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Ci sono 3874 News in 388 pagine e voi siete nella pagina numero 232

Napoli: dopo 14 anni Polizia di Stato arresta latitante numero uno della camorra

Napoli: dopo 14 anni la Polizia di Stato arresta il latitante numero uno della camorra.. Il Coisp:"E' finita la pacchia ! Ennesima risposta che lo Stato c'è, un plauso ai colleghi."

La Polizia di Stato ha posto fine alla lunga latitanza di Marco Di Lauro, primula rossa della camorra partenopea che nonostante la giovane età era al secondo posto nell'elenco dei latitanti più pericolosi. Sulla brillante operazione, è intervenuto Giuseppe Raimondi,  Segretario Generale Provinciale di Napoli del Sindacato di Polizia Coisp che ha dichiarato: "Al termine di un'indagine lunga 14 anni la Polizia di Stato in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri ha finalmente stretto le manette ai polsi di uno dei più pericolosi latitanti, uno che , sentenze alla mano, è responsabile di almeno un efferato omicidio, quello di un innocente." Sono queste le prime parole del leader provinciale del Coisp che aggiunge: " Marco Di Lauro, ultimo genito di una famiglie camorristica che negli ultimi anni è stata protagonista delle sanguinose faide che hanno afflitto Napoli, per 14 anni ha continuato a vivere nell'ombra nella zona di ingerenza del clan, tessendo ancora i fili della camorra partenopea, grazie ad una fitta rete di favoreggiatori. Ma per loro la pacchia è finita, un lavoro duro, certosino, spesso estenuante e fatto anche di molti fallimenti, ha consentito alle donne ed agli uomini della Squadra Mobile partenopea di porre fine alla sua latitanza, e sicuramente nei prossimi tempi saranno assicurati anche i fiancheggiatori e tutti coloro che ne hanno favorito la latitanza. Dopo l'arresto del terrorista algerino da parte della Digos di Caserta che ha preceduto quello del Di Lauro, possiamo dire che abbiamo assicurato un briciolo di sicurezza in più ai cittadini onesti di realtà quali quella partenopea e di terra di lavoro.  Vero modello di serieta?, di spirito di sacrificio, e di capacita? di fare gli interessi degli altri e non i propri . Gli uomini e donne in divisa dovrebbero rappresentare la 'stella polare' per la maggior parte dei nostri rappresentanti politico-istituzionali, poiche? sono i soli che dimostrano con i fatti, e nonostante le mille difficolta? in cui operano in particolare a Napoli, cosa vuol dire fare il proprio lavoro senza se e senza ma. Concordo in pieno le parole del nostro Ministro Matteo Salvini - " Nessuna tregua ai criminali" , di qualsiasi razza ed estrazione, l'Italia e Napoli in particolare appartengono alle persone perbene. Il tema Sicurezza in Italia deve assolutamente continuare ad essere al centro dell'agenda del Governo Conte, ed in particolare il nostro territorio delle province di Napoli e Caserta .  Il mio plauso ed il mio ringraziamento - conclude il sindacalista di polizia - quale cittadino e rappresentante sindacale, va ai colleghi che hanno portato a termine questa attività, donne e uomini che hanno sacrificato moltissimo tempo ad una indagine il cui risultato è già di per se immensa soddisfazione; ma il tempo dei festeggiamenti durerà pochi minuti, poi sotto alla ricerca del prossimo delinquente da chiudere nelle patrie galere. Il Questore di Napoli , Antonio De Iesu, poliziotto nell'animo, saprà sicuramente gratificare i suoi uomini che hanno dato l'ennesima risposta dello Stato."
(Luigi Fusco)

Inserito da Golfonetwork domenica 3 marzo 2019 alle 13:32 -

La Polizia di Stato arresta un pericoloso terrorista islamico

La Polizia di Stato arresta un pericoloso terrorista islamico. Il Coisp: "Lo Stato c'è!!! Grandissima dimostrazione di professionalità e soprattutto tempestività."

