avviare contratti di lavoro. I danni al turismo sono enormi: il 90% delle strutture sono chiuse e ci sono costi da sostenere. Basta, i campani meritano chiarezza, rispetto e regole certe. Meno show e più concretezza. La gente è stanca. Così una nota del Coordinamento regionale della Lega in Campania.
(Giancarlo Borriello - Lega Campania Il Portavoce)

Inserito da Golfonetwork lunedì 18 maggio 2020 alle 20:08 -

Torre Annunziata: Bimbo salvato dalla polizia
Torre Annunziata: Bimbo salvato dalla polizia. Il Coisp: " Eroe, ecco l'unico termine per definire il nostro sindacalista "
Nel pomeriggio di ieri nella villa comunale di Torre Annunziata, nel corso di una passeggiata dopo lunghe settimane di lockdown, un bimbo di appena due anni ha rischiato di perdere la vita a causa di un soffocamento. La tragedia è stata evitata solo grazie al pronto intervento di una Volante del Commissariato il cui personale, con professionalità, freddezza e competenza ha disostruito le vie respiratorie applicando con efficacia la manovra di Heimlich. Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale partenopeo del Sindacato di Polizia Coisp, intervenuto sulla vicenda ha dichiarato: "Eroe, è questo l'unico termine in grado di definire il collega che con estrema professionalità, preparazione e freddezza ha immediatamente percepito il pericolo comprendendone la natura ed effettuando alla perfezione l'unica manovra utile a salvare la vita del piccolo. Esprimo i più vivi complimenti al collega, che mi pregio di conoscere personalmente, il quale oltre ad essere un ottimo poliziotto sempre al servizio dei cittadini, è anche un brillante sindacalista della Polizia di Stato rivestendo l'incarico di Segretario generale provinciale aggiunto del Coisp partenopeo, sempre pronto a difendere i diritti dei poliziotti, specialmente in questo periodo di grosso rischio biologico dove i poliziotti napoletani sono costretti a lavorare senza forniture di DPI. Il mio pensiero va anche ai genitori ed al piccolo che hanno vissuto momenti da incubo. Esortiamo il Questore di Napoli - conclude Raimondi - a gratificare ed a ricompensare i suoi uomini per come meritano, avendo dato grande lustro alla Polizia di Stato."
Napoli 18.05.2020
(Luigi Fusco)



Antonio Matrone - Segretario Aggiunto Provinciale Coisp di Napoli
(Fare clic sull'immagine per ingrandire)


Inserito da Golfonetwork lunedì 18 maggio 2020 alle 20:06 -

Covid-19, Fratelli d´Italia attiva uno sportello di ascolto

Covid-19, Fratelli d'Italia attiva uno sportello di ascolto social per aiutare chi è in difficoltà psicologica
"Il Covid-19 potrebbe trascinare con sé un'altra epidemia di cui, purtroppo, si cominciano a intravedere i primi segnali. Parliamo dei disturbi depressivi". È quanto afferma Imma Vietri, responsabile regionale del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d'Italia. "Quest'emergenza sanitaria sta erodendo la nostra economia e l'insicurezza rispetto al futuro alimenta in modo profondo disturbi psicologici. Stanchezza, impotenza, sensazione di non avere il controllo sulla nostra realtà ne rappresentano i sintomi. Pensare che una crisi come quella attuale non lasci conseguenze psicologiche sarebbe un'ingenuità. Le stiamo già vivendo adesso". Un dato su tutti, drammatico, ne è la conferma: dall'inizio dell'anno si sono registrati ben 42 suicidi tra commercianti e piccoli imprenditori, 25 durante il lockdown. Dieci milioni di italiani sono a rischio povertà e una crisi economica che comincia a manifestarsi in tutta la sua complessità potrebbe portare ad una "epidemia suicidiaria" come già ravvisato dall'Oms e dall'Osservatorio nazionale violenza e suicidio.
Per contribuire ad arginare questa preoccupante tendenza, il Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d'Italia, su iniziativa della coordinatrice nazionale Cinzia Pellegrino, ha attivato da alcune settimane uno sportello social sulla pagina Facebook "Emergenza covid 19: sportello di aiuto e sostegno", dove chiunque si trovi in un disagio psicologico possa chiedere aiuto e trovare assistenza gratuita, anche in forma anonima. A curare il servizio sono l'avvocato Maria Sabina Lembo e la psicologica Rosj Guido. Sulla pagina Facebook sono presenti anche molti video a cura di esperti che danno consigli utili su come riconoscere e prevenire comportamenti disfunzionali. Chiunque, infine, può scrivere una mail all'indirizzo tutelavittime@fratelli-italia.it per inoltrare una richiesta di aiuto.
Per i dirigenti di Fratelli d'Italia il Governo dovrebbe attivarsi con misure concrete a sostegno di tutte le fasce della popolazione in difficoltà a causa dell'emergenza. "È aberrante che famiglie, imprese, categorie produttive e commercianti siano ancora una volta totalmente dimenticati e abbandonati dall'ennesimo decreto annuncio di Conte. Senza una reale tutela di famiglie, aziende, imprenditori e lavoratori autonomi non ci sarà alcun "rilancio"". 
(Dipartimento Tutela Vittime Fratelli d'Italia - Imma Vietri responsabile regionale)


