Gragnano propone istituzione Comitato permanente contro il gioco d´azzardo
Gragnano propone l’istituzione di un Comitato permanente contro il gioco d’azzardo patologico: “Serve un’azione corale per tutelare i più fragili” Gragnano (NA), 11 luglio 2025 – Il Comune di Gragnano lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni del territorio per contrastare l’allarmante diffusione del gioco d’azzardo patologico. Alla luce dei dati recentemente diffusi dall’Osservatorio Regionale sul Gioco d’Azzardo – che collocano Gragnano al primo posto in Campania per spesa pro capite nel gioco online, con una media annua di oltre 4.100 euro per residente – il Sindaco Nello D’Auria ha formalmente proposto alla Prefettura di Napoli e all’ASL Napoli 3 Sud l’istituzione di un Comitato permanente interistituzionale di monitoraggio e contrasto al fenomeno. “È un dato che ci impone una presa di coscienza collettiva – dichiara il sindaco Nello D’Auria –. Il gioco patologico colpisce soprattutto giovani e famiglie economicamente fragili, generando conseguenze gravi sul piano sociale, sanitario ed economico. Dobbiamo intervenire uniti.” La proposta nasce anche dal confronto avvenuto durante l’incontro dell’8 luglio scorso a Gragnano, alla presenza del Prefetto di Napoli Michele di Bari, del Procuratore Capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, della Presidente del Tribunale di Torre Annunziata Giovanna Ceppaluni, del Sostituto Procuratore della DDA di Napoli Giuseppe Cimmarotta e di numerose autorità civili e militari, in occasione dell’inaugurazione della nuova sala di controllo TVCC del Comune. Il Comitato, così come immaginato dall’Amministrazione, dovrebbe coinvolgere enti locali (con priorità ai Comuni più esposti), ASL e Dipartimenti per le Dipendenze, Forze dell’Ordine, Uffici scolastici, rappresentanze del Terzo Settore e centri per la salute mentale e i servizi sociali. “L’obiettivo è coordinare azioni preventive, educative e di contrasto – spiega Nello D’Auria, sindaco di Gragnano – con campagne mirate, regolamenti locali, supporto ai soggetti più fragili e controlli sull’offerta digitale del gioco. Serve una rete istituzionale permanente che migliori l’efficacia degli interventi.” Il Comune di Gragnano ha già formalizzato la proposta con una nota ufficiale (Prot. 0027812 del 10/07/2025), restando disponibile per un incontro operativo che definisca tempi e modalità di attuazione. “Contiamo sulla sensibilità delle istituzioni – conclude D'Auria – per trasformare un’allerta in un’azione concreta. Gragnano è pronta a fare la sua parte, ma da soli non si vince questa battaglia.” (Ufficio stampa Nello D'Auria)
Inserito da Golfonetwork venerdì 11 luglio 2025 alle 20:04 -
Federcepi Costruzioni: settore delle costruzioni in crisi
Investimenti in calo del 6,1% e fabbisogno abitativo di 250.000 unità I dati del Rapporto Cresme 2025 e le proposte di Federcepicostruzioni
Roma/Salerno 11 luglio 2025 – Il Rapporto Cresme 2025 conferma una flessione strutturale nel comparto delle costruzioni italiane, delineando un quadro preoccupante per l’intero settore. L’analisi segnala un calo degli investimenti complessivi pari al -6,1% rispetto al 2024, misurato a prezzi costanti 2015, con un forte impatto in particolare sulla componente privata e sulla riqualificazione edilizia.
In dettaglio: La produzione complessiva si attesta a 285,4 miliardi di euro, sostenuta prevalentemente dal comparto delle opere pubbliche, grazie agli interventi del PNRR, che registrano una crescita dell’+8,5%. Il segmento della riqualificazione edilizia evidenzia una contrazione significativa del -11,2%, in conseguenza del rallentamento degli incentivi fiscali – in particolare del Superbonus, la cui dismissione ha lasciato un vuoto normativo e operativo. Il nuovo residenziale mostra un decremento del -3,4%, mentre il settore non residenziale privato subisce una contrazione ancora più marcata, pari al -8,6%. Regge, seppur con margini contenuti, il comparto infrastrutturale pubblico, con un incremento del +4,4%, insufficiente tuttavia a controbilanciare la crisi della domanda privata. Si rileva un deficit abitativo strutturale di almeno 250.000 unità, che evidenzia un disallineamento critico tra produzione edilizia e fabbisogno reale.