Un pericoloso terrorista algerino, un foreign fighter, appena rientrato in Italia è stato tratto in arresto, da parte dei poliziotti della Digos casertana coordinati dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale.
Alfredo Onorato, Segretario Generale Regionale della Campania del Sindacato di Polizia Coisp, intervenuto sulla vicenda ha dichiarato: " Esprimo i più vivi complimenti ai colleghi della Digos di Caserta, che al termine di una brillante quanto tempestiva attività investigativa hanno stretto le manette ai polsi di un algerino, ricercato in ambito internazionale poiché responsabile di partecipazione ad organizzazione terroristica. Un pericolosissimo terrorista, un foreign fighter, che dopo aver partecipato alla guerra in Siria arruolandosi nelle milizie dello stato islamico, aveva scelto la zona al confine tra Maddaloni ed Acerra per rintanarsi e magari  ritornare ad essere attivo. Grazie all'altissima professionalità dei colleghi casertani tutto ciò è stato evitato in tempi ristrettissimi nonostante la complessità dell'attività investigativa. Auspichiamo ora che la Giustizia faccia il suo corso e che il terrorista non abbia la minima possibilità di poter mettere nuovamente a repentaglio l'incolumità dei cittadini italiani e di qualunque altro posto al mondo. Esortiamo il Questore di Caserta - conclude Onorato - a gratificare e ricompensare i suoi uomini per come meritano, avendo dato grande lustro alla Polizia di Stato, così come riconosciuto anche dal nostro Ministro dell'Interno , Matteo Salvini. ".
(Luigi Fusco)


Inserito da Golfonetwork domenica 3 marzo 2019 alle 13:29 -

Anas: chiusura della SS372 «Telesina» per lavori di una società elettrica

CAMPANIA, ANAS: CHIUSURA DI DUE ORE – IN ORARIO NOTTURNO – DELLA SS372 “TELESINA” PER LAVORI DI UNA SOCIETA’ ELETTRICA
- giovedì 28 febbraio verrà eseguito l’intervento necessario al ripristino di alcuni tralicci elettrici, danneggiati dal forte vento di sabato 23 febbraio scorso

Napoli, 26 febbraio 2019
Sulla strada statale 372 “Telesina”, tra le ore 4.30 e le ore 6.30 di giovedì 28 febbraio, sarà provvisoriamente chiuso al traffico il tratto compreso tra il km 0,000 al km 6,600 nel territorio comunale di Vairano Patenora, in provincia di Caserta.
L’interdizione al traffico è necessaria per permettere ad una Società Elettrica di ripristinare i tralicci danneggiati dal forte vento di sabato 23 febbraio scorso, quando – per un primo intervento urgente da parte di Enel – si era resa necessaria una breve chiusura al traffico.
La circolazione sarà deviata lungo percorso alternativo con indicazioni in loco.
Anas, società del Gruppo FS Italiane, raccomanda prudenza nella guida
(Biggi Chiara)

Inserito da Golfonetwork martedì 26 febbraio 2019 alle 20:14 -

Anas: lavori di nuova pavimentazione drenante lungo la SS 268 «Del Vesuvio»

CAMPANIA, ANAS: AVANZANO I LAVORI DI NUOVA PAVIMENTAZIONE DRENANTE LUNGO LA STRADA STATALE 268 “DEL VESUVIO”, IN PROVINCIA DI NAPOLI
- per l’esecuzione dell’intervento, a partire da domani, modificata provvisoriamente l’attuale configurazione di traffico nel territorio comunale di Ottaviano

Napoli, 26 febbraio 2019
Sulla strada statale 268 “del Vesuvio” proseguono i lavori di nuova pavimentazione drenante, eseguiti nell’ambito dell’intervento di raddoppio e completamento.
Nel dettaglio, per l’esecuzione di tali attività a partire dalle ore 9.00 di domattina (mercoledì 27 febbraio) e fino alle ore 17.00 di martedì 5 marzo, nel territorio comunale di Ottaviano (NA) sarà attiva la chiusura al traffico della carreggiata sud (in direzione di Agri) tra il km 14,400 ed il km 16,000; la circolazione verrà deviata lungo la carreggiata nord (in direzione di Napoli), opportunamente predisposta a doppio senso di circolazione.
Infine, per lo svolgimento di alcuni rilievi, esclusivamente nella giornata di domani, mercoledì 27 febbraio – tra le ore 11.00 e le ore 13.00 – sarà attivo il senso unico alternato tra il km 9,900 ed il km 11,600, nel territorio comunale di Somma Vesuviana (NA).
Anas, società del Gruppo FS Italiane, raccomanda prudenza nella guida.
(Biggi Chiara)

Inserito da Golfonetwork martedì 26 febbraio 2019 alle 20:12 -

Campania: prorogata l'Allerta Meteo anche per domani 24 febbraio

Napoli- La Protezione civile della Regione Campania ha prorogato l’avviso di criticità meteo per vento e mare anche per l’intera giornata di domani. Proseguiranno infatti “Venti forti nord-orientali, con locali raffiche”. Il mare si presenterà “agitato al largo e lungo le coste esposte con possibili mareggiate”. Si ricorda agli enti competenti che fino alla mezzanotte di oggi si prevedono venti ancora molto forti e persistenti sull’intero territorio e di mantenere in essere tutte le misure atte a prevenire e contrastare i fenomeni e di prestare attenzione alle fasce fragili della popolazione.

