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Alessandro Sorrentino: omaggio a Gabriele D´Annunzio

La sera fiesolana (Gabriele D'Annunzio)

"...e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti".

"Il verso è tutto" Così D'Annunzio. L' artista, nella sua splendida recitazione, fa sua questa affermazione: é l'intensitá della sua voce a confermarlo, nel tono, ora più fermo e vivace, ora meno, nel porgere a noi tanti particolari che prendono vita, ognuno quella che maggiormente lo caratterizza. Bella la sinestesia con cui si apre il testo, in cui percepiamo il valore che viene dato tanto all'aggettivo, quanto alla protagonista per eccellenza, la Sera, con i misteri che nasconde, con la sua dolcezza, con quel silenzio che permette di scoprire cose che il giorno nascondeva. Tanto che nel pronunciare "sera" la voce si adagia, quasi a voler far durare di più quell'oscurità in cui si vedono tanti colori e la luna, sogno eterno di tanti poeti. Ma questa luna può tenere "in grembo" un desiderio, una voluttà, un amore. Il nostro signo si giace. Il verbo viene espresso con quella intensitá, che possiede. La sera fa bere, -intensa la pronuncia del verbo- quella "sperata pace" che l'esteta sente essenziale. Si prosegue con un ritmo più veloce, annunciato da una seconda sinestesia: "Dolci le mie parole nella sera" e allora sentiamo la pioggia che rinfresca la natura, quasi accarezzandola, come fa con gli olivi, altra parola in cui l'artista indugia, chiamandoli fratelli.
Mille profumi, mille segreti saranno svelati, e l'artista ci comunica un sentimento intenso e sereno, quasi gioioso, perché si possa godere ciò che era nascosto e che ha un significato. Le colline, per esempio, sono "consolatrici", parola quasi sillabata.
Ma la sera deve terminare, serenamente, senza turbamenti, con quelle prime stelle che palpitano in cielo. L'Artista sa dare vita a questo "palpitare".
(Franca Ruggeri)

Alessandro Sorrentino: Omaggio a Gabriele D´Annunzio
www.telearcobaleno1.it


Inserito da Golfonetwork giovedì 2 marzo 2023 alle 20:00 commenti( 0 ) -

Pino Lorizio nuovo coach della Rinascita Volley Lagonegro
Sarà Pino Lorizio (nella foto con il DS Tortorella) il tecnico della Cave del Sole per questo finale di stagione. Il tecnico pugliese è arrivato nella serata di ieri e guiderà la formazione lucana nelle ultime cinque determinanti gare. Lorizio, originario di Putignano è tecnico di esperienza: nel 1993/94 vince la Coppa di B e porta Castellana Grotte in Serie A. Nel 2004/05 prima di passare a Gioia allena Molfetta (B1), con cui conquista la promozione. Nel 2008/09 ha firmato la promozione di Massa dalla B1, con cui ha vinto anche la Coppa. Dopo l'esperienza 2013-14 in Bulgaria (raggiunge la Finale Scudetto e vince la Coppa di Bulgaria con il Levski) allena a Motta di Livenza per due stagioni (2014-2016) e conquista la promozione in A2 ma la società rinunciò al titolo. Nel 2016 torna a Castellana, dove conquista la promozione in A2 e l’anno successivo quella in A1. Nelle successive stagioni ha guidato sempre in A2 le panchine di Alessano, Reggio e infine Motta per quattro stagioni. Nel 2020-21 conquista la promozione in A2 proprio con i veneti, che ha allenato fino allo scorso dicembre.
Arriva a Lagonegro dove dovrà giocare 5 finali, la prima proprio sabato prossimo contro la sua ex squadra, il Motta di Livenza.
“Per me è un grande piacere essere a Lagonegro -dichiara mister Lorizio che da ieri sera è arrivato a Villa D’Agri per guidare la Cave del Sole- conosco la società, il presidente, l’ambiente e mi ha sempre incuriosito poter lavorare qui. Ai ragazzi ho detto che per noi inizia un nuovo campionato che dura un mese e dobbiamo pensare domenica dopo domenica. Se sto qui è perché ci tengo e se ci crediamo tutti insieme possiamo fare il risultato: non è facile -conclude Lorizio- ma la squadra ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo”.
(Paola Vaiano)



