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Caselle in Pittari: Sabato 1 Aprile «Sulle tracce di Abele»
SULLE TRACCE DI ABELE
Sabato 1 aprile - ore 15:30

In occasione del centenario della morte di Abele Parente (23 marzo 1923), la pro loco Caselle in Pittari, propone una passeggiata narrante tra i "luoghi" del nostro paese, che meglio raccontano la vicenda umana del medico casellese. Le tappe da percorrere, sveleranno aneddoti, racconti, storia, politica, di una delle più importanti personalità del nostro ventesimo secolo. Una memoria da rigenerare e da accompagnare, alle già importanti attività bibliografiche del prof. Fusco. Una memoria che deve conservare peró, anche il carattere popolare dei luoghi, delle famiglie, della nostra memoria orale, di quel dedalo comunitario che ci dice chi siamo, con una decifrazione possibile solo se sappiamo da dove veniamo. Storia e memoria non sono la stessa cosa, ma sono entrambi legate al passato, ed entrambi saranno segugio e traiettoria in una passeggiata che vuole rivelare le tracce di un casellese illustre (al suo tempo) morto 100 anni fa, e che tanto bene aveva sperato, e fatto, per la sua comunità.
Sulle tracce di Abele inizia da via calata Vittoria (scuola della musica), casa natale di Abele Parente e si conclude al cimitero (realizzato per volontà testamentaria di A. Parente). Ci saranno altre tappe intermedie nel centro storico, in piazza Olmo e nella piazza che porta il nome di Abele Parente, ma che noi genericamente chiamiamo giardinetti.
- La durata della passeggiata è prevista in 3 ore.
(Pro Loco Caselle in Pittari)



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Inserito da Golfonetwork domenica 26 marzo 2023 alle 21:47 commenti( 0 ) -

Il giudice Esposito:«Ai tempi di Pisacane,Magistratura efficace e scrupolosa»
Il dottor Antonio Esposito, alto magistrato in pensione, già Presidente della Seconda Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, ha scritto la prefazione del libro di Michele Farinacci "Delitto d'onore a Civitella del Tronto - Don Carlo Pisacane e Gaetana Michilli" (Ediz. Duende), che racconta una vicenda storica avvenuta nel 1843 a Civitella del Tronto (Teramo), che, prima dell'Unità d'Italia, era un paesino al confine settentrionale dell'allora Regno di Napoli e aveva una fortezza militare. In questa storia adulterina, il protagonista è l'Eroe Risorgimentale Carlo Pisacane, alfiere del Genio alla Fortezza, che conobbe Gaetana Michilli, filatrice, sposata a 15 anni con un bettoliere del luogo, più grande di lei di 16 anni!
Il marito, Emidio Fiorentini, scoprí il tradimento. Don Carlo Pisacane (il Don per le sue origini nobili!) scampó all'aggressione, ma la bella e giovane, accoltellata dal marito, fu ferita gravemente e morì tre anni dopo. Pisacane, fu ristretto nel carcere di Teramo per 5 mesi e poi tornò a Napoli, ove ebbe una storia d'amore intensa con un'altra donna coniugata:Enrichetta Di Lorenzo, con la quale fuggì all'estero.
Ebbene, questo libro del medico legale Michele Farinacci è, come scrive nella prefazione il dottor Antonio Esposito "un prezioso affresco, rigorosamente basato su atti processuali diligentemente acquisiti dall'autore, su come venisse, in quel tempo, amministrata la Giustizia". "Una Magistratura - continua Esposito-tempestiva, efficace, scrupolosa, al punto da disporre non una ma più consulenze medico-legali, per accertare se la morte della giovane donna fosse riconducibile alla originaria ferita ai polmoni, cagionatale con un coltello dal marito, ovvero da una sopravvenuta tubercolosi polmonare".
"Un libro avvincente- scrive Esposito, che lega tra di loro la dolorosa vicenda umana con quella giudiziaria, definita con il contributo determinante della medicina legale".
Dunque, secondo gli atti processuali: la morte avvenne per tubercolosi polmonare; non vi era nesso causale tra le lesioni e la morte della donna e l'azione non era idonea a produrre la morte della donna!
(Tonino Luppino)



Antonio Esposito
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Inserito da Golfonetwork domenica 26 marzo 2023 alle 21:23 commenti( 0 ) -

Torna l´ora legale, orologi avanti di un´ora
Domenica lancette un'ora in avanti, torna infatti l'ora legale nella notte tra il 25 e il 26 marzo. Se si dormirà un'ora in meno, è vero anche che avremo un'ora di luce naturale in più per altri 7 mesi, cioè fino a domenica 29 ottobre quando torneremo nuovamente all'ora solare. Secondo le stime di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei sette mesi in cui sarà in vigore l’ora legale l’Italia risparmierà circa 220 milioni di euro milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh che genererà, inoltre, un rilevante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera. L’ora legale sarà in vigore da domenica 26 marzo, quando alle due di notte bisognerà spostare le lancette avanti di sessanta minuti, e terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.




