Le concessioni demaniali marittime, sia quelle assegnate tramite procedura selettiva sia quelle ottenute senza gara, risultano definitivamente scadute a dicembre 2023, nonostante le proroghe indebite precedentemente concesse. Tale scadenza è stata ribadita da due sentenze del TAR, che hanno imposto ai comuni di Sapri e di Camerota il rispetto del termine , evidenziando l'illegittimità delle proroghe automatiche. Tuttavia in entrambi i Comuni si continua a consentire il riposizionamento degli stabilimenti balneari precedentemente titolari delle concessioni, in assenza di nuove procedure ad evidenza pubblica , come se la scadenza non avesse prodotto effetti. Il 26 gennaio 2025 nell'articolo di Mondo Balneare dal titolo "Ricorso Agcm-Sapri su concessioni balneari, il Comune pronto alle gare uno dei tre avvocati del comune di Sapri dichiara che da oltre un mese sono stati predisposti gli atti tesi ad indire le procedure di affidamento , ma l'ente comunale ha preferito attendere, prima di pubblicare gli avvisi di indizione, per esaminare le più recenti novità giurisprudenziali in materia, al fine di rendere incontrovertibile l'operato della macchina comunale (forse si riferiva , fra le novità giurisprudenziali, alla sentenza n.517 del Consiglio di Stato , decisa in camera di Consiglio il 15/1 che recita: "Tutte le proroghe delle concessioni demaniali turistico-ricreative (omissis) sono ILLEGITTIME e DEVONO ESSERE DISAPPLICATE DALLE AMMINISTRAZIONI AD OGNI LIVELLO, ANCHE COMUNALE"). Due giorni prima il Sindaco, incontrando due attivisti (di Mare libero e di Comunità Mediterranee) aveva assicurato che prima delle gare sarebbe stato steso un piano spiagge condiviso con le associazioni del territorio, per definire quali sarebbero rimaste libere, l'estensione e la collocazione dei lotti da mettere a gara e la durata delle concessioni. Nel frattempo nessuna associazione è stata convocata e nessuna gara è stata indetta in quel di Sapri. A Camerota invece il sindaco ha letteralmente ignorato la sentenza del TAR e con delibera di Giunta n.12/2025 del 6/02/2025 cerca di salvare i lidi attuali prorogandoli fino al 2027. In tutto questo la Guardia Costiera, più volte sollecitata da attivisti di Mare Libero ad intervenire, ha fornito risposte quanto meno surreali che hanno obbligato Mare Libero ad inviare diffide agli uffici della guardia costiera di Sapri , di Camerota e di Palinuro (da cui dipendono i precedenti uffici locali) per ricordare che è obbligo di qualsiasi organo dello Stato (incluse le amministrazioni comunali e le Capitanerie di porto) di disapplicare la disciplina nazionale in contrasto con il diritto unionale, -perché siano chiare le conseguenze civili, penali, amministrative ed erariali a cui si potrebbe andare incontro emanando atti di prolungamento e/o proroga con efficacia oltre il 31/12/2023, -perché sia emanata ordinanza di divieto di prosecuzione attività, a seguito di decadenza, delle autorizzazioni-licenze per l'esercizio delle attività economiche di gestione stabilimenti balneari-chioschi bar e attività connesse alla decaduta concessione, ed infine -perché si verifichi la consistenza dei manufatti presenti sull'arenile ai sensi delle condizioni contrattuali delle concessioni e dell'art.49 Cod. Nav. Le prerogative di ufficiale di P.G. del Comandante di Capitaneria e la titolarità in capo alle Capitanerie di Porto del procedimento di incameramento di loro competenza ex art.49 Cod. Nav. non esimono tali enti dall'intervenire, adottando atti di propria competenza per la situazione rappresentata. Essendo un preciso obbligo giuridico disapplicare le proroghe illegittime, va contestato l'art.1161 Cod. Nav. agli stabilimenti abusivi e vanno subito attivati i processi di incameramento o gli ordini di demolizione da parte dell'autorità competente. E' quanto chiede Mare Libero, che invita altresì le capitanerie ad interloquire con gli uffici dei comuni di Sapri e di Camerota, del S.U.A.P., del S.U.E. del Demanio Marittimo e con l'Agenzia del Demanio per l'adozione di tutti i provvedimenti di competenza connessi. La missiva è inviata anche agli organi istituzionali di controllo affinchè attivino le verifiche di loro spettanza in merito alla liceità dell'operato degli organi amministrativi ed esecutivi alla luce degli obblighi di disapplicazione delle norme nazionali in contrasto con la normazione di derivazione eurounitaria. Quanto rilevato per i Comuni di Sapri e Camerota è estensibile a tutti i Comuni costieri che non hanno rispettato la scadenza del 2023 e tentano di eludere la normativa vigente mediante proroghe non formalizzate ma realizzate de facto, con la mancata adozione dei Piani Spiaggia e l'assenza di procedure ad evidenza pubblica per l'assegnazione delle concessioni. (Mare Libero Campania) 

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