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Inserito da Golfonetwork giovedì 2 marzo 2023 alle 18:45 commenti( 0 ) -

La ricorrenza storica: Joe Petrosino,un poco di biografia



Al futuro poliziotto italo-americano, com'era all'epoca buona usanza, gli fu dato il nome del nonno, Giuseppe. Nacque a Padula (Sa), secondo il registro dello Stato Civile il 30 agosto 1860 alle ore tre, da Prospero ("sartore" trentenne) e Maria Giuseppa Arato (25 anni). Questo è il documento che sempre fa fede, è stato però rilevato un errore nel registro di leva dove viene riportato nato il 20 agosto 1860. Detto registro ha consentito di sapere che Joe ebbe dalla sorte assegnato il n. 108 dei nati a Padula nel 1860 dovendo essere il suo arruolamento il 31 maggio 1881. Il registro presenta, cassata in modo leggibile, la dicitura "Renitente", e l'aggiunta: "Assegnato per procura alla 3ª categoria art. 84 n. 6". Non vi sono altre notizie quali arte o mestiere, grado d'istruzione o statura perché, "sfuggendo" alla leva, con l'intera famiglia, emigrò tredicenne "alla Merica" dove si dava per scontata la ricchezza e quando partire poteva significare anche morire. E la sua storia si fa simile a tante altre. Lasciarono la Patria il 2 luglio 1873, avendo Michele, ultimo dei fratelli, appena tre mesi. Dopo la morte del padre negli States, la madre, in compagnia dell'ultimo figlio, rientrò a Padula.
Joe da subito si diede da fare sottostando ai più umili mestieri per vivere. La sua giovane età, però, gli consentì d'integrarsi nel tessuto sociale che lo ospitava, tanto che mai era rientrato in patria dopo la partenza, se non quando venne a morire. Età, volontà e capacità gli permisero di apprendere l'inglese e di arruolarsi, il 19 ottobre 1883, nel corpo della polizia internazionale, sezione italiana, dove subito diede prova di perspicacia e coraggio. Le continue prove di abilità lo misero in vista e in breve tempo divenne famoso. I giornali statunitensi varie volte pubblicarono il suo ritratto e la sua biografia. Rapidamente fu promosso prima sergente e poi, riconosciuto il più abile poliziotto di New York, ebbe il grado di luogotenente comandante il reparto speciale della polizia italiana.
Fu un esempio di incorruttibilità che, fondendo in sé legalità e giustizia, divenne lo spauracchio dei malavitosi e personaggio leggendario. Era un combattente più che un poliziotto; a volte, con invettive feroci, s'infuriava più verso i connazionali vittime che contro i connazionali criminali. Era quello il momento che più si sentiva solo, abbandonato nella lotta smisurata. Purtroppo, come allora, non ci ripugna forse, ancora oggi, quell'elementare dovere che consiste, facendoci apparire vili e disprezzabili agli occhi degli altri, nell'indicare alla giustizia il colpevole di un delitto?
La squadra a sua disposizione era composta da 40 elementi, piccola perché mancante di fondi, ma attiva; ottenne molti successi e questi furono la condanna del suo capo.
Alla fine del 1907, molto tardi per quei tempi, sposò Adelina Saulino. Dalla loro unione nacque, a novembre del 1908, Adelina che, appena nata, solo per poco tempo poté essere coccolata dal padre. Da Adelina nacque Susanna.
Di lui si occupò molto la stampa, la storiografia, la cinematografia e la televisione attribuendogli diversi appellativi quali, solo per citarne alcuni: "L'uomo che per primo sfidò la mafia", "Il leggendario poliziotto che sgominò la mano nera", "Scherlok Holmes d'Italia o Il grande poliziotto italo-americano".
In occasione della sua morte i giornali americani diedero tanto spazio all'avvenimento quanto ne diedero, anni prima, all'assassinio del presidente William Mac Kinley (1843-1901). E, guarda caso, fu proprio Joe Petrosino ad avvisare quel presidente, invitandolo a prendere ogni precauzione, quando scoprì che un complotto si stava organizzando ai suoi danni. Insomma: un meridionale che merita l'attenzione e la stima di tutti.
La via dove è sita la casa in cui nacque oggi porta il suo nome ed il civico numero 6. La casa è adibita a museo, organizzato da un discendente collaterale, Giovanni Melito, pronipote di Joe (figlio di Gilda, figlia del fratello Michele) di cui sempre, e volentieri, è guida del museo.
(Ferruccio Policicchio)