Inserito da Golfonetwork sabato 25 marzo 2023 alle 20:20 commenti( 0 ) -

Comune di Vibonati: Ordinanza lavori linea elettrica B.T. SS18



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Inserito da Golfonetwork giovedì 23 marzo 2023 alle 17:46 commenti( 0 ) -

La Ricorrenza Storica: Joe Petrosino, un presunto colpevole



Tra le tante ipostesi relative all'omicidio di Joe Petrosino vi fu quella che fu ucciso da qualcuno che lo seguì durante il suo viaggio dagli Stati Uniti in Italia, fino all'occasione opportuna.
Alle autorità giunse nota che tale Alfredo Delli Bovi occupò la cabina di 1ª classe n. 29 dello stesso piroscafo su cui il poliziotto italo-americano aveva viaggiato da New York a Genova; e che durante il viaggio dimostrò intimità col Petrosino seguendolo in ogni suo passo tanto da indurre il Commissario di bordo, sig. Longobardi, a credere che anche lui fosse un agente di polizia. Ma Joe gli aveva dichiarato di essere un suo compaesano, facendo comprendere che fosse nativo di Padula, e che tornava in patria dopo la morte del padre.
La polizia, ritenendo che dalle cose esposte da questi sarebbe potuto scaturire qualche elemento idoneo a far luce sul grave misfatto, a mezzo dispaccio circolare, si mise sulle sue tracce disponendo "le opportune investigazioni per identificare il Delli Bovi, del quale, in caso favorevole, occorrerà indagare i precedenti, ed a secondo dei medesimi procedere all'interrogatorio a mezzo di abile funzionario".
Dalle prime indagini risultò che la famiglia Delli Bovi, a Padula, era sconosciuta, e mentre il Questore di Napoli era in attesa di riscontro, alla Tenenza dei Regi Carabinieri di Padula, tra l'altro, telegrafava: "Gradirò anche conoscere epoca, preciso arrivo del Delli Bovi in Padula, se e quando se ne sia allontanato, quale vita vi menò, chi frequenti ed in quali condizioni economiche versi, accennando anche se questi abbia avuto dei mutamenti".
Il 14 aprile 1909, il maresciallo Bernardini dei Regi Carabinieri, da Vibonati, alla circolare rispose che mentre si trovava al comando della Stazione di Olevano sul Tusciano conobbe il "ricercato" Delli Bovi poiché "esso spesso intratteneva il sottoscritto sui discorsi inerenti al viaggio fatto dall'America insieme al luogotenente Petrosino". Alfredo Delli Bovi fu Vito, di anni 27, quindi, era di Olevano sul Tusciano frazione Palitto.
Inoltre, circostanza importante, il maresciallo Bernardini riferì che mentre si consumava il delitto il 12 marzo 1909, il Delli Bovi, allontanatosi il dieci marzo e rientrandovi il 16, era assente dal paese. Combinazione però volle che il giorno del suo rientro s'incontrasse, nello scalo ferroviario di Battipaglia, ancora col Bernardini mentre questi, da Olevano, andava ad assumere il comando della Stazione di Vibonati. Il Delli Bovi gli aveva riferito di essersi recato a Napoli per affari e il maresciallo così concluse il suo rapporto: "Ho creduto doveroso informarlo qualora sul Delli Bovi cadesse qualche sospetto al riguardo".
In conseguenza di un simile rapporto, com'era ovvio che fosse, le investigazioni si intensificarono ma ebbero esito negativo.
Alfredo Delli Bovi, saputa la notizia della morte del padre avvenuta il 24 gennaio 1909, era partito da New York il 9 febbraio giungendo a Genova il 20. A differenza del Nostro che continuò il suo viaggio in treno da Genova a Roma, Alfredo Delli Bovi trasbordò sul piroscafo "Taormina" giungendo a Napoli il 22 successivo e a Olevano nella serata dello stesso giorno. Aveva frequentato, presso il Seminario Vescovile di Muro Lucano, negli anni dal 1894 al 1897 il corso ginnasiale mostrandosi d'indole buona e senza dare a sospettare cattive tendenze. Le sue condizioni finanziarie erano discrete e, secondo quanto si diceva quando era studente, era parente del vescovo, Mons. Raffaele Capone da Salerno, redentorista appartenente alla congregazione di S. Alfonso dei Liguori, il quale ebbe a cuore la sua educazione. Nel 1907 uscì dal seminario e si ritirò in famiglia.
Le ricerche conclusero che il Delli Bovi era rientrato per liquidare la proprietà di famiglia e fare ritorno a New York dov'erano la moglie, le sorelle e il fratello Filippo, maestro di musica. Dalla sua venuta in Italia, visse in condizioni finanziarie non troppo floride presso i cognati, sempre serbando buona condotta. Era parente del sindaco Carmine Crucci, dell'assessore Francesco Crucci e dell'ex sindaco D. Gaetano Conte.
(Ferruccio Policicchio)


