Dinanzi alla triste vicenda che nella “continuità” ha creato uno strappo profondo tra il Comune e la nostra Parrocchia, è doveroso rappresentare alcune considerazioni. Esprimiamo, innanzitutto, la massima solidarietà e vicinanza al nostro parroco che, negli ultimi cinque anni, è stato vittima di attacchi sconsiderati, calunnie, diffamazioni e sbeffeggiamenti solo perché, a differenza di nostri molti concittadini, ha avuto il coraggio di difendere la nostra storia, le nostre tradizioni e in particolare un monumento ultra secolare, costruito per la Chiesa, restaurato nell’ottocento dalla Chiesa e, senza ombra di dubbio, per noi, di proprietà della Chiesa come, qualche anno fa, sosteneva anche l'attuale Sindaco. In merito all’evento "presepe" che è stato inaugurato il 17 dicembre, siamo contenti che un imprenditore venga ad investire nel nostro Comune, che abbia scelto Vibonati come location e che tale evento potrebbe portare turisti nel nostro paese, ma ahinoi, dobbiamo prendere atto che i nostri ineffabili amministratori lo abbiano messo nelle condizioni di subire un grave danno dal punto di vista economico qualora il convento venisse sequestrato. Noi non mettiamo in dubbio la bontà dell’idea, il fine turistico che (sulla carta) si pone, bensì la solita metodologia dettata dalla furbizia, dalla superficialità e dalla presunzione di essere infallibili; se ci avessero interpellato, avremmo suggerito ai nostri amministratori e organizzatori altre idee per raggiungere tali scopi, ad esempio fare “Il Presepe”, itinerante nel centro storico coinvolgendo soprattutto le attività commerciali di tutto il comune, perché non riusciamo a capire quale ritorno economico possa portare al Paese questa manifestazione se la quasi totalità degli introiti restano agli organizzatori. In merito alla richiesta del Parroco di sequestrare “conservativamente” il bene, riteniamo come già detto, che sia frutto di una logica iniziata cinque anni fa; le suore furono “cacciate” perché, secondo gli amministratori dell'epoca, folgorati da un improvviso attacco di giustizialismo, dopo ben dodici anni, si accorsero che il convento era stato trasformato in "qualcos'altro." In questi sei anni, cosa è cambiato? Nella parte nuova del convento c'è lo S.P.R.A.R.... L' evento che sta per concretizzarsi ci induce a riflettere e a porci la seguente domanda: ma per realizzare un presepe da Guinness dei primati, era necessario dare in convenzione il convento per la durata di 5 (CINQUE) anni sapendo che in atto vi è una causa civile che dovrebbe definire il proprietario effettivo di tale immobile? Non sembra un atto arrogante da parte del Sindaco dare in gestione un immobile per una durata superiore al suo mandato (atteso che non finisca prima)? Tutto ciò ci sembra assurdo e ci porta a pensare che ci siano altri scopi reconditi, che non fanno bene né al Comune, né alla collettività! Il nostro Parroco, in una intervista televisiva, incalzato dal professore (Teologo) "don Bellotta", il quale dispensava lezioni di Vangelo, rispose sottolineando che "Gesù stesso è stato innanzitutto difensore della legalità", per cui noi, come sempre saremo vigili, attenti e pronti, a farla rispettare e a fare solo ed esclusivamente l'interesse della collettività. (Entra nel Futuro)
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