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Particolare del registro di leva
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Inserito da Golfonetwork giovedì 2 marzo 2023 alle 17:28 commenti( 0 ) -

«Voci del Golfo» e la Master Class di eccellenza
L'Associazione Culturale Artistica "Voci del Golfo", con sede a Policastro Bussentino, è diventata una bella realtà!
E lo ha ampiamente dimostrato con una Master Class di Canto lirico e leggero, svoltasi nell'Auditorium Comunale "Giuseppe Cesarino" di Sapri. I valenti docenti Daniela Ettorre e Sandro Ferri (nella foto) possono essere più che soddisfatti.
Questi i nomi dei partecipanti : Giovanni Radice, Arielina Del Duca, Gaetana Paradiso, Klaudia Michna, Giuseppina Baldassarre, Angelo Lamoglie, Raffaele Caruso, Greta Siciliano, Carmen Paladino, Michela Sorrentino, Domenico Basiletti, Nicoletta Buda, Venere Pellegrino, Alice Iudice, Giovanni Crisciullo, Patrizia Mega e Giuseppe Sorrentino!
Giuseppe Sorrentino, ha vinto il Premio "Simona Magliano" di San Giovanni a Piro, volata in Cielo lo scorso anno.
(Tonino Luppino)



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Sandro Ferri e Daniela Ettorre
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Simona Magliano e Giuseppe Sorrentino
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Inserito da Golfonetwork giovedì 2 marzo 2023 alle 17:13 commenti( 0 ) -

S.Giovanni a Piro: 3/3 Comunità Energetiche Rinnovabili,incontro pubblico



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Inserito da Golfonetwork mercoledì 1 marzo 2023 alle 13:16 commenti( 0 ) -

Bosco: tutto il borgo al «Carnevale di una volta»
A Bosco, il "borgo della libertà", è andato in scena, in modo veramente spettacolare, il "Carnevale di una volta".
L'intero borgo, suggestiva frazione del Comune di San Giovanni a Piro, ha partecipato al grande Evento!
"Una volta, a Bosco, come in tutti i paesi del Cilento - osserva Rosalìa Colicigno - a mascherarsi erano solo gli uomini, che interpretavano anche ruoli femminili. Le mascherate, vicine sia al mondo pagano che religioso, erano un modo per dimenticare i disagi di una vita tutta dedita al lavoro, prendere in giro le autorità e i signorotti locali ed esorcizzare paure ataviche, legate alla vita, alla morte e all'occulto"!
Negli storici vicoli di Bosco, hanno sfilato: "Carnuluvaru", "Quarajsima," 'a spusa cu patri", " 'u spusu", "Sua Ccellenza 'u Viscuvu", " 'u Parrucu", "i munacieddi", " 'a morti", "fattucchiari", streghe e stregoni, fantasmi, diavoli e diavolesse, seguiti da un pubblico numeroso, con magici balli, in uno scenario incantevole!
A piazza San Rocco, la sfilata si è conclusa e "Quarajsima" ha pianto la morte del marito, tra i canti e le risate delle altre maschere. Poi, fino a notte inoltrata, tanta allegria con le pietanze tradizionali, preparate dalle fantastiche donne boschesi! (Tonino Luppino)