Alla luce di questi dati, Federcepicostruzioni ribadisce quanto già da tempo denunciato: la fragilità crescente del settore edilizio è il risultato di politiche discontinue, normative instabili e assenza di una visione strategica di medio-lungo termine. «Avevamo previsto questo scenario – dichiara il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – e avevamo lanciato l’allarme con largo anticipo: la brusca interruzione del Superbonus avrebbe comportato un crollo nella riqualificazione del patrimonio edilizio con pesanti ripercussioni sull’edilizia e su tutto l’indotto collegato. Parallelamente, l’assenza di un vero Piano Casa nazionale ha esposto il Paese all’impossibilità di rispondere alla crescente domanda abitativa, in particolare nelle aree urbane. Le imprese, specie quelle di piccole e medie dimensioni, non possono sopravvivere con strumenti episodici: occorrono certezze normative, accesso al credito e una politica industriale di settore».
Le richieste di Federcepicostruzioni al Governo e al Parlamento sono precise: Avvio di un nuovo Piano Nazionale per la Casa, con obiettivi strutturali di edilizia residenziale e sociale. Introduzione di un sistema stabile di incentivi per la riqualificazione green, legato a criteri di efficienza energetica, durabilità e sostenibilità ambientale. Accesso facilitato al credito per le PMI dell’edilizia, in particolare per le operazioni di rigenerazione urbana. Riforma organica del Codice degli Appalti e della normativa urbanistica, orientata a garantire tempi certi, responsabilità definite e riduzione degli oneri burocratici. Istituzione di una cabina di regia nazionale per il coordinamento delle politiche edilizie, al di fuori di logiche emergenziali e contingenti. «Le sole opere pubbliche non possono sostenere l’intera filiera edilizia – conclude il presidente Lombardi –: serve una strategia integrata che rilanci l’edilizia privata, favorisca la rigenerazione urbana e promuova una nuova stagione di costruzione abitativa. Senza interventi urgenti e mirati, rischiamo una crisi occupazionale di vasta portata e una stagnazione decennale dell’intero comparto». Federcepicostruzioni continuerà a rappresentare le istanze delle migliaia di imprese italiane che ogni giorno costruiscono, innovano e riqualificano il patrimonio edilizio del Paese. Il tempo delle soluzioni provvisorie è terminato: è necessaria una politica industriale chiara, coraggiosa e di sistema. (Ufficio Stampa Remo Ferrara)
Inserito da Golfonetwork venerdì 11 luglio 2025 alle 20:02 -
Lettere tra passato, presente e futuro: la IV edizione del convegno celebra fede, tradizioni e patrimonio culturale L’iniziativa, in programma giovedì 11 luglio alle ore 19:00 nella sala convegni della Cattedrale del Castello di Lettere, aprirà ufficialmente il cartellone degli eventi metropolitani 2024-2025 Torna per la sua quarta edizione il convegno “Lettere tra passato, presente e futuro”, un appuntamento ormai consolidato nella vita culturale e religiosa del Comune di Lettere. L’evento si terrà giovedì 11 luglio alle ore 19:00 presso la suggestiva Sala Convegni della Cattedrale del Castello di Lettere, e rappresenterà l’occasione per la presentazione ufficiale del Cartellone degli eventi metropolitani 2024-2025. Organizzato con il patrocinio del Comune di Lettere e incluso nel progetto IPIC – Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania, il convegno si inserisce nel solco della valorizzazione delle tradizioni locali, ponendo al centro il legame tra fede, identità e cultura immateriale. Tra i temi centrali di questa edizione ci sarà anche la celebrazione dell’importante traguardo raggiunto nel dicembre 2024: la “Sagliuta a Sant’Anna” è stata ufficialmente riconosciuta come patrimonio immateriale della Campania. Il rito devozionale, che si rinnova ogni anno a Lettere in occasione della festa della Santa, entra così nel registro regionale del patrimonio immateriale, sottolineando l'importanza della tradizione per la comunità locale e per l'intera regione.
