Un gruppo misto composto da circa 23 ragazzi , di età compresa tra i 16 e i 30 anni, provenienti da diverse Nazioni: Portogallo, Turchia, Francia e Italia, è stato ospitato dal comune di Santa Marina per il progetto “Gioventù in azione” finanziato dall’Unione Europea. Un programma iniziato da diversi anni, ma che per la prima volta ha avuto come protagonista il Comune cilentano. Si tratta di un ampio progetto di Scambi Internazionali ed è rivolto a ragazzi provenienti da tutta Europa. Gli obiettivi del progetto sono quelli di promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, sviluppare la solidarietà, favorire la comprensione reciproca di ragazzi provenienti da paesi diversi, migliorare la qualità dei sistemi di sostegno delle attività giovanili e le capacità delle organizzazioni della società civile, favorire la cooperazione europea. La scelta del luogo è caduta sul Comune di Santa Marina perché Antonella Marini, responsabile dell’associazione “Cascina Iumara” che cura la parte italiana del programma, conosceva già il posto e lo ha trovato adatto sia per l’ospitalità della gente, che per la capacità di accoglienza del luogo. Il tema del campo lavoro è stato la biodiversità. I ragazzi hanno svolto varie attività pratiche, hanno imparato come praticare l’agricoltura biologica, senza l’uso di sostanze chimiche, come si prepara il pane fatto in casa, i diversi tipi di farina che possono essere impiegati, il valore nutritivo che ha non solo il grano, ma anche la crusca che deriva dalla lavorazione di questo. Il progetto non si esaurisce qui, trattandosi di uno scambio internazionale i giovani hanno avuto modo di apprendere, attraverso giochi didattici, gli usi e i costumi delle varie culture che lo compongono, oltre che la lingua, e la cucina tipica dei diversi Stati. Nei giorni liberi i ragazzi hanno potuto visitare il paese attraverso escursioni guidate, in modo da poter conoscere meglio ed apprezzare la bellezza del luogo, e non è escluso che in futuro ritornino nel Comune di Santa Marina da semplici turisti questa volta. Non sono mancati poi i giorni dedicati al mare e al riposo. Per favorire la comunicazione tra i ragazzi ci si è avvalsi della collaborazione di un’interprete, che ha seguito i giovani nel progetto. Il programma continuerà anche nei prossimi anni, e saranno i paesi ospiti ad accogliere a turno gli altri stati che li hanno accolti. (Olga Marotta)
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