Vibonati- Da circa due giorni si erano ormai perse le sue tracce. Martedì sera la macabra scoperta. Intorno alle 20.00, i Carabinieri della Compagnia di Sapri, dopo 24 ore di ininterrotte ricerche, hanno rinvenuto, sepolto sotto terra, il cadavere di Giuseppe Novellino, 71enne di Vibonati, ma residente a Torino, del quale martedì mattina ne aveva denunciato la scomparsa il nipote. Quel cumulo di terra, in aperta campagna nel comune di Vibonati, in località “Gallari”, aveva insospettito gli inquirenti. E così, dopo aver scavato nel terreno, è emerso il corpo. Le immediate indagini, coordinate dal Dottor Carlo Rinaldi, Sostituto Procuratore del Tribunale Sala Consilina, hanno da subito portato ad un sospettato, proprietario di alcuni terreni vicini al luogo dell’omicidio. In effetti, poco dopo, A.M., 61enne del posto, è stato portato in caserma per essere sentito. Negli uffici del Comando Compagnia, dopo un lungo interrogatorio, il principale indiziato ha confessato, non reggendo più ai sensi di colpa. Il movente sarebbe riconducibile a futili motivi legati a confini di proprietà. Sul posto, per i rilievi tecnici, è giunta la Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Salerno. (Carabinieri)
Vibonati- Un litigio scoppiato per motivi di confine dei terreni: questo il movente dell'omicidio di Giuseppe Novellino, il pensionato di 71 anni, residente a Torino, trovato morto ieri sera dai Carabinieri della Compagnia di Sapri in una scarpata di località Gallieri, nel comune di Vibonati. Nel corso della notte i militari della locale Compagnia, diretta dal Capitano Emanuele Tamorri, ed i colleghi del reparto investigativo del Comando provinciale di Salerno hanno fermato un allevatore di bestiame del posto, Antonio Mariano, di 61 anni, titolare di una lavanderia, che dopo alcune ore di interrogatorio ha confessato di aver colpito alla testa con una pietra il pensionato, provvedendo successivamente ad occultarne il cadavere. Il delitto è avvenuto nella mattinata del 27 agosto scorso al culmine di un litigio scoppiato per motivi di confine. A recuperare il corpo dell'ex operaio della Fiat, nato a Vibonati ma residente a Torino, sono stati i Vigili del fuoco. Il corpo, che presentava lo sfondamento del cranio nella regione frontale, era stato sepolto in una scarpata. Ad effettuare il ritrovamento alcuni abitanti della zona che partecipavano alle ricerche avviate dai militari, dopo la denuncia di scomparsa effettuata da alcuni familiari. Novellino, che non era sposato e viveva da solo, da quando era andato in pensione trascorreva soprattutto i mesi estivi nella sua località d'origine. (La Città di Salerno)
Sono in corso ulteriori indagini da parte dei Carabinieri per stabilire eventuali complicità nel delitto.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate, l’assassino ha confessato dopo una notte di interrogatorio in caserma. Antonio Mariano, dopo aver colpito Novellino con un sasso lo avrebbe ulteriormente colpito con un bastone. “Sì, sono stato io, l’ho colpito con una pietra e poi a bastonate”, ha spiegato ai Carabinieri di avere successivamente legato una corda alla caviglia del cadavere per trascinarlo nel vallone per la sepoltura improvvisata. "Aveva presentato un esposto contro di me, per degli abusi edilizi", avrebbe dichiarato Mariano agli investigatori, "pretendeva una servitù di passaggio in un mio terreno che gli avevo peraltro già autorizzato. È stato un momento di rabbia". Nelle ultime settimane, Mariano aveva avuto diversi contrasti con Novellino.
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