Una tradizione radicata nei secoli La Sagliuta a Sant’Anna è una manifestazione religiosa e folkloristica fortemente identitaria per il territorio dei Monti Lattari. Il termine “sagliuta” (salita) fa riferimento al pellegrinaggio a piedi che i fedeli compiono verso il Santuario di Sant’Anna a Lettere, antica sede vescovile. Si tratta di un percorso carico di simbolismo e fede, che culmina con l’ingresso in Chiesa secondo i codici cerimoniali tradizionali. Ogni anno, nel giorno dedicato alla Santa, il 26 luglio, centinaia di pellegrini provenienti dai paesi limitrofi affrontano la salita al monte, la gradinata che conduce al Santuario e, infine, l’accesso alla statua della Santa. L’evento si conclude a mezzanotte con la celebrazione della Santa Messa. La sindaca Anna Amendola ha commentato: “Nella Sagliuta a Sant’Anna vi sono le nostre radici e i valori della nostra Comunità...”. Un legame profondo tra spiritualità, memoria e appartenenza, oggi finalmente riconosciuto anche a livello istituzionale.
Gli interventi del convegno Il programma prevede una serie di interventi che approfondiranno il valore religioso, culturale e identitario della Festa di Sant’Anna e della sua Sagliuta: Avv. Anna Amendola, sindaco di Lettere, interverrà su “La Sagliuta come Patrimonio Immateriale della Campania”, evidenziando il significato del recente riconoscimento regionale. Don Alfonso Benfatto e Don Michele Inserra, parroci del Santuario di Sant’Anna, svilupperanno una riflessione su “Fede e Tradizione”. Il Comitato Festa illustrerà i dettagli del Giovedì dell’intronizzazione e del rituale della polvere della Santa, offrendo un’anteprima della Sagliuta del 26 luglio. Una rappresentanza dei tammorrari di Lettere interverrà sul valore delle tradizioni popolari tramandate di padre in figlio, a partire dalla musica e dai canti popolari. Una rappresentanza dei Portatori di Sant’Anna offrirà testimonianza sul significato della fede e della devozione tra le generazioni. Il consigliere comunale Carmine Calabrese proporrà una riflessione su “La festa di Sant’Anna come occasione per promuovere le tipicità locali”. A moderare l’incontro sarà Gennaro Cirillo, direttore de il Gazzettino vesuviano.
La festa e il suo apice devozionale e popolare La “Sagliuta” non è solo un pellegrinaggio: è un’esperienza collettiva che unisce spiritualità e tradizione orale. Il momento culminante si vive a Piazza Roma, dove si svolge la “Tammurriata a Sant’Anna”: un evento in cui musica popolare, danza e canti si intrecciano nel rito festoso delle paranze, accompagnate dal ritmo antico e inconfondibile della tammorra. Le tammurriate rappresentano da sempre una componente essenziale della giornata devozionale, offrendo una dimensione comunitaria e festiva alla celebrazione religiosa. Un’eredità viva, che passa di generazione in generazione, rinsaldando ogni anno il legame tra la Santa, la sua gente e il territorio.
Un evento tra memoria e futuro Il convegno rappresenta un momento di sintesi tra l’anima religiosa, quella civile e quella culturale di Lettere. L’inserimento della Sagliuta e della Festa di Sant’Anna nel Cartellone degli Eventi Metropolitani 2024-2025 e nell’Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania sottolinea la volontà dell’amministrazione di tutelare e rilanciare le radici storiche e spirituali della comunità. La IV edizione di “Lettere tra passato, presente e futuro” si preannuncia quindi come un’occasione imperdibile per riflettere sul significato profondo delle tradizioni locali, sulla loro trasmissione alle nuove generazioni e sul potenziale che esse offrono per lo sviluppo culturale e turistico del territorio.