(Protezione Civile Campania)

Inserito da Golfonetwork sabato 23 febbraio 2019 alle 13:47 -

Comunicato Anas

CAMPANIA, ANAS: SULLA STRADA STATALE 268 “DEL VESUVIO”, PER LAVORI DI NUOVA PAVIMENTAZIONE, TRA IL 25 FEBBRAIO ED IL 1° MARZO CHIUSA – IN CARREGGIATA NORD – LA TRATTA TRA GLI SVINCOLI DI ‘OTTAVIANO-SAN GIUSEPPE NORD’ ED ‘OTTAVIANO ZONA INDUSTRIALE’, IN PROVINCIA DI NAPOLI
- Fruibile da lunedì 25 febbraio la rampa di accesso, in direzione Napoli, dello svincolo di ‘Ottaviano Zona Industriale’

Napoli, 22 febbraio 2019
Sulla strada statale 268 “del Vesuvio”, per lavori di nuova pavimentazione drenante e di realizzazione della relativa segnaletica sulla carreggiata nord, a partire dalle ore 9.00 di lunedì 25 gennaio e fino alle ore 17.00 di venerdì 1° marzo 2019 sarà chiusa al traffico la tratta compresa tra gli svincoli di ‘Ottaviano-San Giuseppe nord’ ed ‘Ottaviano Zona Industriale’, in provincia di Napoli; condizioni meteo particolarmente avverse comporteranno uno slittamento delle attività.
Contestualmente, a partire dalle ore 9.00 di lunedì 25 febbraio, sarà fruibile la rampa di accesso, in direzione Napoli, dello svincolo di ‘Ottaviano Zona Industriale’, funzionale al rientro sulla SS268 della circolazione proveniente da Angri, deviata su viabilità comunale.
Nel dettaglio, i veicoli che da Angri viaggiano sulla SS268 “del Vesuvio” in direzione di Napoli, verranno deviati con uscita obbligatoria in corrispondenza dello svincolo di Ottaviano-San Giuseppe nord (km 13,800) e rientro in corrispondenza dello svincolo di Ottaviano Zona Industriale (km 12,500). Anas, società del Gruppo FS Italiane, raccomanda prudenza nella guida.
(Biggi Chiara)

Inserito da Golfonetwork venerdì 22 febbraio 2019 alle 13:20 -

Nasce il «Tavolo del Mare» di Capri

Dieci associazioni tutte legate con scopi diversi all’ambiente ed al mare, si sono riunite, su intenti comuni ed in modo trasversale, per salvaguardare “la risorsa mare”. Scopo comune delle associazioni è di monitorare lo stato del mare dell’isola di Capri, che al momento non gode di ottima salute. Una tendenza al peggioramento che aumenta di anno in anno e che solo attraverso la realizzazione di un’Area Marina protetta potrebbe arginarsi.
Partendo da queste basi, consapevoli che è necessario un confronto continuo su queste problematiche, per mantenere alta l’attenzione dell’intera comunità, si è giunti a questa condivisione di intenti tra le varie associazioni aderenti: Arci Pesca Fisa, Asic Capri, Capri Sommersa, Capriamoci, Chi Ama Capri, FIOPS, L’Amo di Capri, Legambiente, Marevivo, Marina di Capri e Yacth Club, creando un “Tavolo del Mare” periodico e perpetuo, dove discutere con le amministrazioni comunali e le autorità competenti, su tutte le problematiche, cercando di proporre rimedi anche con gli strumenti normativi a disposizione. Il tutto con la massima trasparenza e condivisione, con l’intento di coinvolgere anche il Ministero dell’Ambiente, sollecitando la tanta attesa Area Marina Protetta dell’Isola di Capri.
Le associazioni promotrici del “Tavolo del Mare” si sono poste come obiettivo, pertanto, quello di:
•Salvaguardare l’ambiente dell’isola di Capri, incentivandone la fruizione turistica sostenibile;
•Accelerare la macchina amministrativa per l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Capri;
•Aiutare dove possibile la futura AMP, divenendo strumento di supporto per la stessa, salvaguardandola e divulgandola;
•Rafforzare ed incrementare il rispetto delle normative vigenti in mare e nell’ambiente in genere;
•Salvaguardare e tutelare il fragile equilibrio degli ambienti costieri e marini ormai fortemente minaccianti;
•Essere di aiuto e supporto alle autorità competenti;
•Promuovere interventi che riducano e regolamentino il traffico costiero dell’isola;
•Attuare ogni iniziativa al fine di ridurre la velocità, che è divenuta una vera piaga del turismo in mare.
(Tavolo del Mare Capri)


