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Comunicato stampa Associazione Onlus Carmine Speranza

Quante altre tragedie, prima che…?
Servono tanta prevenzione, tanti soccorritori, ma soprattutto tanti defibrillatori
I tragici eventi che hanno sconvolto il mondo dello sport in queste settimane vanno visti in un contesto più ampio: c’è la necessità di estendere capillarmente anche in Italia l’educazione al soccorso cardiorianimatorio e di diffondere i Defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), obiettivo per il quale la nostra Associazione quotidianamente si trova a combattere resistenze e timori anacronistici.
Le strazianti scene, ora videoriprese e viste con grande emozione da milioni di persone, capitano purtroppo nella realtà con grande frequenza ma i commenti relativi si concentrano ancora purtroppo sul tardivo arrivo dell’ambulanza, vista come la soluzione del problema, mentre è il suo contenuto in uomini e materiale che deve intervenire subito col defibrillatore. In Italia perdiamo per morte improvvisa cardiaca 60.000 persone all’anno. Molte morti resteranno inevitabili (ad esempio se il paziente è solo, se altre cause cardiache o no rendono non salvabile quel paziente). Ma tutte le esperienze, anche italiane, sono concordanti: applicare subito il defibrillatore vuol dire sapere immediatamente se è un arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare e quindi poter salvare le persone. La scossa salvavita dà il massimo successo se erogata entro i primi 5 minuti! Si potrebbero salvare percentuali molto più elevate di queste persone se tanti cittadini sapessero praticare le manovre di soccorso e se fosse già attivato l’obbligo di presenza del DAE nei luoghi in cui il rischio è statisticamente maggiore. La scuola italiana non insegna le tecniche elementari di soccorso ai ragazzi che escono dalla scuole medie superiori, pur avendo noi dimostrato che si può fare attraverso gli Insegnanti. Il Defibrillatore semi\automatico esterno (DAE), dotazione di soccorso comune all’estero, è ancora temuto o sconosciuto. È assolutamente sicuro: NON EROGA SCARICHE SE NON INDISPENSABILI. Parla e dà istruzioni stesso attendibili al 99,9%. Rende molto più sicuri una palestra, un cinema, una chiesa, la “panchina” del campo di calcio o tennis, un treno, uno stabilimento balneare una stazione ferroviaria, un aeroporto, un centro commerciale ecc.…
Si acquista con 1.500,00 €: un giorno di degenza in Rianimazione costa molto di più. Tutti possono imparare ad usarlo: basta superare un corso di 4-5 ore; in alcune realtà anche di durata inferiore! La legge d’obbligo c’è già (n. 191 del 23 dic. 2009 e relativo DM 18\3\2011): le Regioni debbono però ora applicarla in modo più rapido, estensivo, duttile, guardando sia alle forze dell’ordine, ma anche a un volontariato da sempre disponibile, vocato e oggi autorizzato a lottare contro il flagello a costo zero. A tal fine sarebbe necessario che, in tutta Italia, i 118 collaborassero e rispondessero positivamente ad ogni stimolo proveniente da questo mondo che sta, vive e opera sul territorio. Non invochiamo nuovi centri costosissimi di alta specializzazione per superselezionare gli atleti: le Cardiologie italiane sono già all’altezza, se convenientemente coinvolte. I centri esistenti si mettano in sintonia con un compito così vitale!
(Associazione Onlus Carmine Speranza) 

Inserito da Golfonetwork martedì 8 maggio 2012 alle 15:49


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