Bosco: tutto il borgo al "Carnevale di una volta"



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Inserito da Golfonetwork mercoledì 1 marzo 2023 alle 11:43 commenti( 1 ) -

Caselle in Pittari: iniziativa di solidarietà «Bentornata Gardensia»
INIZIATIVA DI SOLIDARIETA'
"BENTORNATA GARDENSIA"
Caselle in Pittari - Piazza Olmo 4/5 e 8 MARZO 2023
Anche quest'anno l'Amministrazione Comunale di Caselle in Pittari aderisce alle iniziative di solidarietà di AISM ONLUS, per contribuire alla raccolta fondi a favore della ricerca sulla Sclerosi Multipla.
Gardensia torna a marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna! Torniamo a colorare l'Italia con la Gardenia, nei giorni 4/5 e 8 Marzo 2023, sarà allestito uno stand in Piazza Olmo / Viale Roma, per la distribuzione delle GARDENSIE DELLA SOLIDARIETA' DI AISM.
In migliaia di piazze italiane AISM con i suoi volontari invita a scegliere una pianta di gardenia, di ortensia o entrambe per sostenere la ricerca scientifica e il supporto alle persone con SM e patologie correlate. I due fiori rappresentano lo stretto legame che c'è tra le donne e la sclerosi multipla (SM), una malattia che colpisce la popolazione femminile in misura doppia rispetto agli uomini. Tra le patologie correlate alla SM vi è la neuromielite ottica (NMO), che ha un quadro di bisogni e di interventi sanitari e socio-assistenziali assimilabili alla SM.
Si potrà contribuire anche con la donazione attraverso un SMS SOLIDALE al numero 45512.
Per ogni altra ulteriore informazione sull'iniziativa nazionale e sulle attività di ricerca dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla si potrà consultare il sito: www.aism.it
FERMIAMO LA SCLEROSI MULTIPLA CON UN FIORE: 4-5-8 MARZO 2023
scegli una Gardenia, il fiore simbolo della lotta alla sclerosi multipla, grazie al tuo contributo possiamo garantire e potenziare servizi sul territorio e sostenere la ricerca scientifica, l'unica arma che abbiamo oggi per fermare la sclerosi multipla. #insiemepiùforti
(Comune di Caselle in Pittari)



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Inserito da Golfonetwork mercoledì 1 marzo 2023 alle 11:33 commenti( 0 ) -

Villammare: Ufficio Postale chiuso,comunicato Comune di Vibonati



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Inserito da Golfonetwork lunedì 27 febbraio 2023 alle 13:48 commenti( 0 ) -