Imma Vietri

Inserito da Golfonetwork lunedì 18 maggio 2020 alle 13:29 -

Sinistra Italiana: Contro il nuovo scippo di risorse al Meridione

Desta  profonda preoccupazione il rischio che si consumi l’ennesima sottrazione di risorse ai danni del Sud. Nonostante le rassicurazioni in senso contrario del ministro Provenzano, gli elementi che indicano che si sta andando in questa direzione sono molti e senza possibilità di equivoco.

Va preliminarmente chiarito che tra le iniziative dell’Unione Europea per fronteggiare l’emergenza sanitaria è  prevista la flessibilità nell’utilizzo dei fondi strutturali. Sussiste dunque la possibilità di trasferire risorse tra i tre fondi della politica di coesione e tra le diverse categorie di Regioni.  Le diverse “categorie di Regioni”,  sono tre: 1) sviluppate; 2) in transizione; 3) in ritardo di sviluppo. – L’ attuale normativa, in linea con il principio della concentrazione geografica,  che regola a livello europeo i fondi strutturali, prevede che l’ 80% delle risorse vada al Mezzogiorno dove, com’è noto, sono ubicate le Regioni in ritardo di sviluppo. Autorizzare la “flessibilità” nell’uso dei fondi strutturali significa dunque trasferire risorse da quelle in ritardo di sviluppo a quelle sviluppate.  Questo rischio è confermato dal fatto che il Def 2020 viene dopo che si sono conosciuti i contenuti di un documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica dove, tra le proposte per uscire dalla crisi, si formula l’ipotesi di modificare l’attuale ripartizione delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione. E il def 2020 è una prima applicazione di quel documento.

Va specificato che il Def è a contenuto vincolato per cui nella sua seconda sezione vanno indicate, tra l’altro, “le risorse destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate con evidenziazione dei fondi nazionali addizionali”. Tuttavia,   scorrendo la sezione II del Def 2020  è possibile verificare che la norma viene rispettata soltanto sotto un profilo meramente formale perché vi è sì il capitolo dedicato alle “risorse destinate alla coesione territoriale e i fondi nazionali addizionali”, ma in questo capitolo manca l’indicazione dei programmi di spesa su cui applicare la riserva del 34% degli investimenti al Sud ( che corrisponde alla percentuale del peso demografico della popolazione meridionale)  come prevede la legge n. 18/2017.           

Si deve aggiungere inoltre che dal 1° febbraio 2020 e per gli anni 2020 e 2021, le risorse Fondo Sviluppo e coesione rinvenienti dai cicli programmatori 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 possono essere in via eccezionale destinate ad ogni tipologia di intervento a carattere nazionale, regionale o locale connessa a fronteggiare l’emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla pandemia da  Covid-19 in coerenza con la riprogrammazione che, per le stesse finalità, le amministrazioni nazionali, regionali o locali operano  nell'ambito dei Programmi operativi dei Fondi SIE. È confermato che non sarà necessario il cofinanziamento del Governo italiano sui fondi europei (Fsc), deciso dalla UE,  allo scopo di consentire una rapida spesa senza gravare sul patto di stabilità. Come è evidente però questo comporterà  il mancato impegno dei fondi  di competenza del governo centrale che avrebbero dovuto integrare  quelli UE Non ci vuole molto a capire che si tratta di altre risorse sottratte al Sud, fatto già esplicitato nel def approvato ad aprile.  

