Abili sfruttatori istituzionali, deputati e senatori, tramite legge 110/15, hanno approvato ed imposto il 4 ottobre di ogni anno (festa di S.Francesco) “giorno del dono”: centinaia di cerimonie, iniziative, incontri, presentazioni, ovunque, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, “affinché l'idea e la pratica del dono siano oggetto di attenzione in tutte le forme”. In tal modo surrettiziamente scaricano sui cittadini la responsabilità di soluzioni contro il degrado sociale, una vera e propria “colonizzazione ideologica”, a cominciare dai bambini, manipolati dal buonismo imperante che maschera lo sfruttamento.
A lato delle giornate dedicate per la “donazione” di organi vitali, tessuti, cellule, sangue, midollo, cordoni ombelicali e reni..., potenziano altre “attività donative”:lavoro gratuito o malpagato, assistenza socio-sanitaria “regalata”, finanziamento delle molteplici fondazioni della pseudo-ricerca, pulizia dell'ambiente..., l'ultimo euro del tuo portafoglio, la tua eredità. E se non doni resta sempre l'esproprio. In altre parole dono di denaro, di tempo, di competenze, di beni, di parte di sé fino al dono della vita.
Lo Stato con il “giorno del dono” rilancia enti e associazioni “amiche” con le quali ha comunanza di interessi (un brulicare di affaristi), si libera dei servizi che dovrebbe garantire e fomenta l'attività propagandistica per gli interessi delle lobby istituzionali.
Il cittadino sovente cede al ricatto emozionale elaborato da strategie di propaganda, vere tattiche di marketing dei furbi, ma lo ferisce la contraddizione di uno Stato che mentre fa l'accattone superpaga dirigenti e politici (mantenuti a vita, compresi gli eredi) e tassa all'ultimo sangue il popolo, incurante del 40% di disoccupazione giovanile e della povertà incalzante. Ma dove vanno a finire i soldi delle tasse? Nel salvadanaio per lo stretto di Messina? O per puntellare il Monte dei Paschi di Siena e relative oscure manovre piegando la costituzione il più possibile al business?
Abbiamo una sanità che crolla: risulta vecchio e da cambiare il 75% del parco macchine del servizio sanitario che dovrebbe servire per le diagnosi; ancora siamo in grave carenza di Stroke Unit per la cura dei traumatizzati cranici o per i colpiti da ictus, al punto che stanno sviluppandosi le dozzinali dichiarazioni di “morte cerebrale” a distanza. In questa realtà disastrata le Direttive Europee raccomandano di “non fermare i trapianti“ e hanno imposto alcune modifiche alla nostra L. 91/99 per incrementare il dono di organi o parte di organi anche da viventi sani, sotto la falsità del dono samaritano producendo morte e menomazioni.
Questo è capitalismo globale selvaggio, cancella l'individuo, risucchiato nel pensiero unico, lo smembra, lo spoglia dell'autodifesa e della proprietà della mente e del corpo. Giorgio Griziotti nel suo libro Neurocapitalismo lo definisce anche capitalismo cognitivo perché stiamo passando da un'epoca in cui il motore era l'accumulazione in senso fisico ad una società basata sulla rendita e sullo sfruttamento della vita in senso più ampio.
La strategia del dono ha assunto un connotato mafioso, dobbiamo dire NO ad un potere che ha come unico progetto “arraffare”. (Nerina Negrello Presidente Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente)
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