Sapri: 2 Marzo «Autonomia Differenziata:Fermiamo la secessione dei ricchi»
Quello che sembrava, in riferimento al DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata, uno slogan: “La secessione dei ricchi” legato a qualche movimento meridionalista o di parte politica avversa al governo, è invece diventata una battaglia vera e propria a difesa l’Unità del nostro Paese e che vede schierato in prima linea ‘Italia del Meridione’. IdM, nato diversi anni fa su impulso del politico calabrese Orlandino Greco e del professore della Federico II di Napoli, Giuseppe Ferraro, ma ormai imposto come movimento nazionale e prossimo a diventare partito, pone le proprie basi su una politica seria, di unione, che guarda al futuro dell’Italia partendo proprio dal Sud. E mentre fervono i preparativi per il nuovo Congresso nazionale, continua la sua campagna di sensibilizzazione e di conoscenza, iniziata ancor prima che diventasse una ‘questione nazionale’, contro l’autonomia differenziata.
Il prossimo appuntamento, promosso dal Segretario Regionale IdM Campania Gianfrancesco Caputo, è a Sapri, il prossimo 2 Marzo, presso la Sala consiliare del comune del Cilento. L’incontro dal titolo emblematico: “Autonomia differenziata: fermiamo la secessione dei ricchi” vedrà al tavolo della presidenza illustri relatori che si susseguiranno in un dibattito aperto a più voci tra politici, giuristi, rappresentanti istituzionali, giornalisti, che toccheranno i punti salienti della questione. La discussione verterà su un’ipotesi di Autonomia Differenziata, rispetto alla quale IdM non è pregiudizialmente ostile, ma che ha ben chiaro quale siano le basi da cui partire e su cui bisogna intervenire per portare la discussione ad un piano più alto e che prevede e che prevede che venga attuato pienamente, nell’ambito della Riforma del Titolo V, uno dei princìpi fondamentali della Costituzione stessa previsto dall’articolo 3.
Bisogna partire dal rispetto dell’unità nazionale, salvaguardare i diritti dei cittadini del Meridione, garantire le risorse necessarie per contenere il divario Nord-Sud, evitare che le competenze di servizi primari come la Sanità e la Scuola vengano regionalizzate, e per far ciò è necessario continuare a tenere alta l’attenzione promuovendo sulla materia di rilevanza costituzionale un serio dibattito e un confronto nel Paese che coinvolga tutti i soggetti istituzionale e della società civile, questo il messaggio di Italia del Meridione.
Ai saluti iniziali del sindaco di Sapri, Antonio Gentile, si aggiungeranno quelli di Gianfrancesco Caputo, Segretario regionale IdM Campania, della Vicesegreteria Federale, Giovanna D’Ingianna; di Valentina Cartolano, commissaria cittadina IdM Sapri. I lavori, moderati dalla responsabile alla comunicazione IdM Fabrizia Arcuri, si apriranno con la relazione del professore di Diritto costituzionale nonché titolare di Diritto Pubblico Comparato, Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Salerno, Giuseppe Di Genio, seguiranno gli interventi dell’ideologo e fondatore del Movimento IdM e professore di filosofia morale, etica sociale, etica dell’ambiente dell’Università "Federico II" Napoli, Giuseppe Ferraro; della giornalista Antonella Grippo, di Giovanni Guzzo, Vicepresidente Provincia di Salerno, Michele Cammarano, Presidente Commissione speciale aree interne Regione Campania, Tommaso Pellegrino, consigliere regionale, Orlandino Greco, leader e fondatore de Italia del Meridione. Le conclusioni saranno affidate all’Assessore all'Agricoltura Regione Campania, Nicola Caputo.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per presentare agli amministratori locali la delibera da portare e approvare nei consigli comunali che di fatto chiede al Governo il ritiro della bozza Calderoli e per continuare la raccolta firma relativa alla Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che si propone di modificare radicalmente quelle parti che furono introdotte in Costituzione nel 2001 e che non hanno retto alla prova dei fatti.
(IdM Campania)


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Inserito da Golfonetwork domenica 26 febbraio 2023 alle 20:01 commenti( 0 ) -