Inserito da Golfonetwork venerdì 22 febbraio 2019 alle 12:12 -

Coisp: detenuto per duplice omicidio non rispetta il permesso premio

Detenuto per duplice omicidio di due poliziotti non rispetta il permesso premio e viene arrestato. Il Coisp: "Sono anni che chiediamo la certezza della pena e stop ai benefici per chi si rende responsabile di delitti tanto efferati."
Nel corso del fine settimana trascorso, un detenuto in permesso premio non ha rispettato le prescrizioni ed è quindi stato tratto in arresto dai poliziotti pescaresi.
Autore dei fatti è un uomo che nel 1993 si rese responsabile unitamente ad un complice del duplice efferato omicidio di due poliziotti partenopei, Gennaro Autori e Michele Del Giudice.
Sulla vicenda è intervenuto duramente Giuseppe Raimondi, Segretario Generale provinciale del Sindacato di Polizia Coisp, il quale ha dichiarato: "Sono trascorsi quasi 26 anni da quella maledetta sera in cui i due colleghi della squadra mobile di Napoli furono barbaramente e vigliaccamente trucidati da due delinquenti che non esitarono a colpirli a morte alle spalle. Ricordo bene le fasi successive quando tutta la Polizia partenopea si mise sulle loro tracce stanandoli in una zona impervia della collina dei Camaldoli, uomini che dopo ore di estenuanti attività diedero grandissima prova di professionalità traendo in arresto i due al termine di un folle conflitto a fuoco, rendendo così onore ai due fratelli ammazzati. Oggi purtroppo apprendiamo dalla stampa che uno dei due assassini, condannato all'ergastolo, aveva ricevuto un permesso premio violando le relative prescrizioni e solo grazie alla professionalità ed all'intuito dei colleghi pescaresi è stato giustamente tratto in arresto. Tutto ciò - prosegue Raimondi - mi provoca profonda amarezza e rammarico perché non deve assolutamente esistere che per crimini tanto efferati possa essere concesso un beneficio ad un ergastolano che già in passato si era reso responsabile di evasioni, e che guarda caso stava sfruttando per commettere chissà quale altra azione. Certezza della pena e diniego dei benefici per determinati reati, sono le uniche armi per combattere l'illegalità, e per impedire che degli eroi siano disonorati anche dopo 26 anni dal loro sacrificio."
(Luigi Fusco)


Giuseppe Raimondi

Inserito da Golfonetwork mercoledì 20 febbraio 2019 alle 13:25 -

Campania, Anas: incidente sulla SS7 Via Appia a Lioni (Av)

Napoli, 20 febbraio 2019
Sulla strada statale 7 ‘Via Appia’ è provvisoriamente chiuso il tratto in corrispondenza del km 348,500, nel comune di Lioni in provincia di Avellino, per un incidente tra più veicoli.
Sul posto sono presenti il personale Anas e le Forze dell’Ordine per ripristinare la circolazione il prima possibile.
Anas, società del Gruppo FS Italiane, raccomanda prudenza nella guida.
(Anas)

Inserito da Golfonetwork mercoledì 20 febbraio 2019 alle 09:15 -

1848: un 170° da rivisitare e ricordare

Cade quest’anno il 170° della famosa rivoluzione del 1848 che è rimasta anche nel frasario comune come “succede il ’48” quando dei grossi guai accadono.
Una serie di articoli riguarderà questo tema fondamentale della storia duosiciliana che è il vero prodromo del risorgimento del 1860.
Cominciamo con scandire le date di quell’anno fatidico evidenziando gli avvenimenti più rilevanti.
Già a fine 1847 attorno al Faro sediziosi stranieri appiccano focolai a stento rintuzzati dai Regi.
Il nuovo anno si apre con i moti di Sicilia.

