Mare e spiagge puliti tra sospetti ed insinuazioni BANDIERE BLU: VERITA' O GRANDE BUFALA?
Maggio un mese strategico per chi vive di turismo balneare ecco che arrivano le bandiere blu che in un certo qual modo potrebbero influenzare coloro i quali hanno deciso di andare in vacanza al mare. Anche quest’anno la nostra Campania si piazza tra le eccellenze italiane conquistando, a pari merito con Toscana e Calabria, ben 19 bandiere, il terzo posto del podio dopo la la Ligura con 34 Bandiere, seguita dalla Puglia con 22. I criteri per essere destinatari delle bandiere blu sono noti. La partecipazione dei Comuni al programma Bandiera Blu è gratuita, sia per quanto attiene la valutazione e la certificazione che per le visite di controllo che sono totalmente a carico della FEE. La bandiera blu è un riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Di cosa si tratta? Semplice, è un prestigioso riconoscimento internazionale che premia la pulizia dell'acqua, il rispetto per l'ambiente e la qualità dei servizi, un sigillo che garantisce un livello top in questi ambiti. È molto probabile che il lettore si sia chiesto almeno una volta, ma la Bandiera Blu si paga? In teoria no. Difatti l’autocandidatura e la partecipazione al programma non costa nulla! Il tutto è gratuito sia per i Comuni che ne fanno richiesta, sia per la valutazione che per i controlli interamente sovvenzionati dalla FEE. Ma secondo legambiente (associazione senza fini di lucro)le cose non stanno proprio cosi':
Legambiente: ‘Bandiere blu’ acquistate dai Comuni al costo di 3.500 euro. (Fonte: ImolaOggi 25 Giugno 2017 Ambiente & Energia)
“Le ‘Bandiere blu’ vengono acquistate ogni anno dai Comuni, al costo di 3.500 euro”. Lo ha affermato Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria,in un suo intervento a Lamezia Terme. “La Fee, che rilascia le ‘bandiere’ – ha aggiunto Dominijanni – è un’associazione europea che fa una valutazione su 25 punti e non è gratuita, anzi si basa su un’autocertificazione rilasciata dagli enti stessi. Quella della Fee è una valutazione immaginaria, rispetto a quella scientifica che eseguiamo noi gratuitamente, e spesso non collima con la realtà. Per esempio, Catanzaro Lido ha avuto la bandiera blu per cinque anni e il mare era sporco. Non lo diciamo noi, lo dicono i bagnanti che vedevano la schiumetta sull’acqua per il fatto che i depuratori non funzionavano. Quindi, mi chiedo, sulla base di quali dati vengono assegnate le bandiere blu? La loro disamina si basa su una valutazione cartacea che tiene conto dei dati Arpacal, del ministero dell’Ambiente e di un’autocertificazione che effettua il Comune. Tutto ciò non collima con quello che rileviamo noi e con quello che vedono i bagnanti”.
Qui potrebbe sorgere un dubbio: Com'è possibile che la Sardegna, che attira turisti da tutto il mondo - nonché sceicchi e nababbi vari - abbia meno riconoscimenti di altre regioni che, tra l'altro, hanno svariati chilometri di coste in meno? Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che le Bandiere Blu siano a pagamento, e che se ne avvantaggino quei comuni che non possono contare su mari limpidissimi. E' un azzardo affermare che la Bandiera Blu è un riconoscimento in un certo qual modo “in vendita”, visto che per concedere le “bandiere” la Fee si affida a minuziosi questionari redatti in regime di AUTOCERTIFICAZIONE? In buona sostanza sono gli stessi comuni a dichiarare che le loro spiagge sono un paradiso terrestre. Insomma, la Bandiera Blu, secondo qualcuno, si “compra”. Forse non col denaro contante ma, sicuramente ingraziandosi chi ne dispone la concessione al rilascio, facendosi approvare gli AUTOPRODOTTI certificati di qualità del proprio mare, delle spiagge, delle acque e dei servizi pubblici presenti nel Comune “premiato”. Sara' bene ricordare che tempo fa anche Stefano Salvi, giornalista ex inviato di “Striscia la notizia”, che sul suo sito Internet “Si Salvi chi può” pubblico' un servizio televisivo a puntate, da lui realizzato, con il quale svelò il meccanismo di assegnazione del riconoscimento. Ultima considerazione Legambiente che ha collaborato in passato con la Fee per l’assegnazione delle bandiere blu si è fatta la sua Guida Blu con il Touring Club italiano. Alla fin fine anche per le spiagge funziona come con i ristoranti, guida che vai, giudizio che trovi. Una sfida a suon di simboli: C’è chi dà i cappelli, chi le stelle chi dà la bandiera blu, chi le vele. A seconda dei punti di vista. (Nicola Filizola)
Nicola Filizola |