Dettagli sull´attentato a Ferdinando II organizzato da Lemmi

La fine del 1856 fu un periodo importante per le operazioni mazziniane nel regno di Napoli. Un agente di Cavour, a nome di Enrico Misley, massone degli alti gradi, aveva presentato, pochi anni prima a Mazzini, a Londra, il barone Bentivegna, siciliano affiliato alle Logge. Crispi, dal canto suo, aveva accreditato Bentivegna con una lettera a Lemmi, al quale da tempo Mazzini si rivolgeva spesso per consigli. Il barone strinse amicizia con Adriano, divenendone un amico molto stretto.
Verso il settembre 1856, il Comitato Centrale Europeo di Mazzini decise l’assassinio del re di Napoli e di scatenare, contemporaneamente, una rivoluzione in Sicilia. Bentivegna fu scelto per fomentare la rivolta, mentre Lemmi s’incaricò dell’assassinio.
Si era progettato di far saltare per aria Ferdinando II per mezzo di una bomba che un affiliato fanatico doveva gettare sotto la carrozza reale, durante una passeggiata pubblica di Sua Maestà. Per l’organizzazione dell’assassinio, Mazzini lasciava piena libertà a Lemmi, e questi scelse un ebreo lombardo, a nome Giosuè Possano, il quale aveva trovato le composizioni chimiche degli ordigni. Sotto falso nome, Adriano andò a Palermo, dove trovò tutto pronto per la rivolta, e da dove scrisse a Mazzini annunciandogli che «gli affari saranno fruttuosi in Sicilia». Poi, andò a Napoli, dove l’assassinio era stato fissato per il 22 novembre, giorno in cui sarebbe scoppiata la rivoluzione in Sicilia. Il Barone Bentivegna aveva fornito a Lemmi un giovane dei dintorni di Messina, un certo Filippo Carabi, che fu suo compagno di viaggio.
Giunti a Napoli, e scelti due diversi alberghi, i due si diedero appuntamento per la domenica nelle cave di pietra di Pianura, per fare le prove con la bomba. Disposero la bomba e l’accesero a distanza con una lunga miccia che bruciava lentamente. L’esplosione fu terribile; fu tanto distruttiva, infrangendo un enorme masso, che il giovane Carabi comprese che, gettando la bomba sotto il cocchio reale, egli sarebbe stato fatto a pezzi insieme a Ferdinando II.
Prendendo la scusa di essere l’unico sostegno della sua vecchia madre, egli, dopo aver giurato che avrebbe mantenuto il segreto, consigliò Lemmi di trovarsi un altro esecutore dell’assassinio. Contrariato per questo rifiuto e, anch’egli molto attaccato alla sua preziosa esistenza, per non portare a termine l’assassinio di persona, Lemmi giurò di castigare il siciliano.
Infatti, il povero Filippo Carabi fu assassinato, cinque anni dopo, in una Loggia di Napoli, un giorno che egli vi si era recato senza alcun sospetto. Questo delitto fu commesso con una ferocia e una destrezza inaudita: gli archivi del Direttorio di Napoli ne danno i più minuti particolari: il sequestro di Carabi nel 1861, il suo processo svoltosi davanti a un tribunale segreto, la tortura spaventevole che gli si fece subire, e l’estremo supplizio posto in esecuzione nel più profondo mistero.
Scoppiata la rivolta in Sicilia, Lemmi si mise in contatto diretto con vari capi massoni napoletani, che lo consigliarono di non far uso di una bomba, ma di un pugnale, e che gli proposero, il 4 dicembre, in casa di un mazziniano a Torre del Greco, due militari affiliati: Giuseppe Locuti e Agesilao Milano. L’emissario del Comitato mazziniano di Londra scelse il Milano.
L’8 dicembre 1856, nel momento in cui Ferdinando II passava in rivista l’esercito di Napoli, il soldato Agesilao Milano si staccò improvvisamente dalle file e tirò due violenti colpi di baionetta al re, colpendolo in mezzo al petto. Per fortuna, la baionetta si curvò e Ferdinando non fu nemmeno ferito. Tratto in arresto, Milano fu giudicato, condannato a morte e giustiziato.
Mazzini fece coniare una medaglia commemorativa in onore dell’assassino, qualificato come “martire”.
Nel frattempo, l’insurrezione in Sicilia fu repressa, il barone Bentivegna fu catturato e fucilato il 20 dicembre.
Il Governo reale ebbe la prova dell’esistenza di una congiura e si credette che tutto fosse stato organizzato dal Comitato di Londra; gli stessi massoni, eccetto Bentivegna, ignoravano la vera identità di Lemmi, ma questo è stabilito dal processo massonico di Filippo Carabi, esistente negli archivi del Direttorio di Napoli.
1 Cfr. Domenico Margiotta, “Ricordi di un 33”, Delhomme e Briguet, Editori, Parigi 1895. pp 21-25
(Ennio Apuzzo)


Ferdinando II

Inserito da Golfonetwork domenica 26 febbraio 2023 alle 19:26 commenti( 1 ) -

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