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Inserito da Golfonetwork venerdì 11 luglio 2025 alle 11:38 -
Ecomafie. Iannone (FdI): Campania prima per illeciti penali
Ecomafie. Iannone (FdI): "Campania prima per illeciti penali, ennesimo record negativo per De Luca" "Il nuovo rapporto di Legambiente sulle ecomafie segna un altro triste record per la Campania di De Luca. La nostra regione, infatti, e' al primo posto della classifica con 6.104 illeciti penali, pari al 15% del totale nazionale. Dati davvero preoccupanti che vengono confermati, ormai, di anno in anno senza alcun miglioramento. Insomma, la Campania continua ad essere sempre prima per indicatori negativi, mentre per quelli positivi e' sempre ultima. E, nonostante cio', il governatore ha il coraggio di autoelogiarsi quotidianamente tentando di nascondere la realta' che, pero', e' sotto gli occhi di tutti. I cittadini sono stanchi delle sue frottole e non meritano questo declino senza fine. La Campania deve voltare pagina”. Lo dichiara il Senatore Antonio Iannone, Commissario regionale di Fratelli d'Italia in Campania. (Fratelli d'Italia Salerno)
Antonio Iannone
Inserito da Golfonetwork venerdì 11 luglio 2025 alle 11:20 -
Napoli: disoccupati manifestano ed aggrediscono i poliziotti
Disoccupati manifestano ed aggrediscono i poliziotti . Il Coisp: Basta essere ostaggio di questi delinquenti! Napoli - "Scontri tra disoccupati pacifisti e poliziotti violenti". Ironizza con rabbia Giuseppe Raimondi, Segretario Generale del sindacato di polizia Coisp di Napoli, dopo l'ennesima giornata di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine che, ancora una volta, hanno visto come teatro la città di Napoli . "Anche oggi è toccato a Napoli il copione di una solita commedia - continua Raimondi - E' ora di dire basta in modo fermo e categorico a queste continue, inqualificabili e intollerabili aggressioni contro le forze dell'ordine che si verificano in ogni manifestazione di piazza. Scene come quella di oggi si susseguono con cadenza periodica, è una situazione insostenibile che ci mette sovente in pericolo di fronte alle orde di questi 'disoccupati' professionisti. Manifestare il proprio dissenso in merito alla difficoltà di accedere alla piattaforma del click day, che determina la graduatoria per l'erogazione di contributi ed incentivi, seppur legittimo non può significare per nessun motivo aggredire chi tutela la sicurezza di tutti. Siamo stanchi di dover scendere in strada ormai certi di divenire il bersaglio di feroci aggressioni di ogni genere; condanniamo questi comportamenti delinquenziali ed esortiamo la magistratura a punire questi comportamenti incivili e violenti nei confronti delle forze dell'ordine. A farne le spese sono state, per l'ennesima volta, le forze dell'ordine che hanno subito violenze al punto di dover ricorrere alle cure mediche dei vicini nosocomi. Esprimo la massima solidarietà ai colleghi aggrediti e confido nel lavoro degli investigatori per l'identificazione di questi delinquenti, riservandoci di costituirci parte civile nel processo che ne scaturirà". (Antonella Bufano)
Giuseppe Raimondi
Inserito da Golfonetwork giovedì 10 luglio 2025 alle 19:27 -
Pensione di invalidità,comunicato Garante dei disabili
Pensione di invalidità, la Corte Costituzionale estende l'integrazione al minimo a tutti i lavoratori, anche quelli del regime contributivo Con la sentenza n. 94 del 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 1, comma 16, della legge 335 del 1995 (Riforma Dini), nella parte in cui escludeva l'assegno ordinario di invalidità dal diritto all'integrazione al minimo, se calcolato interamente con il sistema contributivo. Si tratta di una decisione importante per tutti i cittadini invalidi che percepiscono un assegno molto basso, senza possibilità di accedere a un'integrazione che possa permettere loro di raggiungere una soglia minima di sostentamento economico. Per dare un contesto, si ricorda che l'assegno ordinario di invalidità (AOI) è una prestazione erogata