Mons. Raffaele Capone (1829 - 1908)

Inserito da Golfonetwork giovedì 23 marzo 2023 alle 17:04 commenti( 0 ) -

Caselle in Pittari:Peregrinatio delle Reliquie di Santa Rita da Cascia



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Inserito da Golfonetwork giovedì 23 marzo 2023 alle 16:38 commenti( 0 ) -

Maratea verso la candidatura a capitale italiana della cultura 2026
MARATEA VERSO LA CANDIDATURA A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2026 - APPUNTAMENTI 25 E 26 MARZO
Maratea accende il percorso di candidatura a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2026.
Una sfida appassionante che può dare nuovo slancio verso il futuro alla nostra comunità.
La forte spinta alla mobilitazione e il diffuso coinvolgimento che un processo di candidatura è in grado di innescare è un patrimonio inestimabile.
Possiamo costruire insieme nuovo valore sociale e rafforzare la partecipazione culturale per provare a disegnare la Città di domani.
Il lancio di questo percorso è il 25 e 26 marzo.
Tutti i cittadini di ogni età, le associazioni, le categorie professionali e i portatori di interesse sono chiamati a raccolta per prendere parte al primo incontro che sarà anche il primo passo verso la co-ideazione di Maratea2026 la Città degli orizzonti nuovi.
Assessore al turismo Valentina Trotta

Sabato 25 marzo
Ore 15.30
Giardino delle Arti, Largo Cappuccini

Domenica 26 marzo
Ore 11.00
Sala Unesco, Giardino delle Arti, Largo Cappuccini
Ore 16.00
Giardino delle Arti, Largo Cappuccini
(Comune di Maratea)



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Inserito da Golfonetwork mercoledì 22 marzo 2023 alle 19:10 commenti( 0 ) -

Maratea, Trecchina, Rivello, Lauria: 23 Marzo «Intrecci di Comunità»



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Inserito da Golfonetwork martedì 21 marzo 2023 alle 20:06 commenti( 0 ) -

IdM: Punti nascita, la schizofrenia della politica

La recente decisione del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di formulare  al competente ministero una richiesta di deroga relativamente ai punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/anno di Polla, Sapri, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca, deve ascriversi ad esclusivo merito del Comitato di Lotta per la difesa dell’Ospedale di Sapri, il quale è stato l’unico catalizzatore delle poche forze istituzionali e territoriali scese in campo la sera dell’11 di marzo su accorato appello dello stesso Comitato di lotta.
Dunque nessun altro può intestarsi un risultato temporaneamente positivo, se non appunto il Comitato di lotta, anzi è opportuno sottolineare come questa vicenda abbia fatto emergere profili di pura schizofrenia della politica, a tutti i livelli, incomprensibili da un’opinione pubblica sempre più impotente e attonita innanzi ad uno scontro politico che ha trascurato le esigenze ed i diritti delle partorienti, per dare luogo allo spettacolo delle contraddizioni e delle smentite.
Abbiamo  infatti ascoltato un Presidente De Luca che ha affermato di aver inviato plurime richieste di deroga avendone in risposta solo pareri negativi e quindi impossibilitato a tenere aperti i punti nascita, salvo poi scoprire, tramite la recentissima nota del Ministero della Salute in riscontro ad una richiesta ultimativa della Regione Campania a voler conoscere le definitive determinazioni del Ministero, che testuale: “non è Questo Ministero a doversi esprimere sull’eventuale chiusura dei Punti Nascita citati nella nota in oggetto, bensì la Regione a dover manifestare la volontà di mantenere in esercizio i medesimi, attraverso la produzione di apposita richiesta di deroga”. Dunque il Ministero ha smentito un Presidente di regione che ha affermato esattamente il contrario smentendo il Ministero ovvero che è competenza di quest’ultimo a tenere aperti i punti nascita in deroga. Inoltre abbiamo  anche ascoltato il Sindaco di Vibonati che ha affermato in perfetta buona fede, durante l’assemblea indetta dal Comitato di Lotta, la sussistenza di una volontà della Regione Campania a formulare una ulteriore richiesta di mantenimento dei punti nascita in deroga, a sua volta però smentito dal Presidente della commissione al bilancio regionale durante una trasmissione televisiva, il quale Presidente della commissione al bilancio regionale è stato poi ulteriormente smentito dalla recente decisione del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di avanzare al competente Ministero una richiesta di deroga che, precedentemente, il citato Presidente della commissione al bilancio regionale  dava per non più formulabile. Infine abbiamo assistito all’insipienza del Ministero della Salute che ha finto di ignorare la reale situazione dei territori afferenti i punti nascita  di Polla, Sapri, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca, formulando iniqui pareri negativi nonostante le ripetute richieste d’aiuto della Regione Campania, facendo mancare il necessario supporto alle popolazioni dei territori interessati, abdicando di fatto ad una funzione di coesione sociale e territoriale prerogativa di uno Stato che necessariamente deve garantire il diritto alla salute così come previsto dall’art.32 della Costituzione.
Il nostro movimento politico crede al rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti, alle giuste rivendicazioni delle popolazioni delle aree più lontane dai centri di potere, ad una politica non schizofrenica che faccia gli interessi dei cittadini che hanno necessità di cure e che contribuiscono con le loro personali risorse economiche al mantenimento del Servizio Sanitario Nazionale, nessuno è padrone della salute delle persone.
IL SEGRETARIO REGIONALE IdM CAMPANIA
Gianfrancesco Caputo