Gennaio 12
Scoppia la rivoluzione a Palermo grazie alla regia inglese (Lord Mintho),  ai settari internazionali sbarcati, ai nobili oppressi (loro sì dai Borbone) e ai loro nuovi servi della gleba i famosi picciotti.
Gennaio 29
Il Re Ferdinando si trova in grande imbarazzo con la Sicilia rivoltata e Napoli zeppa di sediziosi. Prima di prendere decisioni fa quello che nessuno storico postumo ha mai riportato: esce dalla reggia e incontra con una esigua scorta i popolani in varie zone della capitale. Ad essi chiede pareri e consigli che sono tutti orientati contro la rivoluzione dei signori e degli stranieri, con l’assicurazione che i Napoletani avrebbero combattuto per lui.

Febbraio 11
Promulgazione della Costituzione delle Due Sicilie fatta dal primo regnante nella penisola italica. Infatti a Torino avverrà il 4 marzo , a Firenze il 10 e a Roma il 14. Essa solo apparentemente non toccava il Re perché lo stringeva con le sue norme sempre di più sino a condurlo all’impossibilità di esercitare il suo ruolo. L’effetto più deleterio per la massa era l’adozione del tricolore massonico, pur con le insegne nazionali.

Marzo 7
A Palermo l’ignavia dolosa dei capi fa ritirare le truppe borboniche. L’isola è in mano ai rivoluzionari guidati ufficialmente da Ruggero Settimo e ufficiosamente dall’Inghilterra. E’ rifiutata la costituzione data da Re Ferdinando II e le ultime concessioni dei delegati da Napoli su istigazione di Lord Minto che prepara l’indipendenza dal legittimo trono borbonico. Ovunque tricolori con il triscele.

Marzo 23
Scoppia la cosiddetta I Guerra d’Indipendenza tra l’Impero Austriaco e una irrituale lega italica guidata dal regno di Piemonte con l’aiuto di volontari dal Regno delle Due Sicilie, Stato Pontificio, Granducato di Toscana. Per mare e per terra l’armata duosiciliana parte al comando di Guglielmo Pepe. Ciò sguarnisce il regno sebezio di importanti truppe per volontà della rivoluzione internazionale che aveva rivoltato la Sicilia e stava per farlo a Napoli.

Aprile 13
Il burattino della setta massonica R. Settimo apre il Parlamento a Palermo dichiarando la decadenza della dinastia borbonica nella sala “Ercole” del palazzo dei Normanni. L’ennesimo sporco tentativo degli inglesi di separare per indebolire il regno è in piena esecuzione.

Aprile 18
Ferdinando II indice le elezioni pretese dalla setta destabilizzatrice per convocare anche a Napoli il suo Parlamento, “cavallo di troia” per minare le strutture pure della parte citrafaro del Regno e strumento capace di incastrare il Re e quindi portare progressivamente  alla rovina i suoi sudditi. Le candidature sono tutte decise dai rivoluzionari, stabilmente riuniti nell’ex convento di Montoliveto (uno dei tanti soppressi e saccheggiati dai francesi nel 1799) che oggi è caserma dei Carabinieri…

Aprile 30
Al comando del filo giacobino Guglielmo Pepe sale verso la pianura padana l’armata duosiciliana che la piazza settaria ha imposto al Re di inviare in soccorso dei Piemontesi nella cosiddetta I guerra d’indipendenza.

Maggio 9
Dalle varie province e specialmente dall’estero arrivano nella capitale brutti ceffi tricolorati con il compito di prepararsi per un vero e proprio colpo di stato a prescindere da costituzione, elezioni, riforme e volontà popolare. Il 9 giunge in rada anche una flotta francese per appoggiare in qualsiasi modo i sediziosi, da quello diplomatico a quello logistico, da quello morale a quello  dell’eventuale fuggi fuggi conclusivo.
 
Maggio 12
La spedizione borbonica in val padana, per  l’illusione della guerra italica voluta dai settari per sguarnire Napoli,  si trova tra i due paeselli di Curtatone e  Montanara, presso Mantova, proprio mentre un’armata quasi 3 volte superiore comandata dal grande Radetsky tenta di prendere alle spalle il presuntuoso Carlo Alberto. Inizia così una terribile ed eroica battaglia che blocca di colpo gli austriaci sorpresi dal valore di questi soldati venuti dalle Due Sicilie.

