Bene misure su regioni, spingano il Pdl a volare alto. I tagli ai costi della politica regionale sono necessari e siamo pronti ad approvarli immediatamente. Ci auguriamo però che possano aprire la strada, già nello stesso decreto, a misure altrettanto attese e serie. Così gli otto consiglieri regionali del gruppo federato "Caldoro Presidente", per i quali una riforma elettorale che consenta ai cittadini di scegliersi il candidato, l'attuazione di un tetto massimo di 200mila euro agli stipendi dei manager di Stato, la cancellazione dei rimborsi elettorali ai partiti sciolti ed una sostanziale decurtazione per quelli dei partiti attivi, ma anche la riduzione del costo complessivo dei parlamentari e la contestuale revisione, anche verso l’alto, di quelli dei sindaci e dei consiglieri comunali, appaiono misure più che opportune oltre che necessarie a restituire credibilità alle istituzioni e alla politica. Qualora non si dovesse procedere in tal senso, cosa che temiamo probabile, - proseguono gli otto consiglieri campani – queste misure rappresenteranno per noi i principali punti programmatici in base ai quali sceglieremo il candidato alla primarie del centrodestra, che, confidiamo siano le più aperte possibili. Punti che dovranno costituire un tutt’uno con la riduzione del numero dei Parlamentari, l’istituzione del Senato Federale, con il completamento di un regionalismo che punti al recupero di un Sud virtuoso e che se da un lato preveda la piena autonomia e responsabilità contabile delle Regioni (con l’obbligo di coprire eventuali disavanzi con autonoma tassazione) dall’altro stabilisca il principio solidaristico in base al quale i debiti pregressi e le difficoltà di start up trovino il sostegno dell’intero Paese. Un programma, inoltre, - aggiungono - nel quale trovi spazio e certezza la ridefinizione funzionale delle competenze dello Stato, delle Regioni, delle Città metropolitane e delle amministrazioni comunali e la soppressione di enti e società partecipate che hanno dimostrato di non essere all’altezza del compito. Infine, - concludono - un chiaro sì all’Europa dei popoli, a una Carta comune, con un governo eletto a suffragio universale, con una Banca Europea dotata di pieni ed effettivi poteri e con l’obbligatorietà dell’adozione dell’inglese quale seconda lingua ufficiale dei Paesi membri. Coraggio ! C'è da intercettare il consenso di milioni di elettori molti dei quali,probabilmente, non aspettano altro che crederci ancora (On.Giovanni Fortunato) |