Inserito da Golfonetwork lunedì 20 marzo 2023 alle 19:59 commenti( 0 ) -

La ricorrenza storica: Joe Petrosino, le prime indagini



Nei giorni immediatamente seguenti il delitto di Joe Petrosino, un ispettore generale del Ministero degli Interni, il Comm.re Di Domenico, fu inviato a Palermo per affiancare il Questore e collaborare nelle indagini.
Pur non trascurando ogni ipotesi e tutte le indicazioni che sul proposito pervenivano alle autorità, febbrili furono i movimenti per la ricerca di elementi che potessero condurre alla conferma del sospetto che l'uccisione fosse la conseguenza di un complotto tra "La Mano Nera" e la delinquenza di Palermo. Si operarono subito degli arresti su larga scala.
Nelle prime ore del 17 marzo furono fermati 29 individui sospetti di avere relazioni con gli affiliati de "La Mano Nera"; tre restarono da catturare, i quali, accortisi della presenza dei militari, riuscirono a fuggire.
Essendo le autorità contrarie all'istituzione di uno dei soliti processi sommari in seguito a retate, gli arrestati cominciarono ad essere liberati solo dopo che gli stessi diedero sufficienti e concrete prove della loro estraneità all'omicidio.
Anche se sui fermati vi fu un assoluto riserbo, si seppe che tra i trattenuti vi fu Paolo Palazzotto, un pregiudicato che, tre anni prima, a New York, era stato ferito con due coltellate che lo resero moribondo. Fattosi curare prima in ospedale e poi presso i parenti, non volle mai declinare le generalità e la fisionomia dei suoi offensori. Le autorità americane, dopo aver saputo che, in Italia, aveva riportato condanne penali in Sicilia, lo arrestarono a New York e, trattenuto in carcere per tre mesi, fu poi inviato a Napoli da dove, con mandato di traduzione, fu restituito a Palermo il 7 marzo 1909. Relativamente al delitto Petrosino dichiarò che la sera dell'omicidio, fino alle ore 22, si trovava in una bettola. Fu rilasciato per insufficienza di prove e solo dopo 105 anni, un membro del casato Palazzotto, arrestato insieme ad altri 95 "amici", nel corso di una intercettazione telefonica avvenuta il 23 giugno 2014, forse anche per acquisire maggior gloria nell'ambiente, vantando una appartenenza centenaria alla mafia svelò il nome del sicario ed il mandante del delitto. Disse: "Lo zio di mio padre si chiamava Paolo Palazzotto, ha fatto l'omicidio del primo poliziotto ucciso a Palermo. Lo ha ammazzato lui Joe Petrosino, per conto di Vito Cascio Ferro". La vita del killer dell'efferato omicidio, lasciando poche tracce di sé, si ridusse in una avvilente condizione di bassezza passando da rissa in rissa e da bettola in bettola, fino alla fine dei suoi giorni conclusisi nel 1958.
In poco tempo si decise di procedere a numerose nuove perquisizioni e si disposero molti pattugliamenti misti, di guardie e carabinieri.
Il 24 marzo 1909, appena aperta la XXIII legislatura, l'on. Giuseppe De Felice Giuffrida politico d'ispirazione socialista, di Catania, al presidente della Camera inviò la seguente interrogazione: "Interpello il sig. Presidente del Consiglio e il Ministro dell'Interno sull'assassinio del detective Petrosino e sulla funzione della pubblica sicurezza in Italia".
(Ferruccio Policicchio)


Paolo Palazzotto



Vito Cascio Ferro (1862 - 1943)


Inserito da Golfonetwork lunedì 20 marzo 2023 alle 19:23 commenti( 0 ) -

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