Quando perdi una competizione elettorale è necessario, ai fini della tua sopravvivenza politica e di una più incisiva programmazione del futuro (politico), fare almeno tre esercizi: 1.valutare l’entità della sconfitta; 2.analizzare le ragioni di essa; 3.saper comunicare nel modo più semplice ed efficace i risultati emersi: i punti di debolezza e quelli di forza; il quadro reale delle criticità espresse e in parallelo quello delle opportunità che si aprono La Lista N.2 di Giuseppe Del Medico ha prevalso con 300 voti di scarto (voto più, voto meno) su quella di Vito D’Agostino. Questo è il dato crudo della sconfitta di Insieme per Sapri ad opera di Sapri Democratica, che ha coinciso (questa è una mia personale valutazione) con la vittoria di Angelo Branduardi e la sua “Si può fare” su “La Cura” di Franco Battiato. A proposito…non so cosa pagherei per conoscere il nome di colui/colei che ha ispirato questa sciagurata scelta; una “cosa” che assomiglia molto più al Te Deum Laudamus che alla colonna sonora di un evento di aggregazione politica . Questo ha procurato, in questi giorni e a tanta gente (vi giuro che non mento… e il responsabile dovrebbe riflettere a lungo su questo) parecchi problemi di tenuta, con evidenti manifestazioni depressive causate dalla reiterata esposizione al prodotto discografico. Bisogna ammetterlo… sotto il profilo del ritmo non c’è stata partita! Sapri Democratica ha saputo imprimere sin dall’inizio della campagna un ritmo frenetico e incalzante; una caratterizzazione che i supporters hanno saputo esprimere molto efficacemente nel corso degli eventi/incontri con la cittadinanza, forti della straordinaria ricchezza di colori delle loro mise, del volume delle chiome (femminili e maschili), dal vigore e dalla esuberanza di un’ anagrafe impietosa (per noi). Ma è nella rete (nei Blog) che si è consumata la più chiara e profonda differenza di ritmo, di presenze e di sostanza: elementi che hanno finito col decretare una superiorità schiacciante, che si è saputa trasformare in efficace arma di “annientamento dell’avversario”. Fatevelo dire da chi come me si è fatto carico (insieme al mio caro amico Vincenzo Folgieri) di rintuzzare un esercito di internauti agguerriti e molto spesso incazzati neri. Per loro sono stato un bersaglio su cui riversare tonnellate di rabbia e di frustrazioni accumulate negli ultimi quattro anni. Devo confessare che, pur essendo uno dalle spalle larghe, ho vissuto momenti tremendi durante i quali ho pensato di lasciar perdere e abbandonare la rete. Ma io sono un combattente (un soldato leale, non un generale), e come un soldato ho potuto godere di un angolo di osservazione che i generali non possono avere, che mi ha permesso (lo ritengo un privilegio) di combattere sul fronte le mie battaglie. Ma questo mio essere soldato, e di parte ovviamente, non mi può esimere oggi dal raccontare e testimoniare alla pubblica opinione le ragioni dalle quali nascono le fortune di una vittoria (quella di Sapri Democratica) e le pesanti responsabilità che hanno fatto maturare una sconfitta (quella di Insieme per Sapri). Il mondo cambia, e con esso la comunicazione, i modi e i tempi di relazionarsi con gli altri. Gli altri… che di volta in volta sono amici, parenti, clienti, fornitori, compagni di viaggio e (guarda caso) ciclicamente, anche elettori. Già, gli elettori! Ciò che il Gruppo Insieme per Sapri non ha saputo fare, a differenza di Sapri Democratica, è stato quello di essere prossimo agli elettori, nei tempi e nei modi che la modernità suggerisce (e spesso impone). Non si può, nel 2012, non essere attori di una competizione elettorale senza godere del prezioso supporto di un proprio portale web. Un gap che ha mostrato tutto il suo peso e il cinismo dei suoi effetti il pomeriggio di ieri 7 Maggio 2012, il giorno dei responsi elettorali. Mentre, da una parte (Insieme per Sapri) ci si affannava ad aggiornare i dati delle sezioni cittadine che arrivavano tardi e inesatti, cercando la tessitura di una rete di improbabili contatti telefonici plurimi con i rappresentanti di lista, dall’altra parte (Sapri Democratica), insieme ai dati aggiornatissimi faceva gustare ( ad amici e avversari) sul portale web le immagini della vittoria, in sezione e lungo le vie cittadine. E’ stato quello il segno della differenza delle forze in campo. Una differenza che ha colorato la loro vittoria e che li ha resi (se possibile) ancor più “belli e fascinosi” agli occhi dei tanti sapresi sparsi per il mondo. Una partecipazione alla vittoria, la loro, decisamente più immediata di quanto non sia stata la nostra capacità di comprendere la gravità di una sconfitta annunciata….dalla rete! Una sconfitta che va ben oltre la differenza dei 300 voti.Voto più, voto meno. Rocco Cantisani (Portavoce Sapri Cantiere Aperto)
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