Com’è noto, il cosiddetto “Decreto Balduzzi” prevede la chiusura dei punti nascita dei reparti che non raggiungano i 400 parti annuali; tuttavia, tenuto conto che i Presidi ospedalieri di Sapri, Vallo della Lucania e Polla servono un territorio molto vasto e complesso dal punto di vista orografico, l’Italia del Meridione chiede alla Regione Campania di intervenire con una ulteriore deroga in base a quanto previsto dal Protocollo Metodologico elaborato dal CPNN per la valutazione delle richieste del mantenimento in attività dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui e in condizioni orografiche difficili (art.1 D.M. 11/11/2015), in uno con la certificata difficoltà di collegamento con i centri più vicini. L’Italia del Meridione chiede alla Regione Campania di promuovere presso il Ministero della Salute una rivisitazione del Decreto Balduzzi, al fine di mettere in discussione il criterio del numero dei parti, che oggi non ha fondamento, considerato il progressivo basso indice di natalità in Italia che infatti sulla base dello scenario di previsione “mediano” ed una attesa decrescita della popolazione residente, nel prossimo decennio passerà da 59,2 milioni al 1° gennaio 2021 (punto base delle previsioni) a 57,9 milioni nel 2030, con un tasso di variazione medio annuo pari al -2,5‰. Nel medio termine la diminuzione della popolazione risulterà più accentuata: da 57,9 milioni a 54,2 milioni tra il 2030 e il 2050 tasso di variazione medio annuo pari al -3,3‰ (fonte ISTAT). L’Italia del Meridione propone per i punti nascita relativi agli Ospedali di Sapri, Vallo della Lucania e Polla, di attribuire in capo al Dipartimento di Ostetricia/Ginecologia, un’unica struttura con turnazione del personale in servizio e strumentazione tecnica già a diposizione dei presidi ospedalieri succitati, così come risulterebbe funzionale in altre aziende sanitarie locali. L’Italia del Meridione nel sollecitare tutti gli Enti pubblici e privati, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni, a farsi carico di promuovere incontri pubblici con la cittadinanza tutta, al fine di organizzare una “pubblica mobilitazione” a difesa della SALUTE e dei DIRITTI di partorienti e nascituri, riterrà direttamente responsabile, sul piano politico, la Regione Campania di eventuali decisioni che possano privare i territori interessati di strutture sanitarie fondamentali come i punti nascita. p. LA SEGRETERIA TERRITORIALE CAMPANIA Gianfrancesco Caputo (Ufficio stampa IdM)
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