Ma c’è di più. Il decreto  Rilancio prevede che, in considerazione della situazione di crisi connessa all’emergenza Covid-19,  le imprese con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni e i lavoratori autonomi, con un corrispondente volume di compensi, non siano tenuti al versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 né della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020. Ma con l’IRAP si finanzia la sanità. Nonostante il governo abbia confermato di non voler attivare il prestito, il paradosso è che ci sono molte probabilità di ricorrere al Mes, che consentirebbe l’accesso a 36 miliardi con la condizionalità di utilizzarli solo, direttamente o indirettamente, per l’emergenza sanitaria. In questo caso la restituzione del nuovo debito e i relativi interessi saranno pagati da tutti i cittadini, inclusi quelli del Sud che soffrono già di una pessima condizione della sanità pubblica che è ampiamente sottofinanziata. Il paradosso è che si sottraggono i fondi destinabili anche la sanità già disponibili e si ricorre invece a un debito, che presenta sicuramente tassi bassi ma anche un elevato rischio di “stigma” che potrà essere pagato duramente in termini di giudizio dei mercati finanziari sulla sostenibilità del debito pubblico, con tutto quello che ne consegue in termini di rialzo dello “spread” e  attivazione delle procedure di intervento degli organismi europei assimilabili a quelli della famigerata troika ai danni della Grecia.

Per tutte queste ragioni denunciamo con forza che, nonostante le dichiarazioni, si sta consumando ai danni del Mezzogiorno l’ennesimo scippo di risorse. Un ulteriore taglio come quelle che si intravede   in una fase delicata come quella del dopo-Covid , quando bisognerà fare fronte alle urgenze di una crisi sociale ed economica senza precedenti nella storia repubblicana, renderà impossibile assicurare un minimo di ripresa e metterà a repentaglio la coesione sociale esponendo i meridionali al rischio di un ulteriore scivolamento in condizioni di marginalità, dipendenza e  vulnerabilità anche nei confronti delle mafie.     

Invitiamo pertanto le forze parlamentari di maggioranza a intervenire urgentemente sul def così come  formulato, come è ancora  possibile attraverso la nota aggiuntiva, per ripristinare le risorse necessarie alle regioni meridionali. E’ l’unico modo, questo, per evitare che si consumi una secessione di fatto irreversibile ai danni di una parte fondamentale del paese.
(SINISTRA ITALIANA - Coordinamento regionale Campania)

Inserito da Golfonetwork sabato 16 maggio 2020 alle 21:01 -

Li.Si.Po.: Ancora un suicidio nelle forze dell´ordine

ANCORA UN SUICIDIO NELLE FORZE DELL'ORDINE. DE LIETO (LI.SI.PO.) DEBELLARE QUESTA "STRAGE SILENZIOSA" 

A Campobello di Licata (AG) un giovane Maresciallo dell'Arma dei Carabinieri, ben voluto dai colleghi e dalla cittadinanza tutta, nell'odierna mattinata si è suicidato con la pistola d'ordinanza. Il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto ha dichiarato: "Il LI.SI.PO. tutto si unisce all'immenso dolore della famiglia del Carabiniere che si è tolto la vita. Purtroppo, amaramente siamo costretti a registrare che il "virus suicidi" nelle Forze dell'ordine continua sempre più a mietere vittime. Questa O.S. LI.SI.PO. ha sempre chiesto ai signori del "palazzo romano" un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia, in modo tale da intervenire per tempo su qualsiasi situazione sospetta che l'appartenente alle Forze dell'ordine stesse vivendo, assicurando allo stesso modo il necessario supporto al fine di evitare il verificarsi di qualsiasi atto drammatico. Ad oggi, a giudizio del LI.SI.PO., - ha rimarcato de Lieto - non si sono visti i risultati sperati, il "virus suicidi" la fa sempre più da padrone e il numero delle perdite nelle file delle Forze dell'ordine sale sempre più in alto. Il LI.SI.PO. - ha concluso de Lieto - chiede ai signori politici, che tanto si sono impegnati per l'approvazione di una sanatoria che regolarizza gli stranieri irregolari, di impegnarsi allo stesso modo per debellare definitivamente questa "strage silenziosa" che continua a mietere vittime tra gli operatori della sicurezza".
Roma, 14 maggio 2020.
(Antonio Curci)