Maggio 14
I poco onorevoli deputati, riuniti nell’ebbrezza  rivoluzionaria a Montoliveto, tentano la rottura con la benevolenza del sovrano. Infatti pretendono una serie crescente di richieste inaccettabili e al di là della Costituzione già promulgata. Vogliono abolizione la religione cattolica, il nome del regno Due Sicilie e porre un giuramento costituzionale non sugli articoli approvati ma su qualsiasi altro da inserire in seguito. Sono i prodromi della rivolta armata già preparata  a puntino per il giorno dopo per una rivoluzione che viene da lontano e che sostanzialmente estranea al popolo napolitano.  

Maggio 15
Dopo aver rigettato tutte le convenienti proposte del re, i rivoluzionari provocano i soldati sparando sul posto di guardia della Reggia. Sono le 11 quando Lancieri e Svizzeri assaltano la barricata di S. Ferdinando ed aprono la reazione all’impopolare rivolta portata da lontano. Per 3 o 4 ore si combatte selvaggiamente per tutto il centro della capitale da via Santa Brigida al Largo della Carità, da via Montoliveto al convento omonimo dove sono asserragliati i deputati settari. Anche i popolani, luciani in testa, aiutano i Regi a spazzare via la ribellione. Napoli a fine giornata è insanguinata ma libera dal cancro rivoluzionario.

Barricata di via S. Brigida
Maggio 16
Dopo i luttuosi avvenimenti del giorno prima nella capitale, la situazione ancora turbolenta in Sicilia e l’equivoca guerra con l’Austria, a Napoli si comincia a cambiare veramente le cose. Nel nuovo esecutivo, il ministro degli esteri principe di Cariati consegna al rappresentante di Carlo Alberto la nota con cui si interrompe la sorta di alleanza nella guerra in Val Padana e si annuncia il richiamo delle truppe borboniche del gen. Pepe.

Maggio 29
Dopo i primi scontri avuti il 12 il mar. Radetzky dà l’ordine di sfondare le difese tosco-napoletane schierate tra Curtatone e Montanara con un’armata quattro volte superiore in uomini e con adeguata artiglieria. Grazie ai soldati regi e al prodigarsi dei volontari non fuggiti per paura, per un’intera giornata gli imperiali sono inchiodati al campo, riuscendo solo a sera a prevalere e salvando quindi C. Alberto e il grosso del suo esercito nei pressi di Goito. La popolazione acclamerà gli eroi venuti dalle Due Sicilie che saranno addirittura decorati dal re sabaudo come il col. Rodriquez, comandante del btg. Cacciatori.

Giugno 15
Re Ferdinando in questi giorni di 170 anni fa un lento giro dalla reggia di Napoli a quella di Portici per incontrare la popolazione festante e complimentarsi per l’aiuto ricevuto nel reprimere la rivoluzione. Indice anche i comizi elettorali per il 15 giugno per riaprire un parlamento meno succubo dei settari.

Giugno 18-30
Scacciati a furor di esercito e di popolo dalla capitale, i rivoluzionari riaccendono la lotta, lautamente finanziata dalla massoneria, in posti più lontani e meno pericolosi. Cosenza inalbera il tricolore con il nizzardo Ribotti e le Calabrie, in  buona parte, sono destabilizzate. Con l’avanzare dei Regi pian piano si ritorna alla legalità con l’evidente favore popolare.

Luglio
Il pluritraditore Guglielmo Pepe disattende l’ordine del Re di rientro per la spedizione nel nord italico assieme a suoi degni compari e a qualche compagnia plagiata o imbrogliata. Si unisce quindi al rivoluzionario veneziano Daniele Manin che lo nomina duce della sua effimera repubblica.

Agosto
In questi giorni di 170 anni fa il popolo della capitale organizza una grande manifestazione per ribadire la sua volontà sovrana dopo la sconfitta della rivoluzione. VIVA IL RE e ABBASSO LA COSTITUZIONE si legge sui cartelli portati dai napolitani di Napoli. Era già stato il grido dei soldati quando Ferdinando II l’aveva concessa per evitare un già preordinato spargimento di sangue.