dall'INPS ai lavoratori che, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, vede diminuita a meno di un terzo la sua capacità di prestare un'attività lavorativa confacente alle proprie attitudini. Non è una pensione definitiva, ma un sostegno temporaneo (dura 3 anni) rinnovabile, che può trasformarsi in pensione di invalidità o di vecchiaia una volta raggiunti i requisiti. Fino ad oggi, chi riceveva questo assegno calcolato con il sistema contributivo puro, introdotto dalla riforma Dini del 1995, non poteva beneficiare dell'integrazione al minimo, lasciando molti invalidi con trattamenti economici insufficienti a garantire una vita dignitosa. Ne deriva che, senza l'integrazione al minimo, chi percepisce un assegno contributivo molto basso e non ha altre fonti di sostegno (invalidità civile, assegno unico, redditi familiari, ecc.) rischia di vivere in condizioni di povertà prima di arrivare all'età per ricevere l'assegno sociale. La Corte ha stabilito che l'esclusione dell'assegno ordinario di invalidità dall'integrazione al minimo viola i principi costituzionali di uguaglianza e tutela dei più deboli (articoli 3 e 38 della Costituzione). Con la sua sentenza la Corte Costituzionale rafforza il riconoscimento del fatto che l'invalidità lavorativa non può essere trattata solo come una questione previdenziale basata sui contributi versati, ma richiede una protezione sociale adeguata, capace di garantire mezzi di sussistenza dignitosi anche a chi ha avuto carriere discontinue o brevi a causa di problemi di salute. In pratica, anche chi percepisce l'AOI calcolato interamente con il sistema contributivo avrà diritto a un'integrazione che garantisca un livello minimo di reddito, finanziata dalla fiscalità generale e non dai contributi previdenziali. Tra le sue motivazioni: - il fatto che l'assegno ordinario di invalidità tutela persone che, pur non essendo in età da pensione, hanno una riduzione grave della capacità lavorativa e quindi non riescono a mantenersi economicamente. - non è una normale pensione, ma una misura di protezione contro la perdita della capacità lavorativa. - storicamente è sempre stato trattato in modo più favorevole rispetto ad altre prestazioni previdenziali, con una integrazione finanziata dalla fiscalità generale, e non dai contributi previdenziali. Con questa sentenza, d'ora in avanti l'assegno ordinario di invalidità non potrà più essere inferiore al minimo vitale stabilito dalla legge, anche se calcolato col sistema contributivo. Nel concreto: - le persone invalide che non hanno raggiunto ancora l'età per l'assegno sociale (67 anni) potranno contare su un sostegno adeguato; - chi non ha diritto all'invalidità civile, o non può accedere ad altri aiuti (come assegno unico o assegno di inclusione), potrà comunque beneficiare di questa integrazione. La decisione della Corte non avrà effetto retroattivo, ma solo per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Resta ora da monitorare l'attuazione pratica da parte dell'INPS, che dovrà adeguare le sue procedure e riconoscere l'integrazione al minimo ai beneficiari dell'assegno ordinario di invalidità contributivo. (Il Garante dei disabili Avv. Paolo Colombo)
Inserito da Golfonetwork giovedì 10 luglio 2025 alle 12:38 -
Avellino, tensione e fiamme presso la Casa Circondariale
Avellino, tensione e fiamme presso la Casa Circondariale: detenuto straniero incendia materasso SAPPE: “Agenti intossicati per mancanza di dispositivi individuali di protezione – DPI”. Nella serata di ieri si è verificato un grave episodio presso la Casa Circondariale di Avellino, dove un detenuto straniero ristretto nel Reparto Isolamento ha appiccato il fuoco al materasso della propria cella, provocando un incendio che ha richiesto un intervento urgente da parte del personale di Polizia Penitenziaria. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Solo grazie al pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria si è scongiurato il peggio; purtroppo, durante le operazioni di soccorso e messa in sicurezza, alcuni sono rimasti intossicati dai fumi sprigionati”, denuncia il vicesegretario per la Campania Marianna Argenio. “Gli agenti intervenuti, purtroppo, non disponevano di mascherine protettive né di alcun tipo di dispositivo di protezione individuale (DPI). Pertanto, Il risultato è stato che alcuni colleghi hanno riportato sintomi da intossicazione da fumo, rendendo necessario il loro trasporto in pronto soccorso per le cure mediche necessarie. Il SAPPE denuncia con forza quanto accaduto presso la Casa Circondariale di Avellino: la cosa inaccettabile è che gli operatori sono stati costretti a intervenire senza dispositivi di protezione individuale (DPI)!” Per il SAPPE, “non si tratta solo di una mancanza organizzativa: questa è una palese violazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) e una gravissima negligenza da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Mettere a rischio la salute degli agenti è inammissibile, tanto più in una struttura penitenziaria dove il rischio operativo è quotidiano. Basta trascuratezze, servono dispositivi e formazione immediata!”. La Segreteria Regionale SAPPE Campania denuncia l’assenza strutturale di dotazioni di sicurezza in moltissimi istituti della Regione, tra cui Avellino: mancano respiratori, tute ignifughe, guanti protettivi e persino estintori adeguati. A ciò si aggiunge la cronica mancanza di formazione del personale sulla gestione di emergenze ambientali e incendi. “In questo caso, l’intervento degli agenti è stato eroico, ma non può più essere affidato all’improvvisazione o al senso del dovere individuale. Serve un intervento sistemico! Chiediamo con urgenza: la fornitura immediata di DPI a tutto il personale della Casa Circondariale di Avellino e degli altri istituti campani; il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per gli agenti intossicati, con relativo supporto medico e legale; ?l’avvio immediato di corsi obbligatori di formazione e aggiornamento sulla gestione delle emergenze e l’uso dei DPI”, conclude Argenio. “Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai poliziotti penitenziari di Avellino coinvolti”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato, che augura una pronta guarigione e ribadisce che la sicurezza del personale penitenziario non può più essere ignorata o lasciata all’improvvisazione. È una furia, Capece: “E’ gravissimo quanto avvenuto, soprattutto perché non sono state raccolte da chi di competenza le nostre precise denunce: i poliziotti devono rischiare la vita non solamente per la follia di alcuni detenuti fuori di testa che danno fuoco a mobilio ed arredi ma anche per le colpe di una Amministrazione che trascuratezza la sicurezza sui posti di lavoro!”. Ricorda che il SAPPE, da almeno due anni, denuncia, in incontri pubblici e con note scritte, “il caso della mancanza dei dispositivi di sicurezza individuale sui posti di servizio di molti penitenziari, spesso teatro di gravi episodi con incendi appiccati dai detenuti e fumo pericoloso e letale che invade corridoi e Sezioni, tanto che molte colleghe e colleghi si devono riparare bocca e naso con fazzoletti personali non essendo appunto disponibili i DPI: e quando lo sono e non sono chiusi in armeria (!), spesso il personale non li sa usare”. “Ditemi, per favore, cosa devono fare i colleghi di fronte ad una cella con dentro i detenuti ed un incendio appiccato e le maschere in armeria: intervengono e salvano le persone o aspettano di avere di DPI?”, si chiede provocatoriamente il leader del SAPPE e ricorda che nell’agosto dello scorso anno, dopo analoghe giornate di fuoco vissute nei penitenziari di Avellino ed Ariano Irpino, denunciò: “Chi trascura la sicurezza sul lavoro ed ha responsabilità deve pagare: non si possono lasciare gli Agenti in servizio Avellino, Ariano Irpino, in Campania e nell’intera nazionale senza dispositivi di protezione individuali (DPI) o con estintori scarichi o fuori uso. E’ grave ed assurdo che gli Agenti si debbano salvaguardare con fazzoletti bagnati per non inspirare fumo data l'assenza dei dispositivi di protezione individuale!”. Denuncia chiara e netta, quella di Capece: rimasta, però, lettera morta. “Ed allora, chi non ha fatto quello che andava fatto deve pagare. I poliziotti non sono carne da macello!”, conclude il leader del SAPPE. (Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)