Inserito da Golfonetwork venerdì 15 maggio 2020 alle 19:38 -

Imma Vietri (FdI): Dati Istat drammatici per la Campania

Imma Vietri (FdI): "Dati Istat drammatici per la Campania. Dopo la crisi Covid, emergenza socio-economica annunciata"
"Lo scenario tracciato dall'Istat con il Rapporto Sdgs 2020 lascia presagire una situazione di grave emergenza socio-economica per la Campania quando ci saremo lasciati alle spalle la pandemia". Lo afferma Imma Vietri, dirigente di Fratelli d'Italia. "L'analisi fatta dall'Istituto Nazionale di Statistica sullo sviluppo sostenibile evidenzia come la nostra regione presenti ancora troppi indici di arretratezza, basti pensare che oltre la metà della popolazione (il 53,6%) vive in condizioni di povertà o di esclusione sociale e il 20,2% si trova addirittura in una situazione di grave deprivazione materiale. Se questi sono i dati di partenza - sottolinea la dirigente di FdI - è difficile ipotizzare una condizione migliore una volta superata l'emergenza Covid-19. Le misure prese nelle ultime settimane non potranno di certo invertire la tendenza, con la conseguenza che la Campania pagherà più di altre regioni le conseguenze della crisi. Molte aziende della filiera turistica, solo per fare un esempio, sono state lasciate senza alcuna forma di aiuto. Quando finalmente ci sarà la ripresa, saranno in condizioni di poter tornare a svolgere la loro attività o avremo detto addio ad una parte della nostra economia? E che futuro si prospetta per le persone che da queste aziende traevano il loro reddito? Eppure il turismo avrebbe meritato ben altra attenzione, se non altro perché rappresenta una grande fetta del Pil della nostra regione. Ma il discorso, purtroppo, vale anche ad altri settori".
Per quanto riguarda gli indicatori economici, il Rapporto Sdgs 2020 è implacabile: il reddito disponibile pro capite in Campania è di 13.456 euro, 5.500 euro in meno della media nazionale. "È la diretta conseguenza - sostiene Imma Vietri - di una situazione occupazionale drammatica: il tasso di disoccupazione è del 20% mentre quello di occupazione nella fascia di età che va dai 20 ai 64 anni è del 45,2%, molto più basso di quello nazionale (63,5%). È evidente che se non si mettono in campo azioni in grado di favorire concretamente l'occupazione ci ritroveremo sempre in una condizione di estrema povertà. Quello che i dati Istat ci indicano è che occorreva attivarsi da tempo, con misure adeguate, per invertire una situazione di difficoltà che viene sì da lontano, ma che poteva essere arginata con scelte politiche forti".
Su questo punto la dirigente di Fratelli d'Italia chiama in causa la gestione del governatore De Luca. "I ritardi nella gestione dei fondi europei da parte della Regione e le troppe ombre sul loro utilizzo in alcuni settori rappresentano un'occasione mancata. La condizione di disagio in cui vive una larga fetta della popolazione della Campania, quindi, non è destinata a migliorare. E chi ha governato in questi anni non potrà nascondere le proprie responsabilità dicendo che è stata tutta colpa della crisi legata alla pandemia"..
Salerno, 15 maggio 2020 
(Imma Vietri - dirigente Fratelli d'Italia)


Inserito da Golfonetwork venerdì 15 maggio 2020 alle 18:34 -

Esame avvocato 2019: bene la norma del DL Rilancio

“Esame avvocato 2019: bene la norma del DL Rilancio per la correzione degli elaborati da remoto”.
"In seguito a numerose sollecitazioni provenienti da praticanti avvocati, abbiamo seguito in queste ore la delicata vicenda della mancata correzione degli elaborati della sessione 2019. Andava nella direzione giusta la nota del Presidente della Commissione centrale esami avvocato, che invitava le Sottocommissioni distrettuali a riprendere le attività di correzione dal prossimo 15 maggio. Questa nota però faceva “salva la persistenza di ragioni ostative di carattere locale”, legate naturalmente al rispetto dei protocolli di sicurezza."
Cosi' in una nota l'on.Piero De Luca
" Pertanto, poiché gli elaborati sono stati consegnati e meritano di essere corretti sull’intero territorio nazionale, come condiviso in un confronto con il Responsabile Giustizia del Pd, Walter Verini, e il Presidente dell’Unione regionale degli Ordini forensi campani, Americo Montera, abbiamo lavorato con il gruppo PD, insieme al Sottosegretario Andrea Giorgis, per inserire una norma specifica nel DL Rilancio. Questa disposizione autorizza la correzione delle prove scritte anche in deroga al sistema tradizionale, attraverso l’utilizzo di ogni strumento telematico idoneo da remoto. Stiamo seguendo con attenzione dunque le problematiche dei giovani candidati, che non devono sentirsi assolutamente “abbandonati” dalle Istituzioni e che vanno sostenuti in ogni modo per evitare il rischio di "perdere" l'attuale sessione di esame di abilitazione". 
(Ufficio stampa Piero De Luca)

