ALLA C.A. DI SUA ILL.MA ECCELLENZA MONS. ANGELO SPINILLO DIOCESI DI TEGGIANO-POLICASTRO
OGGETTO: CENTRO “LE ROSE” IN POLICASTRO BUSSENTINO.
Rev.ma Eccellenza, nonostante ad entrambi è noto il vero problema di fondo che affligge la gestione e la struttura del Centro “Le rose”, leggendo la Sua missiva, mi ritrovo a constatare con rammarico che, volutamente o involontariamente, ancora ad oggi si specula sull’immagine mia personale e dell’Amministrazione di cui faccio parte. Come Lei ha sempre potuto constatare di persona, negli anni passati mai mi sono tirato indietro rispetto ai doveri e alle responsabilità cui il mio Sindacato era chiamato ad assolvere, ed il più delle volte nella consapevolezza che, come ad oggi si è rivelato, il mio prodigarsi sarebbe stato strumentalizzato e mortificato. Se non ricordo male, la gestione della struttura del Centro in parola, e le attività in essere, in questi anni, hanno potuto avere prosieguo solo grazie alle proroghe concesse dal sottoscritto durante il proprio sindacato, e non attraverso l’impegno o il merito di altre istituzioni, amministrative o politiche. Assumendomene piena responsabilità, la mia firma andava a garantire, di volta in volta, la quiete amministrativa, sociale e sanitaria della struttura, dei lavoratori, degli ospiti e dei gestori del centro, con la promessa, dall’altra parte, di completare al più presto, come per legge, il passaggio di adeguamento della struttura, da un’incerta “casa albergo” per anziani ad una vera comunità tutelare per persone non autosufficienti. Cosa può rispondermi se, dopo tutte le rassicurazioni anche di altri esponenti della sua Curia, ad oggi vengono presentati progetti, sanatorie, varianti per l’adeguamento strutturale di una Casa Albergo per Anziani? Lei crede davvero che il Comune di Santa Marina possa rilasciare autorizzazioni in merito, sapendo che la realtà accertata da ASL, NAS, VV. del Fuoco, Ufficio Tecnico Comunale è quella della presenza di persone all’interno della struttura che versano in condizioni molto più che di semplice non autosufficienza? La risposta, se non da Lei, è ben manifesta dalla tracotanza degli organi preposti al rilascio dell’autorizzazione al funzionamento della struttura stessa, quali il Piano sociale di Zona S9, il quale manda avanti la politica del temporeggiare e dello scarica barile. Per quale motivo il Comune di Santa Marina non dovrebbe aiutare la Curia ed i gestori del Centro ad offrire al territorio del Golfo di Policastro una struttura di alto livello di assistenza sanitaria, quando quest’ultima rappresenterebbe un momento importante di economia locale? E se tutti vogliamo questo, perché si continua ad arrabattare verso la richiesta di concessioni che non rispecchiano la realtà e quindi impossibili da accogliere? Sua Eccellenza, anch’io la esorto a riprendere in mano il bandolo perso e a convenire quanto prima ad una vera risoluzione del problema, dove ognuno, e tutti, possano assumersi le proprie responsabilità e rinunciare ai propri, piccoli spazi di potere, nel doveroso rispetto dei ruoli e delle regole. Nel lasciare sempre aperta la porta del dialogo, Le porgo i miei reverenziali ossequi. Santa Marina lì, 28.07.2011 On. Giovanni Fortunato
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