Inserito da Golfonetwork giovedì 10 luglio 2025 alle 12:36 -
Formazione Regione Campania, interrogazione di Tommasetti
Formazione Regione Campania, interrogazione di Tommasetti: "Chiarezza sulle troppe criticità della piattaforma SILF" Criticità sulla piattaforma SILF, Aurelio Tommasetti chiede chiarimenti. Il consigliere regionale della Campania della Lega "interroga" nuovamente il presidente De Luca e l'assessore Filippelli sulle problematiche del mondo della formazione, concentrandosi in questo caso sui disagi legati ai continui malfunzionamenti del Sistema Informativo Lavoro e Formazione. "Importante ricordare gli investimenti milionari per realizzarlo - sottolinea Tommasetti - Cito gli 8,6 milioni per l'intervento SILF Campania, i 9,5 milioni per il progetto SILF Evolution, i 7,9 milioni per il progetto SILF 4.0 e gli 1,3 milioni per ampliamenti funzionali alla gestione del Reddito di cittadinanza. L'obiettivo era creare un ecosistema digitale unico e interoperabile per il mercato del lavoro e della formazione, estendendo e efficientando i processi di digitalizzazione dei servizi offerti a cittadini, Centri per l'Impiego, Enti di Formazione e Agenzie per il Lavoro". I problemi però non mancano, a cominciare dalle gravi criticità operative: "La pubblicazione del catalogo dei corsi regionali del programma GOL avviene tuttora tramite fogli Excel anziché utilizzare le funzionalità dell'applicativo digitale - spiega Tommasetti - La profilazione dell'utente viene comunicata mediante Microsoft Forms con inserimento manuale dei dati, comportando inefficienze e possibili errori. Le agenzie formative, ricevendo dall'utente o dal Centro per l'Impiego comunicazioni via email prive di qualsiasi sistema di tracciabilità consultabile, sono costrette a riportare manualmente i dati su altre due piattaforme ("Servizi Digitali" e "SILFMonitoraggio"). Tale situazione determina duplicazioni di lavoro, spreco di risorse umane e mancato utilizzo delle potenzialità degli strumenti tecnologici già acquisiti con fondi pubblici. Anche la funzionalità di "conferma presenza lezioni", pur collaudata, non viene utilizzata costringendo gli enti formativi a gestire le presenze con modalità tradizionali". Il consigliere regionale aggiunge che la piattaforma SilfMonitoraggio "è spesso non funzionante e si rileva la frequente indisponibilità del sistema ChatBot SILFY, finanziato con 56mila euro, che avrebbe potuto rappresentare un utile strumento di supporto per orientare l'utenza nella ricerca dei corsi GOL". L'interrogazione di Tommasetti, capo dell'opposizione in Consiglio Regionale, è mirata a conoscere "quali ostacoli tecnici, organizzativi o normativi impediscono l'integrazione completa dei sistemi informativi e l'automazione dei processi di gestione dei dati e quali misure si intendano adottare per garantire l'effettivo utilizzo degli strumenti tecnologici realizzati, eliminando le procedure manuali obsolete". (Prof. Aurelio Tommasetti)
Aurelio Tommasetti
Inserito da Golfonetwork mercoledì 9 luglio 2025 alle 16:38 -
Accessibilità prodotti e servizi, in vigore dal 28 giugno la Direttiva European Accessibility Act: un passo avanti per le pari opportunità. Il 28 giugno è entrata in vigore la Direttiva Europea EAA - European Accessibility Act. Secondo la direttiva - spiega l'AgID (designata come Autorità di vigilanza competente in merito al rispetto dei requisiti di accessibilità che devono possedere alcuni servizi previsti dalla normativa) - tutti gli operatori economici che immetteranno sul mercato o forniranno i prodotti e i servizi inclusi nella normativa dovranno garantire che questi siano progettati e realizzati in modo da essere accessibili alle