Inserito da Golfonetwork giovedì 14 maggio 2020 alle 11:52 -

Dl rilancio: Cafasso (pres. Ais), ritardi Cig sulla pelle dei lavoratori

DL RILANCIO: CAFASSO (PRES. AIS), “RITARDI CIG SULLA PELLE DEI LAVORATORI. GOVERNO INTERVENGA PER EVITARE FRIZIONI SOCIALI”
Divario anche tra Regione e Regione: 2,53 % erogata in Lombardia e 43% in Campania

Napoli - “9,1 milioni di lavoratori hanno fatto domanda di CIG e soltanto 6,2 milioni sono stati soddisfatti. Risultato? 3 milioni di lavoratori sono senza stipendio da due mesi! Ancora più penalizzati i lavoratori che devono districarsi con il nodo della CIG in deroga, riservata alle imprese con meno di 5 dipendenti e a tutte le altre aziende che normalmente non avrebbero accesso alla cassa ordinaria. Il procedimento in questo caso è particolarmente complesso e prevede un accordo delle Regioni con i sindacati, una istruttoria regionale, la trasmissione all'INPS, procedura complessa e travagliata. Solo successivamente avviene il pagamento. Pertanto il budget è dello Stato ma procedure regionali, con ben 21 regolamentazioni diverse che stabiliscono i termini per il pagamento del sussidio, e con altrettante Regioni non ugualmente preparate a gestire la mole di richieste arrivate. Di conseguenza abbiamo un divario anche tra Regione e Regione. Ad esempio, il 2,53% di CIG erogata in Lombardia ed il 43% in Campania. A chi dobbiamo quindi attribuire il ritardo nel lavorare le pratiche? All’INPS o alle Regioni? Nella bozza diramata dai media del “Decreto Rilancio”, intanto, si parla di CIG prolungata a 3 settimane anziché 9, per mancanza di copertura. Si aspetta ancora la conferma del Ministero del Lavoro sul superamento di questa ambigua obiezione. E in tutto questo rimbalzo di competenze tra enti diversi a rimetterci, naturalmente, sono i lavoratori! E’ stato un grave errore la scelta di ricorrere a questa procedura così farraginosa che ha messo in crisi il sistema. Per non parlare dei ritardi dovuti ad un “Decreto aprile” mai nato, ad un “Decreto maggio” che non si sa bene quando sarà approvato. L’irresponsabilità di alcuni non può diventare la responsabilità di lavoratori ed aziende! Il Governo deve intervenire urgentemente per superare i ritardi che si stanno accumulando nell'erogazione della cassa integrazione. È assolutamente necessaria una semplificazione per garantire la liquidazione rapida degli importi spettanti. Il lavoro che si sta svolgendo è immane ma, un’attività h24, 7 giorni su 7, deve valere la soddisfazione di vedere pagata la Cassa Integrazione ai lavoratori delle nostre aziende. E non possiamo dimenticare ciò che vivono gli artigiani con gli ulteriori ed immotivati oltre che incostituzionali paletti dell’FSBA e gli stagionali, che non prenderanno l’indennità se hanno lavorato anche un solo giorno nel 2020!! Migliaia di famiglie sono in grave difficoltà. Aumentano gli episodi di disperazione collettiva. Il rischio di frizioni sociali è alto. E noi non vogliamo essere correi con le inadempienze dello Stato, di quelle superficialità che hanno risvolti pesanti sulla vita della gente. Tutte le istituzioni coinvolte, il Governo; il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo; il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico; le Regioni, sono chiamate ad uno sforzo responsabile. Sappiamo che il momento è delicato e che non è stato facile gestire l’emergenza Coronavirus ma non bisogna mai perdere di vista che il lavoro è un diritto fondamentale, è dignità ed è vita. E chi rappresenta lo Stato non può dimenticarlo” - E’ quanto ha dichiarato Nino Carmine Cafasso
Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.
(Barbara La Rosa)

Inserito da Golfonetwork mercoledì 13 maggio 2020 alle 18:49 -

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