Folto pubblico, martedi' 7 agosto, a Santa Marina per la sesta edizione del “concorso-poesia Pasquale Fortunato”, quest’anno dedicato a Pina Quintieri di Policastro Bussentino, venuta a mancare all’affetto dei suoi cari in giovane età. La manifestazione è nata nel 2007 per volontà del presidente del consiglio comunale, l’onorevole Giovanni Fortunato, in memoria di Pasquale Fortunato, suo fratello, morto tragicamente a causa di un incidente sul lavoro. Si è istituito un premio per ricordare ed onorare giovani vite spezzate, tutti i morti sul lavoro e sensibilizzare riguardo a temi importanti della società. A presentare la serata Francesca Pellegrino, conduttrice televisiva e Claudio Aprea, scrittore e regista. Le poesie sono state valutate da una giuria qualificata composta dal dottor Renato Pagliara, provveditore agli studi di Salerno, da don Enzo Morabito, parroco della chiesa San Giovanni Battista di Sapri, dal professore Gaetano Bellotta, giornalista, dalla dottoressa Evidea Ferrara, dirigente scolastico di Sapri, dal dottor Vincenzo Folgieri, regista, dalla dottoressa Olga Marotta, giornalista, dal professore Mimì Minella, dirigente scolastico di Roccadaspide e dal professore Domenico Sateriano, storico. Una regola istituita dalla seconda edizione del concorso-poesia è che la commissione voti senza conoscere i nomi degli autori delle liriche per la massima imparzialità di giudizio. Dodici i finalisti: “Non tremare” di Claudio Aprea (Agropoli), ”L’amaro prezzo del progresso” di Vittorio Finamore (Roccagloriosa), ”Ti amo ancora” di Silvio Quintieri (Policastro Bussentino), ”Figlio mio” di Francesco Battista (Policastro Busssentino), ”Mamma“ di Giuseppe Di Salvatore(Sapri), ”Il male ha scelto me” di Pierluigi Navazio(Caselle in Pittari), ”Tijambi moderni“ di Carmine De Luca (Sapri), ”In bilico” di Biagina Grippo(Santa Marina), ”Figlio della mia terra” di Alessandro Galzerano (Casalvelino), ”Estate” di Anna Maria Felicia Nardo (Roccagloriosa), ”Il sorriso” di Rocco Ettorre(Caselle in Pittari), ”La vita“ di Michele Pellegrino (bambino di 7 anni, Caselle in Pittari). Primo posto: “In bilico”. ”Per i forti contenuti che esprimono il dolore di una vita sospesa che riflette una realtà sociale dominata e tesa, alla ricerca del senso della vita”. Secondo posto: “Mamma”. ”Il sentimento nella poesia travalica la stessa comunicazione linguistica, ma senza alterarne i contenuti con una successione graduale di effetti che si concludono con un’invocazione”. Terzo posto: “L’amaro prezzo del progresso” di Vittorio Finamore. “Un commovente ricorso di case e cose perdute. Una pace intensamente desiderata, ma che svanisce nel nulla”. Durante la manifestazione è stata consegnata al professore Domenico Sateriano, scrittore ed eminente studioso di storia e tradizioni locali, una targa per la cultura. Grande apprezzamento per l’intrattenimento musicale offerto dal gruppo “Agorà” con i maestri Francesco Augurio, al pianoforte, e Vincenzo Bilo, al violino, accompagnati dalla splendida voce del mezzosoprano Marina Mega. Organizzatori della sesta edizione che ha riscosso un notevole e crescente successo la pro-loco Buxentum e il Comune di Santa Marina. (Pino Di Donato)
Primo posto
IN BILICO
In bilico,
sospesa fra due mondi,
labile,eterea,fragile.
In bilico,
senza più lacrime,senza speranze,
stanca,lenta ,vuota.
In bilico ,
travolta dal ricordo, dal rimorso e dall’odio,
sorretta dalla fantasia,
assediata e sconfitta dal mondo reale.
In bilico,
svuotata da occhi falsi e malati,
che mi hanno ingannata e spezzata.
In bilico
violentata nell’anima
che anela ancora
disperatamente, ostinatamente, inutilmente.
(Biagina Grippo)
Secondo posto
“Mamma”
Mamma io nun cunosco ‘o nomme,nun saccio tu chi si!
Io nun so figlio di na femmena,so figlio e nu mistero
E ffaccio mille cose pe campà senza e o sorriso e mamma.senza e mme sentì chiammà,
me’ chiammeno scugnizzo,me chiammeno straccione,
ma e panne mieie chi madd’arepezzà?
A casa mia e’ sotto a nu portone ,e nun c’è mai nisciuni camm’aspetta.
M’addorme dinto o’ friddo e dinta a notte
Sento na’ voce ca’ me chiamma,ca me dice:
Gennarino mio,so mamma toie che a coppa o cielo
Nun se stanca e te penzà.
Cu’ ll’uocchie ‘nchine e lacreme me sceto po a matina
Guardo ‘ncielo e me pare e vede’ a mammà…..
(Giuseppe di Salvatore)
Terzo posto
L’AMARO PREZZO DEL PROGRESSO
C’è una pace che mi turba quando
Percorro le vie del mio paese:
E’ il silenzio che accompagna i miei passi
In una quiete che si spande intorno.
E’ l’immobile da cui è andata via la vita.
E’ lo sguardo triste dei muretti su cui sedevano i vecchi.
E’ il vuoto degli slarghi che hanno perduto i fanciulli.
E’ il rantolo di una finestra che agonizza.
E’ il buio della case vuote,mute nella loro composta solitudine.
E’ questa pace,senza vita,che turba il mio animo e pago l’amaro prezzo del progresso.
(Vittorio Finamore)
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