Agosto 31
Alla fine del mese l’armata duosiciliana, con appena quattordicimila soldati, è a Reggio pronta allo sbarco nella Sicilia in mano ai ribelli. Il comandante in capo principe Filangieri prepara un ultimatum prima di aprire le ostilità.

1 Settembre
Ferdinando II decide di dedicarsi solo alla riconquista siciliana e pertanto proroga la seduta del Parlamento a novembre in modo da interrompere quella che da maggio dura imperterritamente con impudente lavorio dei ribelli perdonati ma non pentiti…

3  Settembre
Ignorato dai ribelli l’ultimatum di Filangieri, quella domenica mattina si scatena la battaglia. I rivoltosi aprono addirittura le ostilità bombardando dalle postazioni fuori città la Cittadella. La risposta è immediata e coincide con lo sbarco delle truppe nei pressi di Gazzi che assalgono le fortificazioni nemiche avanti Messina. Anche dalla Fortezza escono truppe regie per la liberazione della città convergendo verso la barriera difensiva dei sediziosi.

7  Settembre
Dopo cinque giorni di furiosi combattimenti, a mezzogiorno Carlo Filangieri può telegrafare a Napoli che Messina è di nuovo libera! La popolazione, fuggita per terrore dei rivoluzionari, rientra dal Faro con empatia, reciproca, con i Regi.

Settembre
Verso la fine del mese Girgenti rialza le insegne borboniche sotto l’impulso del vescovo e sfida i ribelli di Palermo, assieme ad altri centri minori siciliani.

23 Settembre
Il Banco di Palermo sospende, per la prima volta nella sua storia, il pagamento delle Fedi Credito a causa della cattiva amministrazione pubblica che ha riempito di debiti la capitale siciliana, come da costume dei governi rivoluzionari neo-giacobini

26 Ottobre
Giuseppe La Masa, vilmente fuggito da Messina all’arrivo dei Regi, fa il gradasso a Palermo cavalcando da sedicente eroe. Improvvisamente viene disarcionato con contusioni non molto gravi, fortunatamente per lui ma sfortunatamente per la Patria che affosserà 12 anni dopo. Evidentemente era montato su un cavallo di puro cuore siciliano…

1° Novembre
Il mese si apre con una stretta fiscale eccezionale del governo di R. Settimo che affama letteralmente la popolazione per le spese folli dell’amministrazione rivoluzionaria. Al raddoppio dei beni alimentari si affianca quello degli sbarchi di mercenari stranieri lautamente pagati.

15 Novembre
A Roma la rivoluzione vuole ottenere la preda più ambita e destabilizzare gli Stati Pontifici. Il primo ministro Pellegrino Rossi, che apertamente denuncia gli inganni della guerra in val Padana e scopre le carte dei settari, è brutalmente assassinato ed il papa esautorato e relegato nel Quirinale.

25 Novembre
Nella notte tra il 24 e il 25 giunge a Gaeta il papa Pio IX sotto mentite spoglie per sfuggire alla rivoluzione a Roma. Il governatore della città, nel dubbio della sua identità, lo pone agli arresti all’albergo della Pergolella attendendo ordini superiori. Ma Re Ferdinando è stato già avvisato direttamente dell’augusto ospite e sbarca da una piccola flotta per accoglierlo degnamente in quella che sarà una lunga e graditissima permanenza nel regno.

8 dicembre
In occasione della festa dell’Immacolata, Patrona delle Due Sicilie, si svolge a Palermo la consueta grande processione facendo sfilare la Vergine tra la devotissima popolazione. L’accompagnano anche gli atei e blasfemi rivoluzionari con fascia tricolore mostrando le contraddizioni, l’ipocrisia e il populismo che li caratterizzano nello spazio e nel tempo.

1849 gennaio
Con lo stato pontificio in preda ai rivoluzionari scacciati da altre zone redente, quattro potenze accolgono l’appello del Papa, esiliato a Napoli, inviando contingenti armati per la liberazione di Roma: il Regno delle Due Sicilie, l’Impero Asburgico, il Regno di Spagna e la Repubblica Francese.

9 febbraio
Nella Roma, in preda ai nuovi barbari rivoluzionari, è proclamata la Repubblica Romana di cui fa parte la peggiore feccia di asserviti, in varie maniere, alla massoneria da Garibaldi a Mazzini, da Pisacane a Mameli per citare i più popolari…
(Parlamento Due Sicile - Vincenzo Gulì)

Inserito da Golfonetwork martedì 19 febbraio 2019 alle 11:35 -

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