persone con disabilità. La Direttiva - spiega la Commissione Ue sulla pagina dedicata - copre i prodotti e i servizi identificati come i più importanti per le persone con disabilità e che hanno maggiori probabilità di avere requisiti di accessibilità divergenti tra i Paesi dell'UE. Si parla, ad esempio, di computer e sistemi operativi, bancomat, biglietterie automatiche e macchinette per il check-in, smartphone, apparecchiature televisive relative ai servizi di televisione digitale, servizi di telefonia e apparecchiature correlate, accesso ai servizi di media audiovisivi, servizi relativi al trasporto passeggeri, servizi bancari, e-book, commercio elettronico. Pertanto, con la Direttiva European Accessibility Act, le aziende trarranno vantaggio da norme comuni sull'accessibilità nell'UE che portano alla riduzione dei costi, da un commercio transfrontaliero più facile e da maggiori opportunità di mercato per i loro prodotti e servizi accessibili. Allo stesso tempo le persone con disabilità e gli anziani avranno a disposizione prodotti e servizi più accessibili sul mercato, prodotti e servizi accessibili a prezzi più competitivi, meno barriere nell'accesso ai trasporti, all'istruzione e al mercato del lavoro. Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania l'avv. Paolo Colombo dichiara: "Si tratta di un passo in avanti verso le pari opportunità". (Il Garante dei disabili Avv. Paolo Colombo)
Inserito da Golfonetwork mercoledì 9 luglio 2025 alle 12:02 -
Napoli, violenza nel centro penitenziario di Secondigliano
Napoli, è senza fine la violenza nel centro penitenziario di Secondigliano: detenuto lancia batteria contro poliziotto. Bollono le carceri della Campania, e non solo per le alte temperature atmosferiche come denunciano Raffaele Munno e Donato Vaia, dirigenti del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Luogo dell’ennesima aggressione ad un poliziotto in servizio è stato il Centro penitenziario di Secondigliano, più precisamente l’infermeria, dove un detenuto particolarmente agitato e con evidenti problemi psichiatrici si è scagliato contro un poliziotto di servizio, brandendo la gamba di un tavolo come mazza e lanciando contro l’uomo la batteria incandescente di un telefono! Follia allo stato puro”, commentando i due che, nell’esprimere la solidarietà e la vicinanza al collega ferito, sono netti nella loro denuncia: “chiunque aggredisce un appartenente alle Forze di Polizia nell’esercizio delle sue funzioni istituzioni, aggredisce non solo la persona fisica ma attacca lo Stato. E la risposta deve essere ferma e tale da impedire gravi fenomeni di emulazione”, concludono. “L’ennesima aggressione posta in essere da un detenuto psichiatrico a un poliziotto deve fare seriamente riflettere: non è il carcere il luogo dove devono permanere questi soggetti ma gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che devono essere riaperti al più presto”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ricorda essere decenni “che, come primo Sindacato del Corpo, chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari”. Il leader del SAPPE, infine, richiama il discorso qualche giorno fa dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e le sue indicazioni per superare l’emergenza penitenziaria: “È vero: è particolarmente importante che il sistema carcerario disponga delle risorse necessarie, umane e finanziarie, per assicurare a ogni detenuto un trattamento e un regime di custodia che si fondino su regole basate su valutazioni attuali per ciascuno, con obiettivo rivolto al futuro. E tutto questo, come ha ricordato il Presidente della Repubblica, questo deve essere fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione; per rispetto del nostro lavoro; per rispetto della storia del Corpo di Polizia penitenziaria; per rispetto dei suoi Caduti: vittime del terrorismo, della criminalità. E che ricordiamo con commozione”. (Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE)
Inserito da Golfonetwork mercoledì 9 luglio 2025 alle 11:58 -